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restodelcarlino
Pur non avendo "rapporto di amicizia", penso di rientrare nei "tutti".
E rispondo all'invito.
Su questo sono d'accordo, a parte che il cervello cerco di averlo sempre presente, senza doverlo andare a chiamare o cercare dove si sia nascosto, piccolo com'é :mmh?:
..."luogo segreto eccetera" non ho la minima idea di cosa significhi, ma suona indubbiamente bene e "fa effetto".
Non é male. Bé, ci fosse anche il cioccolatino da mangiare, dopo aver letto, sarebbe anche meglio.
I "Baci Perugina" mi sono sempre piaciuti.
Bella risposta, ti ringrazio! Mi chiedi del "luogo segreto": si trova fra il cervello e il cuore. Il cervello è il luogo dell'azione, il cuore quello del nostro sentimento. Ecco, la persona che sa ascoltare e mediare cuore e cervello, acquisisce il discernimento necessario per fare le scelte giuste nella vita.:)
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dark lady
Se tua moglie ha fatto questa scelta, senza nessuna imposizione, neppure culturale o religiosa, benissimo. Se per lei la massima realizzazione è fare la casalinga e la madre, ottimo così! Io, a differenza tua, non giudico le aspirazioni altrui. Il problema è che invece moltissime donne diventano (diventavano in realtà perché per fortuna al giorno d'oggi accade molto meno) casalinghe, mogli e madri perché avevano insegnato loro che quello era il posto della donna. Perché non avevano alternative. Perché passavano dall'essere "proprietà" del padre ad esserlo del marito. E quella non è una scelta libera.
La felicità, almeno per me, è realizzare le proprie aspirazioni, poter perseguire i propri obiettivi e i propri sogni. Che siano diventare madre o dirigente d'azienda. O anche entrambe, perché no.
E queste "persone sempre più sole" le vedi solo tu. Io sono single, ma tutt'altro che sola. Ho una cerchia di relazioni sociali solidissima, dalla famiglia alle amicizie strette, che sono davvero tante, coltivate in anni. E sono felicissima della mia vita, che mi dà mille soddisfazioni, mi permette di esprimere la mia arte. E quest'ultima cosa è una di quelle che mi rende più felice. Insieme ai viaggi, che ti riempiono di esperienze e di conoscenze, e ti aprono la mente. Come si può essere infelici quando vivi la tua vita a pieno?
Hai risposto alla mia domanda di venerdì: dunque è Dio ch sbaglia e sei te che hai ragione. La felicità non sta nell'entrare in comunione, in sintonia e in armonia con l'Altro/a, ma nei viaggi, negli amici e nel lavoro. Muy bien. Esaustiva.:approved:
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Bauxite
Vedi, Cono, i registri di conversazioni, discorsi, affermazioni e altro di simile, sono qualcosa che necessita di conoscenza, contestualizzazione e perdita di presunzione nel capire ciò che si desidera capire e si pretende di aver inteso.
Quel discorso che tu hai usato per i tuoi fini- che sono sempre di ribadire la superficialità, la facilità, l' insaziabilità :D di quelle donne che TU reputi rappresentative dell' infelicità della COPPIA di oggi - non ha in sé il messaggio che tu gli attribuisci.
Perché usi il verbo " lamentarsi"?
Sei sicuro che fosse un lamentela?
Perché non dici :"io penso che si lamentasse"?
Le certezze non portano lontano, a quanto vedo.
Possiamo, per favore, ripartire allora direttamente dall'enunciato di Troisi? Sennò perdiamo il filo.
"Per una donna, un uomo è troppo poco, diciamolo ! Ce ne vonn quattro, tre per la meno esigente. Perchè noi uomini abbiamo delle cose, anche delle belle cose, dei momenti bellissimi, però "delle", sempre "delle". Invece una donna, giustamente, vorrebbe avere tutto. Quindi vuole l'uomo stabile, l'uomo intelligente, l'uomo maturo, l'uomo carino, l'uomo tenero, l‘uomo duro, l'uomo ironico...e nun se riesce a essere tutt chest."
Posto che le cose stanno effettivamente così, posto che sta dicendo il vero, se non è una lamentela secondo te cos'è? Magari mi sbaglio davvero io, non so.
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Breakthru
Ma tutte in carriera cosa? Adesso dimmi che fare la commessa, l'operaia, l'impiegata è essere una donna in carriera. Ma fammi il piacere. E anche fosse ? Gli uomini vogliono fare tutti carriera è positivo? O no? È negativo? Certo che no sono uomini loro possono
Certo che farsi bastare un uomo è saggio quando non hai altra scelta
Nel senso che si crede all'inganno: non puoi essere felice se non lavori fuori, se non hai indipendenza economica, se non metti (detto brutalmente) i soldi al primo posto.
Prima il lavoro, prima la casa, prima il tempo libero, prima gli amici, prima i viaggi. Poi, se ne avremo voglia, il matrimonio, i figli (massimo uno!) e la famiglia. Se.
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nahui
Oggi pensavo proprio a questa cosa: ero in trasferta di lavoro, e non sono una donna in carriera, sono un'impiegata statale con uno stipendio sotto i 2000 euro :asd: La mia vita è faticosa, sono un mulo, tra lavoro in casa e in ufficio. Però oggi confrontavo mentalmente la vita mia con quella di mia madre o di mia suocera, che non sono state educate all'autonomia e sono diventate prigioniere delle loro case, di quel triangolo delle Bermuda tra il lavandino e i fornelli, dove stanno i gorghi che ci risucchiano. Adesso loro sono alla fine della loro vita, hanno fatto felici i loro uomini, mia suocera "se l'è saputo tenere" (che frase orrenda), mia madre è stata lasciata e tradita, ma sempre colpa sua è stata (suo padre la accusò proprio con questa frase orrenda "non te lo sei saputo tenere"), non hanno mai mosso un passo da sole, non sanno prendere un treno o un aereo, non hanno viaggiato, e ora stanno morendo e non sono felici. Sai come sono ? Rabbiose. Sia quella che ha seguito le regole, sia quella che non le ha seguite, entrambe fregate dal sistema maschile. Il sistema non funziona più, la ribellione consiste appunto in questo: rifiutare la coppia e non far figli. Quindi è inutile sbraitare e far prediche, se non cambia la società continuerà la ribellione. Allo stato dei fatti alle donne non conviene più il matrimonio come tradizionalmente inteso.
Nahui e Breakthru l'uomo è quello: lo abbiamo grossolanamente descritto con Troisi, con Mina, con Pino Daniele ma la sostanza rimane. Ad essere cambiate sono le esigenze della donna. Alcune assolutamente legittime, voglio essere chiaro su questo. Altre assolutamente irrealistiche, pretenziose, quasi surreali. "Vogliamo una parità vera" ci fa tornare indietro al 68, alle mani aperte a triangolo, al ridurre una crisi epocale e devastante nei rapporti interpersonali a slogan, a rivendicazione sindacale.....
La proposta cristiana vola invece ad altezze siderali rispetto a quella sindacale: lo dice proprio la formula matrimoniale
"Io ACCOLGO te come mio sposo"
Dove il verbo accogliere va inteso in tutta la sua bellezza, in tutta la sua profondità!
Accolgo tutto, di te. Accolgo i tuoi pregi e i tuoi difetti, le tue grandezze e le tue debolezze. Accolgo te per intero, così come sei!
Altro che pretese, ragazze. Altro che "vogliamo una parità vera". C'è uno stile di vita che va enormemente aldilà.
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Grande grande grande
Con te dovrò combattere
Non ti si può pigliare
Come sei
I tuoi difetti sol talmente tanti
Che nemmeno tu li sai
Sei peggio di un bambino capriccioso
La vuoi sempre vinta tu
Sei l'uomo più egoista e prepotente
Che abbia conosciuto mai
Ma se c'è di buono che al momento giusto
Tu sai diventare un altro
In un attimo tu
Sei grande, grande, grande
Le mie pene non me le ricordo più
Io vedo tutte quante le mie amiche
Son tranquille più di me
Non devono discutere ogni cosa
Come tu fai fare a me
Ricevono regali e rose rosse
Per il loro compleanno
Dicon sempre di sì
Non hanno mai problemi e son convinte
Che la vita è tutta lì
E invece no, invece no
La vita è quella che tu dai a me
In guerra tutti giorni sono viva
Sono come piace a te
Ti odio, poi ti amo, poi ti amo
Poi ti odio, poi ti amo
Non lasciarmi mai più
Sei grande, grande, grande
Come te, sei grande solamente tu
Ti odio, poi ti amo, poi ti amo
Poi ti odio, poi ti amo
Non lasciarmi mai più
Sei grande, grande, grande
Come te sei grande solamente tu
Non lasciarmi mai più
Sei grande, grande, grande
Come te sei grande solamente tu...
Mina
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Originariamente Scritto da
conogelato
Nel senso che si crede all'inganno: non puoi essere felice se non lavori fuori, se non hai indipendenza economica, se non metti (detto brutalmente) i soldi al primo posto.
Prima il lavoro, prima la casa, prima il tempo libero, prima gli amici, prima i viaggi. Poi, se ne avremo voglia, il matrimonio, i figli (massimo uno!) e la famiglia. Se.
L'indipendenza economica è libertà prima di tutto
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Originariamente Scritto da
conogelato
Bella risposta, ti ringrazio! Mi chiedi del "luogo segreto": si trova fra il cervello e il cuore. Il cervello è il luogo dell'azione, il cuore quello del nostro sentimento. Ecco, la persona che sa ascoltare e mediare cuore e cervello, acquisisce il discernimento necessario per fare le scelte giuste nella vita.:)
No. Non ho chiesto nulla.
Ho scritto che la frase:
"ma poi bisogna chiamare il cervello perché ci venga a riprendere e ci porti in un luogo segreto, dove si mette in moto una vita più feconda e piena."
é priva di significato: un insieme di parole prive di senso logico.
Di conseguenza, ognuno puo' interpretarla come meglio crede.
Quello che tu hai fatto, scodellando, mal riscaldata, una banalità.
Anche tu, purtroppo, senza il cioccolatino, alla nocciola.
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Originariamente Scritto da
Breakthru
I nuovi ruoli sono la negoziazione in parità che avviene nell'attuale assenza di quel modello che non è più in grado di soddisfare le aspettative delle persone che decidono di relazionarsi, per sempre o a termine, comunque sia
ti manca una struttura; cerco di spiegarmi:
nel contesto evocato da Cono, la coppia/famiglia è un istituto che risponde ad uno stato di bisogno; lui argomenta chiaramente questa cosa in mille modi, come priorità individuale e sociale, che declina in forma reazionaria;
mo', cosa osserviamo in natura e in società ? in natura siamo monogami seriali; un tot di anni, poi si cambia; in società, chi è libero dal bisogno asseconda la natura, da sempre e in modalità diverse; in passato conservando le formule - diversivi discreti - e oggi in modo romantico, come i privilegiati del jet-set - la villa a Malibù, puoi tenerla tuuuu... Brad e Jennifer si lasciano; soli e tristi non rimangono e i figli crescono privilegiati;
le donne hanno giustamente messo in discussione quello che è il loro oggettivo sfruttamento nel quadro dello stato di bisogno; ma l'impatto psicologico di questa cosa dopo due secoli di romanticismo di massa e progressivo allentamento dello stato di bisogno è stato che il mondo maschile si è progressivamente adattato a fare a meno del ruolo, ma pure della famiglia;
per fare un esempio, se la gestione di un'auto di proprietà diventa troppo onerosa, ci si abitua ai mezzi e al noleggio; a quel punto, però, lo sconto che ti abbassa il prezzo da 30 a 27mila euro diventa irrilevante, perché il potenziale acquirente si è già arroccato in una posizione alternativa, che rinuncia all'auto di proprietà, ma intanto opta per vantaggi alternativi a cui non vuole rinunciare;
non c'è necessariamente maschilismo misoginia in questo; è solo la presa d'atto di non potersi più permettere la coppia e la famiglia, perché l'investimento è eccessivo a fronte del rischio;
il tuo modo di porre la questione è analogo a quello di un produttore di auto che aumenti lo sconto, a fronte di un ex-cliente che quell'auto non te la compra più nemmeno a 10mila;
per un tradizionalista è la fine del mondo; per me una transizione, verso cosa non lo so;
il punto di rinegoziare i ruoli va benissimo; ma se manca l'80% del budget il film non si fa proprio e diventa irrilevante chi interpreta chi.
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Mi chiedi del "luogo segreto": si trova fra il cervello e il cuore
La tiroide?:mumble:
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Originariamente Scritto da
conogelato
Nahui e Breakthru l'uomo è quello: lo abbiamo grossolanamente descritto con Troisi, con Mina, con Pino Daniele ma la sostanza rimane. Ad essere cambiate sono le esigenze della donna. Alcune assolutamente legittime, voglio essere chiaro su questo. Altre assolutamente irrealistiche, pretenziose, quasi surreali. "Vogliamo una parità vera" ci fa tornare indietro al 68, alle mani aperte a triangolo, al ridurre una crisi epocale e devastante nei rapporti interpersonali a slogan, a rivendicazione sindacale.....
La proposta cristiana vola invece ad altezze siderali rispetto a quella sindacale: lo dice proprio la formula matrimoniale
"Io ACCOLGO te come mio sposo"
Dove il verbo accogliere va inteso in tutta la sua bellezza, in tutta la sua profondità!
Accolgo tutto, di te. Accolgo i tuoi pregi e i tuoi difetti, le tue grandezze e le tue debolezze. Accolgo te per intero, così come sei!
Altro che pretese, ragazze. Altro che "vogliamo una parità vera". C'è uno stile di vita che va enormemente aldilà.
Quanto è vero quello che dici Cla; se l'uomo non è come vogliamo noi donne - cioè perfetto, rispondente a tutti i parametri - meglio rimanere sole. O con un gatto. Questa è la mentalità di oggi, "chest è", direbbe Troisi. Che tristezza, aggiungo io, che colossale inganno!
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Originariamente Scritto da
conogelato
Si crede in Dio perché se ne fa esperienza concreta, Laura. Non è che ci si sposa e si generano figli perché lo dice il Signore.....
Lui indica una strada, un percorso di Vita che conduce alla felicità e alla piena realizzazione le persone. Molti non si fidano e preferiscono fare altrimenti. Noi, attraverso il Matrimonio, la Sessualità vissuta come Dono, la nascita dei figli, il loro accudirli e educarli cristianamente, abbiamo appurato e constatato che la Promessa di Dio era vera, che la Promessa di Dio si è compiuta, che la Promessa di Dio è stata mantenuta....
Cono, non fosse che ogni giorno ci fai presente della vita dopo morti, di come guadagnarcela, dei rischi che si corrono, più tutte le lagnanze sullo sposarsi e fare figli, ti potrei dare pure ragione. Siccome c'è di più di tutti gli alati concetti e le alate parole, abbi pazienza se ci credo fino ad un certo punto che sia tutto così bello e "aggrattisse". Infine mettiamoci i fattori psicologici personali.
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Originariamente Scritto da
PACE
Quanto è vero quello che dici Cla; se l'uomo non è come vogliamo noi donne - cioè perfetto, rispondente a tutti i parametri - meglio rimanere sole. O con un gatto. Questa è la mentalità di oggi, "chest è", direbbe Troisi. Che tristezza, aggiungo io, che colossale inganno!
questo succede se il "prodotto" che offri non incontra il gradimento; ti puoi crucciare quanto ti pare, ma ti rimane tutto in magazzino e devi rimproverare solo te stesso.
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Originariamente Scritto da
Breakthru
L'indipendenza economica è libertà prima di tutto
Con figlia, a quanto dice lui, giovane dottoressa in carriera, non si capisce perché scrive certe cose. Stando alla mentalità, a casa o al massimo un lavoretto poco impegnativo.
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Bah a me sembra che il pensiero di Troisi sia molto esistenziale invece; Non è che l'uomo offre un prodotto, stiamo parlando di persone axegene, non di merce da supermercato. L'uomo è quello che lui descrive, con grandezze e bassezze, altezze e fragilità: ha bisogno di una donna che lo accolga pienamente. Interamente. Così com'è. Esercizio sempre più difficile per la donna di oggi. Sono ormai rare le donne capaci di amare così