Ghosting

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E’ dal 2014 che si parla del sostantivo maschile invariabile inglese “ghosting” (sparire come un fantasma), deriva dal verbo inglese (to) ghost (= fantasma) con l’aggiunta del suffisso “-ing” del gerundio.

Molte persone hanno imparato a fare “ghosting”: comportamento di chi decide di interrompere bruscamente, senza spiegazioni, una relazione d’amore o di amicizia. Scompare dalla vita della persona rendendosi irreperibile.

Spesso è un metodo rapido per chiudere una relazione iniziata da poco tempo.
Molte persone hanno subìto il ghosting, in particolare nell’ambito dei social. Sono relazioni che si aprono e si chiudono online, perciò sparire è facile.

La “ghostatrice” o il “ghostatore” chiude improvvisamente una relazione sparendo, senza dare spiegazioni, lascia le cose in sospeso.

E’ meglio ricevere un duro ma chiaro "non mi piaci, chiudiamola qui", piuttosto che pensare che vada tutto bene ?
La mancanza di chiusura è ciò che rende il ghosting difficile da accettare: l'incertezza suscita dubbi, problemi di autostima, significa non meritare una risposta.

Studi psicologici hanno evidenziato in numerosi “ghostatori” tratti caratteriali di tipo machiavellico o narcisista.

Un sondaggio statistico effettuato nel 2020 ha rilevato che il 16% di chi sparisce lo fa per non ferire la persona che sta rifiutando, mentre l'8% lo fa per timore che la persona rifiutata reagisca con violenza.

Si dice che il ghosting è una pratica da evitare: piuttosto che sparire, meglio chiudere anche in malo modo.

“Malo modo” ? Meglio di no !

A volte succede quando ti ritrovi in situazioni scomode, con persone che non capiscono altro linguaggio.
Mi capitò di sparire con un tizio con cui avevo iniziato a uscire. Avevo circa 21 anni, ci eravamo baciati un paio di volte e questo già parlava di presentarmi agli amici e di andare in vacanza insieme. Gli avevo detto chiaramente che volevo fare le cose con calma e di non mettersi in testa strane idee, che non cercavo storie serie, ecc, ecc, ma mi tartassava. Alla fine sparire fu l'unica soluzione possibile.

In passato ne fui qualche volta vittima
Da parte della mia migliore amica di infanzia, fu un vero dramma, un lutto
Poi ho imparato pure ad elaborare le sparizioni
Vuoi sparire, ciao, che la Madonna ti accompagni
Da parte mia tendo a spiegarmi
Ma se dovessi sparire, alla luce della mia posizione personale adesso, non me ne farei minimente un cruccio
Tutto finisce
Sempre

Efua ha scritto

Citazione:

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Ma se dovessi sparire, alla luce della mia posizione personale adesso, non me ne farei minimamente un cruccio

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Sparisce all'improvviso il/la più "forte", quello meno impegnato nella relazione amicale o amorosa, lasciando afflitto e con interrogativi l'altro/a, perché non ha ricevuto le motivazioni del distacco.

Un aforisma afferma: "Amare è un dono sospeso sull’abisso della perdita. Il dolore è sempre in agguato, ma proporzionale a quell’amore".

Non è facile dire addio. Chi fugge non vuol essere trattenuto, chi è stufo non vuol essere tirato per la manica. Il/la partner se ne va. Fine.

A me è capitato di ghostare senza volere, le chat dei servizi di messaggistica tendo a cancellarle, può capitare che ne cancelli una a cui dovevo rispondere e semplicemente me ne dimentichi, chi mi conosce comunque dovrebbe sapere che i posti al centro dei miei pensieri li tengo liberi per i cappotti.

sono un po' perplesso...

a me sembra la solita "americanata";
nel senso di un comportamento che ha un suo autonomo rilievo sociale nell'ambito di un sistema di relazioni dove è consolidata una codifica di frequentazione tipica del centro urbano americano e di determinati ceti, dove c'è molta ideologia; tipo, siamo amici, o amici sessuati, ma non impegnati, ci vediamo una due volte alla settimana e facciamo questo, ma non quest'altro, perché così e cosà...
e allora si immagina anche un codice dell'interruzione, che in quel quadro ha un senso;

nel nostro modo culturale credo sparisca chi si è rotto le palle di far presente che alcuni comportamenti non vanno bene, e magari lo ha fatto in modo talmente discreto che la controparte ha mancato di percepire e prendere nota delle doléances, non ha capito il punto, né probabilmente lo capirebbe;

quindi, chi "scompare", evita semplicemente un'inutile coda di conflitti, e l'altro magari si sente orbo di quelle spiegazioni che forse avrebbe dovuto cogliere prima;

la questione interessante potrebbe porsi in termini di persone poco capaci di gestire una conflittualità esplicita - magari per insicurezza - e che improvvisamente, a bicchiere colmo, elaborano un distacco di cui hanno manifestato pochi segnali;

però una controparte non patologicamente disattenta dovrebbe percepire segnali di insoddisfazione.

Non sono sicuro, Axe, ma credo che quello che ti sfugge dipenda dal fatto che questo tipo di fenomeno esiste solo adesso perché solo adesso il margine di informazione indiretta e il valore attribuito alla stessa è più alto: diversi anni fa uno che non si faceva più sentire non ti aveva ghostato, semplicemente non si era fatto più sentire, l'avergli mandato un sms, fatto uno squillo, o ancora più vago averlo chiamato a casa, non erano comportamenti autopercepiti come "ti ho cercato e lo sai, perciò mi stai deliberatamente ignorando", oggi ti puoi ritenere ghostato quando ad una richiesta diretta di una risposta di qualche tipo è corredata da una spunta blu che confermi che tale richiesta è stata recapitata e presa in carico dall'interessato, ma tale risposta non sopraggiunge (conseguentemente c'è una sospensione indefinita, una singola spunta grigia non fa lo stesso effetto, sai di essere stato bloccato, magari non sai perché, ma ti fai bastare quello che sai). Direi che si tratta più di un cambiamento nella percezione dei rapporti virtuali che un cambiamento nei comportamenti.

Credo anch'io che questa specifica situazione sia figlia dell'era social, in cui siamo iperconnessi gli uni con gli altri h24. Puoi comunicare sempre in tempo reale con l'altro e quando dall'altra parte non vi è una pari comunicazione scatta l'ansia. Questo rende molto più ansiosi i rapporti in generale. Io ad esempio spesso leggo i messaggi ma non rispondo subito perché magari non ho tempo, e mi ritrovo gente che mi chiede se mi sono dimenticata di rispondere. E' abbastanza angosciante sta cosa.

Citazione:

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Originariamente Scritto da Doppio

Non sono sicuro, Axe, ma credo che quello che ti sfugge...

Direi che si tratta più di un cambiamento nella percezione dei rapporti virtuali che un cambiamento nei comportamenti.

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ho cercato di dare un senso alla questione;

ora, una persona "sparisce"; la cosa colpisce l'altro, come inattesa; pertanto, i casi possono essere due:

a) la carenza di comunicazione, o la mancata percezione di segnali di distacco, per cui questo avviene come fulmine a ciel sereno, in termini di sostanza; oppure

b) la circostanza in cui, in ogni caso, il galateo che reggeva il rapporto prevedesse comunque una forma;

le cose possono essere sfumate ma, nella mia esperienza di quasi 60enne, capita che uno si rompa i coglioni a fronte di un mancato recepimento di indicazioni;

tuttavia, a parte il conio del comportamento, per come conosco gli yankees urbani, mi suona molto più tipico che da quelle parti si categorizzino i comportamenti sociali e privati secondo un'etichetta in cui una cosa del genere è degna di nota specifica;
io non me li vedo i miei amici e conoscenti italici che si offendono; magari sono dispiaciuti, ma i motivi li capiscono bene, o li sanno e magari li rimuovono;

dagli americani, invece, mi aspetto che facciano parti del genere, dove c'è sempre una punteggiatura in tutto, un esplicito in tutto, una spiegazione un po' rituale; ora che mi ci fai pensare, lo vedi spesso anche nei film, che sono fiction, sì, ma rappresentano il modo di relazione.