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a che serve..
..venire qu� su Religione e spiritualit� e leggere e rileggere e rileggere e rileggere e rileggere e rileggere e rileggere e rileggere e rileggere e rileggere
i soliti copia/incolla di puro (o impuro) proselitismo? a far sentir meglio il proselito? ..che con la sua rete a strascico pesca?
un giornalista chiedeva a un capo dell�Isis;
-"Secondo lei questi criteri (rigorosa sharia) aderiscono ai principi del diritto internazionale?"
lui pacatamente rispose
-"Ovviamente no,noi vogliamo soddisfare Dio per questo gli standard internazionali non ci interessano"
<Non nominare il nome di Dio invano>
infatti non � invano � per INTERESSE!
ma allora di cosa stiamo parlando?!:v
p.s
ho aperto questo thread perch� non ho piu intenzione di perder tempo in Religione e Spiritualit� sappiatelo.:)
a meno che non venga folgorato da pratica e dimostrabile illuminazione ;)
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Serve al fatto che se tu non ti interessi loro, loro comunque si interessano di te.
Siccome la loro visione del mondo e' totalitaria e avvolgente vanno contrastati punto punto attivamente, se non altro perche' chi tace, o e' assente ha torto e viene digerito e......
E per questo in tutte le discussioni non c'e' religione, ma un pensiero estemporaneo e una logica.
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Non credo, perch� mi sembra di aver notato che a risposte non si risponde.
Se posti qualcosa, poi aspetti le discussioni od i diversi punti di vista, ma se non si discute a che serve?
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E che hai da discutere su un passaggio di libro sacro, espresso pure in arcaico?
La discussione nasce se quella base viene interiorizzata e trasformata in un discorso sociale, un politica.
Se resti sul questa e' la parola dio che ci sarebbe dirsi? dio non risponde, i libri nemmeno.
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Se guardi le ultime non discussioni sono circa 20 postate da Arcobaleno intervallate da due di dietrologo:asd:. Cosa vuoi interiorizzare?
Sarei curioso, dopo ci guardo, di conoscere quanti ingressi ci sono stati; la gente neanche li apre...basta il nome per garantire e immaginare che argomento sia:asd:.
Anch'io a suo tempo postavo sul vangelo, ma almeno qualche discussione veniva fuori, poich� cercavo una certa logica su ci� che veniva dato per assodato, come il caso di cono e di axeUgene ed a volte anche il tuo. Poi qualcuno mi ha detto che avevo sfinito e mi sono trattenuto:asd:.
Capisco che l'argomento � ostico,se parli di religione devi attenerti alle regole od ai dogmi di quella religione e ragionare su quelli, se si pu�, ma se parli di spirito non essendoci regole i discorsi sono tra i pi� sfrenati e senza regole, tornando spesso al punto di partenza; per me Arcobaleno comunque non � neanche partito:asd:.
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Ho visto, le visite ci sarebbero ma se ne vanno via tutti quatti quatti.:asd:
Comunque, a parte gli scherzi, tempo fa c'era molta pi� gente che partecipava alle discussioni, almeno mi sembra.
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Per forza, o sei esegeta, non lo siamo e fai l'interptretazione degli scritti, suposti di dio, o fai il seguace, ma a quel punto discuti cosa vuoi nella prassi giuridica di dio, poco frega che ad ispirarti siano certi detti che fuori della tua conclave perdono senso.
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Beh, una certa conoscenza dell'argomento ci deve essere e chi qualcosa ne capisce deve mettere le sua conoscenza a disposizione degli altri non basta dire: � scritto cos� e cos� �. Il difficile � estendere queste conoscenza alla vita reale in modo che tutti possano partecipare; il mondo si � evoluto ma il linguaggio dei testi no, � rimasto ermetico, spesso anche per gli addetti ai lavori, perdendo cos� quel contatto con il reale e questo a mio avviso � un grave danno. Ti posso portare l'esempio personale quando ti assicuro che per togliermi i dubbi ho dovuto, a dir la verit� mi piace, rimboccarmi le maniche e fare l'autodidatta leggendo libri di gente che io stimo in gamba conosciute attraverso varie bibliografie; il prete normale non mi ha mai chiarito alcunch�, � per questo che ce l'ho con la supposta chiesa in quanto la ritengo vecchia ed obsoleta, non pi� in linea con i desideri ma soprattutto con la coscienza della gente comune. Il seguace che prima non comprende per poi far comprendere � un seguace del cazzo, scusa la parolaccia:asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
mi sembra di aver notato che a risposte non si risponde.
Citazione:
Originariamente Scritto da
meogatto
E che hai da discutere su un passaggio di libro sacro, espresso pure in arcaico?
infatti,
non � sputando sentenze che si convince la gente a migliorare ma proponendo un percorso umano da percorrere.
ma perch� ognuno deve tirare per le vesti il proprio Dio per imporlo al prossimo?!
perch� in 3-4 mila anni non si sono ancora messi d�accordo?!
allora le guerre di religione si combattevano con le spade ,oggi esiste il nucleare e dunque si conia a proposito una parola ,la pi� viscida e ipocrita;
"il dialogo" mentre nella realt� tutti fremono immobili sulle loro postazioni,una polveriera pronta ad esplodere..
ecco perch� mi sono stancato del "dialogo":v
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Infatti in questi argomenti sembra sia pi� facile il monologo, uno scrive e poi si rilegge.
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Una fede non e' esportabile ed e' ovvio che nell'autodeterminazione ciascuno rimanga sulle proprie posizioni.
Il dialogo direi che serve non a convincere, ma a definire i limiti invalicabili dei confini delle varie posizioni, all'interno di cui ciascuno esercita le proprie giurisdizioni.
Specialmente ove i confini di stato sono inadeguati a farlo essendo certi stili di vita frammisti ad altri all'interno di uno stesso confine geopolitico.
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Sono d'accordo; infatti da che mi ricordo ho sempre creduto in una presenza che nella mia testa pu� essere Dio anche se risulta impossibile da definire razionalmente, � una presenza che riscontro a livello sentimentale, che mi suggerisce soprattutto ci� che non devo fare e su quell'aspetto � abbastanza categorico muovendomi dei sensi di colpa non per distruggere la mia personalit� ma per migliorarla in quanto la gamma del fare, rispetto al non fare � illimitata; se vuoi puoi chiamarla autodeterminazione poich� per chi non crede pu� corrispondere ad un colloquio con la propria coscienza. Sono convinto, contrariamente ad axeUgene che va cercando continuamente una logica, che il nostro contatto o con la propria coscienza o con Dio, per chi ha fede in Dio, coinvolga prettamente il sentimento, un po' quando ci si innamora, in cui, eccetto pochi casi che non � mai innamoramento, ci troviamo a gustare un sentimento, se vuoi anche irrazionale, ma, a mio avviso, non � mai qualcosa di ragionato. Quindi per me il dialogo deve essere, per chi parla, un'apertura sincera delle proprie convinzioni senza per questo voler convincere, mentre per chi ascolta accettare la buona fede di chi parla senza per questo doversi convincere, insomma il dialogo dovrebbe essere uno scambio di sentimenti che � sempre positivo senza il bisogno di arroccarsi pensando tra s� che il proprio ragionamento � il migliore.
In fondo nessuno cambia l'altro se l'altro non ha gi� in se questa possibilit� al cambiamento, ma tutto questo non pu� certo venire da un sito internet dove non ci si conosce, anche perch� se uno vuol cambiare deve avere oltre che l'intenzione anche un buon esempio caro meogatto.
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Comunque ai sentimenti non si comanda e anche l'esempio ha un valore relativo, essendo collegato ad una affinita' di fini perseguiti.
Quanto al dire sono i leader religiosi a chiedere ai seguaci una politica di proselitismo tramite i mezzi tecnologici di massa e i seguaci si adeguano, poi non potendo contare sulla forza di persuasione di un dire proprio, si affidano alla presunta forza di un dire di un presunto dio che si suppone 2, 3000 anni fa ebbe una forza di convincimento, da vedere quanta e comunque in ben altri contesti sociali e storici.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Sono d'accordo; infatti da che mi ricordo ho sempre creduto in una presenza che nella mia testa pu� essere Dio anche se risulta impossibile da definire razionalmente, � una presenza che riscontro a livello sentimentale, che mi suggerisce soprattutto ci� che non devo fare e su quell'aspetto � abbastanza categorico muovendomi dei sensi di colpa non per distruggere la mia personalit� ma per migliorarla in quanto la gamma del fare, rispetto al non fare � illimitata; se vuoi puoi chiamarla autodeterminazione poich� per chi non crede pu� corrispondere ad un colloquio con la propria coscienza. Sono convinto, contrariamente ad axeUgene che va cercando continuamente una logica, che il nostro contatto o con la propria coscienza o con Dio, per chi ha fede in Dio, coinvolga prettamente il sentimento, un po' quando ci si innamora, in cui, eccetto pochi casi che non � mai innamoramento, ci troviamo a gustare un sentimento, se vuoi anche irrazionale, ma, a mio avviso, non � mai qualcosa di ragionato. Quindi per me il dialogo deve essere, per chi parla, un'apertura sincera delle proprie convinzioni senza per questo voler convincere, mentre per chi ascolta accettare la buona fede di chi parla senza per questo doversi convincere, insomma il dialogo dovrebbe essere uno scambio di sentimenti che � sempre positivo senza il bisogno di arroccarsi pensando tra s� che il proprio ragionamento � il migliore.
il tuo post brilla ,perch� fai portavoce di te stesso e del tuo sentire ed � una condivisione interessante.
Io credo che non ci possano essere mezzi termini: o si hanno condizionamenti o non se ne hanno.
La vita � ci� che ci accade mentre stiamo facendo altro, e un filo d�erba cresce anche se noi non lo guardiamo:
ma faccio di tutto per "esserci" e, se posso, innaffiarlo.