Originariamente Scritto da
axeUgene
mai detto il contrario, anzi; io, terzo di tre, sono stato pochissimo viziato; pochissimi soldi in tasca, niente motorino, come i miei fratelli; tessera bus intera rete e pedalare;
ecco, però tutto questo quando si parla di sessualità e affettività lo trovo fuorviante e dannoso;
le relazioni personali non possono essere concepite come qualcosa di reificato, in cui si deve "lottare" per conseguire un obiettivo, perché è esattamente questa la mentalità che strumentalizza gli altri, rendendoli funzionali a qualcosa che deve essere "conquistato";
per me, la tua idea di educazione alla sessualità genera confusione ed incapacità di capire e rispettare la natura e le disposizioni proprie ed altrui, ben oltre a quanto già avvenga normalmente nella delicata fase di elaborazione degli adolescenti e giovani;
io non vedo affatto un effetto "stanchezza" in una persona giovane che abbia fatto le esperienze sessuali che abbia ritenute opportune in un contesto di normale serenità;
vedo una capacità maggiore di essere presente a se stessa nel relazionarsi, capire e distinguere le proprie emozioni e sentimenti e quelle altrui, così come un bravo nuotatore, esperto, non si fa prendere dal panico se ha un crampo o è stanco, o un guidatore esperto sa reagire ad un imprevisto, capisce e prevede le reazioni altrui in strada ed evita incidenti;
se io avessi un figlio neo-patentato, vedrei il fanalino rotto, la bozza sulla fiancata o il piccolo tamponamento al semaforo, come un bicchiere mezzo pieno nella strada per la guida esperta: farà più attenzione alle distanze; meglio quell'esperienza di una frittata in autostrada; meglio diventare consapevoli dei propri e altrui limiti di valutazione.