[I]Che cosa continui a essere per me ed io
Che cosa continuo a essere per te.
No, io della verit
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[I]Che cosa continui a essere per me ed io
Che cosa continuo a essere per te.
No, io della verit
PABLO NERUDA
IL TUO SORRISO
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura
SE TU MI DIMENTICASSI
Voglio che tu sappia una cosa.Tu sai com'è questa cosa:
se guardo la luna di Cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna
tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce,
metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m'attendono.
Orbene, se a poco a poco cessi d'amarmi
cesserò d’amarti a poco a poco.
Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e
ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa
che in quel giorno, in quell’ ora
leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
Ma se ogni giorno,ogni sera senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile
se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
ahi, amore mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né dimentica
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,e finché tu vivrai starà
tra le tue braccia senza uscire dalle mie.
[Pablo Neruda]
[I]Finita la giornata
Finita la giornata
Faccio una passeggiata,
Incontro una pulzella,
Dico, il mio tipo, quella!
E le prendo la mano
E la porto nel bosco.
Frigna: "Non ti conosco".
E intanto piange, piano...
"Ma che cos'hai, Bellezza?
Che c'
Herman Hesse
Come pesano...
"Come pesano queste giornate!
Non c'
Notte troppo vasta
Notte troppo vasta,
pianura lugubre
ove son nato, paese mio
senza montagne, senza una pianta!
Questa interiore notte
ove luce nessuna rompe
un attimo la tenebra compatta;
questa notte, coltre di morte,
immobile mare ove il grido
è rottame inutile.
Notte nemica, ove nessuno
è presente a segnare il punto
del tuo viaggio:
nessuno a dirti la distanza
della terra, del cielo,
mia notte, spazio non di vita
non di morte, ove non è dato sapere
se una qualsiasi speranza d'approdo
sia ancora possibile
questa inanimata notte
è mia dimora, Signore,
il mio elemento ove m'immergo:
e Tu, Tu, o Assente,
la mia lontanissima sponda.
David Maria Turoldo
Non
EMILY DICKINSON -II-
Se io potr
[I]In pi
Sul molo il vento soffia forte
Sul molo il vento soffia forte. Gli occhi
hanno un calmo spettacolo di luce.
Va una vela piegata, e nel silenzio
la guida un uomo quasi orizzontale.
Silenzioso vola dalla testa
di un ragazzo il berretto, e tocca il mare
come un pallone il cielo. Fiamma resta
entro il freddo spettacolo di luce
la sua testa arruffata.
Sandro Penna
A rebours
Si potrebbe raccontare la mia vita
dai denti che ho perduto
o dalle volte che ho visto
la neve.
Si potrebbe scegliere tra le foto
quelle dove sorrido
o delle poche lettere serbarne
una sola
Si potrebbe dire in quale libro
un sogno è iniziato
e quale fu l'ora
che lo dissolse.
Ma potrei rivivere
per quella foto
quel libro, quella lettera
dimmi, potrei?
(S. Benni)
La finestra
Ho guardato dalla finestra e ho visto un giovane melo
diafano nel chiarore.
E quando ho guardato un'altra volta all'alba là c'era un grande
melo carico di frutti.
Devono quindi essere passati molti anni ma non ricordo cosa
sia successo nel sonno.
[Czeslav Milosz]
Estate alternativa
Rimpiango Tognazzi e la sua bella faccia
la sua modestia e la sua stanchezza
vorrei che morissi della tua battutaccia
comicuzzo cortigiano, euforica schifezza
Fessi telegenici e fascistelle annoiate
assessori col grano, piazze illuminate
quattro cazzate, una piazza d'estate
un buffet leggero, comici e insalate
(Benni)
Kavafis, Itaca
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d'incontri
se il pensiero resta alto e il sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
né nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga
che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche aromi
penetranti d'ogni sorta, più aromi
inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca
- raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
[B]Paris at night
Jacques Pr
The daffodils
I wandered lonely as a cloud
That floats on high o'er vales and hills,
When all at once I saw a crowd,
A host, of golden daffodils;
Beside the lake, beneath the trees,
Fluttering and dancing in the breeze.
Continuous as the stars that shine
And twinkle on the Milky Way,
They stretched in never-ending line
Along the margin of a bay:
Ten thousand saw I at a glance,
Tossing their heads in sprightly dance.
The waves beside them danced, but they
Out-did the sparkling waves in glee:
A Poet could not but be gay,
In such a jocund company:
I gazed--and gazed--but little thought
What wealth the show to me had brought:
For oft, when on my couch I lie
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye
Which is the bliss of solitude;
And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils.
William Wordsworth
Frammento 1359 (1875)
[I]Non Puoi sottrarre se stessa
A qualunque anima Umana -
Quell'indistruttibile bene
Che permette di vivere -
Inafferrabile come la Luce
Che ciascuno vede
Ma da rimuovere cos
L'orca
Poich
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
Infinità s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.
[I]c'
Tabula rasa?
E’ sera qualunque
traversata da tram semivuoti
in corsa a dissetarsi di vento.
Mi vedi avanzare come sai
nei quartieri senza ricordo?
Ho una cravatta crema, un vecchio peso
di desideri
attendo solo la morte
di ogni cosa che doveva toccarmi.
- Luciano Erba -
Aspettando i barbari
Konstantinos Petrou Kavafis
[I]Che cosa aspettiamo cos
Sii gentile
ci viene sempre chiesto
di comprendere l'altrui
punto di vista
non importa quanto sia
antiquato
stupido o
disgustoso.
uno dovrebbe
guardare
agli errori degli altri
e alle loro vite sprecate
con
gentilezza,
specialmente se si tratta di
anziani.
ma l'età è la somma
delle nostre azioni.
sono invecchiati
malamente
perché hanno
vissuto
senza mettere mai a fuoco,
hanno rifiutato di
vedere.
non è colpa loro?
di chi è la colpa?
mia?
a me si chiede di mascherare
il mio punto di vista
agli altri
per paura della loro
paura.
l'età non è un crimine
ma l'infamia
di un'esistenza
deliberatamente
sprecata
in mezzo a tante
esistenze
deliberatamente
sprecate
lo è.
(Henry Charles Bukowski)
Spleen e Ideale - Elevazione
Charles Baudelaire
[I]Al di sopra degli stagni, al di sopra delle valli, delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari, oltre il sole e l'etere, al di l
Friedrich Schiller, modificata da Beethoven
An die Freunde
Citazione:
Freude, schöner Götterfunken
Tochter aus Elysium,
Wir betreten feuertrunken,
Himmlische, dein Heiligtum!
Deine Zauber binden wieder
Was der Mode Schwert geteilt;
Bettler werden Fürstenbrüder,
Wo dein sanfter Flügel weilt.
Chor
Seid umschlungen, Millionen!
Diesen Kuss der ganzen Welt!
Brüder - über'm Sternenzelt
Muss ein lieber Vater wohnen.
Ihr stürzt nieder, Millionen?
Ahnest du den Schöpfer, Welt?
Such' ihn über'm Sternenzelt!
Über Sternen muss er wohnen.
Wem der große Wurf gelungen,
Eines Freundes Freund zu sein;
Wer ein holdes Weib errungen,
Mische seinen Jubel ein!
Ja, wer auch nur eine Seele
Sein nennt auf dem Erdenrund!
Und wer's nie gekonnt, der stehle
Weinend sich aus diesem Bund!
Freude trinken alle Wesen
An den Brüsten der Natur;
Alle Guten, alle Bösen
Folgen ihrer Rosenspur.
Küsse gab sie uns und Reben,
Einen Freund, geprüft im Tod;
Wollust ward dem Wurm gegeben,
Und der Cherub steht vor Gott.
Froh, wie seine Sonnen fliegen
Durch des Himmels prächt'gen Plan,
Laufet, Brüder, eure Bahn,
Freudig, wie ein Held zum Siegen.
Seid umschlungen, Millionen!
Diesen Kuss der ganzen Welt!
Brüder, über'm Sternenzelt
Muss ein lieber Vater wohnen.
Ihr stürzt nieder, Millionen?
Ahnest du den Schöpfer, Welt?
Such' ihn über'm Sternenzelt!
Über Sternen muss er wohnen.
Finale repeats the words:
Seid umschlungen, Millionen!
Diesen Kuss der ganzen Welt!
Brüder, über'm Sternenzelt
Muss ein lieber Vater wohnen.
Seid umschlungen,
Diesen Kuss der ganzen Welt!
Freude, schöner Götterfunken
Tochter aus Elysium,
Freude, schöner Götterfunken
Notti selvagge, notti selvagge!
Fossi insieme a te notti selvagge sarebbero
la nostra ricchezza.
Inutili i venti per un cuore in porto -
mappa e bussola si mettono da parte
navigando nell'Eden -
Ah, il mare!
Potessi stanotte gettare l'ancora in te!
(E. Dickinson)
Istanti
Jorge Luis Borges
Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita
nella prossima cercherei di fare pi
Meriggiare pallido e assorto, Eugenio Montale
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Scaglie di mare...:shy:
Il mago di Natale
Gianni Rodari
S'io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l'alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all'Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po' di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d'ogni qualit
William Shakespeare
Se proprio devi odiarmi
fallo ora,
ora che il mondo