Originariamente Scritto da
bumble-bee
Ci hai azzeccato, eccome :
La nr. 11 e Breaktru.
La difficoltà, come già detto è la solita. Quando non conosci una persona, è sempre un azzardo qualsiasi tipo di approccio. Per questo ho immaginato un incontro sul treno, che tra l'altro ebbi veramente, nel lontano 1989.
Da Francoforte scendevo definitivamente a casa, passando però da Lugano, dove vivono dei miei zii che volevo andare a trovare. Ebbene ad una stazione salì un ragazza e si sedette nello stesso mio scompartimento.
C'erano altre due signore, insieme a noi e questa ragazza cominciò a dialogare con loro, naturalmente in tedesco. Io ascoltavo il mio walkman, guardando dal finestrino. Ogni tanto la guardavo, era molto carina. Quando
spensi la radiolina, dopo un pò questa mi rivolse la parola, sempre in tedesco. Le risposi che parlavo poco il tedesco, essendo italiano e, sorprendentemente, cominciò a parlarmi in italiano. Fu una bella sorpresa. Non
ricordo più il suo nome, ma mi disse che era svizzera e che studiava teologia. Io le raccontai di me, della mia esperienza in Germania, oramai conclusa, e che mi sarei fermato un paio di giorni a Lugano dai miei zii.
Mentre parlavamo, nello scompartimento accanto sentimmo urlare. Due italiani del nord imprecavano contro un altro italiano, piuttosto malandato, a vedersi, che a sentir loro gli stava dando fastidio. Ricordo che uno dei
due disse queste parole "Lascialo perdere.... E' siciliano...", come per dire, è uno sfigato. Mantenni la calma ma in maniera ferma e decisa risposi al tizio dicendo che anch'io ero siciliano, e quindi? Cosa voleva intendere
con questo?
A quel punto invitai il mio corregionale a seguirmi nel mio scompartimento, togliendolo dalle grinfie di quei due che sembravano intolleranti nei suoi confronti. lo invitai a sedersi e gli offri un panino di quelli che avevo e
da bere. Rifiutò. Gli mancavano poche fermate.... non ebbi in coraggio di fargli domande. Anche la ragazza si ammutolì... calò una tristezza infinita. Alla sua fermata lo aiutai a scendere e lo salutai. I suoi occhi tristi li ho
ancora presenti. La ragazza mi parlò della povera gente che lavorava in Svizzera e che era vista con diffidenza, tuttavia rimase sorpresa del fatto che anche tra italiani si discriminava. Insomma... la conversazione
prese una piega non tanto piacevole. Quando scese, per un attimo, mi venne l'idea di darle il mio indirizzo. All'epoca i cellulari non esistevano... forse mi feci suggestionare dall'accaduto, o forse, essendo lei svizzera ed
io italiano, non diedi nessuna chance a me stesso... insomma, la salutai e non ci incontrammo più. Io scesi alla stazione dopo. Lugano. Gran bella città.
Tutto questo racconto per dire che mi sono ispirato a questo piccolo episodio della mia vita, immaginando un epilogo diverso, rispetto a quello che mi accadde nella realtà.
Spero Breakthru abbia apprezzato, sebbene la storia si interrompe appena dopo averle rivolto le prime parole... :shy: