Storie e detti..... rivisti e corretti!!
Salve a tutti, sono il Prof. "Alessandro Bumblero", storico di professione e appassionato di racconti popolari e aneddoti che hanno dato origine ai più comuni modi di dire.
Oggi sono qui con l'obbiettivo di fare finalmente chiarezza e correggere errori che nel tempo, generazione dopo generazione, hanno alterato il loro vero significate, rendendo
finalmente giustizia e farvi conoscere le vere storie dalle quali si sono estrapolati i cosiddetti "modi di dire". Ad ogni lezione di occuperemo di un caso specifico raccontandone
i particolari. A fine lezione lascerò a voi indovinare il giusto "detto", vediamo chi sarà tra voi il più perspicace.
Cominciamo. Questa sera parleremo delle vere origini di due dei più comuni modi di dire.
Nr. 1
Toby Reno, era un cowboy del Wyoming. Possedeva un Ranch con tanti animali, buoi e cavalli. Un giorno si recò alla fiera dell' Est per comprare uno stallone. Ne vide uno, molto bello,
morello (tutto nero), sembrava arrabbiato, imbronciato. Guardava tutti con segno di sfida. A Toby piacque subito. Decise di comprarlo. Il proprietario però lo mise in guardia. "Furia",
così si chiamava, non era un cavallo docile, anzi, tutto il contrario, era forte, risoluto, sempre incattivito, pronto a fare disarcionare chiunque lo montasse. Toby si mise a ridere. Nella
sua lunga carriera di cowboy, era riuscito sempre a domare i cavalli selvatici, anche quelli più tosti, convinto di riuscire, comprò il cavallo e se lo portò nella sua fattoria. L'indomani
si alzo presto con l'intenzione di addomesticare Furia. Lo prelevò dalla stalla e lo porto al "tondino" cioè quel recinto dalla forma rotonda, che si usa per circolare in tondo i cavalli.
Una volta dentro, si avvicinò al cavallo. Furia era molto nervoso, imbronciato. Aveva capito le intenzioni del suo nuovo padrone. Toby fece il suo primo tentativo di salire. In pochi
secondi di ritrovò a terra. Si alzò, di siede una spolverata e si riavvicinò a Furia, che soffiando, mostrava tutto il suo nervosismo. Cercò di tenerlo fermo e riprovò a risalire. Niente
da fare, nemmeno due secondi e fu nuovamente disarcionato. Affranto, Toby riprovò una terza volta e poi una quarta e poi ancora, una quinta volta. Non faceva in tempo a salire
che il cavallo sistematicamente, lo disarcionava. Alla fine Toby si arrese e lo riportò nella stalla.
Da questo episodio il famoso detto : _____________________________________________. (lascio prima a voi il tentativo di indovinare) :D
Nr. 2
Salvatore Buontempo era un ragazzo molto timido e impacciato. Lavorava in una falegnameria da molto tempo. La vita era piuttosto monotona, fino a quando venne a lavorare in negozio Sara.
Sara era una ragazza carina, simpatica, molto solare e gentile con tutti. Salvatore Buontempo non ci mise molto ad innamorarsene perdutamente. Aveva problemi però a dichiararsi per via della
sua profonda goffaggine e timidezza. Passarono i mesi, poi un anno.... finalmente un giorno Salvatore Buontempo si ripromise di dichiararsi. Venne in falegnameria tutto vestito elegante, profumato,
con un mazzo di rose in mano. Sara era già in negozio, dietro il bancone che sistemava dei documenti. Per farla una sorpresa lui le si avvicinò di soppiatto, fino ad arrivare dietro di lei senza che questa
se ne accorgesse. Proprio quando le era di spalle, ad un palmo da lei, inciampò su qualcosa e le finì addosso, facendola a sua volta cadere e sbattere la testa sullo spigolo del bancone.
Sara cadde a terra, svenuta, il suo viso era tutto rosso, le usciva tanto sangue dalla fronte. Di fronte a quella vista, disperato, Salvatore Buontempo, in un momento di profondo sconforto e dispiacere,
si tirò un colpo di pistola nella tempia.
Da questo triste episodio, il famoso detto _____________________________________________. (anche i questo caso, tocca a voi indovinare)
E con con questo, ci salutiamo per stasera...
Arrivederci a presto alle prossime lezioni. :ciaociao: