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Originariamente Scritto da
sandor
no, amico. per il semplice fatto che la mia ideologia prevede una buona dose di caso a fare la differenza nei rapporti umani e con la vita intesa come esistenza fisica, mia e degli altri. se io sostenendo certe idee mi metto nella condizione tale per cui quelle stesse idee vengano perseguite perché si è in una dittatura a senso unico, allora potrò quanto meno decidere se quelle idee messe alla prova mi consentiranno di avere ragione.
in quello che segue:
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permetti che ti dica che la realtà di napoli la conosco meglio di te. dopodiché a napoli non si spara. e le guerre nel napoletano sono esse si una leggenda. i napoletani sono il popolo più pacifico e democratico del mondo intero e ti confesso che nei loro riguardi nutro la più grande stima e il più grande rispetto. poi ti dico: è legittimo per quanto mi riguarda che in territori dove, a far mente da napoleone, lo stato è servito solo ad ingannare i più poveri e ignoranti, la gente nello stato non creda più e si comporti di conseguenza. in altra sede ti ho ricordato che siamo in un mondo post/nucleare in cui i vecchi criteri di giudizio non valgono più che tanto. uno su tutti: quello che vuole la dispersione dei rifiuti venga in qualche modo gestita dalla camorra. e poi santoddio: che è sta camorra? tu come la definiresti?
un'associazione a delinquere che mira ad ottenere posizioni di rendita economica lucrosa e parassitaria, col risultato collaterale di immiserire il territorio drenando risorse reali e potenziali che dovrebbero essere a disposizione delle persone qualsiasi; io sono stato socio di un'attività commerciale e nessuno mi ha mai chiesto il pizzo;
lo stato - democratico - non è quel leviatano a cui delegare l'uso della forza, ma il coordinatore di una domanda di ordine; se questa manca, perché si è soggetti alla sindrome di Stoccolma e si solidarizza col carceriere, nessuno stato può intervenire, come nell'esempio del divano lasciato accanto ai cassonetti;
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gli sbagli del fascismo italiano, ti ripeto, li conosciamo tutti. ma io penso che ogni ideologia abbia una certa quantità di bene, che porta ad aderirvi.
non sono stati "sbagli", ma la conseguenza di una mentalità provinciale e arretrata condensata in ideologia, della massa dei consenzienti e dei leader in buona fede, nella misura in cui l'idiozia consentiva loro di concepire certi azzardi; oi c'erano anche i mascalzoni integrali...
era una mentalità già presente, sin dagli anni 80 del secolo prima, e ti potrei citare tanti esempi...
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penso anche che in tutte le epoche coloro che aderiscono fermamente a un credo, non solo politico, lo facciano "nel presente", cioè quando ancora la legittimità di quell'ideologia non venga compromessa dalle più diverse circostanze, come la guerra, dopo la quale, essendo trascorsi ottant'anni di propaganda, documentari e film a senso unico e contrario, non è più possibile ai nuovi arrivi formarsi un'opinione indipendente su quella stessa ideologia. della quale neanche agli anziani che l'hanno vissuta è più possibile parlare. questo fatto lo ritengo se mi permetti una delle tante storture del "regime democratico".
se vuoi, è possibilissimo; quello che non è possibile è modificare i fatti in retrospettiva per adeguarli ad un proprio desiderio fantastico; anche qui - a prova di qualsiasi pretesa "propaganda" - la storia documentabile, con decine di migliaia di atti convergenti, spiega bene tutto; se tu mandi tuo figlio, magari pure un po' chiattulill' - su una ferrata di alta montagna con le scarpette da ginnastica e il pulloverino, non c'è da interpretare;
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hitler li chiamava "ebrei". ho già in altra sede chiarito il significato della parola. ma poi anche se fosse vero che hitler pensava questo dei commercianti, quale sarebbe stato a suo parere il ceto destinato alla guerra guerreggiata: gli industriali? vedi che dici cazzate?
no, erano i figli di un indefinito Volk, essenzialmente rurale, che si voleva eroico e superiore; ma la dottrina di Hitler, proprio perché nata "fantasy" di suo - una sorta di fumetto mitologico ante litteram - era incapace di offrire una lettura coerente; ma questo lo ha ammesso lo stesso Hitler in diverse occasioni, e poi anche Goebbels in molti scritti sulla manipolazione dei sentimenti del "popolo", nel quale non si credeva affatto;
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no. una volta per i disabili c'erano le residenze, che mi pare ci siano ancora da qualche parte. per l'anziano a meno che sia non autosufficiente, direi che bisognerebbe tutelarlo, e non vedo contraddizioni tra questo concetto e le mie idee. sull'eutanasia sono a favore di un consenso espresso e lucido sul proprio concetto di decesso volontario.
se le tue idee sono quelle di tipo nazista, la ratio sovraordinata dovrebbe essere quella della forza svincolata da un'etica pietosa; una specie di etica spartana, paganeggiante, scristianizzata e vagamente nicciana, cui non ha senso porre limiti morali, che contrasterebbero con la ratio stessa; come non ha alcun senso rivendicare nozioni di libertà o giustizia;
anche se tenti opportunisticamente di temporeggiare con queste nozioni, dissimulando e riservandoti di abolirle, la contraddizione resta vistosa e ti condanna ad una marginalità nevrotica;
ieri ho visto l'intervista ad un popolare neonazista americano e sua moglie, i quali propinano alla radio le solite mitologie razziali, ecc... poi quelli hanno candidamente ammesso che "stavano meglio con Obama", dato che hanno 8 figli, di cui due autistici, che dicono di amare molto;
ora, a parte la contraddizione materiale di votare Trump - peraltro strettamente imparentato con finanzieri ebrei, a partire dal genero - a chiunque non sia del tutto idiota tra i potenziali o attuali aderenti non può sfuggire il grottesco di quel poveretto che perora un'ideologia che quei figli avrebbe soppressi;
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sono anche a favore del testamento biologico, che mi pare sia diventato legge. infine le famiglie povere a mio parere vanno aiutate, e non da privati filantropi con la puzza sotto il naso ma dallo stato. e ce ne sarebbe davvero bisogno. soprattutto, come ti dicevo, da noi al sud.
sai, lo stato può aiutare le famiglie povere solo tassando i ricchi, perché da qualche parte le risorse vanno prese; ma se io ragiono in termini di Herrenvolk, perché mai dovrei aiutare i poveri, che sono i miei servi ?
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ok. allora i c.d. milioni di morti sono un peccato di gioventù fanatica. axe...
il paragone più appropriato sarebbe con un ordinario padre di famiglia in vacanza con moglie e figli, che, innervosito da traffico in autostrada e dalla pioggia, individua un competitore nella coda e si finge pilota di formula 1; copie una serie di sorpassi azzardati, per poi trovarsi di fronte al prevedibile TIR fermo, stermina i suoi figli e quelli di altri automobilisti che coinvolge nell'incidente; insomma, un vero idiota che, sopravvissuto, diventa l'emblema dell'idiozia;
per questo il neo-nazismo non è più un'idea "politica", trainata da un desiderio legittimo di massa - legittimo nel senso del mangiare il capocollo e perseguire quel fine apertamente - ma una semplice nevrosi di nicchia, declinazione di una comunissima fantasia di potenza di soggetti spossessati; gli ultrà del calcio adottano simbolismi ed epica affine, ma almeno con un limite circoscrivibile, che emula la guerra ma raramente produce conseguenze; con la differenza che l'ultrà con sciarpa che va in trasferta, si ubriaca e si accoltella coi suoi pari vive una subalternità sociale prendendosi quelle briciole di realtà, che si fa bastare, finché non finisce nei guai;
il neo-nazi proietta le sue fantasie in una nevrosi che, anche come tale è disfunzionale, perché piena di quelle contraddizioni culturali che emergono ovunque, come sostenere un'ideologia che ti schiavizza o che sopprime i tuoi figli disabili;
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non so. tuttavia non mi pare che i nazisti amassero i delinquenti. mi pare però che tentassero di catalogarne i caratteri somatici per risalire ad una presunta tendenza degenere della loro appartenenza razziale. e che cercassero di redimere quelli che ancora erano in vita...insomma di salvare il salvabile.
no, questo lo faceva l'ebreo Cesare Lombroso :asd:
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guarda che i napoletani a quanto ne so sono contrari agli estremismi. il nome achille lauro ti dice niente?
no. farsi i caxxi propri non vuol dire delinquere. si delinque solo quando non si può far altro. per mangiare. se ci fosse uno stato degno di tal nome, allora napoli sarebbe diversa. forse. ma dato che lo stato non c'è, per vari motivi storici come il "tradimento" nei riguardi dei fascisti e del re e la lotta contro il c.d. invasore tedesco, la conclusione è che dal niente nasce la delinquenza. eppoi: non solo lo stato non c'è ma ciò che su napoli passa per i media è una apocalisse con molto sangue. come dire: diffidate dai napoletani, sono tutti delinquenti e assassini. e non è giusto axe.
guarda, con me sfondi una porta aperta; senza fare del razzismo opposto, altrettanto cretino, l'ambiente socio-culturale di quelle zone ha prodotto i picchi più elevati di cultura e piacere dell'esistenza; io sono romano, e per me, in confronto a quella grande capitale europea e cosmopolita che è stata ed è Napoli, Roma è un agglomerato di paesoni abitati da provinciali ignoranti e grezzi, pecorai vestiti da ministeriali e spossessati che vedeva Pasolini;
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si, come no. sai quanto gliene frega a chi deve lottare contro la fame per non morire, di chiamare le forze dell'ordine per fargli fare la multa ai produttori di spazzatura non pagando per il servizio? ma poi c'è sto servizio?
se sei campano, invece di vaneggiare e drogarti col fumettone nazi delle belle uniformi e dell'epica del sorpasso azzardato - roba che non ti appartiene, partorita da annoiati centroeuropei per abbindolare i loro zotici e già putrescente alla nascita - prova a recuperare il tuo orgoglio identitario nutrendoti della tua cultura alta; sei un giurista, sii orgoglioso di Filangieri e delle sue idee d'avanguardia; anche oggi, avresti un Erri De Luca che è un'icona di forza, presente e reale, una bandiera di dignità delle idee, anche se non sempre le condivido; leggiti la "sua" Napoli, che trasuda ovunque, e troverai motivi per amare di più te stesso :)