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Come stai ?
Non avendo la sezione adatta alloco qui questo topic, che potrebbe avere possibili sviluppi.
Lascio alle gentili moderatrici la scelta della sede opportuna.
Voglio argomentare su alcuni modi di dire. Per esempio: “Come stai ?”, “Come ti va ?” “Novità ?”, “Tutto bene ?” Ognuno di questi incipit di conversazione evoca il nostro essere (in salute o meno) in relazione agli altri, fa riferimento al come stai tu fisicamente, mentalmente spiritualmente.
Di solito rispondiamo: “Tutto bene”. Se la risposta è negativa siamo più prudenti nell’esternazione.
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A chi ci chiede come stiamo non interessa ascoltare la risposta. E’ solo un modo per salutare. Allora le risposte possono essere anche ironiche.
Nel caso del biblico Giobbe, al “Come va ?” risponderebbe: “Bisogna avere pazienza”; Dante Alighieri: “Sono al settimo cielo”.
“Voci di corridoio” dicono che nei forum la maggior parte degli utenti alla fatidica domanda risponde: “non c’è male”; alla banale domanda si risponde con una banalità.
Tra un uomo e una donna che non si conoscono il “come va ?” basta per iniziare l’approccio ? E’ necessario anche il linguaggio non verbale ? La gestualità ?
Gli sguardi ed i sorrisi sono i segnali-stimolo che favoriscono l’avvicinamento, permettono di entrare nello spazio altrui, nella bolla psicologica di lei/lui. Quei segnali convincono i due che può iniziare il dialogo per conoscersi e capire se continuare gli incontri.
La disponibilità all’approccio viene quasi sempre comunicata dalla donna in modo discreto attraverso il linguaggio del corpo.
L’uomo tende a non farsi avanti se non riceve un cenno di incoraggiamento. Però ci sono uomini che prendono l’iniziativa anche in assenza di “invito” o quando questo è appena abbozzato. In quel caso l’uomo potrebbe mirare a cercare prima un’intesa con il linguaggio del corpo, tramite la “tecnica” abitualmente usata dalle donne per far trapelare l’interesse: la sincronizzazione simultanea della postura del corpo, dei gesti. Di solito è lei che dà inizio, per esempio passandosi una mano tra i capelli, lui risponde con un altro gesto come toccarsi l’avanbraccio, ecc.. L’interazione non verbale diventa come un ballo: i movimenti di lei sono seguiti da precisi passi di lui.
Per le persone timide l’approccio è problematico, causa ansia, insicurezza, specie negli adolescenti, perché temono di essere incapaci.
L’attesa accresce il desiderio ed amplifica l’aspettativa: la soddisfazione, se arriverà, sarà proporzionale al tempo dell’attendere, e la delusione, parallelamente si alimenterà di quell’indugiare sprecato.
Nell’approccio c’è chi preferisce il classico incontro imprevisto che si può avere frequentando feste, inaugurazioni, mostre e altre occasioni sociali. C’è chi si cautela cercando la mediazione di un conoscente comune, chi, più timidamente si avvale di Facebook, forum, sms.
Comunque nessuna strategia di approccio è efficace o appropriata a tutti e in qualsiasi contesto.
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Buon pomeriggio doxa, quando rispondo ai saluti che hai elencato quindi stereotipati, quasi sempre uso dire " se deve andare male che vada così "
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Ahahahahaha vuol dire che sei un tipo originale :approved:
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Troppo spesso chiediamo "come stai" senza voler veramente sapere come sta effettivamente l'altra persona.
E' una cosa di cui mi sono resa conto da un po' di tempo, motivo per cui quando faccio tale domanda per pura forma di cortesia, preferisco chiedere "come va?". E' più generico.
Invece quando lo chiedo a qualche amico, allora il "come stai" assume un significato più profondo, perché davvero voglio sapere come sta la persona con cui sto interloquendo.
Io tendenzialmente a un "come stai?" che non sia quello di amici che veramente vogliono sapere come sto, rispondo "sto". Sintetico ed efficace.
Se invece parliamo di approcci tra uomo e donna, un "come va?" mi sembra un po' patetico come approccio. A me non verrebbe mai in mente di raccontare a uno sconosciuto come mi va la vita. Va beh che io ho una certa idiosincrasia nei confronti degli approcci, in generale. :asd:
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Negli ultimi tempi alla domanda tra conoscenti :"Come stai ?" " Abbastanza bene", oppure "insomma..." O "si tira avanti" e a meno che seguano domande realmente interessate allo stato di salute la cosa finisce lì.
Alla domanda:"come va?" " Va".
Vero che solitamente sono domande di rito, raramente realmente interessate ad ascoltare e conoscere la risposta, a volte si risponde semplicemente "bene" pure per evitare di esporre i fatti propri in piazza o non si ha voglia, tempo per raccontarsi.
"Tra un uomo e una donna che non si conoscono il “come va ?” basta per iniziare l’approccio ? "
Ma con sconosciuti uomo e donna per strada o in un locale che sia e che non si conoscono si approccia con : "come va?"
Devo essere rimasta indietro.
Di solito si usa tra persone che un minimo di conoscenza c'è, se si tenta un approccio così si rischia di essere mandati a....:D
Sui forum forse ci più stare ma presuppone che ci si relazioni già pubblicamente, che ci sia uno scambio di battute, post, che si faccia parte di una community.
Ma se realmente non si è interessati a conoscere lo stato di salute o la risposta a che pro fingere interesse?:D
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Sinceramente di sapere come sta la gente in generale me ne può importare il giusto e cioè quasi niente
Ma poi veramente, a chi importa di sapere gli altri come stanno?
Come risponde Durante, mi piace :v
Io mi apro solamente con le persone che reputo che possano capirmi, altrimenti ne faccio volentieri meno
Solitamente, a chi mi chiede come sto e non ho voglio di interagirci, rispondo con i piedi per terra
Oppure: vado avanti come meglio posso, al meglio delle mie possibilità
Alle mie amiche solitamente chiedo: “Come è?”
Per tutto il resto del mondo molto spesso mi sembra pure troppo il solo cenno di saluto fatto con la testa
Sono in una parte di mondo dove non ci si formalizza se non ci si calcola
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La domanda più indiscreta, più insolente, più insoffribile, e la più comune anche, la più persecutoria, al telefono e faccia a faccia, la domanda che tortura chi ama la verità perché la si formula per avere in risposta una miserabilissima bugia...
Non chiedo mai a qualcuno a cui tengo "come stai?", di solito è un "allora come va?" oppure "tutto apposto?"...
Ma mai all'inizio di una conversazione, durante il dialogo si, ma prima deve sempre esserci dell'altro.
In un mondo di menzogne a cui nessuno importa nulla (o molto poco) degli altri, una domanda così è meglio non farla, ci si guadagna in dignità.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Kanyu
La domanda più indiscreta, più insolente, più insoffribile, e la più comune anche, la più persecutoria, al telefono e faccia a faccia, la domanda che tortura chi ama la verità perché la si formula per avere in risposta una miserabilissima bugia...
Non chiedo mai a qualcuno a cui tengo "come stai?", di solito è un "allora come va?" oppure "tutto apposto?"...
Ma mai all'inizio di una conversazione, durante il dialogo si, ma prima deve sempre esserci dell'altro.
In un mondo di menzogne a cui nessuno importa nulla (o molto poco) degli altri, una domanda così è meglio non farla, ci si guadagna in dignità.
Concordo.
La si può porre solo con amici strettissimi, e quando ci interessa davvero sapere come sta l'altro.