Visualizzazione Stampabile
-
"Il fiume e l'oceano"
https://cdn.futura-sciences.com/cdn-...e%20Stock.jpeg
“Il fiume e l’oceano”
“Dicono che prima di entrare in mare
il fiume tremi di paura.
Guarda indietro
tutto il cammino che ha percorso,
i vortici, le montagne,
il lungo e tortuoso cammino
che ha aperto attraverso giungle e villaggi.
Vede di fronte a sé un oceano in cui può
solo sparire per sempre.
Il fiume, però,
non può tornare indietro.
Tornare indietro è impossibile nell’esistenza.
Il fiume deve accettare la sua natura
ed entrare nell’oceano.
Solo entrando nell’oceano
il fiume saprà
che non si tratta di scomparire nell’oceano,
ma di diventare oceano”.
(Khalil Gibran)
Il noto scrittore e poeta Kahlil Gibran nella sua poesia titolata “Il fiume e l’oceano” simbolicamente evidenzia il timore per il cambiamento, insito nel nostro essere.
Infatti la nostra esistenza è come un fiume: con le sue anse, i vortici e le rapide, ma procedendo ci accorgiamo che si sta avvicinando la fine del viaggio: la foce si avvicina e s’intuisce l’immensità dell’oceano in cui stiamo per scomparire. Capiamo che dopo non sarà più ciò che siamo, ma sarà altro, e parte di qualcosa di nuovo.
La paura della fine del “viaggio” viene superata pensando l’ingresso nell’eternità. In questa luce la morte è una frontiera, oltre la quale si presenta la parte nascosta della vita rispetto a quella dei giorni terreni.
Per chi non crede nell’immortalità è forse terribile morire senza aver vissuto davvero ed essere semplicemente esistito.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
...essere (o aver? :mumble: )vissuto davvero..... ed essere semplicemente esistito.
:mumble:
vivere/esistere
la differenza?
é tutta nell'ausiliare: "esser vissuto"/"aver vissuto" ?
vassapé
:mumble:
-
Grazie Carlino per avermi fatto notare il problema grammaticale :approved::clap
E' meglio essere o avere ?
Da Internet:
"Aver vissuto o essere vissuto: quali sono le differenze?
L’ausiliare essere, più regolare e preferito in letteratura, è più formale e va scelto in situazioni che richiedono una lingua più sorvegliata (ma in realtà va bene sempre); avere è accettabile in contesti di formalità media e bassa (nel parlato probabilmente anche in contesti più formali).
Quando si usa l’ausiliare essere, si sta indicando che l’azione è stata compiuta in modo più completo e definitivo, mentre quando si usa avere si indica che l’azione è stata compiuta in modo più generico o meno definito. Ad esempio:
Ho vissuto a Roma per tre anni. (azione compiuta in modo generico)
Sono vissuto a Roma per tre anni. (azione compiuta in modo più completo)
Nel primo caso, si sta semplicemente indicando che si è vissuti a Roma per tre anni, senza specificare ulteriori dettagli. Nel secondo caso, si sta sottolineando che si è vissuti a Roma per tre anni in modo più deciso o definitivo".
mo vassapé :rolleyes::eek::teach:
Comunque sia, in questo caso forse è preferibile l'ausiliare avere :D
-
A parte le sottigliezze sintattico/grammatical/morfematico (:teach: bello, vero? :D ), definire la differenza tra vivere ed esistere é un bel "bla-bla-bla" in prospettiva. E non mettiamoci dentro anche "essere", pe' carità
:D