Originariamente Scritto da
axeUgene
Rachele, non confondere l'accanimento contro i simboli cristiani con l'opportunità che questi vengano esibiti in luoghi dove si esercita il ruolo imparziale e la funzione unificatrice dello stato, dove tutti devono essere rappresentati alla pari;
ho fatto l'esempio dello sport, se la questione della legge non fosse abbastanza chiara:
io sono tifoso del Milan, ma non gradirei che sulla casacca dell'arbitro di una partita della mia squadra campeggiasse il suo stemma, anziché quello della federazione; lo considererei un oltraggio allo stesso valore sportivo, in caso di vittoria;
non è difficile da capire;
analogamente, è impensabile che in un tribunale, dove possono confrontarsi persone e entità di fede diversa, che dovrebbero essere uguali davanti alla legge, campeggi il simbolo di una;
e che dovrebbe pensare il credente cattolico del crocifisso esposto in una sala operatoria dove la legge consente l'aborto, un'aula giudiziaria dove si sancisce un divorzio o altro contrari al Magistero ? non dovrebbe vederla come una beffa ?
e, il crocifisso frainteso non come oggetto di adorazione in sede propria del credente genuino, ma come emblema di identità culturale, contro quell'universalità che è dottrina della Chiesa, appunto cattolica, non è palesemente un sacrilegio, una bestemmia ?
preciso, a scanso di equivoci, che non si discute dei luoghi pubblici, delle edicole mariane nelle strade, delle chiese o dell'arte o arredo, ma di luoghi istituzionali, ove si esercitano le prerogative sovrane di uno stato la cui costituzione esplicitamente sancisce l'uguaglianza di tutti i cittadini, senza distinzione di fede.