Un approfondimento sulla caduta di Adamo ed Eva.
Nel cap. 3 della Genesi c'è una sintesi di ciò che accadde, dopo che Eva ed Adamo mangiarono il frutto proibito:
[22] Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!".
[23] Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto.
[24] Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita.
I fatti furono proprio così concentrati? Secondo il “Governo della famiglia”, no.
Se è vero che Eva “cadde”, insieme con Adamo, sulla mela, non furono subito cacciati dall'Eden. Persero la vita eterna nel corpo, ma solo dopo che Adamo, insieme con Eva, inciampò sull'uva, furono cacciati per aver violato il rispetto del giorno di riposo, rendendo un culto a Dio.
In questa descrizione più particolareggiata ci si sofferma anche sui conflitti interiori di Eva e Adamo, soggetti a pentimento, e pure Dio, che non volle perdere la misericordia, l'amore, a causa della giustizia.
Quindi, chi vuole una conoscenza più completa sulle disubbidienze iniziali della coppia umana, dovrà leggersi il testo.
C'è chi sostiene che il racconto della disubbidienza di Adamo ed Eva sia solo simbolico, ma allora che senso avrebbero tutti i particolari presenti nel “Governo della famiglia”?