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Acqua di Colonia
Historia mirabilis dell’Acqua di Colonia: perché è detta “di Colonia” ?
Per saperne di più andiamo in Piemonte, verso il Lago Maggiore, poi ci spostiamo a Domodossola, (provincia del Verbano-Cusio-Ossola), nella piana del fiume Toce, alla confluenza di sette valli (Val Bognanco, Val Divedro, Valle Antigorio-Formazza, Valle Isorno e Val Vigezzo).
La Valle Vigezzo, di origine glaciale, ha la forma di una U; per la sua particolare orografia è differente dalle altre valli ossolane. In questa valle c’è un piccolo paese, si chiama Santa Maria Maggiore, è tra le Alpi Lepontine, nel lembo superiore del Lago Maggiore: dista circa 30 km da Locarno (Svizzera) e 20 km da Domodossola.
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parziale veduta della Val Vigezzo
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Santa Maria Maggiore: veduta del piccolo paese di circa 1300 abitanti. Il toponimo deriva dal nome della locale chiesa.
Questa località è nota per il museo dedicato allo spazzacamino, e vi si svolge l’annuale raduno internazionale degli spazzacamini nel primo fine settimana di settembre. Non basta, in questo luogo c’è anche la “Casa del profumo Feminis – Farina”: due personaggi determinanti nella storia dell’Acqua di Colonia.
Giovanni Paolo Feminis nacque a Crana (frazione di Santa Maria Maggiore) nel 1660 circa è morì in Germania, a Colonia, nel 1736.
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autore anonimo, ritratto di Giovanni Paolo Feminis.
Emigrò in Germania in giovane età. Si stabilì prima a Bergka (oggi Rheinberg), poi dal 1685 a Mainz (Magonza). Nel 1693 anni si trasferì a Koln (Colonia) dove svolse l’attività di profumiere e creò l’Eau Admirable ou de Cologne.
Importante, per il successo dell’Acqua di Colonia, fu l’amicizia e il sostegno economico del mercante Giovanni Maria Farina, anch’egli di Santa Maria Maggiore ed emigrato a Maastricht, che ne seguì la commercializzazione.
Dopo la morte del Feminis l’attività commerciale fu ereditata da Giovanni Antonio Farina, nipote di Giovanni Maria Farina.
Il figlio di Giovanni Antonio, Jean Marie Farina, perfezionò la formula. Il profumo ebbe successo e aprì una boutique in Rue St. Honorè, a Parigi, da dove l‘Eau de Cologne veniva spedita alle corti di tutta Europa. Grande estimatore e consumatore fu Napoleone I Bonaparte, ma anche Goethe, Voltaire e la regina Vittoria d’Inghilterra,
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A Colonia nacque una donna di potere che amava profumarsi: Agrippina Minore, moglie dell’imperatore Claudio e figlia di Germanico.
L’attuale Köln nell’epoca dell’espansione militare romana era abitata dalla tribù germanica degli Ubi, la quale nel 39 a. C. ebbe il permesso di trasferirsi dalla sponda destra alla sponda sinistra del fiume Reno, area in precedenza occupata da un’altra tribù. Nel luogo le milizie romane costruirono un oppidum, un accampamento militare fortificato, che fu denominato “Oppidum Ubiorum”. In seguito divenne un villaggio: il 6 novembre dell’anno 15 d. C. vi nacque Agrippina Minore, figlia di Agrippina Maggiore, moglie di Germanico.
Nel 49 d. C. Agrippina minor chiese al marito, l’imperatore Claudio, di elevare al rango di colonia il luogo dove ella era nata. E fu istituita la “Colonia Claudia Ara Agrippinensium” (= Colonia di Claudio e Altare di Agrippina), in breve, “Colonia Agrippina”.
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Una veduta di Colonia
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Iulia Agrippina Augusta, meglio conosciuta come Agrippina minor (notare la riccioluta capigliatura), Museo Archeologico Nazionale, Napoli
Sposò l’imperatore Claudio, suo zio, il quale nel febbraio del 50 adottò il figlio da lei avuto dal precedente matrimonio con Gneo Domizio Enobarbo: quel figlio era Nerone, nato il 15 dicembre dell’anno 37.
Nello stesso anno concesse ad Agrippina il titolo di Augusta un onore questo, mai riservato in precedenza alla moglie di un imperatore.
Il 13 ottobre del 54 Claudio morì; la sua morte è imputata da quasi tutte le fonti antiche ad Agrippina, che l'avrebbe avvelenato, secondo alcune versioni con un piatto di funghi, poiché temeva ripensamenti da parte sua circa l'adozione di Nerone; questo, ormai sedicenne, fu acclamato come nuovo imperatore, inizialmente con la tutela della madre e del noto filosofo Seneca.
Il rapporto tra madre e figlio, però, non era solido e collaborativo. Nel mese di marzo del 59 la fece assassinare mentre la donna era a Baiae, l’attuale Baia, frazione di Bacoli, Comune dell’area metropolitana di Napoli.
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