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Il "peccato"
Detesto aprire discussioni così vaghe... ma...
Cos'è in fondo "il peccato"? Qual'è il suo senso e significato? Come viene in rilievo?
Perchè tutte le religioni in qualche modo ne conoscono il concetto e lo individuano connotando qualcosa come una pratica, una pulsione o un pensiero da rifuggire?
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Non esiste il peccato, il bene o il male, così come viene espresso dalle Chiese.
Il peccato in realtà è ignoranza, in quanto chi pecca non ha ancora assimilato l'insegnamento che lo porterà a non commettere più quel dato errore.
Pace e Bene
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Il Manu
Non esiste il peccato, il bene o il male, così come viene espresso dalle Chiese.
Il peccato in realtà è ignoranza, in quanto chi pecca non ha ancora assimilato l'insegnamento che lo porterà a non commettere più quel dato errore.
Pace e Bene
chiese...non parlare di chiese...al limite parla di religioni....
Chiesa---ecclesia----assemblea...termine che non denota la religiosità costituita in genere...
riguardo poi al bene e male...mammamia che vaghezza....che comodità...e poi quale insegamento...se non esiste una verità ma una pan-verità quale insegnamento bisogna assimilare?tutto sembra vago....mah....
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[quote=Wikipedia]Chiesa
Si definisce Chiesa una qualsiasi istituzione religiosa, legata ad una qualsiasi delle religioni. Le Chiese sono delle organizzazioni che gestiscono le attivit
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Il Manu
Il peccato in realtà è ignoranza, in quanto chi pecca non ha ancora assimilato l'insegnamento che lo porterà a non commettere più quel dato errore.
Condivido, anche se non completamente.
Esiste il peccato, quello vero e proprio, quello che comporta un rifiuto consapevole delle regole.
E' ovvio che ogni religione include nel menu' anche i peccati contro la religione stessa. Per esempio, il catechismo della Chiesa Cattolica insegna:
Citazione:
Il peccato è una mancanza contro la ragione, la verità, la retta coscienza; è una trasgressione in ordine all'amore vero, verso Dio e verso il prossimo, a causa di un perverso attaccamento a certi beni. Esso ferisce la natura dell'uomo e attenta alla solidarietà umana.
Questo e' un precetto universale, impossibile non condividerlo. Purtroppo quel "verità" sta a indicare quella trasmessa dalla Chiesa Cattolica (quella universale, detentrice dell'unica verita'). Senza questo piccolo appiglio, forse adesso non ci troveremmo in situazioni di conflitto con la spiritualita' (che molti riconducono alla religiosita').
Il peccato non e' altro che un geniale artificio per imporre all'uomo, grazie al diritto divino, le regole del buon vivere comune.
Regole che, a volte, possono essere infrante volontariamente e coscientemente.
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Il peccato e' infrangere consapevolmente l'armonia Dio/Uomo. Qualsiasi mancanza compiuta verso il prossimo e verso la Divinità incrina il disegno d'amore pensato da Dio per ciascun uomo.
Cristo e' venuto per sanare tale dicotomia, prendendo tutti su di se' i peccati del mondo. Ed e' per la fede in Lui che possiamo esser salvi.....
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C'e' bisogno di consapevolezza cono, la sola fede non puo' essere sufficiente.
Come affermava un illustre antenato di Anemos, non esiste il malvagio, esiste colui che non sa di nuocere. Invece di affidare le proprie speranze ad un uomo (o figlio di Dio, per par condicio), perche' non ci si preoccupa di insegnare che cos'e' il male?
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Era la quinta parola del mio intervento, Okno.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Era la quinta parola del mio intervento, Okno.
Hai ragione fratello!
Ma l'ultima parte che mi stona sempre un pochetto. :sisi:
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Sono daccordo con te. Esiste una tremenda, quotidiana battaglia fra Bene e Male. Dentro ogni uomo e nella società. E bisogna tornare a dire cosa e' il male e cosa il bene. Vero.
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Citazione:
Il peccato è una mancanza contro la ragione, la verità, la retta coscienza; è una trasgressione in ordine all'amore vero, verso Dio e verso il prossimo, a causa di un perverso attaccamento a certi beni. Esso ferisce la natura dell'uomo e attenta alla solidarietà umana.
E' un ottima definizione, non lo metto in dubbio, anche se sposta a monte il problema dovendo necessariamente rispondere a domande come "che cosìè la verità?" "che cos'è la retta coscienza?" "cos'è l'amore vero?" "la natura umana qual'è?" e via discorrendo. Okno stesso ha evidenziato questa piccola "falla".
Citazione:
Originariamente Scritto da
okno
C'e' bisogno di consapevolezza cono, la sola fede non puo' essere sufficiente. Come affermava un illustre antenato di Anemos, non esiste il malvagio, esiste colui che non sa di nuocere.
Ma quindi il peccato quando nasce? Nasce con la consapevolezza o invece ne è soffocato?
Tanto per fare un esempio: "Augurare il male a qualcuno con il pensiero" è già peccato? Se nell'istante dopo ci si da una sberla da soli perchè si comprende che non è qualcosa di "conforme a retta coscienza" e tantomeno allineato alla propria natura o più semplicemente qualcosa di utile a se stessi... non è più peccato?
E se invece si pensa di voler nuocere a qualcuno consapevolmente, ma non si passa mai ai fatti... questo sarebbe "peccato"?
Citazione:
Originariamente Scritto da okno
Invece di affidare le proprie speranze ad un uomo (o figlio di Dio, per par condicio), perche' non ci si preoccupa di insegnare che cos'e' il male?
Off-topic!
Questa è un ottima domanda. In effetti devo dire che mi è servito sbattere il naso contro il male e imparare che ha "un volto" per capire la necessità di scegliere di stare dall'altra parte, senza tanti fronzoli ne tante dichiarazioni plateali.
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Non a caso esistono peccati "mortali" e altri "veniali", Anemos. Chi commette CONSAPEVOLMENTE una mancanza contro il prossimo e contro Dio, si mette automaticamente dalla parte del male. Altra cosa se lo fà senza averne piena coscienza.
Ripeto comunque che, per tutti, abbiamo un Avvocato potente presso Dio...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Anemos
Ma quindi il peccato quando nasce? Nasce con la consapevolezza o invece ne è soffocato?
Tanto per fare un esempio: "Augurare il male a qualcuno con il pensiero" è già peccato? Se nell'istante dopo ci si da una sberla da soli perchè si comprende che non è qualcosa di "conforme a retta coscienza" e tantomeno allineato alla propria natura o più semplicemente qualcosa di utile a se stessi... non è più peccato?
E se invece si pensa di voler nuocere a qualcuno consapevolmente, ma non si passa mai ai fatti... questo sarebbe "peccato"?
Al nostro interno abbiamo due tipi di impulsi psichici: uno creativo ed uno distruttivo. Se per sfogare una tensione mortidica, piu' che naturale e giustificata, pensiamo di voler fare del male ad una persona (senza realizzare poi questo pensiero ovviamente), gia' il semplice fatto di sentirci in colpa rappresenta una punizione piu' che severa. Siamo fatti cosi', perche' credere di fare un peccato se manifestiamo le nostre tensioni naturali?
Certo, la natura ci ha fornito la coscienza e la ragione, oltre che una psiche complessa. E sarebbe un peccato, se non prendessimo atto del fatto che non e' tanto cio' che uno pensa, o vorrebbe, ma cio' che uno compie, ad essere importante. Quindi, se ad un pensiero malvagio poi non corrisponde pari azione, ma anzi, una opposta.. questo non sarebbe nemmeno classificabile come peccato veniale.
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Eh....qua si sconfina nella teologia....ci vorrebbe l'amico Diaconia. Gesu' parla anche di un peccato d'intenzione:
Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; 28 ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. (Matteo 5)
Forse per farci intendere che tutti siamo, in qualche modo, mancanti....
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Non si sconfina nella teologia, a meno che non si voglia farlo cono. Il "peccato" e' uno strumento universale, non proprio della cristianita'.
Citazione:
Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; 28 ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. (Matteo 5)
E' cosi' che si richia di diventare fanatici, o estremisti. Non sara' per il mio istinto riproduttivo che riterro' di aver peccato, fintanto che non pecchero' davvero cedendovi. La vergogna e' gia' una bella punizione.
Tutti gli uomini, e con questo mi pongo in totale contrapposizione con i credi nati dal mito della genesi, sono artefici del proprio destino. Come non dobbiamo sentirci peccatori per la colpa dei nostri padri, figuriamoci se dovessimo sentirci in colpa per un qualche peccato originale. Un uomo non e' solo istinto, un uomo e' anche ragione e coscienza. In contrasto con quanto ci farebbe "peccare", possiamo porre un'ultima barriera, quella concessaci da chi ci mette alla prova, sia esso un Dio o qualsiasi altra forma di energia.