Conoscerai sicuramente il sociologo francese (laico e non credente) Kaufman...
Il sociologo francese Jean-Claude Kaufman attribuisce l'aumento delle famiglie con un figlio unico alla "crescita dell'individualismo". Con un figlio solo è più facile portare la famiglia in un ristorante a quattro stelle o in un safari in Tanzania. Vivere in un piccolo appartamento di una metropoli è più fattibile e se parliamo poi di educazione non c'è confronto: i figli unici hanno molte più possibilità dei loro amici con fratelli di frequentare prestigiose scuole private.
https://www.repubblica.it/online/soc...ducazione.html
Repubblica eh....non l'Osservatore Romano, Axe. La Chiesa, riguardo al fenomeno della denatalità, si trova d'accordo.
"Il vero nemico di una vita buona, è un individualismo che riduce ogni realtà alle personali convenienze, all'abitudine di pensarsi da soli, tanto che l'altro diventa, a volte, un pericolo e un fastidio"
(Monsignor Matteo Zuppi, vescovo di Bologna)
C'è sicuramente, l'aspetto economico, la difficoltà del lavoro e della casa. Questo nessuno lo mette in dubbio. Ma a monte, il dramma grosso che ci sovrasta e del quale a stento ne stiamo divenendo consapevoli, vi è innanzitutto una crisi morale. Una deriva valoriale, capisci? Al centro c'è l'individuo. L'io. Poi vengono gli Altri (i figli, la moglie, il marito, i parenti, gli amici, i colleghi, i condomini eccetera)