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Allegati: 1
Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
Restodelcarlino non fare il furbo, perché Cono stava a farmi prendere un colpo e stava pure sulla nave?
E non sbagliarmi il nick!
Suvvia mi sbagli pure la vocale? :v
Tu che hai una mente tecnica, non ignori gli universi paralleli del paesaggio cosmico...da me richiamati con l'ammiccare alla teoria del caos....quindi il fatto che Cono (nella fattispecie) sia uno e trino non puo' lasciarti perplessa :D
salvo fosse una astuta trappola per prendermi in castagna :nono:
Per il refuso, potrei argomentare che il semplice fatto di scrivere "pensare" a te mi turba e sconvolge....ma lascio questa mink... (scusa idiota maschile n° 3006) a Gaspare.
Confesso: reguso ...oops, refuso da dislessia fu. :azz:
Allegato 30526
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Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
Bumble stavo andando a letto, mannaggiaate! :v
Oh però sto Gaspare e’ un genio a lasciare in giro le tracce dell’indirizzo mio!! :asd:
Cmq culturismo e muscoli possenti, sappi che su di me hanno effetto repellente
Alex Britti me lo ricordo che ero ragazzina e adesso sarebbe inaccettabile da sentire
Ci siamo con la macchinetta del caffè e lo spazzolino nuovo però :v
Ah e poi la mutazione genetica dei sentimenti, da fastidio ad ammmore, la ebbi l’ultima volta nel secolo scorso, a 17 anni per il cugino della mia amica, che conoscevo da quando ero bambina
Da bambina lo reputavo uno stronzo
Lo rivalutai ma dovetti riconvertire nuovamente il mio pensiero in quello originario
In quinta elementare ebbi il trauma della strega con i baffi dal bimbo del quale ero perdutamente innammmorata
Feci tanto per riprendermi che a 14 anni, il periodo di Brutta di Alessandro Canino, quello che mi piaceva allora, me la cantava quando salivo sul pullman per andare al liceo
Volevo sprofondare e mi sentivo pure felice perché la cantava per me!!
Ma voi avete sentito cantare altre canzoni da Alessandro Canino??
E poi era pure il periodo di Paolo Vallesi
Una gioia dentro l’altra
Lasciami stare Bumble che io con gli uomini nella mia vita non ho avuto sorte
E sto Gaspare mi sembra un’altra pigna :D
Uno che canta Alex Britti sotto la doccia è da escludere a priori proprio, direi :asd:
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Vi attaccate al particolare... :D
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Darky, esattamente :D
Restodelcarlino non avevo pensato che Cono oltre a fare il carceriere, il navigatore per mare, sta pure al bar :v
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Citazione:
Originariamente Scritto da
bumble-bee
Vi attaccate al particolare... :D
Chiamalo particolare! E' essenziale! Alex Britti? Ma seriamente? Uno che canticchia Alex Britti mi fa venir voglia di farmi suora, altro che attrazione! :rotfl:
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Ho cercato la prima canzone che avesse un testo pertinente e che desse sui nervi, e in effetti... :D
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Allegati: 1
Navigando con molta attenzione, la Regina dei Mari si ritrovò oltre lo stretto di Dover. Adesso si dirigeva verso nord per raggiungere il delta del Tamigi. Nessun battello l’aveva seguita.
Le autorità a guardia dello stretto chiesero al Comandante, rotta, velocità e direzione per trascriverlo sui registri. Il primo ufficiale Pazza di Acerra, diede loro false informazioni riguardo
la destinazione, Anversa. Ma asuperato lo stretto, dopo qualche miglio, la nave cambiò rotta, dirigendosi a Nord.
Intanto Gaspare ed Efua lasciarono l’appartamento. Gaspare cronometrò il percorso che avrebbe dovuto fare l’indomani con Efua. Scelse il percorso più veloce, cioè a Nord del Tamigi,
dove i collegamenti erano più capillari. Dal quartiere Battersea, continuando verso Est, a sud del fiume, i collegamenti erano più difficili. Sia perché a Battersea mancava del tutto una
stazione della metropolitana e quindi si era obbligati ad usare i Bus, sia perché la zona a Sud di Londra era una zona residenziale, più tortuosa e quindi si perdeva molto più tempo ad
attraversarla. Gaspare prese il bus che da Battersea lo portava verso Nord, a Sloane Square Station, la stazione più vicina.
Allegato 30563
Arrivato in stazione, prese poi il metrò della linea gialla, la cosiddetta “Circle” ed attraversò le stazioni di Victoria, Westminster, Embankment , Temple. Giunto a Tower Hill, scese e
cambiò linea, prendendo quella tratteggiata bianca e azzurra, la cosiddetta linea “DLR”, che lo portò finalmente a Canary Wharf.
Quindi, riassumendo :
- circa venti minuti di viaggio da casa di Efua a Sloane Square station via bus;
- circa venti minuti da Sloane Square a Tower Hill.
- circa dieci minuti da Tower Hill a Canary Wharf.
Totale tempo necessario per giungere al luogo dell’appuntamento, poco men di un’ora. Considerato che il recupero sarebbe avvenuto di sera, pensò che l’orario giusto per arrivare sul
posto era tra le diciannove e le venti. Da quel momento poi, avrebbero dovuto attendere Bumble, il quale, secondo il programma sarebbe dovuto arrivare verso le ventuno. Sempre se
non ci fossero stati altri ritardi.
Canary Wharf fa parte della East End di Londra dove una volta si trovavano i depositi che servivano i moli della zona portuale denominata Isle of Dogs. In questo luogo il commercio con
le isole Canarie era molto fiorente. Da qui l’origine del nome dato all’area circostante. Curioso il fatto che questa tratta commerciale veniva anche denominata come la tratta tra le isole
dei cani. Le isole Canarie infatti vennero chiamate così dagli spagnoli poiché quando questi vi giunsero, rimasero sbalorditi dai numerosissimi cani selvatici che vi trovarono.
Così il commercio si svolgeva tra le "Isole dei Cani" e la londinese Isle of Dogs (che, a dispetto del nome, non è un'isola).
Uscito dalla stazione Gaspare si diresse verso Ovest, per raggiungere Chanary Circus, una grande rotonda con al centro un piccolo parco. Poco distante, vi era il molo in cui Bumble sarebbe
approdato. Per poter accedere al molo, Gaspare acquistò due biglietti dalla compagnia che si occupava del servizio traghetti, In questa modp, non avrebbero avuto problemi ad accerdervi nel
momento in cui bisognava salire a bordo della scialuppa di bumble. Poi, cercò una zona tranquilla dove potersi nascondere con Efua durante l’attesa. Tutto sembrava facile e scontato, tuttavia
sapeva bene che qualunque cosa sarebbe potuta andare storta e compromettere la missione, doveva quindi pensare ad un piano alternativo, qualora ci fosse stato un contrattempo… tuttavia
non c’era tempo sufficiente per prepararlo. Tutto doveva andare secondo i piani stabiliti.
Efua giunse al ristorante al solito orario. Entrò, salutò amici e colleghi, si mise in grembiule e cominciò la sua giornata lavorativa come al solito. Tra se pensò che l’indomani sarebbe stato l’ultimo
giorno di lavoro e soprattutto, di permanenza coatta in quel luogo che non aveva mai amato sin dall’inizio. La gente si ammalava tutti i giorni e niente veniva fatto per evitare i contagio. Il suo
datore di lavoro, poi, aveva vietato al personale di indossare le mascherine, che naturalmente, a suo dire, impressionava i clienti facendoli allontanare. La stampa non riportava notizie veritiere,
sminuendo la portata del disastro con false teorie su normali influenze di stagione e terapie farmacologiche atte a contenere la pandemia. Mentre girava tra i tavoli, i soliti funzionari governativi
entrarono. Sempre vestiti alla stessa maniera, così facilmente identificabili, anche se in verità fu Gaspare a farglieli notare. Si sedettero e ordinarono le solite birre, osservandola, mentre, un terzo
uomo, rimase fuori dal locale, in auto. Efua fece finta di niente, ma in cuor suo era molto preoccupata. Aveva paura che la sua fuga da Londra potesse fallire, trovandosi di fatto, costretta a rimanere
in quella terra straniera per sempre.
Gli uomini di don Vito Genovese ci misero poco a trovare l’abitazione di Efua. Suonarono il campanello ma ovviamente nessuno era in casa. Uno di loro, Carmelo, il killer professionista, forzò la serratura
ed entrò per ispezionare la casa. Gli altri due, si appostarono in strada. Dopo aver controllato, usci per riferire.
“Allora, cosa hai trovato?” chiese Pasquale.
“sembra l’abitazione di una single, una donna. Non ho visto indumenti da uomo in armadio, però, in bagno ci sono due spazzolini, entrambi ancora umidi, quindi, usati di recente da due individui.
Forse il “fetuso” che stiamo cercando è stato suo ospite. Nella cesta degli indumenti da lavare c’è un accappatoio…. sembra usato solo una volta, capo, come se fosse stato prestato.” Disse Carmelo.
“Sicuramente la donna lo ha ospitato. Non ci resta che aspettare, prima o poi rientrerà e magari, se siamo fortunati, rientreranno insieme!!” commentò Pasquale.
“Si ma poi che facciamo? capo” si intromise Pippo.
“Che vuoi fare, lasciate testimoni? Vorrà dire che li accoppiamo entrambi.”
“Giusto.” Sentenziò Pippo, compiacendo Pasquale.
Ciò detto, attesero il ritorno di Gaspare ed Efua.
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Troppe difficoltà mi ponete per le mie rime improvvisate. Efua, xmanx, Axe, Bumblee, Hawkwe ecc. o cambiate nick o mi costringete al silenzio... :mumble:
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Bumble sta ponendo troppe difficoltà per affrontare questo viaggio
Adesso ha insinuato pure il dubbio che posso lasciarci le penne qui
Mi ha messo uno stato di agitazione addosso :D
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Ormai era l’ottava settimana di reclusione forzata.
“Tocca di nuovo a te”, disse la dama nera.
Lui depose la tazza del tea e, dopo una breve pausa con gli occhi abbassati, prese la parola.
“Anche questa è una storia vera riferitami da un amico che per affari si trova a percorrere in lungo e in largo le strade d’Europa.
La capanna dello storione
Il canale era stato scavato ai tempi in cui le strade erano fangose e insicure. Nei pochi secoli di attività, sulle sue acque erano stati trasportati il sale, spezie, farina, carbone, legna da ardere e anche bestiame. Questo aveva indotto una discreta ricchezza per chi, in mancanza di altri lavori, aveva trovato qui l’occasione per il proprio sostentamento. Lungo il percorso, nei periodi di pausa dal lavoro dei campi, i contadini gettavano le reti per portare all’ asciutto gli storioni che popolavano numerosi le sue acque. Per questo, poco distante dalla riva, non era insolito trovare dei capanni dove il pescato veniva appeso e affumicato bruciando ciocchi di faggio ancora verde che ne insaporiva e conservava la carne.
Poi arrivò l’ asfalto come arriva un tumore maligno che silenzioso conquista un chilometro dopo l’altro, un villaggio dopo l’altro e finisce per raggiungere ogni angolo del paesaggio contaminando e uccidendo ogni organismo sano privandolo della libertà.
Le chiatte che si muovevano sul canale spinte dal vento sparirono assieme allo storione; porticcioli, silos e capanni vennero abbandonati, i contadini e gli allevatori barattarono il silenzio e il tempo con il fragore e il ritmo febbrile del progresso.
In uno di questi capanni sopravvissuti allo scempio, nascosto dietro al parcheggio del supermercato, le canoe a noleggio per i vacanzieri del fine settimana presero il posto dello storione e, dalle minuscole stanze una volta residenza del garzone, Karlheinz aveva ricavato un ufficio e una stanzetta che abitava nei mesi estivi quando la clientela era più numerosa.
In questo angolo nascosto, protetto da una fila di aceri campestri, Karlheinz e Siglinde avevano trovato il loro rifugio, la loro scheggia di paradiso.
Siglinde arrivò puntuale come ogni mercoledì, giorno di mercato. Attraversò il parcheggio del supermercato, scese la rampa che porta ai silos, percorse gli ultimi cento metri di strada sterrata con il batticuore e nascose la macchina dietro la siepe di bosso.
“Davvero ti piaccio?” Chiese come ogni volta con l’ansia nel petto.
Lui non rispose, segui’ con l’indice il profilo delle sue labbra, gli zigomi, passò lentamente la mano dietro la nuca, scese lungo il collo, sulle spalle, sui fianchi e l’attirò a se’. Scambiarono tanti piccoli baci sulle labbra, carezze lungo la schiena, brividi leggeri in tutto il corpo e finalmente si amarono, senza più una parola, con movimenti sempre più ampi e veloci, impazienti di appartenersi e fondere in un unico organismo la disperata ricerca della propria esistenza nel cielo buio e infinito dell’universo.
Esausti ed appagati, restarono lunghi minuti abbracciati, stretti, come per trattenere la diffusa sensazione di benessere che li aveva invasi dopo l’amore; complici, amanti, colpevoli.
“Girati” disse lei prima di uscire dal letto.
“Che stranezza” pensò lui.
In pochi minuti si rivestì, aggiustò i capelli e, dopo un ultimo bacio appassionato, lasciò il talamo segreto dell’unico vero amore della sua vita.
“Romeo, perché sei tu, Romeo?” aveva scritto con il pennarello sullo specchio del bagno.
“Insegnami a scordarmi di pensare” rispose lui con un messaggio sul cellulare.
“Innamorarmi alla mia età, gli aveva detto in una pausa di quell’amore rubato, e non poter essere completamente tua; è un dolore nel profondo del petto che vorrebbe esplodere”.
“È un dolore che ci fa sperare in una prossima volta” aveva risposto lui, consapevole del peccato di non poterle guarire il cuore con un patto alla luce del sole.
“Ma forse questa è la vita, pensò una volta rimasto solo, scorgere da lontano la terra promessa senza poterci mettere piede”.
Si rivestì senza fretta, attraversò il magazzino dove le canoe appese avevano fatto da guardie silenziose al mistero della fine del tempo, al dilatarsi dello spazio, al compiersi dell’unità che annienta ogni orizzonte, ogni dettaglio, ogni ricordo, ogni identità.
Sedette all’aperto, sulla sponda del canale. Si sorprese a pensare alle vicende umane di cui la corrente era stata testimone. Destini e vite, passate e finite; eppure l’acqua scorreva ancora fra le due sponde.
Ricordò le parole del poeta:
“Gli esseri umani sono nati dalla stessa perla, se il destino è causa del dolore di uno di loro, anche gli altri soffrono”.
KK
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Spettacolo King Kong :clap
Hai la capacità di far toccare con mano le emozioni
Bellissimo!
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KK, tu sei un poeta!!!
Davvero molto bravo, complimenti :clap :clap :clap
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Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
Spettacolo King Kong :clap
Hai la capacità di far toccare con mano le emozioni
Bellissimo!
Citazione:
Originariamente Scritto da
Kanyu
KK, tu sei un poeta!!!
Davvero molto bravo, complimenti :clap :clap :clap
Grazie, :ciaociao::ciaociao:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Bellissima storia KK!
Grazie, lady. :ciaociao:
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Finito il giro d’ispezione Gaspare tornò indietro, ignaro che gli scagnozzi di don Vito Genovese avevano trovato l’appartamento di Efua. Ancora più ignara era Efua,
la quale, terminato di lavorare, si accingeva anche lei a rientrare. Si lasciò alle spalle il “Bunga Bunga Restaurant”, percorrendo Westbridge Rd per giungere a casa.
L’auto degli agenti la seguiva poco distante. In quanto sovversiva era sorvegliata dall’intelligence di Sua Maestà in maniera costante. Giunta nei pressi della sua
abitazione, si guardò per un attimo intorno, prima entrare.
Carmelo, il killer professionista, si era appostato dentro l’appartamento, mentre Pasquale e Pippo erano rimasti fuori per controllare chi potesse giungere.
“Capo, capo, eccola.” Gridò Pippo non appena Efua inserì le chiavi nella toppa.
“Già, deve essere lei.” Disse Pasquale.
“E’ sola, capo, il fetuso non c’è.” disse Pippo.
“Me ne sono accorto Pippo, che ti sembro cieco?” rispose seccato Pasquale.
Efua entrò e sparì dalla loro vista. Pposò le chiavi nello svuota tasche posto sul mobile, all’ingresso, si tolse la giacca, le scarpe e si sdraiò sul divano chiudendo gli occhi
per riposare qualche istante. La giornata era stata pesante e poi l’agitazione la rendeva nervosa. Anche Gaspare giunse, pochi istanti dopo Efua. Arrivato sul posto, notò
subito l’auto che aveva già visto sotto casa sua la sera precedente. “Gli uomini di don Vito sono qui!” Esclamò seriamente preoccupato. Si nascose e si guardò intorno per
vedere se nei paraggi ci fosse qualcuno. L’auto era vuota, quindi dovevano esser dentro e magari avevano già Efua nelle loro mani, pensò tra se. Bisognava agire, ma come?
L’auto degli agenti era anch’essa parcheggiata poco distante. I due uomini addetti al pedinamento erano dentro, in attesa. Per un momento pensò di rivolgersi a loro, chiedendo
aiuto. Poi però, rinunciò. Cosa gli avrebbe detto? Che era inseguito dalla mala? Gli agenti avrebbero potuto trattenerli e questo avrebbe compromesso la missione di bumble.
Bisognava pensare a qualcos’altro. Si arrampicò allora sul tetto ed entrò in casa dalla finestra della soffitta, facendo attenzione a non far alcun rumore. Abbassò la scala a scomparsa
che dalla soffitta dava sul corridoio e scese silenziosamente, dirigendosi verso il salotto. In casa regnala un assoluto silenzio.
Si affacciò nella stanza e vide Efua sdraiata sul divano. Vicino a lei un uomo gli dava le spalle e le si avvicinava lentamente. Gaspare agì d’istino. Prese un vaso di cristallo appoggiato sul
tavolo del salone, si mise sulla scia di quell’uomo e, senza farsi scoprire, proprio quando l’individuo stava per mettere le mani addosso ad Efua, gli sferrò un grosso colpo sulla testa
mandando il vaso il frantumi. L’uomo cadde a terra, fragorosamente, mentre Efua, svegliatasi di soprassalto, lanciò un urlo terrorizzata dalla dalla paura.
“Zitta, non urlare, solo io, calmati.” Disse Gaspare tappandole la bocca.
“Efua spaventatissima si dimenava, mentre Gaspare faceva fatica a tenerla. Dopo qualche istante ritornò in se, permettendo a Gaspare di lasciare la presa.
“Oddio, non è possibile, mi farai prendere un infarto!!! Ma chi è questo, adesso? Che ci fa in casa mia? Com’è entrato?” Disse Efua molto agitata.
“Non ho tempo per spiegarti, dobbiamo andar via immediatamente” le rispose Gaspare, mentre sbirciava l’ingresso di casa dalla finestra del salotto, per vedere se stava arrivando qualcuno.
“Andar via? E dove?, l’appuntamento è per domani sera.” continuò Efua.
“Dobbiamo andarcene da qui, non è più sicuro. Troveremo un albergo dove rifugiarci stanotte” le spiegò, Gaspare.
“Ma io non sono pronta, non ho preparato ancora le valigie” Protestò decisamente Efua
“Valigie? Non c’è tempo per le valigie, prendi qualcosa al volo e mettilo dentro uno zaino, ma fai presto, questo tizio potrebbe svegliarsi” Cosi dicendo, frugò tra le tasche di Carmelo.
Trovò il portafoglio, con dentro delle banconote che si mise in tasca, poi trovò anche una pistola. Si mise in tasca anche quella, gli tolse la cintura e gli legò le mani dietro la schiena e
infine lo imbavagliò. Poi si appostò dietro la porta d’ingresso, per esser pronto in caso gli altri scagnozzi di Genovese fossero entrati. Nel frattempo Efua , sempre agitata e contrariata,
prese di corsa i primi indumenti che le capitava di trovare…
“E’ uno degli uomini di Genovese, vero?” Chiese.
“Si, è uno di loro. Ma ce ne devono essere altri in giro. Probabilmente saranno fuori ad aspettarmi. E’ me che cercano.” Le rispose Gaspare.
“E’ te che cercano? E allora che ci fanno in casa mia?” Disse indispettita.
“Devono avermi seguito, oppure, devono aver trovato il tuo indirizzo, non so. Fatto sta che oramai dobbiamo andarcene. Hai preso le tue cose?”
“No che non le ho prese, come faccio? Sono completamente sconvolta, non so neanche cosa prendere e cosa lasciare…. Maledizione!!!”
“Efua, prendi solo degli indumenti di ricambio… non c’è tempo. Dobbiamo fuggire dal tetto adesso.”
“Dal tetto? Lo guardò sorpresa Efua.
“Si dal tetto, e da dove allora? Fuori ci sono gli uomini di Genovese e due poliziotti di Scotland Yard, sarà difficile passare inosservati, non trovi?”
“Sarà difficile anche passare dai tetti, non trovi? Rispose sempre più contrariata Efua.
La tensione era alle stelle. Gaspare, prese Efua per un braccio e la spinse verso la scala a scomparsa che portava in soffitta. Poi aprì la finestra e uscirono.
Efua era spaventatissima. Saltarono sul tetto della casa adiacente e scesero dal lato opposto, con la speranza di seminare gangster e poliziotti. Intanto
Pasquale preoccupato di tutto quel tempo trascorso senza che Carmelo gli facesse segno di entrare, decise di lasciare il suo nascondiglio e avvicinarsi alla
porta d’ingresso. Si guardò attorno per controllare che non ci fosse nessuno in strada e poi cercò di forzare la serratura per entrare.
I poliziotti appostati in auto notarono la scena e si insospettirono.
“Hey Ralf, guarda quel tizio, l’avevi mai visto prima?” disse uno dei due.
“No John, mai visto.” Rispose l’altro.
“Guarda, ce ne un altro.” Disse Ralph, osservando Pippo, il terzo scagnozzo, il nipote mezzo scemo del boss, che si avvicinava a Pasquale, seguendone i movimenti.
“Già. Lo vedo. La ragazza è dentro. Sicuramente questi saranno altri sovversivi come lei. Magari si stanno riunendo per organizzare qualche altra manifestazione antigovernativa.”
“Già, lo penso anch’io”. Rispose l’altro. “Che facciamo?” continuò.
“Avvisiamo la centrale.” Rispose John.
“Aquila 6 a Centrale, mi ricevete?”
“Forte e chiaro, aquila 6”
“Segnaliamo due tipi sospetti che sono appena entrati in casa della sorvegliata. Pensiamo siano dei complici, altri sovversivi, chiediamo istruzioni, passo.”
“Rimanete sul posto, mandiamo dei rinforzi e poi faremo un’irruzione, passo”.
“Ricevuto, attendiamo i rinforzi allora”, Chiudo.
Entrati in casa Pasquale e Pippo procedettero con molta cautela. Guardano in ogni stanza, fino a giungere in salotto dove videro Carmelo a terra, legato e imbavagliato,
ancora incosciente. Immediatamente Pasquale si precipitò verso di lui per slegarlo. Pippo per non esser da meno, si precipitò in cucina, riempì una bacinella d’acqua per
buttarla in faccia a Carmelo, in modo da svegliarlo, ma imbarazzato e goffo, in ogni azione che prevedesse tempestività e accortezza, finì con lo sbagliare mira e lo gettò
il contenuto della bacinella, in faccia a Pasquale.
“Pippoooo!!! Che cazzo fai??? A Carmelo dobbiamo rianimare…. Non a me, imbecille!!!” Urlò tutto bagnato e disperato, Pasquale.
“Scusa capo, scusa…. mi sono confusionato!!! Rimedio subito, vado a prendere un’altra bacinella d’acqua.
“Fermo, per carità, fermo!!! Non fare niente, prima che ti affoghi con le mie mani, non fare niente… sei peggio di Giufà!!!”
“Carmelo, svegliati, Carmelo?” Che ti è successo e…. dov’è la ragazza? ”
Carmelo aprì gli occhi. Sentiva un forte dolore alla testa, “Non lo so. So Solo che era sdraiata sul divano e poi ho ricevuto un forte colpo in testa. Sono svenuto e non ricordo altro.”
“Maledizione è stato sicuramente quel fetuso di Gaspare. Ma come avrà fatto ad entrare? Noi non abbiamo visto nessuno da fuori.” Si domandò Pasquale.
“Capo, capo, guarda” lo interruppe Pippo dal corridoio, “C’è una scala a scomparsa qui. Sicuramente il fetuso si trovava in soffitta” Disse Pippo.
“Dannazione, vero è.” rispose Pasquale. Pippo nel frattempo era salito in soffitta e aveva notato la finestra aperta. “Capo, qui c’è una finestra aperta, devono essere scappati dal tetto.”
“Maledizione!!” imprecò Pasquale, “E’ scappato per la seconda volta. Adesso don Vito ci strapperà i coglioni.“
Mentre Pasquale imprecava contro il destino avverso. Ecco che da fuori una voce urlò attraverso un megafono
“Polizia, siete circondati. Uscite disarmati e con le mani alzate e non vi succederà nulla.”
Pasquale si precipitò alla finestra. Notò una cinquantina di poliziotti e delle auto della polizia che avevano circondato tutto il perimetro della strada.
“Porca miseria… e chi ce li porta questi qui adesso?” Si chiese disperato Pasquale.
“E ora che facciamo?” Chiese Carmelo, mentre si teneva con una mano del ghiaccio in testa.
“E che vuoi fare? Farti ammazzare? Presto nascondiamo le pistole non facciamoci trovare armati e usciamo… don Vito farà in modo che ci rilascino presto.”
Si liberarono delle pistole e poi sventolarono un fazzoletto dalla finestra per segnalare che si arrendevano. Appena fuori furono bloccati e ammanettati.
Altri agenti entrarono per ispezionare l’abitazione. Di Efua, nessuna traccia. Ralf chiese dove si trovasse, ma da buon siciliano omertoso, Pasquale rispose :
“Ragazza? Quale Ragazza? Noi non conosciamo nessuna ragazza.”
“Ah Si? E che ci facevate dentro l’appartamento?
“Niente volevamo fare uno scherzo ad un nostro amico… ma purtroppo, abbiamo sbagliato indirizzo, sa, non siamo molto pratici del quartiere.” Rispose Pasquale con un sorriso beffardo.
“Signore, abbiamo trovato due pistole nascoste in camera da letto” Disse un poliziotto a Ralf.
“Delle Armi? Disse sorpreso Ralf. “Portate in centrale questi individui e cercate la ragazza, non può essere molto lontano. L’abbiamo vista entrare in casa meno di un’ora fa.
“Agente, ma che fa, ci porta in galera? Noi siamo dei galantuomini, è tutto un equivoco…. Niente abbiamo fatto!” Sottolineò Pasquale, in un ultimo tentativo di farla franca.
Intanto Efua e Gaspare si stavano allontanando di corsa da Battersea attraversando la zona a sud-Est, quella che Gaspare aveva scartato, poiché molto tortuosa e poco servita
da metropolitana e bus. Ma a quel punto era importante seminare sia la polizia, che gli scagnozzi di Genovese… anche se, in realtà, gli sgherri di Genovese erano stati tratti in
arresto dalla polizia. Ma questo particolare, Gaspare ed Efua, non potevano certo saperlo.
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E noi qui, affacciati alla ringhiera per assistere al buio all'arresto dei picciotti e cercare di scorgere Efua e Gasparre in fuga...
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Sempre più avvincente, Bumble!!!!
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Grazie Bumble, per avermi salvato la vita, almeno per il momento :D
Certo che sta efua che caratterino :asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
Grazie Bumble, per avermi salvato la vita, almeno per il momento :D
Certo che sta efua che caratterino :asd:
Beh, il carattere è ciò che rende affascinante una bella donna. :D
Ma anche l'uomo eh!! :dentone:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
King Kong
E noi qui, affacciati alla ringhiera per assistere al buio all'arresto dei picciotti e cercare di scorgere Efua e Gasparre in fuga...
Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Sempre più avvincente, Bumble!!!!
Grazie. Non mi sono accorto di alcuni errori e ripetizioni... devo cambiar occhiali probabilmente!!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
bumble-bee
Beh, il carattere è ciò che rende affascinante una bella donna. :D
Ma anche l'uomo eh!! :dentone:
Niente, io continuo imperterrita a non subire il fascino di Gaspare, sorry :D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
Niente, io continuo imperterrita a non subire il fascino di Gaspare, sorry :D
Ah ma si era capito... spesso la più ostinata resistenza funge da stimolo ulteriore per chi è abituato a superare se stesso!! :D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
bumble-bee
Ah ma si era capito... spesso la più ostinata resistenza funge da stimolo ulteriore per chi è abituato a superare se stesso!! :D
Ed è qua che si crea il fraintendimento tra le donne e gli uomini
Perche’ certe donne credono che l’insistenza di un uomo sia auspicabile
Io suggerirei loro di pensare che non sono uniche
E molti uomini credono che insistendo, le suddette cedono e il loro ego trionfa
Io suggerirei loro di andare a tirare a freccette
Niente, Efua è una che se ti ha fatto capire che non è cccosa
Non cambia idea!
Allo stesso modo lo capisce chi invece percepisce che ci possa essere corrispondenza con lei
Efua è semplice, senza sovrastrutture sociali!
I giochi le piacciono
Ma in sede di piacere
Saluti!
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Bah... non penso sia fraintendimento.... a volte certi uomini insistono semplicemente perché prima di darsi per vinti, le tentano tutte.
Comunque non siamo tutti uguali. Fossi stato io al posto di Gaspare, non ti avrei dato che una sola occasione per.... stare con me. Sono come Paganini...
E forse, chi lo sa, mi avresti giudicato un tantino... indisponente :D
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Io penso che tentarle tutte sia svilente sia per se’
Che per la persona che si cerca di convincere, che se non è quella che pensa di averla solo lei
Non le fai cosa gradita, dato che lei può facilmente credere che non è completamente deficiente da non sapere quello che vuole
Indisponente chi non insiste? Mah, non ho la pretesa di pensare ne’ di essere unica, ne’ di essere la sola munita di apparato genitale femminile
Ho avuto anche io i miei due di picche, che mi hanno fatto capire che forse non era quella l’utenza adatta a me
Non perché non fossi stata “scelta” ma perché a posteriori ho capito che per trovare qualcuno con il quale realmente mi capissi, sono dovuta andare fuori regione :v
Come sempre basta intendersi: se vuoi aggiustare un paio di scarpe, non vai dal fruttivendolo
Semplicemente alle volte e questo in modo trasversale tra i sessi
Ci si vuole avvicinare a persone che con noi non ci azzeccano nulla
È un discorso generale eh!
Niente contro Gaspare :D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
Semplicemente alle volte e questo in modo trasversale tra i sessi
Ci si vuole avvicinare a persone che con noi non ci azzeccano nulla
Beh, si... però bisogna anche dire che le persone diverse tra loro, hanno in comune almeno una cosa : il nulla.
E non avere nulla in comune può suscitare curiosità e interesse... che non è poco per iniziare una frequentazione.
Poi il resto vien da se, se ha da venire!!
Ti dedico questo brano.... che sicuramente apprezzerai, così come le immagini del video.
https://www.youtube.com/watch?v=WmWIKiJhTuE
Buona notte.
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Grazie assai, tutto quel ben di Dio da mangiare alla fine del video
A quest’ora della notte
Ma sei spietato proprio :D
Notte!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
bumble-bee
Ah ma si era capito... spesso la più ostinata resistenza funge da stimolo ulteriore per chi è abituato a superare se stesso!! :D
Si e l'altra persona nel mentre si esaspera.
Il "no" altro non significa che "no".
Anche perché se una donna vuole lo fa capire eccome se ci può essere un seguito.
Io ultimamente mi sto ritrovando a bloccare a raffica gente sui social. Che quando gli fai capire che non è cosa proseguono imperterriti. E allora addio.