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Incontri
Il locale strabordante di corpi sudati, la musica sparata ad un volume al limite della legalità, le luci soffuse, mi faccio largo verso il bancone nella vana speranza di riuscire a conquistare un cocktail passando inosservata. Ma quando il bar è la tua seconda casa, questo risulta quantomeno improbabile, così ti ritrovi ad annuire e dispensare finti sorrisi nonostante tu sia li proprio perché non vuoi avere a che fare con niente e nessuno che non sia un bicchiere pieno di parecchio alcol.
Il barista mi lancia un’occhiata consapevole e mi mette davanti un bicchiere pieno fino all’orlo di liquido ambrato: la mia ancora di salvezza, il mio momento di fuga dal mondo. Appollaiata sullo sgabello ingollo un’abbondante sorsata godendo del calore improvviso che essa mi provoca mentre l’alcol mi scorre dentro il corpo.
Mi concentro sulla musica, mi lascio prendere dalle vibrazioni dei bassi, svuoto la mente, cacciando i pensieri negli angoli più reconditi. Non voglio pensare. Non voglio soffermarmi su nulla di più profondo del livello di whisky rimasto nel mio bicchiere. Che, a proposito, è vuoto. Il barista è lontano e le voci nella mia mente rischiano di tornare alla carica.
E’ in quel momento che i nostri sguardi si incrociano per un momento fugace. Lui, occhi scurissimi e sorriso scintillante, è appoggiato al bancone, a un paio di metri da me. Avverto come una scossa elettrica lungo la spina dorsale, mentre lo osservo avvicinarsi. Lui mi conosce, sa che non mi deve fare domande, eppure percepisco che vorrebbe dire qualcosa. Invece chiama il barista e ordina altri due drink, sedendosi sullo sgabello accanto al mio. Beviamo in silenzio. Non lo guardo, ma so che mi sta osservando, gli occhi come due tizzoni ardenti. Finisco di bere e mi alzo. Lui mi segue. Ci avviamo fuori dal locale, lasciandoci alle spalle la musica e la gente.
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Mi piace! E' l'inizio di un racconto?
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No, è un raccontino così. Avevo voglia di scrivere qualcosa di diverso da incidenti e piromani :asd:
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Bravissima. Mi ha ricordato Jorge Luis Borges, uno dei miei preferiti.
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Complimenti anche da parte mia, la parte finale soprattutto mi è piaciuta fa pensare a mille situazioni!
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Quindi niente firmo copia? :)
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@Regina: grazie mille!
@Escolzia: ahahah no figurati. Ma grazie del complimento. :)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
@Regina: grazie mille!
@Escolzia: ahahah no figurati. Ma grazie del complimento. :)
A novembre andrò alla presentazione dell'opera prima di un mio caro amico, deve essere una soddisfazione immensa far arrivare i propri pensieri, ed emozioni a persone sconosciute, con un proprio libro.
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LA MENDICANTE
Quando la vidi per la prima volta stavo percorrendo il tragitto verso il mio ufficio, come sempre di fretta e in bilico sui miei tacchi alti. Lei se ne stava seduta in un angolo della piazza, quasi avesse paura di disturbare. I vestiti dimessi, di diverse taglie più grandi, le scarpe consunte e le mani strette attorno ad un bicchiere di cartone con cui chiedeva l’elemosina. Ma fu il suo sguardo a colpirmi. Uno sguardo limpido e fiero in quel volto ancora bambino eppure già così segnato dalla sofferenza. Uno sguardo che raccontava la storia di chi a vent'anni è dovuto fuggire, di chi ha dovuto lasciarsi alle spalle una famiglia, una casa, una vita. La storia di chi Ho dovuto lottare con le unghie e con i denti una battaglia troppo grande per lui.
Si chiamava Samira. Glielo chiesi un giorno in cui, stranamente, avevo meno fretta del solito, dopo averla allungato la solita monetina. Glielo chiesi perché quella carità spicciola non mi bastava più. Glielo chiesi perché è facile lavarsi la coscienza con una piccola donazione, ma è molto più difficile fermarsi e ascoltare.
Così quel giorno mi sedetti vicino a lei, in silenzio. Fu lei a parlare, quasi come se non aspettasse altro. Come un fiume in piena che rompe la diga. Mi raccontò della sua vita sempre in fuga, dei crampi della fame, della sua malattia, regalo di uno stupratore impunito. Dopo quella volta, ogni giorno mi fermavo a scambiare due chiacchiere con lei.
Poi un giorno non la vidi più. Lessi di lei sul giornale: l’avevano trovata priva di vita proprio la sera prima, stroncata dall’Aids. Poche righe, perché una senzatetto che muore non fa notizia.
Ma io quei suoi occhi, profondi come due pozzi neri, con quello sguardo un po' accusatore di chi dalla vita non ho avuto niente, non riuscirò mai a dimenticarli.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Escolzia
A novembre andrò alla presentazione dell'opera prima di un mio caro amico, deve essere una soddisfazione immensa far arrivare i propri pensieri, ed emozioni a persone sconosciute, con un proprio libro.
Sicuramente lo è. E' una sensazione che già vivo in parte con gli articoli che scrivo, ma un libro è qualcosa di diverso, perché è un pezzo di se stessi.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Sicuramente lo è. E' una sensazione che già vivo in parte con gli articoli che scrivo, ma un libro è qualcosa di diverso, perché è un pezzo di se stessi.
Non deve essere facile mostrare una parte della propria anima, ed al contempo plasmarla ed amalgamarla con parole
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Il racconto della mendicante è molto toccante...
Quanti poveri incontriamo nella nostra vita e non ne conosciamo mai la storia!
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Grazie regina. Quella purtroppo fu una storia vera, di molti anni fa.