Originariamente Scritto da
axeUgene
e non avevo certo dubbi, anche se questo significa postulare la disobbedienza, come � giusto;
ora - senza ricorrere ad esempi pi� dolorosi - ti faccio un altro esempio:
tu sei per l'indissolubilit� del matrimonio, come hai specificato tante volte, citando "L'uomo non separi...", e sai che Ges� ha condannato cos� il ripudio;
ma se domani una tua giovane figlia fosse infelice, depressa, umiliata e mortificata perch� il marito non la ama, la trascura, la tiene prigioniera in un'atmosfera nemmeno di cattiveria, ma anche solo di indifferenza perch� a lui basta cos�, e tu la vedessi spegnersi giorno dopo giorno, priva di speranza, che rinuncia ai suoi talenti di persona;
davvero ti sentiresti di far prevalere l'indissolubilit� come un "valore" e condannare tua figlia, che magari potrebbe essere altrimenti felice e dare felicit� agli altri ?
davvero nella tua coscienza, per come tu sai di sapere, pensi che il Ges� che conosci possa aver mai concepito tale prigionia unilaterale ?
mettere l'essere umano al centro, significa mettere la propria coscienza al centro - ovviamente non per subordinarla al proprio tornaconto - e non ripararsi dietro il precetto;
� la libert� e l'uso della coscienza che sono la via pi� faticosa, non l'obbedienza che, nella migliore delle ipotesi, offre solo il conforto dell'approvazione e benedizione di quelli dalla cui benedizione dipendiamo.