Al ridicolo non c'è mai fine
La Lega ha presentato un disegno di legge per multare con 5.000 euro chi dovesse usare le parole “sindaca”, “avvocata”, “ingegnera”, “ministra”, “rettrice”, “dottoressa” negli atti ufficiali. La Lega! Noto partito di glottologi di fama e raffinati linguisti.
Il motivo? Cito testualmente la proposta: “Preservare l’integrità della lingua italiana”. Siamo alla follia e all'apice del ridicolo per almeno due motivi.
Il primo: per “presevare l’integrità della lingua italiana” la Lega vuole multare chi sa usarla correttamente. Sindaca, avvocata, ingegnera, dottoressa e così via sono infatti parole della lingua italiana. La Lega ha mai sentito parlare dei generi maschili e femminili? Evidentemente no.
Il secondo: ma i leghisti non erano quelli che dicevano che ci sono altre priorità rispetto ai diritti LGBT, all’eutanasia, allo ius soli e così via? Quali, quindi? Multare chi sa parlare correttamente in italiano? Che titanico livello di ridicolo.