psicologia della religiosit�
le discussioni sulla religione di solito sono monopolizzate dal contenuto di queste; si sostiene cosa meglio, peggio, ecc...
io invece vorrei discutere di circostanze osservabili "esternamente", a prescindere dal merito, buon, meno buono, cattivo, ecc...
un elemento oggettivo che caratterizza le religioni - tutte in modi e forme diverse - � quello del Sacrificio;
dai sacrifici umani delle religioni pagane, alla parabola di Abramo e Isacco, fino alle penitenze e precetti vari, per finire col plauso all'ascetismo, le religioni pi� note e diffuse contemplano precetti di Sacrificio, privazione, mortificazione;
la radice di questo comportamento � un negoziato con l'Ente supremo - per i pagani gli elementi, la natura, ecc...- per ottenere la Sua clemenza;
questo comportamento � ben noto in psicologia: col sacrificio ci si amministra una punizione potendola limitare, placando l'ansia per una punizione temuta e pi� grande;
al tempo stesso, si genera una mentalit� in cui la Virt� � una moneta di scambio, e ha senso solo se vi sar� una remunerazione; non � premio a se stessa:
se mi comporto "bene" otterr� in cambio Clemenza, terrena, ultraterrena, a seconda dei culti;
il punto di tutta la costruzione � che siccome quella remunerazione � oggetto di un atto di fede - ci credi oppure no, ma niente te la pu� garantire oggettivamente - il religioso ha generalmente bisogno di convertire gli altri, del conformismo;
pi� � solo nella sua fede, pi� ha dubbi;
si sacrifica e si sente "migliore", virtuoso e degno di clemenza, ma se mentre mangia pane e cicoria amara gli altri banchettano e vivono gioiosamente, l'idea che in fondo l'Ente supremo non gli stia chiedendo alcun sacrificio, n� possa promettergli alcuna clemenza, diventa pressante e angosciosa;
e cos�, si spiega il perch� il religioso, invece di manifestare gioia autosufficiente dovuta alla sua fede, il pi� delle volte � infastidito dal fatto che altri abbiano un rapporto diverso coi precetti e col sacrificio, anche se in una certa misura siamo tutti religiosi, e abbiamo tutti un rimando etico assoluto, crediamo in "qualcosa" che informa le nostre azioni in coscienza;
il risvolto di questo fastidio � l'intolleranza e la minaccia, in passato la conversione forzosa, il massacro dell'infedele, il rogo dell'eretico;
oggi, di fronte a psicologie diverse, resiste la minaccia di un Aldil� che potrebbe essere quello sostenuto da ognuna delle diverse ditte concorrenti.