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Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) Vergine, Fondatrice
Festa: 5 settembre - Memoria Facoltativa
Skopje, Macedonia, 26 agosto 1910 - Calcutta, India, 5 settembre 1997
Agnes Gonxhe Bojaxhiu, nata nell’attuale Macedonia da una famiglia albanese, a 18 anni concretizzò il suo desiderio di diventare suora missionaria ed entrò nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Partita nel 1928 per l’Irlanda, un anno dopo giunse in India. Nel 1931 emise i primi voti, prendendo il nuovo nome di suor Maria Teresa del Bambin Gesù (scelto per la sua devozione alla santa di Lisieux), e per circa vent’anni insegnò storia e geografia alle allieve del collegio di Entally, nella zona orientale di Calcutta. Il 10 settembre 1946, mentre era in treno diretta a Darjeeling per gli esercizi spirituali, avvertì la “seconda chiamata”: Dio voleva che fondasse una nuova congregazione. Il 16 agosto 1948 uscì quindi dal collegio per condividere la vita dei più poveri tra i poveri.Il suo nome è diventato sinonimo di una carità sincera e disinteressata, vissuta direttamente e insegnata a tutti. Dal primo gruppo di giovani che la seguirono sorse la congregazione delle Missionarie della Carità, poi espanse in quasi tutto il mondo. Morì a Calcutta il 5 settembre 1997. È stata beatificata da san Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 ed infine canonizzata da Papa Francesco domenica 4 settembre 2016.
Martirologio Romano: A Calcutta in India, beata Teresa (Agnese) Gonhxa Bojaxhiu, vergine, che, nata in Albania, estinse la sete di Cristo abbandonato sulla croce con la sua immensa carità verso i fratelli più poveri e istituì le Congregazioni delle Missionarie e dei Missionari della Carità al pieno servizio dei malati e dei diseredati.
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senza alcuno spirito polemico
Citazione:
Originariamente Scritto da
PACE
...estinse la sete di Cristo abbandonato sulla croce con la sua immensa carità verso i fratelli più poveri...
Non ho capito il significato della frase.
Cosa vuol dire?
Ti sarei grato se potessi spiegarmela, magari con una parafrasi.
Grazie per l'attenzione e la risposta.
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Nel vangelo, l'espressione "Ho sete" è pronunciata da Gesù sulla croce; questo momento - parte delle ultime parole di Cristo - ha un duplice significato: indica sia il bisogno fisico di bere, alleviato con aceto e una spugna, sia una sete più profonda e simbolica, legata al compimento della sua missione di salvezza e al desiderio di portare le anime a Dio. Lo stesso desiderio che animò tutta l'opera della piccola suora di Calcutta
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Citazione:
Originariamente Scritto da
PACE
Nel vangelo, l'espressione "Ho sete" è pronunciata da Gesù sulla croce; questo momento - parte delle ultime parole di Cristo - ha un duplice significato: indica sia il bisogno fisico di bere, alleviato con aceto e una spugna, sia una sete più profonda e simbolica, legata al compimento della sua missione di salvezza e al desiderio di portare le anime a Dio. Lo stesso desiderio che animò tutta l'opera della piccola suora di Calcutta
Grazie.
La metafora l'avevo compresa. So' de coccio, ma non a 'sto punto.
Il punto dubbio é "estinse".
Dopo di lei, finito? niente più sete?
Questo non mi é chiaro.
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In soldoni: quando esercitiamo la carità, ogni nostro piccolo gesto contribuisce ad estinguere la sete di Cristo
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. E chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, io vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa».
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Natività della Beata Vergine Maria
Festa: 8 settembre - Festa
Oggi le chiese d’Oriente e d’Occidente celebrano la nascita di Maria, madre di Gesù. Secondo il Protovangelo di Giacomo, Maria nacque a Gerusalemme da Gioacchino e Anna; qui nel IV secolo fu costruita la basilica di sant’Anna, e la festa della sua nascita si diffuse poi a Costantinopoli e in Occidente. Dante e i Padri della Chiesa vedono in Maria la realizzazione del piano eterno di Dio: la sua nascita prepara il grembo umano per l’incarnazione del Verbo. Maria, fin da bambina, rappresenta l’umanità nuova, pronta ad accogliere Dio. La sua nascita viene celebrata non solo come quella di un santo, ma come l’inizio della salvezza, il compimento dell’amore divino. Come il tempio di Salomone accolse la gloria di Dio, Maria diventa il tempio vivente del Verbo incarnato, luce per le genti e simbolo della redenzione.
Martirologio Romano: Festa della Natività della Beata Vergine Maria, nata dalla discendenza di Abramo, della tribù di Giuda, della stirpe del re Davide, dalla quale è nato il Figlio di Dio fatto uomo per opera dello Spirito Santo per liberare gli uomini dall’antica schiavitù del peccato.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
PACE
In soldoni: quando esercitiamo la carità, ogni nostro piccolo gesto contribuisce ad estinguere la sete di Cristo
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. E chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, io vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa».
Inutile che tu ripeta la metafora: l'ho compresa.
"Contribuire a estinguere" é una cosa, "Estinguere", un'altra.
Grazie, comunque dell'attenzione.
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San Nicola da Tolentino Sacerdote
Festa: 10 settembre
Castel Sant’Angelo (ora Sant’Angelo in Pontano, Macerata), 1245 - Tolentino, Macerata, 10 settembre 1305
Nacque nel 1245 a Castel Sant'Angelo in Pontano nella diocesi di Fermo. A 14 anni entrò fra gli eremitani di sant'Agostino di Castel Sant'Angelo come oblato, cioè ancora senza obblighi e voti. Più tardi entrò nell'ordine e nel 1274 venne ordinato sacerdote a Cingoli. La comunità agostiniana di Tolentino diventò la sua «casa madre» e suo campo di lavoro il territorio marchigiano con i vari conventi dell'Ordine, che lo accoglievano nell'itinerario di predicatore. Dedicava buona parte della sua giornata a lunghe preghiere e digiuni. Un asceta che diffondeva sorriso, un penitente che metteva allegria. Lo sentivano predicare, lo ascoltavano in confessione o negli incontri occasionali, ed era sempre così: veniva da otto-dieci ore di preghiera, dal digiuno a pane e acqua, ma aveva parole che spargevano sorriso. Molti venivano da lontano a confessargli ogni sorta di misfatti, e andavano via arricchiti dalla sua fiducia gioiosa. Sempre accompagnato da voci di miracoli, nel 1275 si stabilì a Tolentino dove resterà fino alla morte il 10 settembre 1305.
Etimologia: Nicola = vincitore del popolo, dal greco
Emblema: Cesto di pane, Pane, Stella
Martirologio Romano: A Tolentino nelle Marche, san Nicola, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, che, dedito a una severa astinenza e assiduo nella preghiera, fu severo con se stesso, ma clemente con gli altri, e spesso imponeva a sé le penitenze altrui.
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Santi Cornelio e Cipriano Papa e Vescovo, martiri
Festa: 16 settembre - Memoria
† 253 e 258
Emblema: Palma
Martirologio Romano: Memoria dei santi martiri Cornelio, papa, e Cipriano, vescovo, dei quali il 14 settembre si ricordano la deposizione del primo e la passione del secondo, mentre oggi il mondo cristiano li loda con una sola voce come testimoni di amore per quella verità che non conosce cedimenti, da loro professata in tempi di persecuzione davanti alla Chiesa di Dio e al mondo.
I santi Cornelio e Cipriano sono ricordati dalla Chiesa nello stesso giorno.
SAN CORNELIO, originario di Roma, fu eletto papa nel 251 per la sua umiltà e la sua bontà, dopo un periodo di sede vacante a causa della violenta persecuzione di Decio. L'eretico Noviziano lo contrastò scatenando uno scisma ma Cornelio fu riconosciuto da quasi tutti i vescovi, primo fra tutti S. Cipriano. Morì nel 253, imprigionato a Civitavecchia, durante la persecuzione di Gallo.
SAN CIPRIANO, vescovo e martire, nacque a Cartagine verso il 210. Dopo tre anni dalla sua conversione al Cristianesimo, fu eletto vescovo della sua città. Ritiratosi in clandestinità durante la persecuzione di Valeriano, venuto a conoscenza di essere stato condannato a morte, tornò a Cartagine per dare testimonianza di fronte ai propri fedeli e venne decapitato nel 258.
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Sant' Ildegarda di Bingen Vergine, Dottore della Chiesa
Festa: 17 settembre - Memoria Facoltativa
Kreuznach, castello di Böckenheim, Germania, 1098 - Bingen, Germania, 17 settembre 1179
Nasce a Bermesheim nel 1098, ultima di dieci figli. Il suo nome di battesimo, tradotto letteralmente, significa «colei che è audace in battaglia». Tra il 1147 e il 1150, sul monte di San Ruperto vicino a Bingen, sul Reno, Ildegarda fonda il primo monastero e, nel 1165, il secondo, sulla sponda opposta del fiume. È una persona delicata e soggetta alle malattie, tuttavia, raggiunge l'età di 81 anni affrontando una vita piena di lavoro, lotte e contrasti spirituali, temprata da incarichi divini. Figura, intellettualmente lungimirante e spiritualmente forte, le sue visioni, trascritte in appunti e poi in libri organici, la rendono celebre. È interpellata per consigli e aiuto da personalità del tempo. Sono documentati i suoi contatti con Federico Barbarossa, Filippo d'Alsazia, san Bernardo, Eugenio III. Negli anni della maturità intraprende numerosi viaggi per visitare monasteri, che avevano chiesto il suo intervento e per predicare nelle piazze, come a Treviri, Metz e Colonia. Muore il 17 settembre 1179. LA sua conferma di culto risale al 26 agosto 1326. Seppur già presente nel Martirologio Romano con il titolo di Santa, Papa Benedetto XVI ha proclamato la sua canonizzazione equipollente il 10 maggio 2012, per poi dichiararla "Dottore della Chiesa" il 7 ottobre dello stesso anno, insieme a San Giovanni d'Avila. Papa Francesco nel 2021 ha annoverato Santa Ildegarda di Bingen nel Calendario Romano Generale, collocando la sua memoria facoltativa al 17 settembre
Etimologia: Ildegarda = coraggiosa in battaglia, dal tedesco
Martirologio Romano: Santa Ildegarda di Bingen, vergine e dottore della Chiesa, esperta di scienze naturali, medicina e musica
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San Giuseppe da Copertino Sacerdote
Festa: 18 settembre
Copertino (Lecce), 17 giugno 1603 – Osimo (Ancona), 18 settembre 1663
Giuseppe Maria Desa nacque il 17 giugno 1603 a Copertino (Lecce) in una stalla del paese. Il padre fabbricava carri. Rifiutato da alcuni Ordini per «la sua poca letteratura» (aveva dovuto abbandonare la scuola per povertà e malattia), venne accettato dai Cappuccini e dimesso per «inettitudine» dopo un anno. Accolto come Terziario e inserviente nel conventino della Grotella, riuscì ad essere ordinato sacerdote. Aveva manifestazioni mistiche che continuarono per tutta la vita e che, unite alle preghiere e alla penitenza, diffusero la sua fama di santità. Giuseppe levitava da terra per le continue estasi. Così, per decisione del Sant'Uffizio venne trasferito di convento in convento fino a quello di San Francesco in Osimo. Giuseppe da Copertino ebbe il dono della scienza infusa, per cui gli chiedevano pareri perfino i teologi e seppe accettare la sofferenza con estrema semplicità. Morì il 18 settembre 1663 a 60 anni; fu beatificato il 24 febbraio 1753 da papa Benedetto XIV e proclamato santo il 16 luglio 1767 da papa Clemente XIII.
Patronato: Aviatori, Passeggeri di aerei, Astronauti
Etimologia: Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico
Martirologio Romano: A Osimo nelle Marche, san Giuseppe da Copertino, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che, nonostante le difficoltà affrontate durante la sua vita, rifulse per povertà, umiltà e carità verso i bisognosi di Dio.
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San Gennaro Vescovo e martire
Festa: 19 settembre
Napoli? III sec. – Pozzuoli, 19 settembre 305
Gennaro era nato a Napoli (?), nella seconda metà del III secolo, e fu eletto vescovo di Benevento, dove svolse il suo apostolato, amato dalla comunità cristiana e rispettato anche dai pagani. Nel contesto delle persecuzioni di Diocleziano si inserisce la storia del suo martirio. Egli conosceva il diacono Sosso (o Sossio) che guidava la comunità cristiana di Miseno e che fu incarcerato dal giudice Dragonio, proconsole della Campania. Gennaro saputo dell'arresto di Sosso, volle recarsi insieme a due compagni, Festo e Desiderio a portargli il suo conforto in carcere. Dragonio informato della sua presenza e intromissione, fece arrestare anche loro tre, provocando le proteste di Procolo, diacono di Pozzuoli e di due fedeli cristiani della stessa città, Eutiche ed Acuzio. Anche questi tre furono arrestati e condannati insieme agli altri a morire nell'anfiteatro, ancora oggi esistente, per essere sbranati dagli orsi. Ma durante i preparativi il proconsole Dragonio, si accorse che il popolo dimostrava simpatia verso i prigionieri e quindi prevedendo disordini durante i cosiddetti giochi, cambiò decisione e il 19 settembre del 305 fece decapitare i prigionieri.
Patronato: Napoli
Etimologia: Gennaro = nato nel mese di gennaio, dal latino
Emblema: Bastone pastorale, Palma
Martirologio Romano: San Gennaro, vescovo di Benevento e martire, che in tempo di persecuzione contro la fede, a Pozzuoli vicino a Napoli subì il martirio per Cristo.
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Allegati: 1
Citazione:
Originariamente Scritto da
PACE
San Gennaro Vescovo e martire
Declassato a "Memoria facoltativa"
Allegato 37789
"Oggi 19 settembre alle 10.07 si è rinnovato il miracolo di san Gennaro a Napoli. C'era grande attesa nel Duomo di Napoli per il prodigio della liquefazione del sangue del santo patrono della città. L'arcivescovo di Napoli, il cardinale don Mimmo Battaglia, si è recato nella Cappella del Tesoro con l'abate, monsignor Vincenzo De Gregorio, il sindaco Gaetano Manfredi (che presiede la Deputazione di San Gennaro) e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Poi è stata aperta la cassaforte che custodisce le ampolle con il sangue. Le reliquie sono state portate all'altare maggiore della cattedrale per la celebrazione eucaristica, sino all'annuncio della liquefazione del sangue. "
Agenzia adnkronos
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Si, bellissimo; e mi fa piacere che l'evento di san Gennaro unisca sotto lo stesso tendone blu del cielo, credenti e non credenti, devoti e agnostici, prelati e politici. Proprio come la frase che ho messo in firma
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Buongiorno Tommy!!! Hai letto? La festività di San Francesco, 4 ottobre, tornerà ad essere festa nazionale dal 2026. Disegno di legge approvato da tutte le forze politiche....
Buona giornata, ciao :)