Bumble, il matrimonio è una questione pratica, economica, non etica.
Non c'è un solo motivo al mondo per cui tu possa accedere ai mutui agevolati e io no.
Capisci?
Visualizzazione Stampabile
Bumble, il matrimonio è una questione pratica, economica, non etica.
Non c'è un solo motivo al mondo per cui tu possa accedere ai mutui agevolati e io no.
Capisci?
Oh si, certo. Per questo sono favorevole alle "unioni civili" che siano equiparate al matrimonio ma che non siano però il "matrimonio".
Il matrimonio è un accordo tra un uomo e una donna stipulato alla presenza di un ufficiale dello stato civile o di un ministro di culto.
Si deve lottare per ottenere il matrimonio omosessuale? Tanto vale lottare per ottenere le unioni civili che possono essere anche omosessuali. Perchè fissarsi per forza con il matrimonio?
parer mio eh.
[QUOTE=bumble-bee;1176428]Perch
[QUOTE=bumble-bee;1176428]
Si deve lottare per ottenere il matrimonio omosessuale? Tanto vale lottare per ottenere le unioni civili che possono essere anche omosessuali. Perch
Bella consolazione. E comunque non è questione di creare un surrogato. E per quanto mi riguarda non si tratta di custodire gelosamente un diritto senza condividerlo con altri. Un diritto o lo si ha o non lo si ha. E' una questione di requisiti che determina il diritto, tant'è che se uno è gia sposato, non ha il diritto di contrarre altro matrimonio, poiche manca del requisito che stabilisce che non si debba essere già sposati, tanto per dirne una.
[QUOTE=bumble-bee;1176459]E' una questione di requisiti che determina il diritto, tant'
[quote=erin;1176571]La bigamia non
*
Bigamia è troppo generico. Io sarei per la biandria. Che sarebbe una versione ridotta della poliandria. Mi dicono che sia molto diffusa.
Il diritto a vivere es è un diritto fondamentale che si basa sul requisito di base di essere vivi di specie umana e su questo diritto poi ci scanna a parti invertite per dimostrarsi se il feto è o non è un vivo di specie umana, volendo le parti un risultato diverso allineato al proprio desiderio quindi supportando la posizione propria con l'affermazione o la negazione, questa volta, del requisito basilare.
Altro aspetto che pesa molto è se la concretizzazione del diritto consiste solo nel lasciar fare a chi quel diritto lo rivendica potendolo così concretizzare lui, oppure il dover io affichè lui....., situazione che prospetta un risultato alquanto diverso perchè dove si è autosufficienti generalmente si fa e basta e bisogna avere ragioni proprie per andarlo ad impedire, mentre per l'altro basta dire il classico no ed ecco che l'amabaradan, che senza la collaborazione di chi è contrario non funzia, non spicca il volo, quindi il secondo caso è ben più critico rispetto al primo per le dinamiche sociali che lo avverano.
[QUOTE=bumble-bee;1176603]Purtroppo neanche la famiglia omosessuale composta tramite matrimonio
[QUOTE=erin;1176627]Infatti si sta parlando genericamente di matrimonio. E il matrimonio [B]
[quote=erin;1176627]Infatti si sta parlando genericamente di matrimonio. E il matrimonio [B]
E io ti ho risposto che due omosessuali possono anche non essere consguinei e/o desiderare la poligamia. Per cui queste tue due "preoccupazioni" non hanno ragione di esistere, riguardo all'argomento su cui si discuteva qui. Tantopiù che si rivendica il matrimonio fra due persone, non un matrimonio plurimo o fra consanguinei.
Ma infatti è questa tua dogmatica idea che ti rende insensato, o comunque menefreghista nei confronti di chi, di fatto, necessita dell'istituzione del matrimonio (le coppie omosessuali, le qualihanno nè più nè meno gli stessi desideri e gli stessi bisogni di quelle eterosessuali).
Che tu abbia espresso questo tuo parere si era capito. Ciò che NON hai espresso è il PERCHE' questa tua idea fissa dovrebbe essere ritenuta ragionevole.
Per adesso, NON sei stato in grado di fornire alcuna spiegazione utile a capire ciò. (E chiunque può constatarlo, per fortuna).
E' ovvio quindi che, scartate tutte le ipotesi, rimanga solo quella secondo cui la TUA idea di matrimonio sia basata unicamente su un irrazionale pregiudizio nei confronti delle coppie omosessuali. Che a mio giudizio può essere definita "omofobia".
La "fobia" però va mediamente a costituire una forza che motiva un'azione attiva contro, poi può avere delle motivazioni più concrete, ma comunque si traduce in un motivo proprio di fare.....contro.
Nel problema specifico trattato qui invece quello che sembra ravvedersi è una forte carenza di motivazioni diffuse a fare attivamente pro e quello che frega è il fatto che le cose si fanno se si hanno motivazioni proprie relativamente valide e forti per farle, non per semplicemente non avere motivazioni valide e forti per non farle, ciò perchè il non fare è la condizione normale della realtà che vuole l'esistenza dello stare fermi o del muoversi linearmente e uniformemente in assenza di forze serie e sufficienti ad alterare tale stato di quiete.
Essenzialmente sono il dolore e il piacere e la loro ricerca a far svegliare le genti e farle agitare, se tali spinte mancano si resta a godersi il panorama.
Anche nel sondaggio posto in apertura quello che si dovrebbe notare non sono i numeri dei pro e dei contro, ma i numeri compessivi, poveri, di quanti hanno ritenuto di affaticasi a mettere un puntino, sia su una opzione che sull'altra, il che sta a dire che la cosa nel suo insieme non determina azione in un volume e forza critiche tali da creare un lavorio che modifichi una realtà di fatto.
Come creare l'interesse e la partecipazione attiva, solo preambolo all'interesse attivo di massa a favore proprio, cosa che per gli altri è un "lavoro", quindi cosa di per se poco stimolante, salvo non identificarci risultati piacevoli propri, è un problema.
E il piacere non lo si racconta nemmeno, lo si deve vivere, raccontarlo dice solo qualcosa, ma è ben diverso che averlo ed come come darsi una martellata su un dito oppure sentirne la cronaca, non sono la stessa cosa.