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Il prezzo della pace.
Vorrei discutere con voi di un dilemma che mi attanaglia in questo periodo, ma non solo... È uno di quegli schemi che si ripetono nella mia vita, segno che sbaglio qualcosa. Mi spiego: io amo la pace ed odio i conflitti, tendo ad evitarli, ma questo ha come prezzo perdere qualcosa. Insomma, essere una persona di pace significa prenderla mondanamente in quel posto, nonché passare regolarmente per fessa.
Suggerimenti ? :v
Voi siete combattenti o pacifisti ?
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Io di natura sono molto polemica, però sono anche molto pigra ed amo la pace: quindi, a seconda dei momenti e delle persone, taccio le mie ragioni e le mie critiche, anche se ciò significa darla vinta al prossimo, oppure, se ne ho voglia e pazienza, mi metto ad esporle. Non c’è un criterio generale che seguo: oggi ad esempio ho taciuto quando la mia parrucchiera ha detto un’enorme sciocchezza, però nel suo lavoro è brava e penso di tenermela, quindi sul momento ho pensato di tacere, non mi è sembrato il caso di polemizzare e spiegare pazientemente ciò che penso.
Il “non detto” nel mio caso è una montagna ed io sono solo la punta di un iceberg.
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pacifico preventivo, per pigrizia; evito di rompere i coglioni e detesto chi alza la voce, incluso me stesso, se mi capita; a volte è uno sbaglio, perché l'interlocutore non comprende il limite, oltre il quale divento un muro di gomma, snervante; do poca soddisfazione a chi ama il litigarello;
di solito, credo di comunicare la sconsigliabilità di tentare di distogliermi dagli affari miei o da questioni di principio, che fanno scattare un certo zelo nell'autodifesa;
tendenza d'Hubert, del duello conradiano :D
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Sono pacifica
Le liti e le discussioni mi snervano
Mi debilitano fisicamente e psicologicamente
Pertanto cerco di evitarle nella maggior parte dei casi
Se la faccenda mi tocca di persona e vedo che dall’altra parte non ce ne è
Di capirsi intendo
Ebbene sono pure capace di toglierti la pelle di dosso
Statti per i cazzi tuoi che io mi sto per i miei.
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Se vuoi la pace prepara la guerra :D, visto che la pace si fa in due, la guerra in uno.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
meogatto
Se vuoi la pace prepara la guerra :D, visto che la pace si fa in due, la guerra in uno.
bentornato, cinico-blu :asd:
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Gattoooooooo :love: Bentornato!
Sarà che sono cresciuta in una famiglia in cui il conflitto era il pane quotidiano, ma anch'io detesto le liti. Anche perché sono convinta che su ogni cosa si possa discutere tranquillamente. Tanto che anche in una discussione non alzo praticamente mai la voce. Solo che la mia tranquillità a volte fa partire l'embolo a chi invece vorrebbe lo scontro a tutti i costi.
Anche perché fondamentalmente tendo a non incazzarmi: prendo le persone per quello che sono, con i loro pregi, i loro difetti e le loro convinzioni. Basta che non cerchino di imporre il loro punto di vista, perché in quel caso proprio li mando a fanculo. Ma sempre in modo molto pacifico, eh :asd:
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Difficile, anche se possibile, guerreggiare per punti di vista accademici, diverso per qualcosa di concreto che impatta nella tua realta'.
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Proprio perché l'opposto di pacifico è combattente,non litigioso, la differenza tra i due forse sta in quanto uno "tenga"'a portare avanti la propria idea, a volte facendone una questione di principio che, secondo la sua idea e in quanto tale, dovrebbe riguardare anche il divanizzato pacifico.
Apprezzo molto le persone che, in entrambi i casi, riescono ad essere a volte utili al prossimo.
Tendenzialmente dipende dalla questione, mi comporto a seconda anche degli attori e di quanto li consideri credibili, nel senso di altruisti.
E dal momento che nel consesso umano pochi mi convincono e molti optano per l' "armiamoci e partite", tendo a scegliere di stare a guardare.
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Bah.... il mio capo dice che, siccome siamo circondati da mentalità e atteggiamenti mafiosi (perché noi siciliani la cultura mafiosa l'abbiamo nel Dna, nostro malgrado, sia che siamo gente per bene, sia che siamo persone in divisa, che veri e propri mafiosi di professione), siccome siamo stati sempre abituati a subire abusi da chi, ha la possibilità di abusare... insomma prendere undici, dodici schiaffi al giorno, piuttosto che dieci, non cambia poi tanto... e quindi tanto vale abituarsi e rassegnarsi...
Questo dice il mio capo, che è un frate francescano mancato (fratello sole, sorella luna... morte Buttana!!!! ...aggiungo io).
Io invece sono dell'idea che se posso far scendere gli schiaffi da dieci a nove, otto, piuttosto che farli aumentare, forse le mie guance mi ringrazierebbero.... ed il morale si alzerebbe, facendo scendere allo stesso tempo, il senso di frustrazione... la glicemia, le convulsioni, la tachicardia... l'ingrossamento del fegato, della bile, della cistifellea.... il giramento dei coglioni con tutti i relativi spermatozoi, seduti in fila, in ordine, sul trenino delle montagne russe a gridare "Ohhhhhhhhhhhhh", per la paura!!
Non che si arrivi mai a far cessare del tutto gli schiaffi che si prendono... giammai!!! Da buoni meridionali, ci sentiremmo persi senza la nostra "normale" condizione di sottomissione... ma almeno, "ribellarsi"... ogni tanto... reagire....ci farebbe sentire vivi, piuttosto che vegetali!!!
In via di quanto sopra, o pertanto... come preferite... da puro idealista sono dell'idea che la guerra va fatta contro ogni tipo di abuso che si riceve... il guaio è "determinare" l'abuso... no perché il vero problema è quello, cioè stabilire cosa sia un abuso.
E' forse un abuso quello di pagare la tassa sulla spazzatura e poi vedere le strade piene di rifiuti?
E' forse un abuso quello di pagare il bollo auto per poi avere strade in condizioni pessime?
E' forse un abuso quello di dover aspettare mesi per poter fare una visita con la mutua?
E' forse un abuso quello di andare ad uno sportello comunale e non trovare l'impiegato assenteista?
E' forse un abuso quello di venir superati in coda da chi non rispetta i semafori?
E' forse un abuso quello di chiedere una pratica e poi aspettare mesi, mesi, mesi e mesi... prima di poterla ottenere?
E si potrebbe continuare così fino alla prossima estate.
Se quelli citati sopra sono abusi, allora dovrei essere sempre in guerra.... e la guerra, si sa, consuma energie e molto spesso si perde, o, se si vince, si muore poi per le ferite riportate... quindi... scatta in automatico l'istinto di sopravvivenza che ti fa vedere gli abusi citati sopra, come una condizione normale, tanto da non farci più caso... così per continuare a sopravvivere. Insomma mi "dopo" per non guerreggiare.
Detto ciò sono molto pacifico e tollerante.... con chi è educato e in buonafede... chi agisce in malafede, lo considero un mio nemico. Amen.
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Premettendo che entrare in conflitto non significa automaticamente litigare, evitare il conflitto è un'illusione perchè poi, come riconosci tu stessa, entri in conflitto con te stessa e col mondo, ma in modalità soffocata. Meglio quindi confliggere apertamente con gli altri (se si evitano gli insulti e le accuse in genere si evita anche il litigio) e crescere, piuttosto che tenersi tutto dentro e sentirsi fessi.
Poi per i casi in cui non si può proprio, c'è sempre il forum in cui combattere con la certezza di non finire in un bagno di sangue.:dentone:
Personalmente sono un tipo felino: me ne sto per i fatti miei, ma se mi stuzzicano graffio a sangue e se non posso o non voglio, mi chiudo in regale silenzio.
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Originariamente Scritto da
meogatto
Se vuoi la pace prepara la guerra :D, visto che la pace si fa in due, la guerra in uno.
Questo è un buon consiglio, che in effetti corrisponde alla mia strategia. Ha anche ragione Magiostrina quando dice che il senso di frustrazione si paga caro. Spesso ho pensato di essere "superiore" ad abbandonare il campo di battaglia, ma credo che questa sia solo una balla che mi racconto, per mascherare una incapacità, una vigliaccheria.
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Originariamente Scritto da
nahui
Suggerimenti ? :v
niente,rimani esattamente come sei ,ormai alla tua etá che vuoi cambiá..:asd: e poi tanto male non poi andata dai :D
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Originariamente Scritto da
nahui
Voi siete combattenti o pacifisti ?
tutti risponderanno pacifisti..:asd: erano combattenti nei confronti degli altri ora combattono loro stessi e i loro conflitti...e allora che altro potrá fare?:D
la pace ´e uno stato di salute interiore,uno stato di integritá interiore,in cui non torturi gli altri,non torturi te stesso e vuoi soltanto essere assolutamente silenzioso,calmo,tranquillo,raccolto,integro
personalmente mi comporto come se avessi giá mandato tutti affanculo :v
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Citazione:
Originariamente Scritto da
nahui
Questo è un buon consiglio, che in effetti corrisponde alla mia strategia. Ha anche ragione Magiostrina quando dice che il senso di frustrazione si paga caro. Spesso ho pensato di essere "superiore" ad abbandonare il campo di battaglia, ma credo che questa sia solo una balla che mi racconto, per mascherare una incapacità, una vigliaccheria.
così però si corre solo il rischio di un avvitamento e rimbalzo tra un dovere incerto e un'auto-indulgenza pure labile;
Kant suggerirebbe di considerare il proprio comportamento come regola per tutto il mondo e regolarsi di conseguenza, che è una traduzione laica e normativizzata del "ama il tuo prossimo come te stesso", poi regola aurea greca, precetto evangelico, ecc...
funziona meglio in termini di individuazione della regola se a se stessi si sostituiscono i propri cari, perché spesso ci si sacrifica proprio perché ci si pone su un piano separato.
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C'è più soddisfazione a belligerare, però si cambia con gli anni. Da giovani si è più impulsivi, poi si impara a dosare i colpi e a lasciar perdere quelli inutili. In questo caso non è vigliaccheria, ma vecchiaia :D