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Originariamente Scritto da
xmanx
@axeugene
vedi che succede a formulare concetti a casaccio ? se non hai un termine, non sei in grado di coniarlo, vuol dire che non sei stato nemmeno in grado di pensare l'oggetto che vuoi definire;
Non ho detto che non c'è un termine. Ho detto che non c'è un termine adeguato per definirlo.
Termini ce ne sono eccome: Coscienza, Mente cosmica, il Tutto, l'Uno.
Polemica inutile e inconcludente, perchè il termine, di per sè, può dire tutto e dire niente.
L'importante è il concetto che quel termine esprime. E il concetto di Mente cosmica te l'ho spiegato. E non è un concetto antropomorfo.
il linguaggio è fatto apposta per comunicare con precisione; se devi ricorre ad un termine antropomorfo per definire qualcosa che asserisci non essere antropomorfa, con tutte le astrazioni di cui disponiamo, vuol dire che non sai nemmeno tu di che si tratta;
o, più probabilmente, che cerchi di affermare un deismo senza saper bene da che parte cominciare;
io ti suggerisco di andare a cercare sul net la voce "deismo", e magari leggerti un sunto delle "Critiche" di Kant, quasi 3 secoli fa; roba che dovresti aver studiato a scuola e, possibilmente, capito, se a lezione non giocavi a battaglia navale;
Citazione:
ma questa definizione ingloba un tutto non finito; cioè, in realtà non definisce, poiché - appunto - non esclude
Questo è un limite della tua capacità di comprensione. Perchè il concetto di Mente cosmica implica proprio che NULLA è escluso.
Perchè mai dovrei escludere qualcosa?
La novità di questo concetto è proprio questa: nulla è escluso perchè TUTTO è Mente cosmica.
devi escludere perché se vuoi identificare un oggetto devi delinearne i confini, con una definizione che escluda: se io dico "ics", devo intendere te, e non un qualcosa di cui qualcuno capisca anche "axe", o viceversa;
a cosa mi seve di intellegibile contemplare una "mente" che includerebbe tutto e il suo contrario, per inferirne quale principio ?
Citazione:
beh, ma sei tu che introduci quella rappresentazione antropomorfa, la quale, oltre a definire "mente" tale entità onnicomprensiva, le attribuisce persino un fine, cioè l'intenzionalità tipica della mente pensante, antropomorfa;
Il concetto di "fine" o "scopo" deriva dal concetto di "intelligenza".
Il concetto è molto semplice. Se la Realtà manifesta le qualità della Mente cosmica, ciò significa che l'intelligenza che si manifesta nell'homo è una qualità della Mente cosmica.
Cioè, l'homo è intelligente perchè manifesta la qualità "intelligenza" della Mente cosmica.
un'opinione, rispettabile; ma che me ne faccio ?
Citazione:
Quindi NON E' che noi attribuiamo caratteristiche antropomorfe alla Mente cosmica: cioè, noi siamo intelligenti e quindi diciamo che la Mente cosmica è intelligente, cioè le attribuiamo una qualità umana. (anche questa è una deviazione o condizionamento che hai e che nasce dalla concezione del DIo biblico)
Il concetto è diverso: noi osserviamo che l'uomo è intelligente e siccome tutto si manifesta a partire dalla Mente cosmica, ne consegue che l'intelligenza è una qualità della Mente cosmica.
la frase in neretto è un tuo arbitrio, esattamente equivalente a quello dei credenti nel dio biblico; una fede;
che c'è di sostanzialmente nuovo ?
Citazione:
In altre parole, se la Mente cosmica non fosse intelligente - cioè non avesse questa qualità - l'homo non potrebbe mai essere intelligente. Perchè le varie forme di realtà della materia (e l'homo è una di queste) manifestano qualità che appartengono alla Mente cosmica.
per l'osservazione dei fatti, l'homo è intelligente in misura superiore ad altri animali perché ha oggettivamente a disposizione più mezzi per articolare linguaggio e astrazione, combinati ad una morfologia - non specializzata - che seleziona comportamenti premianti sociali, i quali a loro volta richiedono continui sforzi di astrarre e comunicare, ecc...
Citazione:
Se non ti è chiaro ti faccio un disegnino. :mmh?:
perché implica un progresso direzionale orientato da "valori" impliciti, di cui si omette il fondamento, il fine;
Il fine, lo scopo, la "morale"... l'ho spiegato qui.
l'avevo letto; infatti non c'è spiegazione, ma il rimando ad un altro perché - cioè un altro sottinteso valoriale; rileggiti, invece di fare il sarcastico; scrivi questo:
Citazione:
Originariamente Scritto da
xmanx
Allora...torniamo alla domanda: perchè è importante che noi utilizziamo i nostri specifici strumenti? Perchè, quindi, è importante che noi facciamo il "bene"?
Risposta: per partecipare attivamente al processo evolutivo che è indirizzato a manifestare forme di "intelligenza superiori" della Mente cosmica.
a parte il fatto che, data questa risposta, in concreto ti troveresti comunque un conflitto tra chi asserisce che certi comportamenti sarebbero evolutivi e superiori, e altri involutivi e inferiori; succede ogni giorno, ovunque;
ma soprattutto, perché mai si dovrebbe partecipare a attivamente a questo teatrino delle intelligenze superiori della Mente cosmica ? perché lo dici tu, come un prete qualsiasi di qualsiasi religione ?
da dove sorgerebbe questa asserzione di valore ? da cosa si evince ? chi la esprime ? tu ? io ?
col paradosso per cui se tu sei "mente cosmica" e asserisci la mente cosmica e la necessità di partecipare attivamente all'evoluzione, come atto pregiato di responsabilità, e io - pure parte della stessa "mente cosmica" - asserissi il contrario, entrambe le versioni dovrebbero avere la stessa validità;
a meno che tu non pretenda di saperla più lunga sul non dimostrabile;
dico tu e non io perché sei tu ad affermare una tesi, che è la stessa cosa che dico ai postulatori religiosi e uno dei motivi dell'inutilità dell'ateismo per fede; sono i predicatori a dover dimostrare, nel momento in cui pretendono l'immanenza del loro dio, cioè che Quello venga a farsi i fatti nostri; non io a dover spiegare le loro assurdità o dimostrarne l'inconsistenza;
Citazione:
chiamato ? da chi ? perché ?
Mi rendo conto...il termine "chiamato" è un termine infelice.
Non c'è nessuno che chiama qualcun altro, perchè tutto è Mente cosmica.
La spiegazione è contenuta nel post che ti ho linkato prima.
che, appunto, non spiega nulla; o meglio, spiega che sei proprio tu a ritenere mentalmente le tracce delle cosmogonie testamentarie, rimandando continaumente a concetti implicanti antropomorfismi vari;
Citazione:
qualunque credente al quale tu sottraessi una funzione morale, precettizia e giudicante all'entità che chiami "mente", ti attribuirebbe seduta stante la qualifica di "ateo", e non a torto;
perché nulla vieterebbe ad un ateo di accettare che esistano leggi che presiedono al cosmo, purché queste non esprimano una morale superiore espressa da un'entità antropomorfa;
Qui fai confusione. Una confusione che nasce sempre dalle diatribe legate al Dio biblico dalle quali - mi sembra evidente - tu non riesci a uscire perchè sei troppo condizionato dall'idea del Dio biblico.
Chiariamo il concetto: un conto è affermare che esiste un fine e uno scopo, una "morale superiore". Altro conto è affermare che esiste un ente giudicante che ti punisce se non aderisci a quel fine, scopo o "morale".
Tu leghi inscindibilmente le due cose (e ciò è dovuto ai condizionamenti mentali che ti nascono dal pensare sempre al Dio biblico). Ma non è detto che le due cose debbano essere legate inscindibilmente. E, di fatto, non lo sono.
no, io non le lego affatto;
anche se tu eliminassi giudizi e castighi, ti resterebbe l'attribuzione di una gerarchia di valori che attribuisci all'osservazione della "natura", credi di poter evincere tramite passaggi altrettanto arbitrari di quelli di un testo sacro, visto che non sta scritto in natura che noi siamo chiamati a fare qualcosa piuttosto di qualcos'altro;
e fai questo perché salti diversi secoli di filosofia che avresti dovuto studiare a scuola; infatti:
Citazione:
Di fatto esiste un fine, uno scopo, una "morale superiore" (riferimento al link del post di cui sopra).
Ma non esiste nessun giudice, nessun premio e nessuna punizione. NON HAI ANCORA CAPITO il concetto di Mente cosmica: tutto è Mente cosmica, cioè manifestazione della Mente cosmica. Quindi NON HA ALCUN SENSO individuare un giudicante e un giudicato (la cosa ha senso nel concetto del Dio biblico dove c'è un creatore-giudice ed un creato-giudicato e queste sono due entità distinte)...perchè giudicante e giudicato sono, in ultima analisi, la stessa cosa e cioè la Mente cosmica.
Tutto è Mente cosmica. Evidentemente fai fatica ad assimilare questo concetto perchè sei troppo condizionato dell'idea del Dio biblico in cui c'è un "creatore" ed un "creato" e le due cose sono distinte e separate.
Esiste la "morale superiore", ma esiste anche la libertà e il libero arbitrio di aderirvi liberamente e consapevolemente oppure no. E Perchè? Perchè libertà e libero arbitrio sono caratteristiche della Mente cosmica che si manifestano nell'homo.
non capisci che parlare di "morale superiore" implica già un giudizio, sebbene privo di castighi; è già un'attestazione di non indifferenza tra più comportamenti; altrimenti non avrebbe alcun senso parlare di "morale"; e si tratta di un giudizio di valore che verrebbe espresso, che evinci da un ordine cosmico, di cui cerchi manifestazioni oggettive, nel sistema fisico;
la cosa paradossale - e questo è un po' difficile da spiegare a chi manchi di passaggi essenziali - è che questa tesi oramai è più arretrata delle tesi teologiche "alte", le quali più o meno rimandano tutte alla coscienza individuale- esattamente come una morale laica, e persino atea - e usano i testi sacri come interfaccia; certo, i fedeli qualsiasi non lo sanno o, al massimo, hanno una vaga percezione del senso di certe formulazioni;
questo perché i teologi comunque devono confrontarsi con la filosofia, la scienza e la pluralità di dottrine;
quell'etica della responsabilità la può esprimere benissimo anche un ateo, senza bisogno di alcuna "mente cosmica"; così come la esprime un calvinista, convinto della predestinazione, o un deista kantiano;
cioè, secondo il rasoio di Occam, tutta la pippa fisica si può tranquillamente tagliare, perché non c'è un vincolo necessario, per cui l'ordine cosmico indicherebbe un comportamento anziché un altro come pregiato.