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Titolo Originale: LITTLE MISS SUNSHINE
Regia: Jonathan Dayton, Valerie Faris
Interpreti: Steve Carell, Toni Collette, Greg Kinnear, Alissa Anderegg, Alan Arkin, Cassandra Ashe, Abigail Breslin, Paul Dano
Durata: h 1.41
Nazionalità: Usa 2006
Genere: commedia
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Trama:un concorso di bellezza per bambine diventa per una famiglia al cui interno ci sono elementi che hanno subito traumi vari ( tentato suicidio , chiusura della parola , tramonto della vita senza altra aspettativa che quella di bruciarsela nel fondo ,fallimenti sul lavoro , conduzione familiare senza gloria ) una ragione di riscatto e di gloria.Seguendo il pervicace desiderio della bimba ( occhialuta e grassottella , quindi inadatta per i canoni tipici di un concorso di bellezza) la famiglia intera parte per la destinazione lontana su uno scalcinato camioncino volkswagen ( tipico dell'era dei figli dei fiori ) ...il viaggio insieme sara' di scoperta e di ricerca dell'io personale , mentre inutile dire che il percorso sara' lastricato di guai meno metafisici ma molto piu' complicati.ma puo' il desiderio di uan bimba...
Sunto del commento per lettura veloce antispoiler : Meraviglioso,sublime,umano.un inno alla gioia e alla vita nonostante tutto frizzante e delizioso.Un gioiello amaro di umanita' in frantumi a 24 carati.
Osservazioni: non mi soffermo sui dati tecnici di questo film perche' parlare di tecnica in questa sede mi sembra inutile e riduttivo.Tecnicamente il film non e' nulla di eccezionale nei suoi comparti visivi , ma ragazzi , siamo di fronte a dei comparti emozionali decisamente da grande lavoro.Nato praticamente come se fosse una commedia ,si tinge subito di maaragnolo, il film scava nell'interno dei protagonisti mettendo a nudo tutte le loro feroci debolezze che li corrodono e li rendono vulnerabili, si rifiuta la vita ma beffardamente la morte risputa chi non merita neanche la morte perche'ha sofferto abbastanza in vita ( e nel pensiero di Proust cio' vuol dire che hai gioito ) , ci si chiude nel mutismo perche' non ci si sente pronti a parlare finche' non si raggiunge un obbiettivo e ci si sente forti per gridarlo al mondo, si fallisce perche' troppo presi da teorie che stanno sui libri non si vive la pratica e la sua esperienza maturante.Il messaggio sublime del film e' semplice e chiaro...urlate al mondo la vostra inadatta realta' e gioite di questa , prendetela per il sedere e fatene virtu' .Vivete secondo voglia e non secondo dettami ( in questo il ballo finale e' strepitoso ) , troverete la strada per costruire con semplicita' il vostro cammino senza essere scienziati ma soltanto uomini , sentite dentro di voi l'energia per fare il tutto e oltretutto non esagerate da giovani ma siate ponderati ,preservatevi perche' avete tempo, mentre da vecchi potrete permettervi di tutto perche' ormai il cammino e'segnato e nel momento che calera' su di voi la chiusura avrete scritto la parola fine con il sorriso sulle labbra.
In mezzo a questo fiume di emozioni fresche e genuine , mai consunte, c'e' una sequela di situazioni spassosissime ( il clacson , la rincorsa manifesto, i dialoghi al vetriolo) che la simpatia dei protagonisti esalta con recitazioni misurate corali estremamente valide.Un piccolo gioiello per pensare senza che pesi , per ragionare senza sclerare,per essere coinvolti nei loro guai augurandogli che ne arrivino altri perche' sappiamo che cosi' diventeranno migliori.
Menzione alla bambina ma lode a tutti i protagonisti ( Kinnear e Collette compresi).
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mitica nutella , un film di nicchia recensito ! ma e' disponibile nell'home video ? nonostante bazzichi un po' dappertutto non l'ho mai visto...
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Peccato che le altre recensioni scritte sul forum si sono perse nel topic dell'ultimo film visto... poi una volta Marsellus ha uppato questo thread :approved:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
marsellus wallace
mitica nutella , un film di nicchia recensito ! ma e' disponibile nell'home video ? nonostante bazzichi un po' dappertutto non l'ho mai visto...
Lo trovi su ibs, a noleggio mi sa che
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ho recuperato un po' di recensioni da "l'ultimo film"
qui nulla va perso...
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grande mat...tanto per fare cinema ...coming soon ...
" n...io e napoleone !"
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The Black Dahlia l'ultimo di Brian De Palma con Josh Hartnett, Scarlett Johansson, Hilary Swank, Aaron Eckhart, Mia Kirshner, Mike Starr, Fiona Shaw.
Trama: Lee Blanchard e Bucky Bleichert sono poliziotti nella Los Angeles del 1947. Ex pugili in categorie differenti si incontrano e si scontrano sul ring e nella vita, dove condividono una donna e un'ossessione. La prima
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http://www.sfstation.com/images/articles/85/2085a.jpg
Little Miss Sunshine
Regia: Johnatan Dayton, Valerie Faris
Anno: 2006
Genere: Commedia drammatica
Durata: 101 minuti
Cast: Abigail Breslin, Toni Collette, Paul Dano, Greg Kinnear, Alan Arkin, Steve Carell
Trama:La piccola Olive, 7 anni, è in finale nel concorso di bellezza per bambine "Piccola Miss California", ma la modesta famiglia Hoover a causa degli impegni del padre, dei soldi scarsi e della situazione tragicomica degli altri membri della famiglia li rende incerti ad intraprendere questo viaggio, da Albuquerque a Redondo Beach. Ma la determinazione della bambina a partecipare alla gara è così forte che la combriccola affronterà l'esodo, sia concreto e fisico, sia spirituale, con uno scassatissimo furgoncino Volkswagen giallo, incontrando non pochi ostacoli e difficoltà che metteranno a dura prova la loro pazienza.
Commento: Pauroso come questo film sia finito duecentoottesimo nella top di imdb in così poco tempo. Un prodotto affatto notevole dal punto di vista tecnico, ma una storia divertentissima ed intelligente nella sua semplicità. Il ritratto di una famigliola alle prese con i problemi di tutti i giorni assolutamente fuori dagli schemi di famiglia che ci vengono illustrati dalla televisione: i personaggi sono ben caratterizzati, ognuno rappresenta una realtà di vita, fatta di rimorsi (il nonno e Frank) e di impegno verso il futuro a costo di sacrificare tutto sé stessi (Dwayne, Olive e Richard), a cui il viaggio, ripreso in maniera simbolica aiuta tutti a riflettere, per qualcuno a tirare le somme delle proprie vite e rendersi conto di essere dalla parte dei vincenti o dei perdenti, per altri a ricercare sé stessi, ad incominciare a dare un senso alla propria vita che prima non si aveva colto, ad imparare ad amarla perchè la morte non accetta chi non combatte, a vedere chi ha la forza di raggiungere il proprio scopo fregandosene di tutte le leggi di moralità e di comportamento che ci hanno sempre imposto: mandiamo a quel paese chi ci giudica e chi sottosta alle regole senza esternare mai la propria rabbia: e così si vedono le facce ed i sorrisi di cartapesta del presentatore che hanno completamente sobillato la sua capacità di discernimento, i balli assurdi che riducono le piccole miss a ridicoli fenomeni da baraccone per far divertire la gente, l'organizzatrice che fa storie per 4 minuti di ritardo, le formalità inutili, le stupidissime regole che un uomo deve possedere per entrare in aeronautica per le quali Dwayne ha sacrificato 9 mesi di vita e poi si rende conto che preferisce essere libero (enumerando una serie di vaffanculi quando è sul pontile con Frank). Le scene d'insieme sono spassosissime, le serie di battute a raffica sono puntuali, intelligenti ed esilaranti (tutto ciò che dice il nonno mi ha fatto morire dalle risate... "Tutti i giorni questo c**** di pollo!") e le situazioni tragicomiche al limite dell'assurdo sono favorite dalla potenza di attori (e quindi personaggi) che visti tutti insieme fanno ridere (ma anche sorridere) solo a guardarli. Mi è piaciuto molto l'attore che impersona Dwayne ma non mi è piaciuto il doppiaggio del nonno cocainomane e di Olive...
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con l'arrivo di mia il club dei poeti estinti si allarga ...benvenuta my sweetie ! ...eh eh miss little lascia il segno, non c'e' che dire...
come promesso dopo il trailer la rece...
N (io e Napoleone)
http://img244.imageshack.us/img244/5135/28629ah8.jpg
Titolo originale:
Nazione e Anno: Italia/Francia, 2006
Genere: Drammatico
Durata: 110 minuti
Regia: Paolo Virzì
Cast: Daniel Auteuil, Elio Germano, Monica Bellucci, Francesca Inaudi
Distribuzione: Medusa Distribuzione
Trama: da un romanzo di Ernesto Ferrero ( liberamente ispirato ) .L'azione si svolge all'elba nel 1814 quando Napoleone fece il suo esilio sull'isola .Qui fece una sua piccola corte nonostante di fatto era un prigioniero inglese,decidendo la costruzione di varie opere urbane e stradali .
A incrociare la sua strada Martino , un giovane maestro idealista fortemente antinapoleonico.Dopo un primo abbozzato tentativo di omicidio dell'ex imperatore il giovane ne diventa una specie di fan,pieno di ammirazione e di rispetto compiendo il suo compito di scrivano delle memorie di Napoleone ( compito accettato per compiere l'omicidio poi non eseguito) .
Con il tempo ne costruira' un ritratto pieno di rispetto e compiacente.nel mezzo pero' ci sono molteplici problemi con il fratello e la sorella , l'amore truffaldino con la splendida baronessa e il continuo doversi bilanciare tra novita' e ideologia per rispettare il proprio credo.Tutto sembra andare per il meglio ma...
Sunto del commento per lettura veloce e antispoiler :un film sopratutto visivo con ottima fotografia e ambientazione isolana che puo' affascinare, validi i costumi e carina l'idea di base come proposizione.Peccato per il fatto che il film manchi di profondita' e quando deve scavare in emozioni un po' piu' forti e decise non riesce ad alzarsi da un livello di base piuttosto fiacco,cadendo un po' nel ridicolo.Alla lunga le situazioni sono un po' troppo ripetitive e certi dialoghi non calati nell'epoca.Comunque e' un film di medio livello per una serata leggera ma non del tutto spensierata,che nei comparti visivi mostra il meglio, con recitazioni solo sufficenti.Se non amate la Bellucci e Checcherini il vostro parere non cambiera', almeno non qui.
Osservazioni Virzi' , autore di film come " Ovo sodo " e " Caterina va in citta' "e " My name is tanino " passa al film in costume , ambientandolo in un'isola dove il grande imperatore Napoleone ha trascorso il suo esilio prima di fuggire per poi finire nuovamente ripreso i suoi giorni a Sant'Elena.L'impresa non e' delle piu' facili e delle meno costose da eseguire, viene radunato un cast di tutto rispetto con Auteuil in testa e la Bellucci a fare da baronessa amante del giovane scrivano, stravolto un romanzo di cui rimane l'ossatura soltanto , e ci sono pure delle inquadrature delle barche d'epoca.
Virzi' si mette dietro alla mdp senza timore , e fa partire il tutto centrando il discorso sull'ideologia di Martino che parla con termini feroci di napoleone, per poi correggere il tiro proseguendo arirvando all'ammirazione.Questo passaggio e' molto importante per sottolineare quanto in fondo seppure crudele e senza rispetto per la vita una persona puo' comunque essere geniale , sorniona e capace di domare situazioni che altri non saprebbero minimamente gestire impaurendosi.
Scopriamo vizi e virtu' di N, ma nel contempo scopriamo anche che in fondo Martino stando con lui diventa sicuro,decisionista e senza paura,quasi che il benevolo influsso si trasmetta con la vicinanza e lo migliori.
Buoni sentimenti in un mondo di lettura particolare , dove l'attivita' commerciale viene seconda all'ideologia, per poi scoprire con il tempo che in fondo tutte e due naufragheranno , se non sono sorrette da dei pilastri che oltre a prendere decisioni ne sanno reggere le convinzioni.Solo uomini come Napoleone primeggeranno , perche' sapranno stare con i deboli addirittura facendosi sfamare dai piu' poveri ( che sentendone l'influenza gli danno gratis il cibo per diritto divino anche se divini non sono piu') e avranno la compiacenza dei ricchi perche' con loro si arricchiranno di piu'.L'illusione che da' Napoleone nella costruzione di opere pubbliche fa di lui un vincente decaduto piuttosto che il successo dei governatori decadenti.
Visivamente il film e' molto bello nel comparto fotografico in alcuni punti ricercato e affascinante, con delle inquadrature serali di buon colore.Per il resto le interpretazioni sono solo sufficenti , con Ceccherini e la Bellucci a fare da mobilio parlante
( il primo decisamente troppo) ,la Impacciatore solo sufficente e inutilmente carica di foga,Mastandrea del tutto anonimo .
E mentre Germano fa quello che puo'facendosi apprezzare per la buona volonta', Auteuil gigione, sornione e ironico troneggia da non protagonista sul film .Grande interpretazione la sua , non difficile in riferimento alla parte commissionatagli ma di grande effetto dominante sul film.
Quindi da vedere per gli ottimi costumi d'epoca , per la buona resa visiva e perche' in fondo e' anche impegnante per certi versi partendo da un assunto un po’ diverso.Peccato che poi quando il film deve volare la scarsa capacita’ di renderlo veramente tragico da parte dei figuranti gli impedisce ogni salto di qualita’, banalizzando il tutto e chiudendo un cerchio che aveva gia‘ tracciato la sua circonferenza molto prima.
Nota : se cercate nudi , della Monicona in particolare, il desiderio non verra’ esaudito.
coming soon : fur con nicole kidman ( forse non come primo ma sicuro, ne escono 5 da vedere venerdi'...)
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Mat sei un grande! Almeno c'è un topic con una cernita delle recensioni (o commenti) che abbiamo sparpagliato un po' per tutto il forum... che ricordi :D
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O/T oggi esce A scanner darkly, ma qui a Spezia e provincia non c'è verso di andarlo a vedere..... sigh qualcuno ci va?
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siamo un po' lontani altrimenti andavamo assieme...comunque ecco qui !strepitoso.!
A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare
Titolo originale: A Scanner Darkly
Nazione e Anno: Usa, 2006
Genere: Animazione
Durata:
Regia: Richard Linklater
Cast: Keanu Reeves, Robert Downey Jr., Winona Ryder, Woody Harrelson
Distribuzione: Warner Bros. Italia SpA
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Trama : contea di orange, Los Angeles...Actor e' un agente della narcotici che sta concentrando i suoi sforzi per riuscire a scoprire i produttori di una droga potentissima che puo' cuocere il cervello dopo un tempo relativamente breve ...per riuscire a scoprire la fonte di questo il poliziotto e' costretto addirittura a sorvegliare i suoi amici che sono tutti o tossicomani o nel giro del consumo di droghe.Quasi subito si trovera' a dover sorvegliare anche se stesso con un delicato meccanismo di registrazione e rivisione in quanto non si capacita di poter perdere il senno...un turbinio di avvenimenti che porta a una decifrazione della relata' difficilissima, fino a che...
Sunto del commento: un film dall'animazione straordinaria , riuscitissima e innovativa , che riesce a trasporre il romanzo di Dick in maniera perfetta.Coinvolgente e mentalmente ustionante, questo film necessita di una attenzione estrema per i suoi elaborati meccanismi e le sue astrazioni di racconto.Ma se si riesce a seguirne il filo logico la visione e' apapssionante e appagante per la sua complessa profondita' in bilico tra psiche e indagine.Da vedere in prima serata ma da vedere assolutamente: non chiamatelo cartone,la fase animata e' solo un mezzo e non un limite anche per coloro che possono ancora miopamente credere che la fase animata sia comunque distintiva di un racocnto innocuo.
Osservazioni :incredibile questa trasposizione cinematografica del romanzo di Dick: gli attori hanno dato voce e corpo ai personaggi animati che si muovono sullo schermo in maniera assolutamente perfetta, e presto ci dimentichiamo che il film usa l'animazione per raccontare la storia tanto siamo coinvolti.L'animazione raggiunge l'apice nella tuta mutaforme dove vengono incollati stile tassello pezzi sempre diversi per rendere irriconoscibile chi la indossa dando sicurezza per agire sotto copertura.La semplicita' apparente del disegno e' trascinante nel coinvolgimento emotivo dello spettatore che si sente subito nel giusto confort per seguire questo tipo di storia, storia diciamo subito difficile , ostica e molto complessa nel suo dualismo schizofrenico-spionisitico.
Il racconto necessita di una attenzione particolare, ma l'amalgama del tutto se seguito e' coinvolgente perche' chiude benissimo il cerchio e si possono aprire infinite domande a livello umano.
E' giusto privare della minima intimita' una persona per giungere all'obbiettivo ? E' giusto che di facciata si dicano belle cose e poi se ne facciano altre ? Questa sorta di Grande Fratello micronizzato in un manipolo di strani e disperati riconosce che l'individuo ha una sua dignita' in ogni caso , e non si puo' dubitare del singolo anche se apparentemente deviato se poi le grandi corporazioni fanno di tutto per conquistarne i soldi e l'anima,necessita' che il singolo consumi per far funzionare il sistema.ed e' difficile cappire il vero , dimostrato quando ci si autocontrolla.Ecco quindi che assistiamo impotenti al declino dell'individuo strafatto di droga ma sopratutto di insicurezze.
Ci sono dialoghi strepitosi ( come quello dentro la tuta,ma non da meno e' il battibecco sulle marce della bicicletta o quello del silenziatore),situazioni ben descritte e profonde ( la spiegazione delle macchie di rorscach e della visualizzazione di un soggetto,nel primo caso si astrae quindi tante risposte giuste, nel secondo una giusta e basta),il tutto completando la vicenda che rimane anche interessante e non verbosa per la sua profondita' e eimportanza della guerra alle droghe e alla manipolazione del cervello.
Grandi gli attori che hanno prestato voci e volti alla animazione di se stessi ( Winona e Keanu sono incredibili, riuscitissime quelle di tutti comunque), per la realizzazione di questo piccolo gioiello valido sia tecnicamente che narrativamente,costruito senza timore in fase produttiva dal mai impaurito Sodebergh, splendido regista-produttore incurante di richiami sirenici del facile mercato.
Linklater ,autore tra gli altri del divertente e interessante " The school of rock ",si e' cimentato con questo anomalo prodotto : i risultati sono stati veramente validi , speriamo che il pubblico risponda positivamente a questo lavoro/prova/esperimento.
la tecnica del rotoscoping e' stata realizzata recitando veramente e poi toonizando il tutto.
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L`imbroglio – The Hoax
Titolo originale: The Hoax
Nazione e Anno: Usa, 2006
Genere: Drammatico
Durata: 115 minuti
Regia: Lasse Hallström
Cast: Hope Davis, Richard Gere, Alfred Molina, Eli Wallach
Distribuzione: Eagle Pictures
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TRAMA: tratto da una storia vera.Howard Hughes,questo controverso regista del passato che cosa faceva nel 1971 ? eccentrico miliardario ossessionato dai batteri e pieno di fobie,era una specie di oggetto del desiderio per cronisti e giornalisti che avrebbero dato la loro mano sinistra pur di intervistarlo...Clifford e' uno scrittore caduto in disgrazia che non sapendo che pesci pigliare per rinascere inventa la truffa del secolo ...scrivere un libro / biografia della vita di hughes dettata direttamente dal miliardario ...questa truffa che puo' portargli un mucchi di soldi pero' puo' portare anche un sacco di reazioni non del tutto positive...
Sunto del commento: un film da vedere per una serata leggera, confezionato come un compitino con un buon rispetto di oggetti e ambienti dell'epoca.Dopo the Aviator era dura dire qualcosa di piu' su Hughes e i cosidetti aspetti collaterali sono solo meccanismi del racconto e non veri approfondimenti.Gere e Molina sottoutilizzati in questo lavoro che risulta piu' una commedia amara che un film drammatico/realstory.
Osservazioni:Lasse Hallstrom dopo l'orrendo e mieloso " Vento del perdono "e "Casanova " si cimenta in un lavoro meno portato verso le emozioni umane tipiche del suo cinema patinato ( Chocolat ) quanto piu' cronachistico
e con un tentavivo di visione del tutto meno grondante dolcezza.Ma come si suol dire il lupo cambia il pelo ma non il vizio, e allora questa storia di una truffa colossale ai danni di una casa editrice presenta i suoi aspetti migliori solo quando abbiamo i dualismi tra Clifford e la moglie , tra Clifford e Molina ( nulla di eccezionale comunque, tutte cose che qualunque regista saprebbe confezionare ) mentre crolla miseramente quando dalla fase di confronto umano passa alla fase della cronaca.
Passando per una situazione colpevolmente inutile tipo "A beautiful mind" che non serve a nulla , il dramma di Clifford perde ogni intensita' e ogni approfondimento per la troppa velocita' nell'alternare la situazione della truffa con i suoi problemi familiari, e onestamente Hallstrom fose non e' portato per fare film che possano andare oltre il genere in cui lui e' validamente ancorato ( ricordiamo anche il piu' valido "le regole della casa del sidro").Poi la gigantesca truffa molte volte sembra ancorarsi a puntelli che soltanto un editore psicopatico o fuori di testa accetterebbe, e bisognerebbe vedere quanto la realta' sia aderente al racconto che vediamo sullo schermo.
Le recitazioni di Molina e Gere sono solo di maniera senza nerbo alcuno , troviamo anche Stanley Tucci, ultimamente molto prezzemolino, nella parte di un editore.Un film ben confezionato con manuale da cinema in mano ,senza sbavature ,ma per questo senza sussulti, quasi troppo rispettoso di ogni variazione emotiva e che non eccede mai in individualismi di regia,che va bene per una serata cinematograficamente passatempistica ma assolutamente anonima che finira' presto nella sezione dimenticatoio del nostro cervello.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
marsellus wallace
siamo un po' lontani altrimenti andavamo assieme...comunque ecco qui !strepitoso.!
Che invidia:wall:
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bhe pero' ho dovuto sorbirmi questa delusione...
Fur - Un ritratto immaginario di Diane Arbus
Titolo originale: Fur: an imaginary portrait of Diane Arbus
Nazione e Anno: Usa, 2006
Genere: Drammatico
Durata: 122 minuti
Regia: Steven Shainberg
Cast: Nicole Kidman, Robert Downey Jr., Jane Alexander, Harris Yulin
Distribuzione: Nexo
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Trama: Chi abita come nuovo inquilino sopra la casa di Diane Arbus ? Costei e' la moglie di un fotografo che e' annoiata dal suo tran tran e dal suo ritmico vivere,tra fotografie stantie e prevedibili di moda e pubblicita' gioiose.
Diane ha una voglia nascosta di esibizionismo , voglia che non puo' sfogare come dovrebbe e che una sera la porta a spogliarsi castamente davanti alla finestra del nuovo inquilino...un giorno pulendo lo scarico dell'acqua viene trovata una massa anomala di peli.A quel punto la sua curiosita' arriva al parossismo e la conoscenza con il misterioso vicino sara' foriera di grandi nuove conoscenze personali ed emotive...
Sunto del commento :Un film che aveva buone premesse di essere valido e decisamente coinvolgente.
Il tema dei freaks purtroppo invece e' trattato da un punto di vista molto morbido,accondiscendente e realisticamente come se fosse integrante di una realta' acquisita,cosa che non era.
Cadute di tono e lungaggini di scena e ripetizioni un po' troppo ripetute affossano un film che si avvale di una interpretazione di lusso della Kidman e una assolutamente off di Downey Junior che recita coperto di peli lungo il film con un trucco ottimo.
All'inizio intriga, alla fine stanca per il suo mare tranquillo di emozioni che non ribollono mai.
Osservazioni,un po' spoilerose anzicheno': quanto siamo ossessionati dal pelo ? C'e' gente che con la moda delle cerette e della depilazione non puo' vivere senza, come puo' essere il disagio di chi un giorno si rade e subito dopo si ritrova come se fosse uno scendiletto pilifero? La devastazione del "Fur", cioe' del pelo-pelliccia,raccapriccia anche il nostro protagonista che dopo la fase di giustizia sommaria decide di doversi accettare e anzi ricavare da questa malattia dei soldi e della fama.
Viene rappresentata una sorte di corte dei miracoli assolutamente integrata nel tessuto sociale che ha una sua personale e totale dignita' dell'essere ( come giusto che sia ma difficilmente pensabile sopratutto nel 1958 ) che ribolle di vita nell'interno dell'incredibile stanza dei prodigi di Lionel ( l'uomo lupo o propriamente l'uomo cane).E se da un lato possiamo notare come l'accettazione/socializzazione sia la logica conseguenza di una situazione da affrontare, dall'altro abbiamo il cosidetto mondo dei normali che prima prova curiosita',poi dopo ammirazione e infine amore.Il cerchio si chiude con l'autodistruzione appena si ristabilisce la normalita' che pero' puo' essere solo momentanea.
Un tema simile poteva e doveva essere trattato con piu' rigore e meno algida superba distanza, dove ogni approfondimento sembra ricongiungersi piu' alle immagini che al vero senso del trattato.Indugiando sulla galleria invece che sulla sua origine troviamo famigliole perfette che arrivano ad accettare il tutto con una noncuranza quasi fastidiosa per un film serio che dovrebbe ricalcare il vero ( sarebbe stupendo,ma non lo e'), per poi esserne gelose e quasi imitative .
In questo senso Allan che si fa crescere un folto barbone e' la cosa piu' ridicola che possiamo vedere ( gelosia e imitazione,quasi che la moglie amasse il pelo in se stesso e non la sensazioni che il profondo Lionel uomo trasmette)e tutto il film ci fa vedere come le capigliature finte e le pellicce siano in fondo un bagaglio non tipico di un freaks ma di tutti noi,rendendo la cosa quasi parodistica rispetto al dramma interiore che un malato di ipertricoidismo vive.
Un film quindi anonimo , denso di richiami alla "Pepping tom" per il continuo uso dei fori che fanno da occhio della camera,oltretutto dopo mezz'ora monotono e dove la macchina fotografica e' solo uno scudo e scusa per coperture non la vera osservatrice portatrice nel tempo delle immagini e del ricordo/testimonianza.
Una Kidman bellissima che pero' propone le solite espressioni che fanno parte del suo carnet ( viso basso e occhi strizzati per simulare momento di riflessione per decisione abusati) non basta a dare tono a un film che cosi' trattato e' solo acqua nell'oceano del qualunque.
Grande Downey che predilige ormai parti off e dopo " the singing Detective" recita con le proprie fattezze modificate dal trucco totale.Comparti visivi senza ne lode e infamia con una fotografia che predilige il blu di buona caratura.
Un film da vedere senza chiedere troppo e senza domandarsi troppo da lasciar scorrere da solo perche' attaccarsene vorrebbe dire anche notarne la superficialita'.