Emerson, Thoureau, Whitman, Emily Dickinson, Hawthorne..
Quali rapporti con Wagner e Nietzsche, col romanticismo?
Quanti con Freud? Col Socialismo, quali con la lost generation di Parigi e la beat generation?
A voi raccontare le vostre letture.
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Emerson, Thoureau, Whitman, Emily Dickinson, Hawthorne..
Quali rapporti con Wagner e Nietzsche, col romanticismo?
Quanti con Freud? Col Socialismo, quali con la lost generation di Parigi e la beat generation?
A voi raccontare le vostre letture.
Studiati un pò durante la mia breve carriera universitaria... letteratura americana!
https://www.youtube.com/watch?v=kwmtworGgUk
and the truth is........
we are nothing. More or less
Misteri, bugie, follia, versi scritti e riscritti da un poeta maledetto accompagnano questa storia che inizia in Texas con la caduta di Fort Alamo e finisce in una tetra villa settecentesca adibita a manicomio, sopra Firenze.
CANTO ORFICO
Vi voglio raccontar quel che da bimbo
seppi nel Texas. Ma non narrerò
che Alamo cadde: chè nessuno
scampò la morte in quella caduta,
giacciono muti quei centocinquanta.
Racconterò di un'alba nera come
l'inchiostro; e del freddo assassinio
di quattrocentododici ragazzi.
Erano nove volte il loro numero
i nemici che li stavan circondando.
Ferito il capitan, scariche l'armi
trattarono la resa con onore;
ricevettero gli scritti coi suggelli
e l'armi consegnarono, marciando
indietro, come prigionier di guerra.
Nessuno aveva più di trenta anni.
Due giorni dopo li portaron fuori
a gruppi, per andare massacrati.
Era mattina e stava cominciando
la bella estate, proprio in quel momento.
Si cominciò alle cinque, ed alle otto
questa faccenda già s'era conclusa.
Nessuno, all'ordine, s'inginocchiò.
Qualcun tentò un folle e disperato
sforzo; rimase il resto franco e unito.
Pochi sul colpo caddero, colpiti
al cuore od alla tempia: morti e vivi
giacevano nel fango mescolati.
Strisciavano storpiati e mutilati
e i nuovi ch'arrivavan li vedevan.
Cercavan, mezzo morti, strisciar via;
Chi fu finito con la baionetta
ed altri con il calcio dei fucili.
Un giovane, di sol diciassett'anni,
il suo assassino prese con gran forza
e 'l strinse finchè venner altri due.
E tutti e tre ne usciron lacerati,
coperti con il sangue del ragazzo.
Alle undici iniziarono a bruciarli.
Questa è la storia di quell'assassinio
di quattrocentododici ragazzi,
quella fu l'alba nera come inchiostro.
Un vecchio libretto della Biblioteca Universale Sonzogno, del 1887, nella biblioteca dei nonni, in cui mi sforzavo di trovare le ragioni della grande ammirazione che Borges aveva di Whitman è il punto di unione di questa storia: per una coincidenza (che non posso fare a meno di apprezzare) il 1887 è quasi esattamente al centro tra il 1836, l'anno del massacro di Goliad, riassunto dai dolorosi versi di Whitman, in cui inizia questa storia e il 1932, quando termina, con la morte di Dino Campana.
Il titolo che ho messo è evocativo ma apocrifo: la poesia di Whitman si intitola "Song of Myself", ma due versi di quella poesia di Whitman sono ormai annessi alla sfera poetica di Campana e possono ben giustificare il mio piccolo falso.
I "Canti Orfici", il capolavoro di Campana, si chiudono con una citazione misteriosamente incomprensibile: due versi in inglese "They were all torn and covered with the boy's blood" (Erano tutti laceri e coperti col sangue del ragazzo), tratta appunto da Whitman.
Di questa chiusa, Campana scrive a Emilio Cecchi, "la prego di non dimenticare le ultime parole che sono le uniche importanti del libro".
Bugie, patriottiche bugie, le racconta Whitman spacciando per infame massacro la fucilazione dei ribelli texani da parte dell'esercito messicano a Goliad, non diversamente dalle nostre patriottiche bugie risorgimentali su quella subita dai fratelli Bandiera e dai superstiti dei 300 "giovani e forti" sbarcati a Sapri.
La misteriosa sparizione di un manoscritto, la sua riscrittura a memoria, la follia, gli elettroshock e il filo spinato del manicomio di Castel Pulci che uccide l'unico vero "poeta maledetto" italiano, completano il quadro promesso; né sarà difficile trovarne i dettagli in Google, a chi interessassero, come ho fatto io, passandoci un pomeriggio diversamente maledetto.
Lontani ricordi di studio all'università. Ho letto e visto il film The scarlet letter.
https://www.youtube.com/watch?v=-fJvagMyvkE
Troppa roba.
Tanta ma troppa.
Roba molto essenziale. L'essenzialità era un loro punto forte.
I Bacone, gli Spinoza, gli Hume, gli Schelling, i Kant e chiunque altro vi proponga una filosofia della mente, sono soltanto traduttori più o meno adeguati di cose che esistono nella vostra coscienza, che anche voi avete modo di vedere, e forse anche di esprimere.
Ralph Waldo Emerson
https://image.ibb.co/jBazA7/RWEmerson.jpg
Io lo conoscevo per trascendentismo. Si vede che la mania di allungare le sillabe non è ancora finita.
Ma quando?
Ma è un'interpretazione oggettivamente secondaria
Let us fly high again?
Dickinson: l'immaginazione è la via d'uscita
Thoreau e Emerson:esperienza, natura
Hawthorne: il lato oscuro dell'animo umano
Whitman: può essere considerato parte del movimento oppure è una voce fuori?
Boh.
Dickinson e Hawthorne i miei preferiti.
Poi, se ci vogliamo mettere anche Melville, vince più degli altri.