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Sempre pensieri luminosi te, vero? :asd:
Ti mander� un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sar� li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sar� di sognare me
Ti amo perch� ti vedo riflessa
in tutto quello che c'� di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.
PABLO NERUDA
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Vitae summa brevis spem nos vetat incohare longam
Il pianto e il riso, non a lungo durano.
L�amore, la passione e l�odio:
credo non in noi si trovino
dopo che varcato sia il passo
I giorni del vino e delle rose, non a lungo durano.
Da un sogno sfocato
emerge a tratti il nostro sentiero
Poi riaffonda in un sogno
ERNEST DOWSON (*)
* Poeta vittoriano inglese, amico di Oscar Wilde
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Stavo per dirti �addio�; ma subito
ho frenato la mia voce, e sono ancora qui.
Separarmi da te mi fa paura: � spaventoso,
come l�amara notte di Acheronte.
Splendore del mattino � il tuo; ma � muto
il giorno: tu invece mi porti in dono la tua voce,
anche pi� dolce di un canto di sirena. In lei � sospesa
ogni speranza del mio cuore.
Paolo Silenziario
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Il mio sguardo � nitido come un girasole.
Ho l'abitudine di camminare per le strade
guardando a destra e a sinistra
e talvolta guardando dietro di me...
E ci� che vedo a ogni momento
� ci� che non avevo mai visto prima,
e so accorgermene molto bene.
So avere lo stupore essenziale
che avrebbe un bambino se, nel nascere,
si accorgesse che � nato davvero...
Mi sento nascere a ogni momento
per l'eterna novit� del Mondo...
Credo al mondo come a una margherita,
perch� lo vedo. Ma non penso ad esso,
perch� pensare � non capire...
Il Mondo non si � fatto perch� noi pensiamo a lui,
(pensare � un'infermit� degli occhi)
ma per guardarlo ed essere in armonia con esso...
Io non ho filosofia: ho sensi.
Se parlo della Natura, non � perch� sappia ci� che �,
ma perch� l'amo, e l'amo per questo
perch� chi ama non sa mai quello che ama,
n� sa perch� ama, n� cosa sia amare...
Amare � l'eterna innocenza,
e l'unica innocenza � non pensare...
Pessoa
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Non solo il fuoco
Ahi, s�, ricordo,
ahi, i tuoi occhi chiusi
come pieni dentro di luce nera,
tutto il tuo corpo come una mano aperta,
come un grappolo bianco della luna,
e l'estasi,
quando un fulmine ci uccide,
quando un pugnale ci ferisce nelle radici
e una luce ci spezza la chioma,
e quando
di nuovo
torniamo alla vita,
come uscissimo dall'oceano,
come tornassimo feriti
dal naufragio
tra le pietre e l'alghe rosse.
Ahi, vita mia,
non solo il fuoco tra noi arde,
ma tutta la vita,
la semplice storia,
l'amore semplice
di una donna e d'un uomo
uguali a tutti gli altri.
NERUDA
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Non ho smesso di pensarti
Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco.
Charles Bukowski
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Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
Non ho smesso di pensarti
Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco.
Charles Bukowski
:love:
bellissima perché mi ci vedo
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Nella traduzione si perde molto, ma ve la posto lo stesso.
Stanotte ascoltavamo la bora
e non abbiamo dormito niente;
di cose strane e paurose
parlavamo sottovoce.
Come ci si sente in mare
al naufragare dei navigli,
e quanto freddi e tremendi
siano i flutti marini.
Stanotte ascoltavamo la bora
e non abbiamo dormito per niente
sognavamo di poter salpare con la borea
e raggiungere altre rive.
Il freddo marino cominciò a risplendere,
- chissà dove erano ormai le navi -
noi invece siamo andati nell’orto a cogliere
sotto i peschi i meli frutti vermigli.
[“Stanotte”, di Srečko Kosovel, poeta sloveno del Carso, 1904-1926]
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Un po' triste
La strada
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Vardo 'na strada de la mia zità,
cha ghe sarò passado mile volte,
e no' me par de averla vista mai.
Le fazzade zalete, le boteghe,
un bar, dei àuti, e el fiatin de viavai.
Come la nostra vita, sì: vissuda,
finida ormai, e mai ben conossuda.
Guardo una strada della mia città,
che ci sarò passato mille volte,
e non mi pare di averla mai vista.
Le facciate gialline, le botteghe,
un bar, delle auto, e quel poco di viavai.
Come la nostra vita, sì: vissuta,
finita ormai, e mai ben conosciuta.
Virgilio Giotti
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Giotti è un grande poeta. Peccato che fuori Trieste sia pressoché sconosciuto.
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Non ho la percezione di quanto sia conosciuto.
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I due orfani
«Fratello, ti do noia ora, se parlo? »
«Parla: non posso prender sonno». «Io sento
rodere, appena... » «Sarà forse un tarlo... »
«Fratello, l'hai sentito ora un lamento
lungo, nel buio? » «Sarà forse un cane... »
«C'è gente all'uscio... » «Sarà forse il vento... »
«Odo due voci piane piane piane... »
«Forse è la pioggia che vien giù bel bello».
«Senti quei tocchi? » «Sono le campane».
«Suonano a morto? suonano a martello? »
«Forse... » «Ho paura... » «Anch'io».
«Credo che tuoni:
come faremo? » «Non lo so, fratello:
stammi vicino: stiamo in pace: buoni».
«Io parlo ancora, se tu sei contento.
Ricordi, quando per la serratura
veniva lume? » «Ed ora il lume è spento».
«Anche a que' tempi noi s'aveva paura:
sì, ma non tanta». «Or nulla ci conforta,
e siamo soli nella notte oscura».
«Essa era là, di là di quella porta;
e se n'udiva un mormorìo fugace,
di quando in quando».
«Ed or la mamma è morta».
«Ricordi? Allora non si stava in pace
tanto, tra noi... » «Noi siamo ora più buoni... »
«ora che non c'è più chi si compiace
di noi... » «che non c'è più chi ci perdoni».
Giovanni Pascoli
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Ma perché non postare le più belle poesie di Pascoli? Forse sono troppo note?
Adoro quelle in cui l’impressionismo si mescola al simbolismo, come nel Gelsomino notturno che adombra la notte d’amore tra due sposi attraverso il fiore, che si apre la notte e chiude durante il giorno, i movimenti nella stanza, il ritmo ascendente-discendente, ascendente-discendente, alcune immagini della natura come le fragole rosse, l’odore… per non parlare del senso di esclusione del poeta dall’amore, che emerge timidamente e forse involontariamente nella poesia.
E s’aprono i fiori notturni,
nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi;
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra
va col suo pigolìo di stelle.
Per tutta la notte s’esala
l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s’è spento…
È l’alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
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C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
È tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
È lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.
E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio
– per fortuna mi passa.
.................................................. ...
WISLAWA SZYMBORSKA, C’è chi
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He who binds to himself a joy
Does the winged life destroy
But he who kisses the joy as it flies
Lives in eternity's sunrise
William Blake, Eternity