Originariamente Scritto da
axeUgene
l'emergenza la vedi solo perché ora ci sono le videocamere, mentre 20 o 50 anni fa no; e, semplicemente, i maestri e le maest6re che bacchettavano i bambini, o si facevano rispettare a suon di ceffoni, non davano scandalo, perché questo avveniva tranquillamente nelle case, per costume consolidato, gli anziani venivano lasciati morire, in qualche caso informalmente "aiutati", ma non te lo dicevano, se eri tu il figlio, soprattutto se povero e privo di istruzione;
nel passato delle famiglie si consumava ogni sorta di violenza e intimidazione, ma ciò era ritenuto "normale";
ma tu parli di questa presunta emergenza per infilare di soppiatto la tua teoria per cui la radice di questa cosa sarebbe nella caduta del "Padre", nelle separazioni, e suggerisci il recupero di quell'autorità e ruolo, sfuggendoti il fatto che quei comportamenti che segnali con allarme sono messi in atto da padri; il bulletto è figlio di un padre bullo e prevaricatore, per forza; quello che posta le foto compromettenti della compagna di scuola non è quasi certamente stato educato da una madre, ma ha certamente vissuto in un ambiente maschilista, per sentirsi autorizzato a quel comportamento;
qui il punto è che, nel tuo desiderio di affermare una tesi, e nella tua scarsa dimestichezza con la materia, fraintendi volutamente la maggior parte di quei messaggi; e ti spiego come:
è senz'altro vero che c'è una crisi; crisi di un modello di famiglia che ha fallito; da dopo la guerra, quel modello che piace a te si è dimostrato inadeguato, semplicemente perché quel modello di società si è autodistrutto, proprio perseguendo quei "valori";
tu, che ami la cultura popolare, ricorderai certamente la scena di "Tutti a casa" di Comencini, quando il ten. Innocenzi - Albertone; il prototipo del ragazzo educato nel regime, incapace di vedere una realtà sotto i suoi occhi: sig. colonnello, è successa una cosa incredibile: i tedeschi si sono alleati con gli americani ! , nelle prime ore dopo l'annuncio dell'armistizio di Cassibile :asd: - torna a casa a Roma, e il padre, fascista fedele - Eduardo - vuole che si arruoli nella leva di Salò; al mattino prestissimo, Albertone saluta affettuosamente il padre dormiente - ciao capoccio' - e prosegue per Napoli, dove si unirà spontaneamente alla resistenza, assieme al suo soldato che accompagna;
il tuo primo errore è l'equazione autorità=obbedienza; tutta la storia - incluse le lagne come la tua, ad ogni generazione - ti dimostra che l'autorità produce rivoluzioni, sovversione continua dei valori; perché è questo che è accaduto, con la differenza che nelle più affettuose culture latine, il desiderio di compiacere i padri ha prodotto soprattutto guerre civili, si uccide il fratello;
quello che la maggior parte degli esperti sociali nota è proprio che i giovani non sono abbastanza ribelli, come dovrebbero; non che lo sono troppo;
ora, è inevitabile che nella società occidentale degli ultimi decenni i figli siano venuti al mondo per scelta consapevole e non più per automatica convenzione sociale; perciò, i genitori non sarebbero comunque più in grado di applicare un'autorità senza dover rispondere delle loro personali motivazioni; ti ho chiesto io di venire al mondo ? sarebbe stata una frase impensabile 50 anni fa; i figli si facevano e basta, trottare e via !
oggi nessun genitore può esimersi dalla consapevolezza di aver compiuto una scelta che avrebbe potuto essere diversa; quei figli, quella famiglia, sono uno strumento della sua personale realizzazione; perciò, per forza di cose il rapporto educativo non può più essere lo stesso;
l'inconveniente è esattamente quello generalmente rilevato; e cioè che i genitori, dovendosi guadagnare la stima dei figli, e non potendo più di tanto garantire loro più di tanto se quelli obbediscono - il severo professore d'antan che insegnava l'inutile greco al classico, celebrava il rito iniziatico dei predestinati comunque al comando, per ceto di nascita - oggi possono solo lavorare sull'affettività, tanto le madri, cui tradizionalmente la cosa era affidata, tanto i padri;
ma non è che ci puoi fare nulla ed emulare con la forma. fare un teatrino di qualcosa che non c'è; e qui veniamo al secondo errore:
tu vivi in una sorta di mondo fantastico, mai esistito, in cui i "valori" preesistono alle circostanze materiali e determinano queste; nella realtà, sono le circostanze a selezionare le capacità e l'autorità, e non c'è modo di tornare indietro, nemmeno volendo;
tu puoi essere nostalgico del calcio spettacolo dei fantasisti, ma se l'Empoli si gioca i punti salvezza con la Juve e viene uno juventino che dice: i difensori dell'Empoli non dovrebbero marcare tanto stretto CR/ e Dybala, buttare le palle in tribuna, perché io mi annoio; dovrebbero rispettare l'autorità tecnica dei miei campioni !; tu, giustamente, gli fai un gran pernacchione;
e il mondo è così: un conflitto, una competizione, dove ci possono essere - sperabilmente - delle regole e arbitri imparziali per evitare le risse, ma non le quadre cuscinetto o vendute, per far piacere a chi si è abituato a vincere; se ti credi Maradona, ma uno scarpone non ti fa toccare la palla perché è veloce, potente e affamato, sono affari tuoi...