Sono sempre stata un'assidua sostenitrice della classica tesi secondo cui 'ognuno
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Sono sempre stata un'assidua sostenitrice della classica tesi secondo cui 'ognuno
;)
Molto bello il tuo post..intelligente e introspettivo..devi essere una persona in gamba.. ;) :approved:
E vero bisogna saper chiudere la porta..quando la persona in causa ci puo
solo daneggiare..,ma io andrei cauto con la tua certezza:"chiudi una porta si apre un portone.." Io penso ke a tutti bisogna dare una chance di riscattarsi..
senza scartarli senza appello,lasciare (se possibile)la porta socchiusa.. ;)
io mi sono ritrovato a riscoprire un paio di amici,ke avevo "scartato",ora li
reputo ottimi amici..vedi..io penso ke noi cambiamo..ogni giorno e un nuovo
giorno..percepiamo le cose le persone in maniera diversa a distanza di tempo,
quello ke ci aveva deluso allora in quella persona ora ci sembra meno grave..
La chiusura totale deve essere usata il piu raramente possibile(penso)..
Esempio(banale)di Paolo Bonolis;..ha chiuso con Striscia e Mediaset andando
alla Rai,ha avuto il successo ke voleva..e ora..ritorna a Mediaset,perche
Certo, osservazione interessante. E' vero, noi dobbiamo lasciare sempre uno spiraglio, senza chiudere del tutto le porte, ma certe volte sono le porte che si chiudono, anche se noi non lo vorremmo. Poi bisogna rendersi conto, naturalmente, che non potr
quello che tu dici
Dark più ti leggo e più mi piaci,a volte però quanta fatica per trovare il portone,e poi trovare la chiave giusta ,e poi spingere si sa i portoni sono vecchi qualche volta tirano l'umido e non si aprono subito...però nel bene e nel male è il sale della vita.
Tutto ha un gusto.Assaggiando si conoscono tanti sapori e si sperimentano tante ricette , ed anche se alla fine qualcosa si "brucia" avremo avuto anche qualche ciambellina con il buco riuscita bene.
Mi è venuta in mente una ricetta ora la posto dove deve andare :)
Perdonatemi se cito il maestro...
FELICITA'
Finche insegui la felicità,
non sei maturo per essere felice,
fosse pur tuo quanto ti è più caro.
Finché piangi quel che andò perduto
e hai mete e ti affanni,
non sai ancora che cos'è la pace.
Solo quando ad ogni desiderio rinunci,
non hai più mete e brame,
nè la felicità con nomi chiami,
allora al cuore più non giungerà il flusso
degli eventi, a la tua anima riposerà.
HERMAN HESSE
Molto bella, Anemos!!!
Stefi, l'importante
[FONT="Arial Black"]Quanto
Lo so Darky le speranze scaldano il cuore brucia..
mi sento un falò :D però le mani restano fredde...e la testa vuota
Condivido Dark... io spesso non riesco ad essere così positiva, ma il mio ragazzo, in merito, la pensa come te... e per me è davvero un'ancora...
La vita
belle parole darky. mi fai pensare che i giorni passano e io sto sempre meglio..
ho sbattuto la testa contro al muro, l'ho sbattuta ma potevo evitarlo.. sono caduta, la ferita sulla fronte bruciava, sanguinava.. faceva male.
mi sono rialzata, non una lacrima. ora il muro non c'è più.. e prima era tutto buio.
ora c'è luce e un fantastico arcobaleno :)
Sono contenta, kikka. :approved:
Purtroppo a volte
Pensavo : oggi si vive bene, soprattutto in occidente, tranne pochi abbiamo una casa, una macchina, la televisione, il frigorifero, la lavatrice, lo stereo e tantissime altre cose che ci fanno la vita comoda e, senza rendercene conto, viviamo in agi quali l'umanità che ci ha preceduto non avrebbe mai sognato potessero esistere ma ... ci lamentiamo.
Forse il progresso deriva anche dal non essere mai contenti e probabilmente anche questa è un'ipotesi da prendere in considerazione.Ci lamentiamo se ci viene un raffreddore, se con il nostro lui o la nostra lei abbiamo dei piccoli dissapori, se il nostro lavoro non è esattamente quello che avevamo sognato da bambini, se il viaggio in metrò o in treno o in auto per andare al lavoro è noioso, se al supermercato o all'ufficio postale dobbiamo fare un po' di coda, se lo smalto per unghie non asciuga in un millesimo di secondo, se ...
In realtà, nella stragrande maggioranza dei piccoli casi e anche dei grandi casi della vita siamo degli scontenti e quindi finiamo per vivere male, annoiati e, in fondo, incapaci di dare un senso alla nostra vita, di gioire costantemente e, in una parola, di essere veramente felici.
Perché siamo così? Ci sono molteplici spiegazioni scientifiche e ogni branca della scienza ha la sua; ci sono tantissime spiegazioni religiose e ogni religione ha la sua e, forse, tutti hanno ragione o, forse, tutti hanno torto perché nonostante tutte quelle spiegazioni il problema persiste.
Ma allora? Cosa fare e soprattutto come fare? Qual'è la vera ricetta della felicità? Ne esisterà una?
Questi sono in realtà interrogativi ai quali tantissimi filosofi e tantissimi pensatori hanno da sempre cercato di dare una risposta e qualcuno l'ha data la risposta, ma o non è stato ascoltato o, forse, la risposta non era quella giusta perché le cose non sono cambiate e noi siamo ancora qui a porci sempre le stesse domande.
Forse non esiste la ricetta della vera felicità o, meglio, non esiste una ricetta che vada bene per tutti e che ciascuno si deve singolarmente sforzare di cercare la propria individualissima strada per la felicità.
ma come si fa a cercarla
La ricerca della felicità non è un viaggio. Sarebbe troppo facile partire ma dove si va? Perché il problema è proprio quello di sapere, sempre che sia un viaggio, dove si va.
Sembrano tutte stupidaggini, che non ci sia nessuna partenza e nessun viaggio e che la ricerca della felicità sia un'utopia. Tanto vale accontentarci di quello che abbiamo, in fondo alla nostra noia e alla nostra scontentezza siamo abituati, le conosciamo bene perché ci conviviamo da sempre e sono, almeno per me, meglio di una cosa ignota come la felicità, che potrebbe anche essere per quello che ne so, pericolosa. Io non parto, non vado da nessuna parte .Parlare di felicità è difficile mentre parlare di noia e di scontento è facile.
Ma esisterà veramente un viaggio da fare?
Beh, un viaggio esiste, anche se non è il solito viaggio e se non si può sapere se porterà o meno alla felicità. Però è un viaggio e come tutti i viaggi promette avventure.
E' il viaggio alla scoperta di noi stessi!
Un viaggio che si fa stando fermi, non ci sono spostamenti fisici ma è forse il più intrigante e avventuroso viaggio che si conosca e che, soprattutto, chiunque può fare.
Per questo viaggio non servono agenzie viaggi o mezzi di locomozione, non serve essere degli esploratori o avere chissà quale preparazione ma ci vuole solo la voglia, o il coraggio, di iniziarlo: il resto viene da sé.
Da dove si inizia?
Anche da qui e da ora aprendosi a ciò che non conosciamo, senza pregiudizi e preconcetti ma con la voglia di scoprire, di conoscere, di sapere e di sperimentare.
Il nostro corpo fisico lo conosciamo? E la nostra mente? E la nostra psiche? E le nostre emozioni? E la nostra parte spirituale? E la nostra parte o corpo energetico?
Quanti di noi possono dire di conoscersi veramente bene in tutte le proprie parti o corpi? Forse nessuno o pochissimi.
E allora forza, incominciamo il viaggio, non ci sono promesse di felicità ma di tanta avventura e di tante scoperte quello sì! E non è detto che lungo la strada non ci capiti anche di trovare la formula magica della nostra personale felicità e, mi raccomando, ricordiamoci di mettere in valigia ... lo spazzolino da denti.;)
Il destino lo creiamo noi, certo, ma una buona spinta la da il destino, la fortuna, la casualità. Un incrocio banale tra due persone che si urtano, attraversando la strada, puo' cambiare la loro vita, i loro percorsi separati, per diventare tutt'uno, nel bene e nel male....io la penso cosi'