che pena...
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che pena...
[QUOTE=Cornolio;820843]Aborto, salta il confronto Ferrara-Pannella Corriere della Sera
Resosi conto che neanche la propria abilit
[QUOTE=cordelia;820466]libert
[QUOTE=Ranko;821000]...mmmh...
libert
Ferrara mi sembra l'ultima persona adatta ad avere un contraddittorio, se poi lo deve fare con Pannella siamo a posto, l'unione perfetta di due persone che a sentirle parlare hanno perso ogni legame con la realt
Ti aiuter
Come al solito non c'è verso di discutere con chi si arrocca su posizioni indifendibili e dogmatiche.
Affermazioni come "il nascituro è un essere umano nuovo e diverso" sono apodittiche e indimostrate, nonché stupide.
Si dica chiaramente che si vuol degradare la donna a mero strumento, un'incubatrice di carne e nulla più.
Dico anche qua la mia.
Chi di noi non
nautil, abortiscono sopratutto le immigrate, questo discorso non tiene. Ed è vieppiù capzioso ed intollerabile che a farsi portavoce di certe battaglie che poco o nulla hanno a che fare con l'aborto se non in maniera indiretta sia gente come ferrara. Per le idee che portano avanti, per il tipo di società che vorrebbero costruire.
Confondere lo stato sociale e l'aborto è scorretto e pericoloso.
[QUOTE=N3m0;822716]nautil, abortiscono sopratutto le immigrate, questo discorso non tiene. Ed
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Certo, chi ha detto che son donne di serie B, a parte fini e borghezio? :)
Ma attaccare l'aborto usando lo stato sociale come falso argomento ed appoggiando politiche liberiste è un'azione molto scorretta.
L'aborto, repetita juvant, è già stato sociale, perché evita le pratiche clandestine e da una via d'uscita alle donne.
Dire che abortiscono in prevalenza le immigrate dimostra quanto siano falsi e pretestuosi gli argomenti sulle statistiche che dovrebbero portare ad una re-discussione della legge 194. Legge che in realtà -grazie alla creazione di varie strutture di sostegno ed appoggio alle donne- ha risolto il problema degli aborti clandestini e fatto diminuire i tassi di aborto.
Aggiungo anche che per quanto riguarda l'aborto delle immigrate, si tratta molto spesso ahimè di prostitute, quindi più che asili nido si dovrebbe parlare di lotta alla prostituzione clandestina, prevenzione e contraccezione.
[QUOTE=Ranko;825317]Non
Non è stato sociale perchè porta all'omicidio.
Non vedo perchè lo stato debba supportare una forma di omicidio di un suo fututo cittadino.
Vero è che lo stato dovrebbe approntare delle politiche (con relativi finanziamenti) per aiutare le donne a tenere il bambino o, almeno, a proseguire la gravidanza per poi darlo in adozione.
In fin dei conti anche i nazi eliminavano i tarati perchè un peso e perchè non voluti.
Anche i bambini abortiti sono considerati un peso e non voluti: stessa cosa.
Prova a riflettere su questo ipotetico caso,
un bambino sta per essere abortito ma per un ripensamento della madre, autonomo o aiutato, nasce e vive.
Dopo vent'anni lo incontri e gli dici: "sai, ora ci sei ma stavi per essere eliminato pulitamente e con la benedizione dello stato e questo grazie allo stato sociale perchè, repetita juvant, l'aborto è stato sociale".
Cosa ti risponderà quel ragazzo?
Cosa potrebbe rispondere quel ragazzo?
Qualcuno ha qualche idea sulle possibili risposte?
...eppure che ce ne sono tante di possibili risposte...
ok, provo a mettermi nei panni di quell'ipotetico ragazzo...
mi sto concentrando...
risponderei: "a te chi te l'ha detto?"
la questione per quanto mi riguarda si ferma molto a monte di tutto questo proliferare di considerazioni: non metterei al mondo una creatura se non ho una minima sicurezza di poterle garantire un'esistenza dignitosa.
detto questo, alcune precisazioni:
- nel caso venissi informato di una grave malattia/deformazione del feto che potrebbe seriamente compromettere la sua esistenza/sopravvivenza prenderei in seria considerazione l'opportunità dell'aborto.
- non sono una donna e non potrò mai avere la stessa ottica e la stessa sensibilità di una donna circa questa questione. possiamo esprimere pareri, dipingere scenari ipotetici, ma non ci saremo mai dentro direttamente.
- non capisco tutto questo blaterare circa l'omicidio di una giovane vita. condannare ad un'esistenza in malattia non è forse un omicidio più lento? costringere ad una "mezza" vita un essere umano solo perché accecati da una qualche retorica politico-religiosa non è anch'esso un atto di egoismo? lo scopo delle nostre esistenze è la ricerca della felicità, e dovremmo svincolarci dall'ottica vittimista e automortificante che ci viene calata dall'alto. essere "brave persone", essere "buoni cristiani".. mandare giù quintalate di merda con gusto pulendosi la bocca con il tovagliolo del diritto alla vita? puttanate. la vita viene stuprata quotidianamente in ogni angolo del globo, iniziamo a proteggere quella.
Sono d'accordo di base però la tutela delle vite esistenti non esclude quella delle vite in fieri, il tuo discorso è interpretabile anche in senso favorevole alla moratoria.
Se la vita è da tutelare lo deve essere in ogni modo.
Lo trovo un modo un po' insidioso di affrontare l'argomento aborto, io preferisco vederlo dal punto di vista della libertà di scelta della donna e del rispetto del suo corpo, aspetto questo che mette molto più in difficoltà i giuliani ferrara nei confronti diretti.
ma naturalmente la prospettiva della donna e della sua libertà di scelta deve essere la predominante. pensavo fosse chiaro nel mio discorso.
mi sono limitato ad esporre il mio ragionamento circa l'abuso della parola "omicidio" nel contesto dell'aborto. non voglio arrivare a distinguere vita di serie A e B (nella fattispecie, nati e feti), sarebbe grottesco e ridicolo. dico solo che tutta questa attenzione alla questione mi sembra spropositata visto le sofferenze e le morti che affliggono milioni di persone quotidianamente e visto che l'aborto -appunto- potrebbe/dovrebbe essere ridimensionato ad un diritto della donna e nulla più.
Un embrione è un organismo pluricellulare, animale o vegetale, in una fase di sviluppo dell'individuo nella quale esso non possiede ancora tutti gli organi dell'adulto. In particolare, nella specie umana viene definito embrione il prodotto del concepimento nella fase organo-formativa, che va dalla quarta all’ottava settimana, dopo la quale si parla di feto.
termine embrione viene utilizzato spesso con qualche confusione, considerando i nomi delle sue fasi di sviluppo (zigote, morula, blastula, gastrula) come se fossero delle altre entità da esso distinte. Questa confusione è un riflesso del dibattito culturale riguardo alla dignità dell'embrione e sul tema dell'aborto (cfr. bioetica). Alcuni dunque ritengono di definire come embrione l'uovo fecondato nel corso delle otto settimane successive al concepimento (dunque dall'inizio), altri soltanto a partire da due settimane dalla fecondazione. Per rendere ragione dei diversi punti di vista, ne descriveremo tutte le fasi, lasciando al lettore la scelta di dove iniziare a leggere. A partire dalla nona settimana di gravidanza (circa due mesi) viene chiamato feto.
Lo sviluppo dell'embrione è regolato internamente dai geni ereditati dai genitori ed esternamente da fattori quali l'alimentazione della madre ed eventuali farmaci da lei assunti durante la gravidanza.
A partire dalla nona settimana di gravidanza (circa due mesi) abbiamo il feto, che, possedendo gli stessi organi dell'adulto, è in una fase giovanile.
Il feto è il risultato della fecondazione nei Mammiferi, non ancora giunto a termine, ma dotato già delle forme e delle caratteristiche della relativa specie. Il feto, diversamente dall'embrione, non subisce particolari modificazioni negli organi, ma questi maturano strutturalmente e funzionalmente fino al parto.
Il passaggio da embrione a feto nella specie umana avviene intorno all'80°-90° giorno dal concepimento.
(fonte Wikipedia)
...embrione...feto...uomo
tutti termini per indicare un essere umano.
Un embrione diventer
Giusto. Uno spermatozoo diventer
[QUOTE=Acquerapide;832911]Il cibo che mangi diventer
[QUOTE=Mr. D.;832937]Ma parte di quel cibo diventer
[quote=Ranko;832480]
[B] No, diventer
Appunto,
il cibo, dopo essere stato privato delle sostenza nutritive, diventer