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Relazioni interpersonali
Come creare giusti confini nelle relazioni interpersonali e difenderli.
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“lettera aperta” dedicata a Cono, ma destinata anche a tutti gli altri del forum per avere la vostra opinione.
Caro Cono a me piace dialogare in modo scherzoso con te, ma a volte temo di superare quell’invisibile filo rosso, quel confine personale che viene difeso nelle relazioni interpersonali.
Non conoscendoti nella realtà posso sbagliare. E quando sbaglio non rimanere offeso, in silenzio, evidenzia il mio errore con un post oppure in mp.
Le “frontiere” definiscono e separano due aree, segnano il nostro spazio, dicono agli altri dove possono arrivare senza offendere, definiscono ciò che ci aspettiamo dagli altri, cosa possiamo tollerare e cosa consideriamo inaccettabile. Essi affermano la nostra identità per stabilire rapporti paritetici.
Le barriere ci proteggono psicologicamente, definiscono la differenza tra Io e Tu. Sono marcatori di identità, dicono: io sono questo, arrivo fino qui, non mi invadere, rispettami. Essere rispettato è un diritto di ogni individuo.
Lo so, per non sbagliare è importante l’assertività, il bon ton. E se il rapporto interpersonale non è soddisfacente è meglio chiuderlo.
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Nel dialogare è importante fare attenzione a quel che si dice, perché può capitare che “Voce dal sen fuggita / poi richiamar non vale” dice il Metastasio (Pietro Trapassi) in un suo aforisma.
Invece Eduardo De Filippo nella sua poesia "O Munno d' 'e pparole" evidenzia l'importanza delle parole per un attore.
"Si t' 'o ddico nun me cride
manco si pittass' 'o sole
pecché 'o munno d' 'e pparole
mpara ll'arte d' 'o pparla'.
E tu saje ca st'arte è l'arte
ca se sceglie 'o traditore
pecché l'ommo senza core
fa furtuna c' 'o pparla'.
Io, gnorsi', pire so' chillo
c'ha liggiuto e s'e' applicato;
c' 'o mestiere s'ha 'mparato,
e se serve d' 'o pparla'...
Se capisce ca parlanno,
nciucio, mbroglio... e faccio 'ammore.
Ma però tengo nu core
e cu te, che vuò parla'!".
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
Nel dialogare è importante fare attenzione a quel che si dice,
Infatti, più di quello che si é detto (o pensato di aver detto), conta quello che é compreso/sentito/intuito..."vissuto" .dall'interlocutore (quale ne sia il genere: m-f-altro)
Il "dialogo" é un processo complesso: per esser tale, si parla/ascolta - si comprende/si é compresi
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Applicate tutte queste reazioni causa/effetto anche alla comunicazione scritta?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Bauxite
Applicate tutte queste reazioni causa/effetto anche alla comunicazione scritta?
...é ancora più indispensbile farlo, in quanto la "comunicazione" scritta, rispetto alla verbale ( e non parliamo del vis-a- vis) é molto meno ricca di "informazione"
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
...é ancora più indispensbile farlo, in quanto la "comunicazione" scritta, rispetto alla verbale ( e non parliamo del vis-a- vis) é molto meno ricca di "informazione"
Sì, siamo d'accordo.
Come fai a capire , per esempio, il comprendere ed essere compreso?
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Ma perché sta discussione sta in Ho un problema?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Bauxite
Sì, siamo d'accordo.
Come fai a capire , per esempio, il comprendere ed essere compreso?
gli eventi me lo fanno capire, prima o poi
Citazione:
Originariamente Scritto da
Bauxite
Ma perché sta discussione sta in Ho un problema?
Boh...."problema" di Doxa
:D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
gli eventi me lo fanno capire, prima o poi
Gli eventi o la loro fenomenologia?
Citazione:
Boh...."problema" di Doxa
:D
Se abbiamo risposto, forse è un problema anche nostro:v
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Buonasera Carlino, ciao Bauxite,
se nello scambio comunicativo in forma scritta o verbale il lettore decodifica il messaggio (un post, ecc.) in modo diverso dall’intenzione dello scrivente, compie una “decodifica aberrante”, termine tecnico conosciuto da tempo nell’ambito della linguistica.
E’ da stabilire se la colpa è del ricevente o dell’emittente che scrive in modo poco chiaro.
Nella comunicazione interpersonale vis a vis il dialogo pacato e l’attento ascolto migliorano la qualità della conversazione e la reciproca comprensione. Invece nell’ambito virtuale lo scambio comunicativo può indurre ad errati giudizi e, in modo involontario (presumo) potrebbe capitare di offendere.
Nella conversazione vis a vis ci accorgiamo subito se stiamo esagerando o annoiando l’interlocutore, invece con la comunicazione virtuale è difficile capire, perciò hanno ideato le emoticon, usate come sinonimi o rafforzativi del messaggio che accompagnano, oppure aiutano a non sbagliare, ma a volte capita l’errata comprensione di un testo.
Carlino, Bauxite, fatemi sapere se c’è l’emoticon che indica “chi se ne frega di ciò che scrivi" ?
Forse c’è ma per educazione evitano di metterla come commento ai miei post. Ed io continuo a scrivere per affermare la mia “social presence” in questo forum.
Bauxite ha scritto
Citazione:
Applicate tutte queste reazioni causa/effetto anche alla comunicazione scritta?
Certamente !
Ragazzi è quasi mezzanotte, domani mi attende una giornata impegnativa. Vado a dormire.
A rileggerci domani sera ! :)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Bauxite
Se abbiamo risposto, forse è un problema anche nostro:v
Opzione uno :D
oppure opzione due:
Citazione:
“lettera aperta” dedicata a Cono, ma destinata anche a tutti gli altri del forum per avere la vostra opinione.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
LadyHawke
Opzione uno :D
oppure opzione due:
:approved: :clap
all'occhio di poiana, nulla sfugge!
:D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
Nel dialogare è importante fare attenzione a quel che si dice, perché può capitare che “Voce dal sen fuggita / poi richiamar non vale” dice il Metastasio (Pietro Trapassi) in un suo aforisma.
Appunto saper dialogare e quindi la comunicazione è un' arte.
Bisogna fare attenzione a ciò che si dice o si scrive se si vuol comunicare affinché il messaggio non venga frainteso, sia comprensibile a tutti e non diventi offensivo anche se poi ognuno ha un proprio grado di sensibilità.
La comunicazione verbale è differente, come hai citato tu, da quella scritta( oltretutto la parola vola, lo scritto resta ed ha un peso maggiore) dove mancano l' espressione facciale e i movimenti del corpo, quindi difficile senza aggiungere delle emoticons capire se si sta scherzando oppure si tratta di un discorso serio.
Si tratta anche di leggere e rileggere con attenzione ed imparare ad "ascoltare" anche nei discorsi verbali invece spesso siamo più presi da quello che si vorrebbe replicare piuttosto che quello che si sta leggendo o ascoltando.
Quante volte mi è capitato di percepire un discorso in un modo ad una veloce lettura, abbandonare il discorso, la lettura per rileggere a distanza di qualche ora o giorno in una chiave diversa, comprendere un senso diverso da quello percepito inizialmente.
Non sempre dipende dall' altro, dalla capacità o meno di comunicare ma da come siamo disposti noi alla percezione, dal nostro stato d' animo in un determinato momento, per cui una cosa ci può toccare oppure no.
Vabbè questo è ciò che penso io.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
Carlino, Bauxite, fatemi sapere se c’è l’emoticon che indica “chi se ne frega di ciò che scrivi" ?
Si potrebbero usare questi, combinandoli , eventualmente, a coppie di due
:yawn: :| :zzz:
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Una serie di quadratini?
Doxa,
forse ho capito bene o forse no.
Se ho capito bene, tu hai pensato che i nostri interventi fossero cazzeggio,
e niente, ti volevo dire che non è così.