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Rimembranze
25 dicembre: oggi celebriamo e festeggiamo l’indefinita data di nascita di Gesù di Nazaret.
La ricorrenza ci induce a pensare che: “La vita è una fiamma che via via si consuma, ma che riprende fuoco ogni volta che nasce un bambino”.
Questa frase poetica la scrisse il caustico scrittore inglese (ma nato a Dublino) George Bernard Shaw.
Siamo consapevoli della verità dell’asserto: col passar del tempo la fiamma della vita si estenua, perde la vivacità iniziale, rappresentata questa dalla nascita di una nuova creatura umana.
Un’altra considerazione proviene da Tagore, quindi dalla spiritualità dell’India: “Ogni volta che nasce un bimbo è segno che Dio non si è stancato dell’umanità”. :eek:
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Oggi è Natale, ed è anche giorno del ricordo, della “rimembranza”: questo sostantivo e quello della ricordanza furono molto usati nel passato nell’ambito della letteratura.
Alcuni esempi.
Nel XXVIII Canto dell’Inferno a Dante appare Pier da Medicina, un penitente tra i seminatori di discordia, che chiede al poeta di ricordarlo.
Stando agli antichi commentari i due si sarebbero conosciuti durante un soggiorno dell’Alighieri a Medicina, un Comune in provincia di Bologna.
“e disse: ‘O tu cui colpa non condanna
e cu’ io vidi su in terra latina,
se troppa simiglianza non m’inganna,
rimembriti di Pier da Medicina,
se mai torni a veder lo dolce piano
che da Vercelli a Marcabò dichina’ “.
Ancora Dante nella “Vita Nova” (cap. XXVI)
«L'amaro lagrimar che voi faceste,
oi occhi miei, così lunga stagione,
faceva lagrimar l'altre persone
della pietate, come voi vedeste.
Ora mi par che voi l'oblïereste,
s'i' fosse dal mio lato sì fellone
ch'i' non ven disturbasse ogne cagione,
membrandovi colei cui voi piangeste.
La vostra vanità mi fa pensare
e spaventami sì, ch'io temo forte
del viso d'una donna che vi mira.
Voi non dovreste mai, se non per morte,
la vostra donna ch'è morta oblïare».
Così dice 'l meo core, e poi sospira.
Pure Francesco Petrarca nel XIII sonetto contenuto nel “Canzoniere” ricorre al verbo “rimembrare”:
“Ma rispondemi Amor: Non ti rimembra
che questo è privilegio degli amanti,
sciolti da tutte qualitati humane?”
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Il tema della ricordanza o rimembranza è presente in alcune poesie di Giacomo Leopardi, come in quella dedicata “A Silvia”:
“Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?”.
Oppure nella lirica patriottica dedicata “All’Italia”:
“Chi di te parla o scrive,
che, rimembrando il tuo passato vanto,
non dica: — Giá fu grande, or non è quella? –“.
Un tema preferito da Leopardi è il confronto tra passato e presente, paragona malinconicamente le illusioni della sua giovinezza (simili a quelle de “La sera del dì di festa” e “A Silvia”) e la successiva disillusione.
Da “Le ricordanze”
“Viene il vento recando il suon dell’ora
dalla torre del borgo. Era conforto
questo suon, mi rimembra, alle mie notti,
quando fanciullo, nella buia stanza,
per assidui terrori io vigilava,
sospirando il mattino” (vv. 50 – 55).
[…]
“Chi rimembrar vi può senza sospiri,
o primo entrar di giovinezza, o giorni
vezzosi, inenarrabili, allor quando
al rapito mortal primieramente
sorridon le donzelle; a gara intorno
ogni cosa sorride; invidia tace,
non desta ancora ovver benigna;” (vv. 119 – 125)
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https://www.filastrocche.it/contenut...o-leopardi.jpg
La ricordanza, o rimembranza, Leopardi tenta di definirla in alcune pagine dello “Zibaldone” e nei “Grandi Idilii”.
La dimensione poetica del ricordo per lui è importante perché gli suscita la tensione emotiva necessaria per verseggiare, gli consente di “rivivere” l’età adolescenziale, anche se la ragione nega l’illusione.
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Molto bello rileggere questi passi, grazie Doxa.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
25 dicembre: oggi celebriamo e festeggiamo l’indefinita data di nascita di Gesù di Nazaret.
La ricorrenza ci induce a pensare che: “La vita è una fiamma che via via si consuma, ma che riprende fuoco ogni volta che nasce un bambino”.
Questa frase poetica la scrisse il caustico scrittore inglese (ma nato a Dublino) George Bernard Shaw.
Siamo consapevoli della verità dell’asserto: col passar del tempo la fiamma della vita si estenua, perde la vivacità iniziale, rappresentata questa dalla nascita di una nuova creatura umana.
Un’altra considerazione proviene da Tagore, quindi dalla spiritualità dell’India: “Ogni volta che nasce un bimbo è segno che Dio non si è stancato dell’umanità”. :eek:
Quant'è vero!!!
Grazie anche da parte mia. Si creda o non si creda in Lui, Cristo nasce per noi. Per tutti. Ma in special modo per gli infelici.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
https://www.filastrocche.it/contenut...o-leopardi.jpg
La ricordanza, o rimembranza, Leopardi tenta di definirla in alcune pagine dello “Zibaldone” e nei “Grandi Idilii”.
La dimensione poetica del ricordo per lui è importante perché gli suscita la tensione emotiva necessaria per verseggiare, gli consente di “rivivere” l’età adolescenziale, anche se la ragione nega l’illusione.
È stato il tuo primo Natale da solo. Eppure, lei, non la perderai mai....
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Infatti caro Cono il legame d'amore non si perde, da duale diventa interiore, lei rimane in me, ma perché parlarne in un forum ? E' un evento privato !
La conosci la poesia titolata "Amore senza fine" ? La scrisse Rabindranath Tagore, premio Nobel per la letteratura del 1913. E' dedicata alla sua amata.
"Mi sembra di averti amato in infinite forme, infinite volte…
Vita dopo vita, età dopo età, per sempre.
Il mio cuore incantato ha fatto e rifatto la collana di canzoni,
Che tu prendi in dono e porti al collo nelle tue molteplici forme,
Vita dopo vita, età dopo età, per sempre.
Ogni volta che sento le antiche cronache dell’amore, il suo dolore secolare,
La sua antica storia di essere separati o insieme.
Mentre fisso il passato, alla fine emergi tu,
Rivestita della luce di una stella polare che buca l’oscurità del tempo:
Diventi un’immagine di ciò che viene ricordato per sempre.
Io e te abbiamo galleggiato qui sul ruscello che sgorga dalla sorgente.
Nel cuore del tempo, l’amore di uno per l’altro.
Abbiamo giocato a fianco di milioni di amanti, condiviso la stessa
Timida dolcezza dell’incontro, le stesse lacrime angosciose dell’addio…
Un amore antico ma le cui forme si rinnovano e si rinnovano per sempre.
Oggi è raccolto ai tuoi piedi, ha trovato la sua fine in te.
L’amore di tutti i giorni dell’uomo, passati e futuri:
Gioia universale, dolore universale, vita universale.
I ricordi di tutti gli amori che si fondono con questo nostro unico amore –
E le canzoni di tutti i poeti del passato e dell’eternità".
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Splendida! Tagore, Emily Dickinson, Pablo Neruda e Leopardi sono i miei poeti preferiti :)
Sul tema delle rimembranze, consiglio anche a te di andare su Raiplay e rivederti la puntata di Quante storie, 6 gennaio, RaiTre. Ne tratta il professor Andreoli con una grande delicatezza.
Ti abbraccio. A mercoledì.
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