Nell’economia della Salvezza così dev’essere, amici! Ognuno coltivi la propria. Verrà un giorno (l’Ultimo!) nel quale tutti conosceremo l’Unicità di Dio. Chi è Dio veramente. E quanto immenso il Suo Amore per noi. :love:
Visualizzazione Stampabile
Nell’economia della Salvezza così dev’essere, amici! Ognuno coltivi la propria. Verrà un giorno (l’Ultimo!) nel quale tutti conosceremo l’Unicità di Dio. Chi è Dio veramente. E quanto immenso il Suo Amore per noi. :love:
Economia della salvezza di che? Cosa stai dicendo?
Pensa per un momento a tutti i problemi che le religioni hanno causato nel tempo. Pensa ad un dio che non si è rivelato chiaramente a tutti innescando tanti problemi, tante ambiguità.
E chi morirà musulmano o induista come sarà giudicato dopo morto? Sarà tollerante e misericordioso il tuo dio?
Tu stai sempre dietro alle farfalline colorate e fai solo trallallero trallallà, guardando sempre il dito e non la luna, rimuovendo tutto e di più e considerando sempre e solo parzialmente il tutto.
investimento :v
tutto dentro un fardello e come disse il Gatto e la Volpe ; "seppeliscilo nel campo degli zecchini d´oro" si sá come finí..
nel suo caso peró c´é l´aggravante dell´attesa della morte per "aprire" gli occhi :D
..nessuno é mai tornato a smascherare i furfanti ;)
Saremo giudicati sull’Amore: Non sull’appartenenza religiosa, mia cara. Prova a domandarti cos’hanno in comune un Gandhi…un Dalai Lama…un Martin Luther King e un padre Massimiliano Kolbe. E forse il concetto ti apparirà più chiaro. Dio desidera che tutti gli uomini si salvino. Non solo una parte di essi….
Gesù Cristo ha dato la Vita per la Salvezza di tutti!
Allora che bisogno c'è di convertirsi, di evangelizzare per aumentare i cristiani?
La verità è che ci sarebbe bisogno di una continua conversione di tutti i credenti, via via che Dio si svela sempre più con le sue comunicazioni.
Convertirci all’Amore, più che a una Religione….
Se non entriamo nell’ottica dell’Amore, del servizio agli altri, dell’accoglienza, della condivisione eccetera, il Messaggio Cristiano rischia di rimanere lettera morta. Ci entra da un orecchio ed esce dall’altro.
Dice bene Arcobaleno: La conversione deve essere continua. Guai se uno dicesse “Sono a posto così”.
Dio rivolge questo invito a tutti. Anche a te che non sei credente.
Ma questi discorsi che fai sono solo discorsi di comodo, per fare il buono ed il tollerante e sono superficiali, non tengono conto del contenuto delle religioni e di tutto quello che è successo nel tempo.
E' facile riempirsi la bocca di amore con la maiuscola. Moneta che pensi paghi tutto, basta citarla a più riprese ed a lettere cubitali, per risolvere tutto. Ma non è così.
E tieni sempre a mente che tu stai comunque tirando l'acqua al tuo mulino. Amore, amore, ma il dio giusto alla fine è il tuo e non quello di un indiano o un cinese.
Non siamo mica banderuole, se io come credente ogni volta devo convertirmi vuol dire che le mie conversioni precedenti non erano vere, quindi tutto quello che ho detto e fatto va a farsi friggere. Gesù è stato coerente dall'inizio alla fine; sarebbe troppo comodo e poco serio convertirsi continuamente.
infatti a me sembra una bella armonizzazione che equivale a dire in forma velata: adeguiamoci ai tempi se no sembriamo trogloditi, specialmente la Genesi dopo la teoria di Darwin, oppure: impossibile a dirsi ed a farsi se riferito a Gesù come se fosse venuto invano; prima fatelo risponderei, e poi valutate. Non me ne voglia dietrologo se ho pronunciato ancora il nome di Gesù, ma quando ce vo' ce vo'. Non vorrei infierire più di tanto ma certi credenti, e mi auguro che siano in buona fede, non riescono a capire che fanno il gioco altrui dimenticando che Dio è dentro e fuori di noi ( Ter scusa per il noi se tu non credi), quindi la prima persona su cui agire per tale ricerca siamo proprio noi stessi, ognuno preso singolarmente. Io non metto in dubbio la loro voglia di credere, ma tra questa e dire che quello in cui si crede sia l'unica via percorribile per pervenire alla verità ce ne passa, come se gli altri credenti fossero dei fessachiotti o nella mera menzogna.
Credenti, o meno, hai detto una cosa universalmente vera ed accreditabile anche a livello psicologico. Nel senso che il bene o il male viene anche da noi, come dall'esterno. Poi che esista un Dio creatore dell'Universo non ci credo proprio. Lo stesso che ha dato il via al Big Bang e miliardi di anni dopo ad esseri senzienti chiamati homo sapiens sapiens. A cosa è più verosimile credere? Che il Big Bang ci sia stato, ma che non l'ha voluto nessun essere senziente, dotato di coscienza, e che le prime forme di vita erano degli esseri monocellulari, da cui poi è scaturita tutta l'altra vita, via via più complessa.
O che vi sia stata un'entità (chi l'ha creata poi questa entità?) che ha progettato tutto questo e che nella sua immensità, accanto alle nebulose o ai buchi neri, fabbrica anche delle formichine insignificanti? La cosa più inquietante sta nel fatto che certi scellerati :D sostengono molto alla leggera che questa entità ha creato gli uomini a propria immagine e somiglianza. Ma allora Dio a chi assomiglia? Ad un uomo di Neanderthal o ad uno svedese biondo di oggi? Dio era presente nella legge occhio per occhio dente per dente? Questo stesso Dio sarebbe simile a quelle fiere che adesso tengono prigioniere delle donne per farle lavorare in dei bordelli clandestini, nella cattolicissima Argentina? Dio è uomo? Beh, ecco spiegato allora perché se ne frega di voi, ed è un bastardo che da solo ordini per sfamare la sua vena autoritaria. Faceva più bene il culto della Grande Madre, se non altra c'è più verità in quel culto e più rispetto e sintonia con la natura. Ma oggi abbiamo la tecnologia, perciò dio è unisex.:v
Dopo possono esistere entità, spiriti benevoli o malevoli. Ed esistono, ve ne sono le prove. Ma questo non mi fa pensare che debba esistere un creatore dell'Universo. Anzi questi fenomeni hanno anche loro una spiegazione. Basta saper dove cercare e padroneggiare gli argomenti.:v
Quello che andava bene ieri può non andar bene oggi e ciò che può andar bene oggi potrà non andar bene domani, per questo parlo di continua conversione.
In ogni caso nulla di ciò che abbiamo detto e soprattutto fatto va a farsi friggere: resta sulla bilancia, sia in senso positivo che negativo.
Escludo che convertirsi continuamente sia comodo. Ogni volta bisogna prendere atto dei cambiamenti di rotta e adeguarsi. Il fine, però, è il bene finale.
Vengono alla luce nuove verità, che non conoscevamo, dovremmo tenere le orecchie e soprattutto la mente aperte.
Tutto quello che dici io non credo che riguardi la fede; per me è solo la scorza che circonda il nocciolo.
Gandhi era un indiano....il Dalai Lama cinese: Eppure quante volte vengono presi a modello anche nel mondo occidentale? Modello di pace, amore, condivisione....
Per quello che hanno detto? No! Per come han vissuto.
"Non chi mi dice Signore Signore, entrerà nel Regno di Dio. Ma chi compie la Sua volontà!"
Gandhi era un indiano....il Dalai Lama cinese: Eppure quante volte vengono presi a modello anche nel mondo occidentale? Modello di pace, amore, condivisione....
Per quello che hanno detto? No! Per come han vissuto.
"Non chi mi dice Signore Signore, entrerà nel Regno di Dio. Ma chi compie la Sua volontà!"
Il fisico Carlo Rubbia è il penultimo italiano ad aver vinto il Premio Nobel (1984), scienziato dotato di grande prestigio a livello internazionale, già direttore del CERN, dell’ENEA di Frascati, socio onorario dell’Accademia Nazionale dei Lincei, della National Academy of Sciences americana, della Royal Society, della Pontificia Accademia delle Scienze e di tante altre accademie.
Il Nobel italiano è in realtà uno dei grandi esempi di come un’altissima conoscenza scientifica possa contribuire ad una riflessione esistenziale molto profonda. Ha detto in passato, ad esempio: «Parlare di origine del mondo porta inevitabilmente a pensare alla creazione e, guardando la natura, si scopre che esiste un ordine troppo preciso che non può essere il risultato di un “caso”, di scontri tra “forze” come noi fisici continuiamo a sostenere. Ma credo che sia più evidente in noi che in altri l’esistenza di un ordine prestabilito nelle cose. Noi arriviamo a Dio percorrendo la strada della ragione, altri seguono la strada dell’irrazionale» (citato in C. Fiore, “Scienza e fede”, elledici, Leumann (TO) 1986, p. 23).
Poco prima di Natale ha partecipato ad un convegno organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze, guidata da un altro Premio Nobel, il biologo Werner Arber. Rubbia ha proposto una bellissima relazione intitolata dal quotidiano Liberal così: “La vita sulla Terra ha un solo Padre“. Citiamo alcuni passaggi: «Con alta precisione, oggi vediamo che il cosmo è straordinariamente unico, caratterizzato dal valore ½° =1. La natura dell’universo non è dunque casuale, essa è il risultato di un evento unico e straordinario, possibile solamente per questo valore […]. Grazie a potentissimi anelli di collisione tra fasci di altissima energia, è possibile ripetere le fasi iniziali dell’evoluzione della materia cosmica, con la creazione nel laboratorio di tutta una serie di straordinari fenomeni che ci permettono di esplorare le condizioni dell’Universo fino a qualche miliardesimo di secondo dopo il big-bang. Anche a questi incredibili istanti, la creazione iniziale era già un fatto compiuto. L’uomo di scienza non può non sentirsi umile, commosso ed affascinato di fronte a questo immenso atto creativo, così perfetto e così immenso e generato nella sua integralità a tempi così brevi dall’inizio dello spazio e del tempo. Vanno ricordate le fasi successive di questa immensa trasformazione a partire dalla creazione fino al giorno d’oggi. L’universo si è evoluto in maniera unitaria e coerente, come se fosse un unico tutto. Ricordiamo a questo proposito le parole della Genesi, dove si dice: “Dio pose le costellazioni nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona”».
Rubbia passa poi a tratteggiare «un altro successivo immenso evento», ovvero «la creazione della vita […] Una delle più importanti conquiste della scienza moderna è quella che le leggi della fisica e conseguentemente il comportamento della materia sono invarianti nello spazio e nel tempo. Esse sono dimostrabilmente le stesse a miliardi di anni luce da noi e miliardi di anni fa. Ciò è facilmente comprensibile se si pensa che oggi sappiamo che le leggi fondamentali della fisica sono state per così dire inscritte nelle proprietà “geometriche” dello spazio, ancorché vuoto e quindi prescindono dalla materia fisica in esso eventualmente contenuta. La materia che costituisce l’Universo quindi esprime per così dire il suo “libero arbitrio”, all’interno di strette regole definite apriori, che preesistono alla sua creazione e successiva evoluzione». Il Premio Nobel intende anche sfatare «un’impressione, e cioè il fatto che essendo senza dubbio la Terra solamente un pianeta su tanti possibili in cui condizioni idonee per la vita si sono realizzate, la probabilità di un tale evento sia necessariamente elevata: in realtà questo ragionamento non è valido. Anche se questo fosse un fenomeno unico nell’universo, per definizione esso è avvenuto sulla nostra terra». Tuttavia «è perfettamente concepibile che si costruisca pian piano, come del resto comprovato per gli elementi più semplici, da qualche parte nelle immensità dell’Universo anche la struttura chimica della prima cellula vivente. Va ricordato che nelle sue forme più elementari, tuttavia capaci di riprodursi, la vita abbisogna di un numero relativamente limitato, da alcune decine ad alcune centinaia di migliaia di atomi. Va inoltre ricordato che grazie alla presenza della forte affinità chimica, questo non è puramente una roulette, in quanto elementi più complessi (proteine) sono costruibili a partire da componenti, da “mattoni” più semplici, già pre-costituiti».
Il celebre fisico parla anche dell’evoluzione della vita, «fortemente influenzata dalle condizioni specifiche al nostro pianeta. Ad esempio le transizioni tra grandi periodi geologici, caratterizzati da forme profondamente diverse di vita, come ad esempio il Giurassico, il Cambiano ecc. sembrano essere state determinate da eventi catastrofici e dalle immense estinzioni delle specie prodotte. La fine dei dinosauri e il passaggio ai mammiferi fu un passo evolutivo importante, per cui fu determinante il cambiamento climatico, probabilmente conseguente all’impatto di una meteorite sulla penisola dello Yucatan e del conseguente temporaneo periodo di oscurità e di freddo durato alcuni anni con conseguente estinzione delle specie meno preparate a subire questo straordinario shock climatico, che apparentemente eliminò tutte le specie di dimensioni più grandi di alcuni centimetri e specialmente quelle al momento più evolute e quindi più fragili. È quindi evidente che su di un altro ipotetico pianeta, pur assumendo una simile “partenza” probabilistica, è completamente improbabile che la forma di vita risultante sia, per così dire, la copia-carbone di quella su terra. Tutto ciò depone a favore a due fatti importanti: che l’evoluzione della vita segue una linea precisa a partire molto probabilmente da un unico e singolo fatto iniziale, il primo DNA da cui è conseguita tutta l’evoluzione, motivata da tutta una serie di eventi esterni fa sì che essa abbia una grandissima specificità che rende probabilmente unica la vita su terra, come noi la intendiamo. Oggi sappiamo che l’uomo rappresenta uno degli ultimi anelli della vita. Ciononostante la struttura dettagliata del DNA umano è solo leggermente diversa da quella degli altri esseri viventi. È questa una differenza morfologicamente piccola in sé, ma enormemente diversa per quanto riguarda le sue conseguenze. L’uomo è quindi strutturalmente fondamentalmente diverso dalle altre specie animali conosciute. Ha caratteristiche che lo contraddistinguono profondamente e in maniera unica».
Il fisico conclude il suo intervento augurandosi che la scienza scopra l’esistenza di altra vita nell’immenso universo. «Ma la scoperta di una eventuale vita extra-terrestre, con tutte le somiglianze e diversità rispetto alla nostra», continua, «arricchiranno ancora di più l’unicità dell’uomo in tutti i suoi aspetti e ci aiuteranno a meglio percepire e apprezzare gli immensi patrimoni di umanità e di saggezza che abbiamo ricevuto e di cui dobbiamo fare il più prezioso utilizzo, così ben ricordato in quella meravigliosa immagine dell’uomo con il dito puntato verso il Creatore nel fantastico affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina».
http://www.uccronline.it/2012/01/04/...atto-creativo/
Tu confondi fischi con fiaschi come al solito. Proporre ideali o modelli di vita non prova l'esistenza di una divinità, di quella specifica divinità.
Ritenta.
Lascia state rubbia, Einstein, zichicchirichì & c., che tanto ti fai solo del male. Sono sono questioni personali, soggettive. Nulla di dimostrato.
Tu confondi fischi con fiaschi come al solito. Proporre ideali o modelli di vita non prova l'esistenza di una divinità, di quella specifica divinità.
Ritenta.
Lascia state rubbia, Einstein, zichicchirichì & c., che tanto ti fai solo del male. Sono sono questioni personali, soggettive. Nulla di dimostrato.
Che il nocciolo della fede sia Dio mi pare sia vero per tutti i credenti.
A parte il nocciolo, però, c'è anche tutto il resto, tant'è che Gesù e altri inviati di Dio furono uccisi.
Tant'è che ancora oggi quelli dell'Isis fanno strage di altri musulmani addirittura nelle moschee, mentre stanno pregando...
Riconoscere il nocciolo non basta a chiudere la questione.
Infatti non si tratta di chiudere la questione, ma di aprirla; se tu credi così è perché sei fatto così, se io credo cosà è perché son fatto cosà, e così via; ma in ogni modo bisogna sempre confrontarci con la realtà e la gente che ci circonda e non infrangere le leggi in cui risiediamo; su questo io mi richiamo a Gesù quando disse : dai a Cesare quello che è di Cesare e dai a Dio quello che è di Dio. Come puoi notare Gesù ci insegna innanzi tutto a non essere integralisti, che poi Dio stia anche dove non ha seminato questo è un'altro discorso.
E allora che c'entra Mr. Dio in tutto questo? Ma tu ti rendi conto dell'assurdità della questione? La vita cosciente è sorta molto dopo la nascita dell'Universo. Guarda che questo Dio a cui tu alludi vivrebbe da almeno 15 miliardi di anni, e se come dici, ha caratteristiche umane -scandalo- ha fatto trascorrere miliardi di anni prima di creare altri esseri a lui simili. Anche se nell'Universo ci sono elementi che meglio gli si confacerebbero, e sono i buchi neri. Rassegnati. Anzi, a rigore questi esistono, quell'altro, con le caratteristiche che tu gli appioppi per proiezione, no.
È di gran lunga più probabile che la specie umana sia stata manipolata da esseri extraterrestri.
È più probabile che esistano i folletti, o gli spiriti, o le entità non materiali. Sono quelle che invocano i maghi per far del male. Ma non apro questo sipario.
.
E chi ha creato gli extraterrestri??? Alla fine è solo uno spostare la questione dell'origine della vita.
L'altro sipario è meglio che non lo apri, altro coacervo di boiate galattiche ed è alla stessa stregua degli esseri spirituali dotati di superpoteri chiamati dei.
Gli alieni sono "umani" più evoluti tecnologicamente. È elementare. Non si sono creati da soli. Avranno seguito anche loro un percorso evolutivo che li ha portati a quello stadio di evoluzione, partendo dall'antenato comune: i batteri, le forme di vita più semplici. In quest'ottica tra un po' ci potremo diventare pure noi alieni.
Gli spiriti non hanno creato il mondo, in questo senso non sono dei. Però esistono. Il mondo può essere un po' più complesso di quel che si pensa (stratificato), alle volte. E sai, non ci fossero le prove. :D
Non parlo della tavola ouija e di quelle cagatine affini, che possono essere anche pericolose. Ma di più sulla tavola in questione non mi chiedere, ché non mi interessa neanche. E qua non si parla di esperienze mistiche o di sensazioni personali. Si parla di fenomeni inequivocabili che accadono, che a me interessa studiare perché reali.
Carissima, Dio non ha bisogno di essere dimostrato con una formula…con un algoritmo….
Eppure della Sua esistenza puoi trovare tracce ovunque: Nella Storia e nella Vita Concreta delle Persone.
E se permetti, su Dio e sulla Vita credo siano poiù attendibili dei Premi Nobel di Vega del Valdarno :asd:
Amico, per Dio mille anni sono come un giorno solo e un giorno solo come mille anni, dice la Scrittura....
Noi parliamo e discutiamo rapportandoci col binomio spazio/tempo: Dio è infinito! Stà sopra lo spazio e sopra il tempo. Li segna e li marca in modo indelebile, voglio dire. Formando quella che definiamo STORIA. La Storia dell'Uomo sulla Terra. Non la studi, la Storia, o un reperto archeologico, o un dipinto, o un manoscritto, partendo da quel che ha fatto un folletto. Ma da quel che ha fatto Dio. La cui Incarnazione ha diviso le epoche in un avanti e in un dopo....
Per non avere dubbi anche la presenza di una divinità andrebbe provata, dimostrata in qualche modo.
Stili di vita e credenze non sono prove tant'è che le persone si regolano in base a dei e precetti diversi.
I premi nobel e gli scienziati non ti servono. Se pensi di rafforzare la tua idea che basti l'autorevolezza di certe persone a dimostrare dio, ti sbagli e per i motivi detti, ridetti, stradetti.
Scusa, ma per ora è quello che è successo sulla Terra, batteri ed a seguire tutto il resto. Un intervento esterno è indimostrato e forse anche indimostrabile.
Scusa ancora, dove sta che sia più assurda l'esistenza di un dio e non di spiriti e spiritelli? A me pare la stessa zuppa. Chi si "scontra" come te con altri credenti assomiglia a cencio che dice male di straccio.
Nessuno di voi è in grado di portare prove e molto ci fa la suggestione, la voglia di credere in qualcosa e gli errori che tanti fanno di prendere per prove quello che dice tizio, ammantato di una qualche autorevolezza e competenza in materia di sovrannaturale, di ufo ecc...
E qui proliferano i fuffologi, i ciarlatani fra medium, contattisti e compagnia varia.