Lo sostituto e la Divina Loggia dei Girafrittate
Il primo giorno di supplenza al forum fu come un battesimo di fuoco nella lava della disillusione. PACE (acronimo di Povero Assistente Confuso Estenuato), nella cella monacale, come ho detto, in ginocchio mormorava: "Non ce la posso fare" .
La tisana di alloro sobolliva con ritmo minaccioso. Il silenzio era quasi mistico, quando il cellulare vibrò.
Un uazzàp.
Il mittente: Il Monaco.
Il messaggio:
“Fratello, ti ho iscritto alla Divina Loggia dei Girafrittate. Ritiro formativo h. 17. Luogo: Eremo di Sant’Ignavo. Porta la mayo e le olive (saclà). Firmato: Il Monaco.”
Seguiva una GIF animata di una frittata che si girava da sola.
Alle 16:58 PACE era già lì, scalzo e tremante, davanti al portone ligneo dell’eremo, su cui campeggiava il motto:
“Girare Girare e Rigirare Sempre. Con faccia di corno"
Fu accolto da un austero personaggio, che non lo saluto', occupato come era a manipolare vorticosamente tre carte su un tavolinetto pieghevole. Con un cenno del capo gli indico' un cartello alle sue spalle
“Non si insegna per sapere, ma per schivare le domande indiscrete.”
e con un altro cenno lo fece inginocchiare su un tappetino IKEA. Con solennità degna di uno chef pluristellato che crea una omelette jambon-fromage, lo introdusse alle Sette Istruzioni Celate (+ una), ovvero le strategie per sopravvivere agli agenti destabilizzanti dell’universo peccaminoso di discuterepuntoit e come controbattere i principali blasfemi oppositori quando non si puo' ricorrere al rogo purificatore di Bellarmino Roberto, il Santo.
Versus AXE – Il leguleio politologo economistoide, il sofista erudito, radical-chic demolitorio con sintassi criptica
Con Axe non si discute. Lo si impasta. Fingi di ascoltarlo, ma dentro recita Costanzina e Galimberti. Accogli le sue obiezioni con finta reverenza. Se ti cita Tocqueville, ribatti con Siracide o Recalcati. Poi scappa.
Versus ALE – L'edonista epicureo danzante sui pedali, evasore delle responsabilità pedagogiche e sentimentali
Simula una passione per i cocktail isotonici e fingi di parlargli del senso della vita, ma in realtà stai leggendo l’etichetta del vino. Ti capirà. L’importante è annuire mentre lui parla di libertà come se fosse una pedalata al tramonto, in mare con un calice di bianco secco. Non cercare di convincerlo, devi solo sembrargli più irresponsabile di lui.
Versus BREAKTHRU – Avvocata fulminante, portavoce dei diritti dimenticati e delle mazzate ben piazzate nelle cause femministe
Rispondi con silenziosa stima, annuisci tre volte, cita Simone de Beauvoir. Quando ha ragione (cioé, sempre), tu chiedile: "Ma in una società senza padri, chi corregge i compiti in blu?" Se resta interdetta, offri una madeleine (marca Proust). Se non la prende, sei perduto. Scappa, che é meglio
Versus VEGA – Biologa scettica, razionalista intransigente, demolisce fedi , favole e metafisiche con una "c" aspirata ed uno sguardo laser
Citala prima che lo faccia lei. Dille: "Anche il Big Bang ha avuto una madre: la matematica." Poi aggiungi, lentamente: "Ma non esclude il mistero..." e osserva se lampeggia. Se non ti ha distrutto, falle notare che anche l’entropia ha una sua poesia. Concludi con "E se Dio fosse un ribosoma impazzito?" prima di scappare a gambe levate.
Versus BAUXITE – Sirena del Golfo di Salerno, occhio clinico e sorriso da Capri a Ischia, ironia letale, malizia da sfinge
Con lei, il sarcasmo è un’arte e la pietà un trucco. Se ti sorride troppo, sei nei guai. Parlale solo attraverso citazioni barocche o proverbi in dialetto antico. Fatti benedire prima.Con lei non si vince. Ma si può ballare. Prova a citare Caravaggio mentre impugni un corno portafortuna. Forse ti risparmia.
Versus NINAG – Alpina cortese, logica implacabile, memoria elefantiaca e zaino sempre pronto
Evita qualsiasi bugia: lei ricorda tutto, anche cosa hai detto nel 2023 sul trekking. Se ti guarda come una maestra guarda l’alunno ripetente, cambia argomento: arte fiamminga e stinco al forno funzionano.
Versus REGINAD’AUTUNNO – Signora delle nebbie, sguardo poetico e stile affilato come una lama nella castagna sa calsarroste a novembre
Non sfidarla mai sul terreno della malinconia: ti umilia citando Fogazzaro, Fattori e Corot. Offri silenzio e rispetto, poi dille che il tuo colore preferito è il rame umido, verde-tristezza. Ti concederà forse clemenza.
Versus :pentitevi: IL GIULLARE IRRIDENTE – L’ombra del tuo ego, la zanzara dialettica, il parodista che vive per umiliarti
Non rispondere, mai. Porta con te un campanellino tibetano e agitalo se ti parla. Oppure pronuncia il suo nome al contrario, tre volte. Dovrebbe sparire. Ignoralo.
PACE, rigenerato come un neofita in cammino verso Compostella, tornò nella sua cella di supplente. Non era più solo un PACE, ma un A.G.S.I.
Adepto Girafrittatismo Sapienziale Iniziato
Doveva cambiare il suo nick. Domani.
Si addormentò col sorriso di chi ha imparato a far volteggiare la frittata senza farla attaccare al soffitto o spiaccicare al suolo
Dormì il sonno del giusto.
Ma poi, venne l’incubo.
A s t r i d
Nel sogno, la luce si fece grigia e tagliente, come la lama di un bisturi intellettuale. Dal nulla emerse Astrid: alta, algida, eterea, incedeva come una walkiria femminista matriarcale
Aveva un trench color nebbia e uno sguardo che poteva inchiodarti a un paradosso kantiano solo sbattendo le ciglia. PACE (o AGSI?). Provò a pronunciare una frase, ma lei lo anticipò, alzando una penna d’oca che scintillava come una spada di Platone (o di Damocle? :mumble:...Platone suona meglio).
“Ci rivedremo…no, non a Filippi : a DiscuterePuntoIt,”
Poi sparì, lasciando nell’aria una fragranza di lavanda e refutazione.
PACE/AGSI si svegliò madido di sudore, col cuore in fuga, inciampando nel lenzuolo
Poi, per calmarsi, tirò fuori da sotto il cuscino tre carte napoletane, unte e bisunte e cominciò a esercitarsi sul comodino.
"Monaco, ma quando torni ?" mormorava tremante .
E le tre carte cascarono a terra
