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crepuscolo
Non puoi scaricare i rifiuti sotto il mio portone e se lo fai lo fai a tuo rischio e pericolo, è un po' come la storia di quello che vorrebbe sopprimere le mie Calopsitte sapendo, primo che c'è un guardiano, secondo che c'è una legge che lo vieta.
appunto; vedi anche tu che non basta una condizione soggettiva, perché se quello è convinto in buona fede che si possano scaricare i rifiuti in quel modo il precetto lo devi ri-enunciare;
Citazione:
Evidentemente se la tua purezza non è vagliata dal mondo reale, cioè se non hai griglie di ritorno non puoi mai sapere come sei.
Di solito sono gli altri che giudicano meglio di te la tua purezza, è per questo che Gesù ci invita a riversare le nostre energie sugli altri, in sostanza, a mio avviso, è per conoscere meglio noi stessi e le nostre potenzialità, non certo nel male ma nel bene; ed oggi sappiamo meglio di ieri la differenza tra bene e male.
Inoltre, per risponderti, i valori sono per chi non li ha, chi li ha non ha bisogno di precetti; il cattivo che non diventerà mai buono se.... ha certamente bisogno di precetti o leggi che, qualora non cambiasse atteggiamento, lo limiterebbero nelle libertà di agire.
ancora con questa argomentazione ???
a parte il fatto che sembreresti quasi definirti un "puro", che non ha bisogno di ripetizioni, ma vabbè...
quando hai dovuto educare i tuoi figli, benché potessi, tu, ritenerti non più necessitato ad essere precettato, hai dovuto comunque enunciare loro quella legge, che resta presente come tale;
pertanto, una cosmogonia, religiosa o meno che sia, deve senz'altro esprimere una filosofia morale sostanziata in precetti positivi, espliciti; se manchi di enunciarli, li stai solo nascondendo e i casi sono due, correlati tra loro:
o temi di non saperli sostenere come pregiati e te ne vergogni; oppure stai cercando di ingannare l'interlocutore su quanto gli stai presentando come buono e giusto, magari cercando di sfruttare un limite delle capacità critiche di quello nel vedere dove le postulazioni vanno a parare; e potrei farti tanti esempi di retorica ingannevole, apparentemente affabile e buona, quasi scontata ad intuito, che invece rivela un tratto perverso.
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axeUgene
appunto; vedi anche tu che non basta una condizione soggettiva, perché se quello è convinto in buona fede che si possano scaricare i rifiuti in quel modo il precetto lo devi ri-enunciare;
L'essere è rinchiuso, e spesso imprigionato, nella nostra conoscenza e coscienza.
Dopo la nascita, che non dipende da noi, tutto di noi dipende da noi, ed è sempre in atto la conoscenza di se e di ciò che lo circonda; il sé e l'altro per essere il più obbiettivi possibile devono stare sempre insieme, anche se per capire l'altro/a a volte dobbiamo isolarci.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
ancora con questa argomentazione ???
a parte il fatto che sembreresti quasi definirti un "puro", che non ha bisogno di ripetizioni, ma vabbè...
Evidentemente non hai capito che parlo di purezza come divenire e non come essere. Solo Dio è un essere puro, noi ci muoviamo solo come un sughero nella sua onda, od andiamo a fondo come un sasso:asd:.
Potrò mai sapere se io sono puro? Difficile dirlo, solo la riflessione su di me, com'ero, come sono e come potrei essere, può aiutarmi nell'identificazione.
Il detto amoroso: oggi più di ieri e meno di domani, rende l'idea.
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axeUgene
è...
quando hai dovuto educare i tuoi figli, benché potessi, tu, ritenerti non più necessitato ad essere precettato, hai dovuto comunque enunciare loro quella legge, che resta presente come tale;
Te l'ho già detto che per levare il vizio di accendere i miei cerini, ha dovuto mettere un dito di mio figlio sulla fiamma. da quel giorno ha capito che accendere i cferini non lo doveva fare.
Infatti quel periodo che non coinvolge solo i bambini ma anche certi adulti si chiama infantilismo.
La persona nella sua vita umana non è sempre la stessa, anche se riesce sempre ad identificarsi; i bambini hanno bisogno di educazione civica, gli adulti di riflessione civica, ed i vecchi di conclusioni; altrimenti si muore senza aver concluso niente:asd:.
Il superamento delle leggi, regole, norme, precetti, non è un'attività automatica, ma è un quotidiano lavorio; non si diventa grandi all'anagrafe, ma nel proprio cervello.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
L'essere è rinchiuso, e spesso imprigionato, nella nostra conoscenza e coscienza.
Dopo la nascita, che non dipende da noi, tutto di noi dipende da noi, ed è sempre in atto la conoscenza di se e di ciò che lo circonda; il sé e l'altro per essere il più obbiettivi possibile devono stare sempre insieme, anche se per capire l'altro/a a volte dobbiamo isolarci.
non ho capito niente di questo volo pindarico, a parte che non c'entra nulla con quanto ho scritto;
il precetto resta lì, e lo devi ogni volta enunciare quando qualcuno non lo osserva o non lo conosce, come nel caso dei figli; quindi è assurdo dire che scompare solo perché tu sei convinto di averlo introiettato e non lo pensi più come imposizione ma come tuo modo di essere, dato che nella realtà, come tu stesso scrivi, poi devono esser gli altri ad enunciarlo e farti presente che questo si fa e questo no, se non lo hai presente.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Te l'ho già detto che per levare il vizio di accendere i miei cerini, ha dovuto mettere un dito di mio figlio sulla fiamma. da quel giorno ha capito che accendere i cferini non lo doveva fare.
Infatti quel periodo che non coinvolge solo i bambini ma anche certi adulti si chiama infantilismo.
la persona nella sua vita umana non è sempre la stessa, anche se riesce sempre ad identificarsi i bambini hanno bisogno di educazione civica, gli adulti di riflessione civica, ed i vecchi di conclusioni; altrimenti si muore senza aver concluso niente.
e per spiegargli che non si deve rubare lo hai portato in un negozio di giocattoli, lo avrai invitato a prendere un giocattolo che gli piaceva senza pagare e poi consegnato ai CC perché lo portassero in cella, suppongo :asd:
se dovessimo imparare per esperienza diretta cosa sia moralmente accettabile e cosa no, staremmo freschi... tutti omicidi o pedofili, almeno una volta nella vita; sai com'è, in qualche modo bisogna fare esperienza per capire... :D
a volte, pur di arrampicarti sugli specchi e rispondere qualcosa dove è evidente che hai preso una cantonata, te ne esci con cose che fanno torto alla tua intelligenza.
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axeUgene
non ho capito niente di questo volo pindarico, a parte che non c'entra nulla con quanto ho scritto;
Nessun volo perché sono seduto e Pindaro è solo un mito, o qualche smemorato dell'antichità:rotfl:
Ho solo detto che tu essendo solo in te e conosci la realtà solo nella tua mente e nel tuo corpo, ma sempre tuo, non potrai mai essere un altro. Quindi io userei cautela verso il mio prossimo poiché non sai mai chi si celi dietro di lui, o dietro di te visto da un altro.
E' semplice no? O ci vorrebbe Vega?:asd:
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axeUgene
il precetto resta lì, e lo devi ogni volta enunciare quando qualcuno non lo osserva o non lo conosce, come nel caso dei figli;
Su questo sono d'accordissimo avendoti sopra detto che per me esistono vari gradi o gradini di crescita, di cui uno è proprio lo stato infantile, ma infantile in tutto, cioè tutto da educare.
Facciamo bene a tenere in considerazione i nostri bambini, in fondo sono il futuro.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
; quindi è assurdo dire che scompare solo perché tu sei convinto di averlo introiettato e non lo pensi più come imposizione ma come tuo modo di essere, dato che nella realtà, come tu stesso scrivi, poi devono esser gli altri ad enunciarlo e farti presente che questo si fa e questo no, se non lo hai presente.
Forse non mi sono spiegato bene:rotfl:
Supponiamo che io, avendo superato lo stadio di apprendimento civile e comportandomi a puntino secondo le leggi, senza alcuno sforzo perché per la mia persona è naturale non gettare zozzerie per terra, fuori casa e su suolo pubblico; ebbene sto andando a passeggio in una bella strada pulita quando un passante qualsiasi getta una bottiglia di plastica per terra a dieci metri da un raccogli zozzerie; poiché io non getto niente per terra perché ne conosco il motivo ma anche perché non mi piace, e questo la dice lunga sul fatto che ci sia la legge che lo vieti o no, lo capisci?
Poi le mie reazioni verso lo zozzo possono essere varie anche a seconda dell'umore.
Va meglio?
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axeUgene
e per spiegargli che non si deve rubare lo hai portato in un negozio di giocattoli, lo avrai invitato a prendere un giocattolo che gli piaceva senza pagare e poi consegnato ai CC perché lo portassero in cella, suppongo :asd:
Hai colto nel segno:), ti racconto.
Da ragazzino mio figlio, come avrai capito, era un pochino vivace, ed aveva in quel periodo, circa 8 anni, un amico che era birbo come lui; ebbene un bel giorno ci arriva a casa una segnalazione dai vigili di presentarci in un grande magazzino; ebbene lì c'erano mio figlio e l'amico colti sul fatto, volevano rubare due magliette.
Beh, ti assicuro che ha imparato più lì avendone subito le conseguenze che se io gli avessi detto un'infinità di volte di non fare certe cose, un'educazione normale come: attento quando attraversi, guarda da una parte e dall'altra.
Come lo spieghi? Io l'ho spiegato così: se non ci sbatti il naso non puoi renderti conto di che cosa ti potrebbe succedere.
Infatti questo gli ho detto riguardo ai cerini che accendeva quando era ancora più piccolo: se va a fuoco casa siamo in mezzo ad una strada e poiché aveva una bella cameretta con tanti giochi, ha capito subito, ma prima si è scottato.:rotfl:
Per i pedofoli che hai citato ce l'avrei una punizione per loro, ma non si può dire in pubblico, so che ci tieni, anche se siamo 4 gatti:rotfl:
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Forse non mi sono spiegato bene:rotfl:
Supponiamo che io, avendo superato lo stadio di apprendimento civile e comportandomi a puntino secondo le leggi, senza alcuno sforzo perché per la mia persona è naturale non gettare zozzerie per terra, fuori casa e su suolo pubblico; ebbene sto andando a passeggio in una bella strada pulita quando un passante qualsiasi getta una bottiglia di plastica per terra a dieci metri da un raccogli zozzerie; poiché io non getto niente per terra perché ne conosco il motivo ma anche perché non mi piace, e questo la dice lunga sul fatto che ci sia la legge che lo vieti o no, lo capisci?
Poi le mie reazioni verso lo zozzo possono essere varie anche a seconda dell'umore.
Va meglio?
beh, no, perché - e vale anche per il caso di tuo figlio - ci sono cose che ti puoi permettere di tollerare, e altre no; e per queste devi enunciare una legge morale, visto che anche quella civile deve appoggiarvisi; la legge, il precetto, c'è a prescindere dalla tua personale inclinazione a seguirlo spontaneamente; non sei tu il metro della realtà, ma solo il tuo personale filtro;
ricordati che siamo partiti dalla questione della legge che deve esprimere un pensiero religioso e che tu neghi come tale; ma un testo sacro che non precetti, non istituisce alcun valore morale, rispecchia un dio indifferente all'umanità;
ripeto: non dichiarare esplicitamente una traduzione dottrinaria morale del messaggio religioso per paura del contraddittorio significa rinnegare quei valori, per l'opportunismo di sottrarsi al contraddittorio.
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axeUgene
beh, no, perché - e vale anche per il caso di tuo figlio - ci sono cose che ti puoi permettere di tollerare, e altre no; e per queste devi enunciare una legge morale, visto che anche quella civile deve appoggiarvisi; la legge, il precetto, c'è a prescindere dalla tua personale inclinazione a seguirlo spontaneamente; non sei tu il metro della realtà, ma solo il tuo personale filtro;
Forse manca una premessa che credo sia valida per te e per me: la vita di mio figlio è la sua vita.
Per quanto io faccia non posso mai prevedere tutto, pensarle tutte, e questo è un senso di libertà anche per il genitore; direi che da qui per mio figlio viene il meglio: deve imparare a spese sue; dove non arriva il mio pensiero od il suo arriverà di sicuro la sua sperimentazione della vita. In fondo come ho sentito non possiamo programmare la nostra venuta al mondo ma, per quanto possibile, possiamo fare un programma della nostra vita futura, quando sarà ora.
Anche gli uccellini lasciano il loro nido di nascita per imparare a vivere indipendenti, senò che vita è? La vita è molto spesso imprevedibile.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
ricordati che siamo partiti dalla questione della legge che deve esprimere un pensiero religioso e che tu neghi come tale; ma un testo sacro che non precetti, non istituisce alcun valore morale, rispecchia un dio indifferente all'umanità;
ripeto: non dichiarare esplicitamente una traduzione dottrinaria morale del messaggio religioso per paura del contraddittorio significa rinnegare quei valori, per l'opportunismo di sottrarsi al contraddittorio.
Io non nego il pensiero religioso, dico solo che arriva un certo momento, per chi vuol salire come me, in cui ti rispecchi nei personaggi dei libri sacri, sai come ragionano, perché ragionano così e soprattutto che cosa li fa credere o non credere.
Detto questo, dal rispecchiarsi nei personaggi a riscontrarli e riscontrarmici il passo è breve; il succo dei scritti sacri è altamente ripetitivo nel concetto essenziale che ognuno trova a modo suo in Dio.
Più di così non so come spiegartelo.
In poche parole non ho più bisogno dei libri sacri per imparare ma per trovarmici. Capito?
Ma non credo sia una mia idea soggettiva in quanto è una caratteristica comune al Cristiano.
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crepuscolo
Dopo la nascita, che non dipende da noi, tutto di noi dipende da noi...
Non direi. Noi possiamo fare molto per le nostre vite, in un senso o in un altro, ma molte variabili non dipendono da noi, proprio perché non siamo soli in questo mondo.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Io non nego il pensiero religioso, dico solo che arriva un certo momento, per chi vuol salire come me, in cui ti rispecchi nei personaggi dei libri sacri, sai come ragionano, perché ragionano così e soprattutto che cosa li fa credere o non credere.
Detto questo, dal rispecchiarsi nei personaggi a riscontrarli e riscontrarmici il passo è breve; il succo dei scritti sacri è altamente ripetitivo nel concetto essenziale che ognuno trova a modo suo in Dio.
Più di così non so come spiegartelo.
In poche parole non ho più bisogno dei libri sacri per imparare ma per trovarmici. Capito?
qui, l'unica cosa che si capisce è che sei senza bussola e non dici, in effetti, nulla di rilevante, se non che le scritture hanno un impatto emotivo su di te; che è proprio lo snodo interessante del confronto e il motivo per cui ti rispondo;
di solito, chi ha le idee chiare è in grado di formularle in modo semplice e diretto, anche se si tratta di esperienze mistiche; a maggior ragione quando si tratta di idee morali su ciò che è giusto e ammissibile, e ciò che non lo è;
tu, invece, sei apparentemente tanto interessato e concentrato su "Gesù", quanto propenso a rimuovere tutto ciò che praticamente la totalità dei cristiani a domanda identificherebbe come un messaggio precettizio, se non uniforme, quanto meno inequivoco nel suo atteggiarsi a legge morale;
questa è una circostanza curiosa per me, dal punto di vista culturale e umano, perché mi chiedo come possa determinarsi una rimozione di questo tipo in una persona certamente intelligente e capace; il che rimanda alla successiva:
Citazione:
Ma non credo sia una mia idea soggettiva in quanto è una caratteristica comune al Cristiano.
no, appunto: l'ascesi è comune a tutti i religiosi, anche di fedi non testamentarie;
anzi, in termini concreti molto di più in queste ultime, laddove le religioni testamentarie si caratterizzano esattamente per il loro legame diretto con una legge, che è la forza che consente loro di essere stati, ed essere guida ai principi informativi della società;
ciò che è comune ai cristiani, al 99,9 % periodico è fare riferimento a qualche corrente definita di pensiero o chiesa, ove settimanalmente si impartiscono precetti di natura morale relativi a circostanze concrete, in modo tale da definire giudizi di valore riconoscibili;
ora, a prescindere dalla loro eventuale coerenza, se tu ti presenti all'uscita di una chiesa, e interroghi i fedeli, cattolici, protestanti, conservatori, progressisti, quello che ti pare, e chiedi ad ognuno di loro, quelli ti rispondono inequivocabilmente ponendo in relazione la predicazione di Gesù a precise indicazioni di comportamento che risultano da un'esegesi:
si può divorziare ? due persone dello stesso sesso possono costituire una famiglia ? è lecita la contraccezione nell'ordine voluto dal Signore ?
e allora, avrai chi ti dice che la famiglia è solo di un certo tipo e che l'omosessualità è un comportamento peccaminoso, perché questo secondo la loro esegesi sarebbe il messaggio delle Scritture; mentre altri ti direbbero che no, non è un comportamento ma il modo in cui quelle persone sono state create e che evidentemente Dio le vuole così e non fanno alcun male se il loro amore è sincero come quello di qualsiasi coppia benedetta; e così via...
ma tutti quelli che si soffermano sulle questioni hanno assolutamente presente ed esplicito un senso normativo morale che risulta dall'interpretazione del testo; e persino i credenti agnostici pro-forma, quelli che non si pongono problemi di esegesi ma accettano acriticamente il servizio che viene offerto nella prossimità sotto casa, e i non credenti danno per scontato che in quel contesto si enuncino principi morali positivi, cioè che esprimono esplicitamente un giudizio sui comportamenti concreti che ricorrono nella società;
io conosco tanti credenti, di tipo diverso e anche eccentrici, magari per scarsa preparazione dottrinaria o storica; ho conosciuto sedicenti cattolici lefebvristi francesi che in privato esprimevano dubbi sulla verginità di Maria e sulla resurrezione, quindi ci sta davvero di tutto; se intervisti la gente per strada ne senti di ogni... :asd:
ma nessuno al di fuori di te ha mai espresso una versione nichilista del messaggio cristiano come la tua, in cui viene rimossa la definizione esplicita di ciò che è bene e ciò che è male in base al dettato evangelico, con una rappresentazione almeno sommaria di una gerarchia di principi morali, dal tendenziale fondamentalista al progressista ecumenico; tutte visioni del mondo direttamente riconducibili ad un'esegesi cristiana;
nel tuo caso, questa manca; sembra che tu ti presenti come uno chef che la sa lunga, apparecchi la tavola di un grande ristorante, disquisisci dei bicchieri, della posateria, del vasellame, dell'importanza di tenere distanti i tavoli, della necessità che l'ambiente non distragga il cliente con toni troppo accesi di colore, ma quando uno ti chiede del menu, della tua idea di cucina, divaghi altrove e torni sui bicchieri Riedel e le posate Christofle, e il menu e la carta dei vini non si sa dove siano.