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Le mie poesie
La felicit�
La vera felicit� � un non essere
Un non sapere
Un puro fluire
Dell�esistenza cosmica.
Un attimo prima di addormentarsi
Un sonno senza sogni
N� incubi;
Un annullarsi di percezione
Esistere o non esistere
uguale.
E altrimenti non pu� essere
che stato senza conoscenza
vuoto da s� e dalla propria coscienza.
(estate 2006)
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La farfalla
Gira qualcosa e scintilla
Nella mia mente
Non pensiero cupo indistinto
Ma qualcosa di riflesso
D�oro e platino.
E� una farfalla appena
Posata sulle mani,
leggera d�un verso accennato
o rimasto nella penna o nelle dita,
che sia mistero di falena
o arcobaleno iridescente diurno
ali di sfumatura infinita
del riflesso del Sole
in uno specchio d�acqua,
� la stessa da duemila anni,
e forse ancor pi� vecchia.
Quando ti cerca, la vedi
Come raggio squarcia i veli
Di tenebre,
ma non come lampo,
perch� non ha il tuono.
Delicato volo,
che troppo vento spaventa,
spezza le fragili ali,
ed io la raccolgo per me
e per chi la sapr� capire.
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Sera d�Estate
Fu in una sera d�Estate.
L�Autunno era lontano,
che gi� allungava i suoi felpati
e delicati passi.
Si alz� un turbinio di polvere
E di foglie il mulinello stanco;
tra quel dolce tempo
non giunto, forse,
ma aspettato, li vidi.
Camminavano opposti
Vecchio e giovane
Abiti estivi
Segni delle stagioni
Portavano in fronte.
E, sotto le stelle,
scese la Luna,
e, infine, sorse il Sole.
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Notte d�inverno
Le stelle ci brillano sopra
Oggi il cielo non � velato
Ricordi risvegliano dentro
Nordiche distese, antiche civilt�.
Antiche rovine
Silenzi irraggiungibili.
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La danza del tempo
Un suono di orologi, clessidre e meridiane
Di strumenti che annunciano il sole che sorge,
il tempo passa.
Il tempo ci incalza
Veloce ci segue
Tu non puoi fermare il movimento della Terra
E l�inesorabile imbiancarsi dei tuoi capelli;
ricordati che ti chieder� un giorno il tributo
della sua danza sulla tua testa
ricorda:
la polvere della tua clessidra si consuma.
Stanca illusione di una nuova clessidra:
impossibile richiesta dei mortali
ch� la vita e la ragione non si abbracciano
con l�eternit� delle stelle e dei mondi;
essi un giorno cadranno pur loro.
Il ciclo non si fermer�?
Eterno cerchio astrale,
le lancette non andranno a rovescio,
almeno non per noi
almeno non ora.
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Il ritorno
Tornare � un po� come partire
Qualcosa si lascia e qualcosa si trova
Perch� non si torna dal nulla
E non si sale su una sedia
Senza aver mai posato
I piedi per terra
Tornare � riveder qualcosa
Che forse avevi gi� visto
E� come far splendere la luce
Su un angolo buio della memoria
Ormai smussato e divenuto come un cerchio
Come quando il mare leviga una pietra aguzza
E la trasforma in sassi rotondi.
Tornare pu� essere girare in circolo
Oppure � venire qua
Arrivando da chiss� dove.
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Betulla
Anche se il vento scuote i tuoi rami
Come la vita fa con noi
Tu, betulla, pur esile
Tieni il tronco saldo
Solo il fulmine lo pu� schiantare
Tengo fermo il mio essere come il tuo, bianca corteccia,
mentre ogni tempesta o vento scuote i miei rami.
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Il limitare del bosco
Cala la notte
La dolce notte estiva
Nel limitare del bosco
Che di lontano vedo
Scorgo foglie d�ippocastani
E d�olivo, pini o abeti il profilo
Incerto, al buio della notte,
l�angolo non conscio di noi,
che cela l�inganno del mistero,
del suo vuoto;
quando silenzio infine scende,
solamente interrompe il volo
del pipistrello, invisibile silente.
Canta un uccello non visto,
solo m�immagino l�ombrosa radura,
forse lunare, cupa e lontana
dai giacigli degli occhi.
Siedo, inquieto e attratto dai suoni,
da supposti segreti, al tempo stesso,
confondermi con l�alberi vorrei spesso,
avere l�incoscienza della pietra.
Oh, miei grandi padri,
sublimi antenati boscosi,
tendete le vostre verdi mani,
nel solo istante che pi� non mi basta,
concedetemi al vostra pace, serena.
Sotto i rami verdi infine
La tempesta vorrei si placasse
E viver con voi una vita brulicante,
fremente di gioia nascosta,
respiro vitale ed eterno.
Grandi alberi dalle foglie smeraldine
Amici silenti non pensanti,
a voi verr�, un giorno, nella natura
il mio pensiero e la vita mia
Con voi si fonderanno.
A volte, sapete, svanisce la speranza
Salvo imprevisti ritrovamenti.
Dobbiamo viver qua
Granello per granello
la nostra clessidra.
Un giorno, forse,
saremo tutti insieme:
le nostre dita saranno la pioggia
che accarezza i rami
i nostri cuori saranno
il cinguettio del bosco.
Difficile accettare
Di dover star mal,
Consolazione non c�� mai.
Pensar e pensar
Nel baratro conduce.
Solo voi, vivete e non sapete
O fortunate piante
Che male non sentite!
Difficile capire il senso
Della fine,
forse un senso non c��.
Speriamo nel futuro,
ma a che pro?
Solo sorregge l�uomo stanco
E l�animal
Il sopravvivere e il ciclo naturale
L�amore e il desiderio a volte
Effimeri (dolore seco hanno,
medaglia rovesciata)
Ma lo stesso essere, il male, e
tutto tranne il nulla,
non trova fine ultimo.
E insensata pare
La conoscenza nostra
Il domandar perch�
Della natura vivente
Con la ragion, che
pur usar dobbiamo
e spesso aiuta
ma sentir ed usarla
apre la sofferenza
� lama a doppio taglio.
E non credo a chi mi dice
Di seguire una legge cosmica
Caduta da chiss� qual cielo
In chiss� qual tempo
N� tanto meno a chi lo dice
Con la forza o le candele.
Non credo che qualcuno
Decise il nostro mondo.
Non credo a ci� che vedo
Neanche a ci� che ascolto
Ma solo a ci� che sento.
Cammino sulla terra
Col senso del mio impegno:
vi prego, per favore,
siam tutti marinai.
La fine non esiste
Esiste il ciclo eterno della vita
E perdersi, poi ritrovarsi
Senza memoria
Ch� questa resta ad altri.
Un giorno lasceremo
I nostri desideri
Con sempre addosso
La voglia di soddisfarli.
E certamente � giusto
Ma solo pochi istanti
E prima di sapor finisce il gusto,
giacch� soffrir � nostra
specialit� infausta.
Pur non amiamo
Una vita senza pensiero alcuno
E temiam la fine
Amiam essere legati
Al desiderar
Soffriamo per godere.
Un giorno varcherem
La sola soglia
Per cui nasciamo soli
E soli viviamo.
Non so se capiremo
Ma prima dell�oblio
Non rinunciam a ci� che amiamo
Forse resisteremo sulla luce solare
Ai piedi degli alberi
Forse un giorno sapremo
Per poi annullarci.
Cos� ragionavo tra le foglie
Il fiume scorreva con fatica
Strozzata la vita in ogni ansa
Nel gorgoglio, tra i sassi.
Felicit� � assenza di tristezza
Oppure mente priva di emozione
Pur vuota e disumana, se lunga.
La terra secca al caldo
Annega, invece, tra i flutti e la neve
Un giorno d�inverno.
Quando cadranno i fiori
Dovremmo sopprimere il dolore
E pur senza motivo proseguire.
E sulla strada del sol levante
Tra due alberi sempreverdi
Compresi forse anch�io per un momento
Ch�� non v�� felicit� senza libert�
E non v�� libert� senza accettazione
E solo se cedi vincerai
E non domandar risposta
Se la domanda non pu� averne
Bench� questo siam noi
Da sempre.
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Finalmente ho avuto il tempo di leggerle. Mi piace il tuo stile. Anch'io scrivevo poesie un tempo. Mi viene da scrivere quando sto male dentro, quindi il fatto che non ne scriva da un po' volendo vedere � anche cosa positiva :asd:
Comunque complimenti, spero di leggerne ancora!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Finalmente ho avuto il tempo di leggerle. Mi piace il tuo stile. Anch'io scrivevo poesie un tempo. Mi viene da scrivere quando sto male dentro
dipende... ultimamente scrivo pi� sfoghi in prosa o mi dedico ai commenti...Alcune di queste poesie in effetti sono nate durante periodi di crisi molto (la numero 8 � la mia personale "versione" del Canto notturno di un pastore errante dell'Asia di Leopardi), altre no... Certe risalgono a 10 anni fa, le ho rielaborate e limate un po' recentemente.
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Io non ci riesco a riprendere in mano quello che ho scritto di getto anni fa e a modificarlo. Sono cose uscite nell'emozione del momento, non riuscirei neppure volendo a rimetterci mano. Complimenti a te perch� credo sia un lavoro difficile.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Io non ci riesco a riprendere in mano quello che ho scritto di getto anni fa e a modificarlo. Sono cose uscite nell'emozione del momento, non riuscirei neppure volendo a rimetterci mano. Complimenti a te perch� credo sia un lavoro difficile.
cambio solo un po' la metrica e magari qualche parola... il contenuto rimane uguale, appunto riflette uno stato d'animo preciso.
Uno dei miei autori preferiti, anche se non riesco a condividere l'estremo pessimismo con cui conclude i suoi "canti" (ad eccezione de L'infinito, La ginestra e Il sabato del villaggio, un po' meno amari del solito).
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cmq ne ho molte ancora... devo ricopiarle, avevo riempito quaderni di appunti
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Tiberio
dipende... ultimamente scrivo pi� sfoghi in prosa o mi dedico ai commenti...Alcune di queste poesie in effetti sono nate durante periodi di crisi molto (la numero 8 � la mia personale "versione" del Canto notturno di un pastore errante dell'Asia di Leopardi), altre no... Certe risalgono a 10 anni fa, le ho rielaborate e limate un po' recentemente.
Quando l'ho letta ci ho pensato subito. Adoro Leopardi, mi � piaciuta anche la tua, bella la scelta del bosco come angolo di riflessione! Forse potevi condensare di pi� il pensiero in molte meno battute. ;)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Neliel*
Quando l'ho letta ci ho pensato subito. Adoro Leopardi, mi � piaciuta anche la tua, bella la scelta del bosco come angolo di riflessione! Forse potevi condensare di pi� il pensiero in molte meno battute. ;)
in origine erano pi� poesie, unite poi in una