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I pazienti dovrebbero sempre essere avvertiti sui pericoli legati alla chemioterapia, suggerisce una ricerca pubblicata su 'Lancet Oncology', secondo cui i farmaci contro il cancro possono nuocere gravemente fino al 50% dei pazienti. Per la prima volta i ricercatori hanno esaminato il numero di malati deceduti entro 30 giorni dall'inizio della chemioterapia, cosa che indica che i medicinali hanno provocato la loro morte, piuttosto che il cancro.
Lo studio inglese, firmato Public Health England e Cancer Research Uk, ha esaminato pi� di 23.000 donne con cancro al seno e circa 10.000 uomini con carcinoma polmonare non a piccole cellule: 9.634 sono stati sottoposti a chemioterapia nel 2014 e 1.383 sono morti entro 30 giorni. L'indagine ha rilevato che in Inghilterra circa l'8,4% dei pazienti con cancro del polmone e il 2,4% di quelli affetti da tumore del seno sono deceduti entro un mese dall'avvio del trattamento. Ma in alcuni ospedali la percentuale � di molto superiore alla media riscontrata.
Ad esempio, in quello di Milton Keynes il tasso di mortalit� per chemioterapia contro il carcinoma polmonare � risultata addirittura del 50,9%, anche se la statistica si basa su un piccolo numero di pazienti. Al Lancashire Teaching Hospitals il tasso di mortalit� a 30 giorni � risultato del 28%. Tassi pi� alti della media anche nei nosocomi di Blackpool, Coventry, Derby, South Tyneside, del Surrey e del Sussex. Gli esperti avvertono: "Si tratta di farmaci potenti, con effetti collaterali significativi, e spesso ottenere il giusto equilibrio fra un trattamento aggressivo e la salute del paziente pu� essere difficile".
"A quegli ospedali i cui tassi di morte sono al di fuori della media attesa - sottolineano - si chieder� di rivedere le loro pratiche. E' comunque importante rendere i pazienti consapevoli che ci sono potenziali rischi di vita legati alla chemioterapia. E i medici devono essere pi� attenti alla selezione dei pazienti, dato che ci sono differenze significative in termini di sopravvivenza per le persone anziane e per i pazienti in generali cattive condizioni di salute, al netto della neoplasia".
Tutte le medicine hanno controindicazioni e nessuna fa bene ai sani.
Quindi la valutazione e' sul rischio/danno maggiore da malattia, o da medicina.
La chemio non e' un tocco di salute, ma il tumore lo e' di meno, da cui la scelta avviene sul male minore.
Si ma poi che la chemio abbia pesanti controindicazioni penso che lo sappiano anche i sassi. Non � che abbiano scoperto chiss� che cosa. Del resto se l'alternativa � lasciarci la pelle, la fai e tanti saluti.
Il fatto � che, secondo me, la vera lotta contro il cancro andrebbe fatta sulle cause, non sugli agenti. E le cause stanno nel nostro stile di vita... cibo, aria, acqua inquinata, sedentariet�, onde elettromagnetiche come se piovesse.....
Si beh per� molte cose le sappiamo e non facciamo niente per ridurle, almeno nel nostro piccolo. La gente si ostina ad andare in auto anche per fare 1 km, a mangiare schifezze, a fumare, a non far attivit� fisica. Io dico sempre che tutto quello che posso fare lo faccio. Poi vabb� abito in una delle zone pi� inquinate dell'Europa e la gente intorno a me si ammala di tumore come niente, non sono affatto in sicurezza. Ma almeno qualcosa provo a fare, visto che vivo tra i peggiori fattori di rischio. Mia madre dopo essere stata presa per i capelli per un tumore alla gola ha ripreso a fumare come se niente fosse. Quello vuol dire cercarsela.
Consiglio :
leggete bene l'articolo linkato
le percentuali sono alte, ma gli ospedali esaminati sono piccoli.....
nelle grandi citt� italiane ci sono ospedali esclusivamente oncologici ed � sui numeri di questi nosocomi che si devono fare le inchieste di cui sopra
Un ospedale non specializzato in queste terapie ha gi� in se grosse percentuali di rischio
Un episodio possibile durante una seduta di chemioterapia � lo stravaso, un incidente che pu� diventare letale per il paziente e dev'essere affrontato da una equipe sanitaria (infermieri altamente specializzati), e spesso questa specializzazione non c'�... o non c'� la pratica....
http://www.aieop.org/files/files_htm...20stravasi.pdf
personalmente non ho un auto personale, per scelta. Cerco di usare poco mezzi che inquinano o che usino petrolio, visto anche la provenienza del petrolio, oltre che i danni alla salute e all'ambiente. Dove abito io, a causa dei pesticidi un tempo usati senza ritegno, c'� un'alta percentuale di tumori e malattie simili alla Sla o alla demenza, specie in contadini. Un ragazzo che conosceva mio padre e faceva il contadino, � morto 15 giorni fa di cancro, a 30 anni.
Ma quando il male c'�, non hai tempo di pensare agli stili di vita, all'abuso dell'auto. Alla nostra societ� questo non importa, perch� non propone valide alternative.
C'� gente che ancora oggi maneggia e smaltisce amianto senza le opportune precauzioni, perch� se vuoi mangiare la minestra queste sono le condizioni.
Quando il male arriva, lotti con tutte le armi a disposizione, che spesso non servono, e quando anche la morfina diventa acqua fresca sono veramente c.....
Poi senti in tv la divetta di turno che afferma di essere guarita a suo di pinzimonio, che magari � anche vero, ma a me viene un travaso di bile. O questi articoli che non so dove vogliono arrivare.
Chiedo scusa a tutti per queste mie parole
parlate, parlate, parlate anche di cose di cui non avete esperienze dirette (in questo caso : meno male per voi), ma non sapete leggere...
Ho postato un avviso su cos'� uno stravaso in chemioterapia ed anche una relazione di un gruppo di infermieri qualificati, ritenendo che non sia stata sufficiente e farvi comprendere cosa accada nella eventualit� di tale accadimento, eccovi una relazione pi� specifica dalla direzione oncologica di un nosocomio specialistico
http://www.scamilloforlanini.rm.it/h...acc_vasc_6.pdf
Parlo perch� ho visto e vissuto, lottato e perso.
In questi giorni ci sono tante notizie in merito, e non tutte da fonti attendibili come queste.
Vorrei solo che fosse resa pi� grande e forte, l'assistenza domiciliare, ecco questa sarebbe una gran cosa, purtroppo non tutti gli ospedali hanno abbastanza fondi in tal senso