Come scriveva una persona stimatissima e illustre :Pazienza:
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OT
il solito vittimismo femminile....d'accordo.....si......hai ragione.....
:D
fine OT
Beee... cosa fate copiate dal mio thread "storie e detti, rivisti è corretti"??? :D
i grandissimi Autori ed i Classici sono liberi da coprait....quindi, consideralo un omaggio/riconoscimento e ritienti onorato
:D
per la classicofila Pazza_di_Acerra :D
Si tibi simplicitas uxoria, deditus uni
est animus, summitte caput cervice parata
ferre iugum. Nullam invenies quae parcat amanti.
Ardeat ipsa licet, tormentis gaudet amanti
set spoliis; igitur longe minus utilis illi
uxor, quisquis erit bonus optandusque maritus.
Nil umquam invita donabis coniuge, vendes
hac obstante nihil, nihil haec si nolet emetur.
Haec dabit affectus: ille excludatur amicus
iam senior, cuius barbam tua ianua vidit.
Giovenale : Satira 6 206-215
Dedicata a Pazza_di_Acerra
Diversa il dio fece l'indole della donna
...
Un'altra dal mare, e ha due indoli diverse:
un giorno ride ed è tutta lieta,
e la loderebbe un ospite che la vedesse in casa:
"non c'è donna migliore di questa
nè più bella in tutto l'universo".
Ma un altro non si può sopportare nè di guardarla,
nè di andarle vicino; e allora è furente
e inavvicinabile come una cagna che difende i cuccioli.
Implacabile e odiosa con tutti,
è uguale con i nemici e gli amici.
Come il mare spesso è tranquilla,
non fa danni, è grande gioia per i marinai
nel tempo estivo; ma spesso si infuria,
si agita con onde che rimbombano cupe.
Al mare soprattutto assomiglia questa donna
nell'ira, chè mutevole è l'indole del mare.
Semonide di Amorgo :"Satira delle donne"
(incompleta, per ordine dell'avvocato :D )
Chi cavolo è Semonide di Amorgo? :mumble: Non me lo ricordo...
E se il "vecchio bifolco" fosse un po' più "sottile" (e profondo) di quanto possa apparire ad una prima lettura superficiale?.....domanda da porre alle persone colte che hanno letto,ovviamente, non agli "Ignoranti campione" che hano copincollato tanto per fare scena....:D
Giovenale è tutt'altro che sottile! Lo definirei "fegatoso". :v
Se...
Se lei ti morde un orecchio,
ma quella "lei" è un rottweiler...
Se lei ti dice: "Lasciati andare",
ma tu sei appeso al cornicione...
Se quando fai la barba la prima lama tira fuori il pelo,
ma la seconda lo rimette a posto...
Se una mattina arrivi in anticipo al lavoro e pensi: "Che culo non ho trovato traffico",
ma poi ti accorgi che è domenica...
Se lei ha il reggiseno a balconcino,
ma ha anche le mutande a saracinesca...
Se la fortuna è cieca,
ma tu sulla fronte hai scritto: "Sono sfigato" in braille...
Se pesti una merda e dici: "Porta fortuna! ",
ma cazzo... in salotto!
Se sei sano come un pesce,
ma ti fanno male le branchie...
Se ti sei montato la testa,
ma non hai seguito le istruzioni...
Se la vita è una ruota,
ma sulla tua gira un criceto...
Se la prima volta che hai fatto l'amore è stata un'esperienza unica,
ma purtroppo è rimasta un'esperienza unica...
Se giochi a nascondino,
ma nessuno ti viene a cercare...
Se lei ha il viso d'angelo,
ma, cazzo!
Angelo è tuo fratello...
Se hai un sogno nel cassetto,
ma ti hanno fottuto la scrivania...
Se tu rincorri il mito del fallo,
ma lei rincorre il fallo del mito...
Se una sera decidi di fargliela pesare...
e scopri che sono due chili!
Se hai vinto una vacanza a Capri,
ma ci abiti da trent'anni...
Se dal tuo viso sprigiona una luce,
ma è solo perché hai le dita nella presa...
Se il mattino ha l'oro in bocca,
ma tu hai un termometro nel culo...
Se parli sette lingue,
ma tutte in italiano...
Se lei ti tiene sulla corda,
ma dà anche un calcio allo sgabello...
Se quando il gioco si fà duro,
lei è già andata via...
Se non ti entra la retro,
ma nel retro ti entra...
Se a Capodanno hai trombato,
ma poi hai capito che i proverbi sono solo una gran presa per il culo...
Se, messo di fronte ad un sacchetto di tisana,
ci metti solo due minuti per fumarla tutta...
Se hai preso il coraggio a due mani,
ma poi guardi bene...
e non è il coraggio...
e forse non servivano nemmeno due mani...
Se il paese và a puttane...
e sono tutti a casa tua...
Se succede tutto questo...
e tu riesci a mantenere la calma mentre tutti attorno a te hanno perso la testa...
Forse non hai capito bene che cazzo sta succedendo.
Flavio Oreglio
Poesie catartiche
Il rinnegamento di San Pietro
Charles Baudelaire, 1852, da I fiori del Male
Che se ne fa Dio di quel fiotto d’anatemi
che sale ogni giorno verso i suoi diletti Serafini?
Come un tiranno satollo di carne e di vini,
s’addormenta al dolce brusio delle nostre orrende bestemmie.
I singhiozzi dei martiri e dei supplizziati
sono certamente una sinfonia inebriante,
se, malgrado il sangue che costa la loro voluttà,
i cieli non ne sono ancora sazi.
- Ah! Gesù, ricordati dell’Orto degli Ulivi!
Nella tua ingenuità pregavi in ginocchio
colui che nel suo cielo rideva al rumore dei chiodi
che ignobili carnefici piantavano nella tue carni vive.
E quando vedesti sputare sulla tua divinità
la feccia del corpo di guardia e delle cucine,
e sentisti penetrare le spine
nel tuo cranio in cui viveva l’immensa Umanità;
quando il tremendo peso del tuo corpo stremato
stirava le tue braccia distese, e il tuo sangue
e il tuo sudore colavano dalla tua fronte impallidita,
e fosti posto davanti a tutti come un bersaglio,
ripensavi a quei giorni così radiosi e belli
in cui venisti per compiere l’eterna promessa,
in cui percorrevi, in groppa ad un asinello paziente,
strade cosparse di fiori e di ramoscelli,
in cui, col cuore gonfio di speranza e di coraggio,
fustigavi con forza quei vili mercanti,
quando, infine, fosti maestro? Il rimorso
non penetrò nel tuo fianco più in fondo della lancia?
- Quanto a me, uscirò certo volentieri
da un mondo in cui l’azione non è sorella del sogno;
possa io usare la spada e di spada perire!
San Pietro ha rinnegato Gesù… Ha fatto bene!
Una poesia considerata blasfema ma documento della complessa religiosità del poeta francese
Tutto
Tutto
una parola sfrontata e gonfia di boria.
Andrebbe scritta fra virgolette.
Finge di non tralasciare nulla,
di concentrare, includere, contenere e avere.
E invece è soltanto
un brandello di bufera.
W. Szymborska