Ciao si, mi sembra di avere letto qualcosa nei giorni passati; bellissimo, grazie Cla
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Ecco qua la notizia
Proposta. Perché il Governo vuole ripristinare il 4 ottobre come festa nazionale
San Francesco potrebbe tornare a essere celebrato come avveniva fino al 1977. Un riconoscimento per i temi mai così attuali del poverello di Assisi: pace, fraternità, solidarietà, tutela dell'ambiente
https://www.avvenire.it/attualita/pa...vita-nazionale
San Pio da Pietrelcina (Francesco Forgione) Cappuccino
Festa: 23 settembre - Memoria
Pietrelcina, Benevento, 25 maggio 1887 - San Giovanni Rotondo, Foggia, 23 settembre 1968
Francesco Forgione nasce a Pietrelcina, in provincia e diocesi di Benevento, il 25 maggio 1887, figlio dei contadini Grazio Forgione e Giuseppa De Nunzio. Il 22 gennaio 1903, a sedici anni, entra nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, presso il convento di Morcone: il 22 gennaio, ricevendo il saio, prende il nome di fra Pio da Pietrelcina. Diventa sacerdote sette anni dopo, il 10 agosto 1910. Nel 1916, dopo che ha trascorso in famiglia i sei anni precedenti per via della salute precaria, viene trasferito a San Giovanni Rotondo, nel convento di Santa Maria delle Grazie. Qui, per oltre cinquant’anni, riceve numerose persone, accordando loro il perdono di Dio nel sacramento della Confessione. Le autorità ecclesiastiche dispongono numerose ispezioni nei suoi riguardi e gli impongono, tra l’altro, di non celebrare Messa in pubblico per un periodo terminato il 16 luglio 1933. Padre Pio accoglie queste disposizioni in totale obbedienza, sopportando anche i dolori causati dai segni della Passione, comparsi su di lui in modo visibile dal 20 settembre 1918. Muore il 23 settembre 1968, a 81 anni. La sua eredità vive nell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, da lui stesso voluto a san Giovanni Rotondo, e nei Gruppi di Preghiera avviati durante la seconda guerra mondiale e diffusi poi in tutto il mondo. Beatificato domenica 2 maggio 1999 in piazza San Pietro a Roma da san Giovanni Paolo II, è stato canonizzato dal medesimo pontefice il 16 giugno 2002, sempre in piazza San Pietro. I suoi resti mortali sono venerati a San Giovanni Rotondo, nel santuario a lui dedicato.
Etimologia: Pio = devoto, religioso, pietoso (signif. Intuitivo)
Martirologio Romano: San Pio da Pietrelcina (Francesco) Forgione, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che nel convento di San Giovanni Rotondo in Puglia si impegnò molto nella direzione spirituale dei fedeli e nella riconciliazione dei penitenti ed ebbe tanta provvidente cura verso i bisognosi e i poveri da concludere in questo giorno il suo pellegrinaggio terreno pienamente configurato a Cristo crocifisso.
Santi Cosma e Damiano Martiri
Festa: 26 settembre - Memoria Facoltativa
III-IV sec.
Si dedicarono alla cura dei malati dopo aver studiato l'arte medica in Siria. Ma erano medici speciali. Spinti da un'ispirazione superiore infatti non si facevano pagare. Di qui il soprannome di anàrgiri (termine greco che significa «senza argento», «senza denaro»). Ma questa attenzione ai malati era anche uno strumento efficacissimo di apostolato. «Missione» che costò la vita ai due fratelli, che vennero martirizzati. Durante il regno dell'imperatore Diocleziano, forse nel 303, il governatore romano li fece decapitare. Successe a Ciro, città vicina ad Antiochia di Siria dove i martiri vengono sepolti. Un'altra narrazione attesta invece che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro. Il culto di Cosma e Damiano è attestato con certezza fin dal V secolo.
Patronato: Medici, Chirurghi, Farmacisti, Parrucchieri
Emblema: Palma, Strumenti chirurgici
Martirologio Romano: Santi Cosma e Damiano, martiri, che si ritiene abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell’odierna Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e abbiano sanato molti con le loro gratuite cure.
Santi Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli
Festa: 29 settembre - Festa
Il Martirologio commemora insieme i santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. La Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore.
Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo in memoria della consacrazione del celebre santuario sul monte Gargano a lui dedicato.
Il titolo di arcangelo deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti.
Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche.
Queste hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.
Martirologio Romano: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.
San Girolamo (o Gerolamo) Sacerdote e dottore della Chiesa
Festa: 30 settembre - Memoria
Stridone (confine tra Dalmazia e Pannonia), ca. 347 - Betlemme, 420
Fece studi enciclopedici ma, portato all'ascetismo, si ritirò nel deserto presso Antiochia, vivendo in penitenza. Divenuto sacerdote a patto di conservare la propria indipendenza come monaco, iniziò un'intensa attività letteraria. A Roma collaborò con papa Damaso, e, alla sua morte, tornò a Gerusalemme dove partecipò a numerose controversie per la fede, fondando poco lontano dalla Chiesa della Natività, il monastero in cui morì. Di carattere focoso, soprattutto nei suoi scritti, non fu un mistico e provocò consensi o polemiche, fustigando vizi e ipocrisie. Scrittore infaticabile, grande erudito e ottimo traduttore, a lui si deve la Volgata in latino della Bibbia, a cui aggiunse dei commenti, ancora oggi importanti come quelli sui libri dei Profeti.
Patronato: Archeologi, Bibliotecari, Studiosi, Traduttori
Etimologia: Girolamo = di nome sacro, dal greco
Emblema: Cappello da cardinale, Leone
Martirologio Romano: Memoria di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa: nato in Dalmazia, nell’odierna Croazia, uomo di grande cultura letteraria, compì a Roma tutti gli studi e qui fu battezzato; rapito poi dal fascino di una vita di contemplazione, abbracciò la vita ascetica e, recatosi in Oriente, fu ordinato sacerdote. Tornato a Roma, divenne segretario di papa Damaso e, stabilitosi poi a Betlemme di Giuda, si ritirò a vita monastica. Fu dottore insigne nel tradurre e spiegare le Sacre Scritture e fu partecipe in modo mirabile delle varie necessità della Chiesa. Giunto infine a un’età avanzata, riposò in pace.
Santi Angeli Custodi
Festa: 2 ottobre - Memoria
Nella storia della salvezza, Dio affida agli Angeli l'incarico di proteggere i patriarchi, i suoi servi e tutto il popolo eletto. Pietro in carcere viene liberato dal suo Angelo. Gesù a difesa dei piccoli dice che i loro Angeli vedono sempre il volto del Padre che sta nei Cieli.
Figure celesti presenti nell'universo religioso e culturale della Bibbia - così come di molte religioni antiche - e quasi sempre rappresentati come esseri alati (in quanto forza mediatrice tra Dio e la Terra), gli angeli trovano l'origine del proprio nome nel vocabolo greco anghelos =messaggero. Non a caso, nel linguaggio biblico, il termine indica una persona inviata per svolgere un incarico, una missione. Ed è proprio con questo significato che la parola ricorre circa 175 volte nel Nuovo Testamento e 300 nell'Antico Testamento, che ne individua anche la funzione di milizia celeste, suddivisa in 9 gerarchie: Cherubini, Serafini, Troni, Dominazioni, Potestà, Virtù celesti, Principati, Arcangeli, Angeli. Oggi il tema degli Angeli, quasi scomparso dai sermoni liturgici, riecheggia stranamente nei pulpiti dei media in versione new age, nei film e addirittura negli spot pubblicitari, che hanno voluto recepirne esclusivamente l'aspetto estetico e formale.
Martirologio Romano: Memoria dei santi Angeli Custodi, che, chiamati in primo luogo a contemplare il volto di Dio nel suo splendore, furono anche inviati agli uomini dal Signore, per accompagnarli e assisterli con la loro invisibile ma premurosa presenza.
Santi Emanuele Rodrigues de Moura e sua moglie Sposi e martiri
Festa: 3 ottobre
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† Uruaçu, Brasile, 3 e 6 ottobre 1645
Manuel Rodrigues de Moura e sua moglie, della quale non ci è giunto il nome, erano tra i fedeli della parrocchia della Madonna della Presentazione a Natal. In seguito al massacro avvenuto il 16 luglio 1645 nella chiesa della Madonna delle Candele a Cunhaú, cercarono rifugio insieme ad altri fedeli e al parroco, don Ambrósio Francisco Ferro. Bloccati dalle autorità olandesi, di confessione calvinista, parroco e fedeli furono condotti sulla riva del fiume Uruaçu: vennero a lungo torturati e morirono in seguito alle sevizie. In seguito alla morte di Manuel, a sua moglie, che lo compiangeva, furono amputati mani e piedi; la donna morì tre giorni dopo il suo sposo, restandogli accanto. La loro causa, compresa in quella di don Ambrósio Francisco Ferro e dei suoi 27 compagni (alcuni dei quali identificati solo tramite legami di parentela) fu unita a quella di padre André de Soveral e di Domingos Carvalho, tra gli uccisi del 16 luglio 1645: tutti e 30 sono stati beatificati il 5 marzo 2000 e canonizzati domenica 15 ottobre 2017.
Martirologio Romano: Sulla riva del fiume Uruaçu vicino a Natal in Brasile, beati Ambrogio Francesco Ferro, sacerdote, e compagni, martiri, vittime della repressione perpetrata contro la fede cattolica.
San Bruno (Brunone) Sacerdote e monaco
Festa: 6 ottobre - Memoria Facoltativa
Colonia (Germania), intorno al 1030 - Serra San Bruno (Vibo Valentia), 6 ottobre 1101
Nato in Germania nel 1030 e vissuto poi tra il suo Paese, la Francia e l'Italia, dove morì nel 1101, Bruno o Brunone, professore di teologia e filosofia, sceglie ben presto la strada della vita eremitica. Trova così sei compagni che la pensano come lui e il vescovo Ugo di Grenoble li aiuta a stabilirsi in una località selvaggia detta «chartusia» (chartreuse in francese). Lì si costruiscono un ambiente per la preghiera comune, e sette baracche dove ciascuno vive pregando e lavorando: una vita da eremiti, con momenti comunitari. Quando Bruno insegnava a Reims, uno dei suoi allievi era il benedettino Oddone di Châtillon. Nel 1090 se lo ritrova papa col nome di Urbano II, che lo sceglie come consigliere. Ottiene da lui riconoscimento e autonomia per il monastero fondato presso Grenoble, poi noto come Grande Chartreuse. In Calabria nella Foresta della Torre (ora in provincia di Vibo Valentia) fonda una nuova comunità. Più tardi, a poca distanza, costruirà un altro monastero per la vita comunitaria. È il luogo accanto al quale sorgeranno poi le prime case dell'attuale Serra San Bruno.
Etimologia: Bruno = allude al colore della carnagione
Martirologio Romano: San Bruno, sacerdote, che, originario di Colonia in Lotaringia, nel territorio dell’odierna Germania, dopo avere insegnato la teologia in Francia, desideroso di condurre vita solitaria, fondò con pochi discepoli nella deserta valle di Chartroux un Ordine, in cui la solitudine eremitica si combinasse con una minima forma di vita comunitaria. Chiamato a Roma dal papa beato Urbano II, perché lo aiutasse nelle necessità della Chiesa, riuscì tuttavia a trascorrere gli ultimi anni della sua vita in un eremo vicino al monastero di La Torre in Calabria.
Beata Vergine Maria del Rosario
Festa: 7 ottobre - Memoria
Questa memoria Mariana di origine devozionale si collega con la vittoria di Lepanto (1571), che arrestò la grande espansione dell'impero ottomano. San Pio V attribuì quello storico evento alla preghiera che il popolo cristiano aveva indirizzato alla Vergine nella forma del Rosario. Secondo quanto narra la tradizione, c’è una speciale protezione mariana per tutti coloro che lo recitano devotamente, la garanzia che i fedeli non moriranno senza sacramenti, l’assicurazione che quanti propagheranno il Rosario verranno soccorsi dalla Madonna in ogni loro necessità.
Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico
Martirologio Romano: Memoria della beata Maria Vergine del Rosario: in questo giorno con la preghiera del Rosario o corona mariana si invoca la protezione della santa Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di lei, che fu associata in modo tutto speciale all’incarnazione, passione e risurrezione del Figlio di Dio.
San Felice di Como Vescovo
Festa: 8 ottobre
IV sec.
Martirologio Romano: A Como, san Felice, vescovo, che, ordinato da sant’Ambrogio da Milano, resse per primo la Chiesa di questa città.
Liturgia, archeologia, storia attestano che Felice fu il primo vescovo di Como. La notizia è confermata anche dagli ultimi versi dell'antica iscrizione incisa sull'urna delle reliquie dei protomartiri comensi (Carpoforo, Essanto, Cassio, Licinio, Secondo e Severo), già trascritta dal vescovo F. Niguarda alla fine del secolo XVI, nella sua Visita Pastorale, nella descrizione della basilica di san Carpoforo:
EXTAT ET HIC FELIX, DIVINUS DUCTUS HABENIS
VERBUM DIVINUM STUDUIT QUI DICERE PRIMUS
COMI; NAMQUE BONUS PRIMUS FUIT ILLE PATRONUS
IN COELIS FELIX; MERITO FUIT NOMINE FELIX.
Il primo documento che presenti Felice è una lettera di sant'Ambrogio di Milano, dalla quale si rileva che l'opera di recente evangelizzazione del protovescovo, sebbene avesse determinato la conversione di parecchie persone, richiedeva indispensabile e costante collaborazione di alcuni cooperatori: «So bene che non ti manca il lavoro nella vigna del Signore, specialmente perché sono con te pochi operai, di quelli che ci possono aiutare; ma questo è lamento vecchio e troppo noto a noi: la mano di Dio però non si è raccorciata; essa ti aiuterà nel bisogno e ti manderà nuovi operai per la raccolta del suo grano. Io ringrazio assai il Signore e mi felicito cordialmente con te, sentendo come parecchi di questi cittadini di Como abbiano già accettato la fede cattolica. Colui che ti ha favorito nella conversione di queste anime, ti favorirà anche di ministri necessari al tuo bisogno».
Dal testo integrale della lettera, che è senza data, risulta che Felice godeva della familiarità e della predilezione paterna di sant'Ambrogio, il quale gli aveva conferito la consacrazione episcopale la domenica 1° novembre, quasi certamente del 386, e lo aveva inviato a Lodi per la consacrazione della basilica dei SS. Apostoli, edificata da san Bassiano, vescovo di quella città, il quale bramava la presenza del protovescovo comense.
L'origine di Felice rimane ignota e le opinioni in proposito sono diverse. Più verosimile è quella che vede nel protovescovo un «signore comasco» (dominus Vallis Cumanae), al quale Ambrogio commise l'evangelizzazione della città e del municipio.
In un'altra lettera, di squisito sapore familiare, comunemente ascritta all’anno 387, Ambrogio ringrazia Felice del dono di un cesto di tartufi, ma anche si lamenta perché troppo raramente gli rende visita.
Secondo un'antica tradizione, riferita dal Tatti, Felice avrebbe eretto sull'aprica falda del colle Baradello la prima chiesa cristiana di Como (derivandola dalla trasformazione di un tempio dedicato a Mercurio), in onore dei santi Carpoforo e compagni martiri, ed in essa seppellì i loro corpi. Più tardi, ad opera del re Liutprando, su quella area sorse l’attuale basilica carpoforiana.
La tradizione ha tramandato come suo dies natalis l’8 ottobre, anche attualmente suo giorno liturgico.
Fu sepolto nella primitiva chiesa di san Carpoforo e successivamente nell'ampliata basilica omonima, finché, nel 1932, il suo corpo, ricomposto in artistica urna, fu trasferito nella nuova chiesa parrocchiale di santa Brigida, dove il suo culto è sempre vivo, e collocato sotto la mensa dell'altare principale.
San Callisto I Papa e martire
Festa: 14 ottobre - Memoria Facoltativa
† 222
(Papa dal 217 al 222)
Ebbe molti avversari tra i cristiani dissidenti di Roma, e proprio da uno scritto del capo di questi cristiani separati, un antipapa, abbiamo quasi tutte le notizie sul suo conto, presentate però in modo tendenzioso. Vi si legge che, prima di diventare papa, era stato schiavo e frodatore. Fuggito in Portogallo, venne arrestato e ricondotto a Roma, dove subì una condanna ai lavori forzati nelle miniere della Sardegna. Tornato a Roma in occasione di un'amnistia, venne inviato ad Anzio. Papa Zeffirino, però, lo richiamò a Roma, affidandogli la cura dei cimiteri della Chiesa. Iniziò così lo scavo del grande sepolcreto lungo la via Appia che porta il suo nome. Alla morte di Zeffirino, Callisto venne eletto papa. Ma il suo pontificato attirò le inimicizie di un'ala della comunità cristiana di Roma che lo accusò, falsamente, di eresia. Il riscatto definitivo su questa figura controversa venne dal suo martirio. Callisto, infatti, fu gettato in un pozzo di Trastevere, forse in una sommossa popolare contro i cristiani nel 222.
Etimologia: Callisto = il più bello, bellissimo, dal greco
Martirologio Romano: San Callisto I, papa, martire: da diacono, dopo un lungo esilio in Sardegna, si prese cura del cimitero sulla via Appia noto sotto il suo nome, dove raccolse le vestigia dei martiri a futura venerazione dei posteri; eletto poi papa promosse la retta dottrina e riconciliò con benevolenza i lapsi, coronando infine il suo operoso episcopato con un luminoso martirio. In questo giorno si commemaora la deposizione del suo corpo nel cimitero di Calepodio a Roma sulla via Aurelia.
Santa Teresa di Gesù (d'Avila) Vergine e Dottore della Chiesa
Festa: 15 ottobre - Memoria
Avila, Spagna, 1515 - Alba de Tormes, Spagna, 15 ottobre 1582
Nata nel 1515, fu donna di eccezionali talenti di mente e di cuore. Fuggendo da casa, entrò a vent'anni nel Carmelo di Avila, in Spagna. Faticò prima di arrivare a quella che lei chiama la sua «conversione», a 39 anni. Ma l'incontro con alcuni direttori spirituali la lanciò a grandi passi verso la perfezione. Nel Carmelo concepì e attuò la riforma che prese il suo nome. Unì alla più alta contemplazione un'intensa attività come riformatrice dell'Ordine carmelitano. Dopo il monastero di San Giuseppe in Avila, con l'autorizzazione del generale dell'Ordine si dedicò ad altre fondazioni e poté estendere la riforma anche al ramo maschile. Fedele alla Chiesa, nello spirito del Concilio di Trento, contribuì al rinnovamento dell'intera comunità ecclesiale. Morì a Alba de Tormes (Salamanca) nel 1582. Beatificata nel 1614, venne canonizzata nel 1622. San Paolo VI, nel 1970, la proclamò Dottore della Chiesa.
Etimologia: Teresa = cacciatrice, dal greco; oppure donna amabile e forte, dal tedesco
Emblema: Giglio
Martirologio Romano: Memoria di santa Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa: entrata ad Ávila in Spagna nell’Ordine Carmelitano e divenuta madre e maestra di una assai stretta osservanza, dispose nel suo cuore un percorso di perfezionamento spirituale sotto l’aspetto di una ascesa per gradi dell’anima a Dio; per la riforma del suo Ordine sostenne molte tribolazioni, che superò sempre con invitto animo; scrisse anche libri pervasi di alta dottrina e carichi della sua profonda esperienza.
Santa Margherita Maria Alacoque Vergine
Festa: 16 ottobre (e 17 ottobre) - Memoria Facoltativa
Verosvres, Autun, Francia, 1647 - Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690
Nata in Borgogna nel 1647, Margherita ebbe una giovinezza difficile, soprattutto perché dovette vincere la resistenza dei genitori per entrare, a ventiquattro anni, nell'Ordine della Visitazione, fondato da san Francesco di Sales. Margherita, diventata suor Maria, restò vent'anni tra le Visitandine, e fin dall'inizio si offrì «vittima al Cuore di Gesù». Fu incompresa dalle consorelle, malgiudicata dai superiori. Anche i direttori spirituali dapprima diffidarono di lei, giudicandola una fanatica visionaria. Il beato Claudio La Colombière divenne preziosa guida della mistica suora della Visitazione, ordinandole di narrare, nell'autobiografia, le sue esperienze ascetiche. Per ispirazione della santa, nacque la festa del Sacro Cuore, ed ebbe origine la pratica dei primi Nove Venerdì del mese. Morì il 17 ottobre 1690.
Etimologia: Margherita = perla, dal greco e latino
Emblema: Giglio
Martirologio Romano: Santa Margherita Maria Alacoque, vergine, che, entrata tra le monache dell’Ordine della Visitazione della beata Maria, corse in modo mirabile lungo la via della perfezione; dotata di mistici doni e particolarmente devota al Sacratissimo Cuore di Gesù, fece molto per promuoverne il culto nella Chiesa. A Paray-le-Monial nei pressi di Autun in Francia, il 17 ottobre, si addormentò nel Signore.
(17 ottobre: A Paray-le-Monial nel territorio di Autun in Francia, transito di santa Margherita Maria Alacoque, vergine, la cui memoria si celebra il giorno precedente a questo).
Sant' Ignazio di Antiochia Vescovo e martire
Festa: 17 ottobre - Memoria
† 107 circa
Fu il terzo vescovo di Antiochia, in Siria, città che fu la terza metropoli del mondo antico - dopo Roma e Alessandria d'Egitto - e di cui san Pietro stesso era stato il primo vescovo. Non era cittadino romano, e pare che non fosse nato cristiano, convertendosi in età non più giovanissima. Mentre era vescovo ad Antiochia, l'Imperatore Traiano dette inizio alla sua persecuzione. Arrestato e condannato, Ignazio fu condotto, in catene, da Antiochia a Roma dove si allestivano feste in onore dell'Imperatore e i cristiani dovevano servire da spettacolo, nel circo, sbranati dalle belve. Durante il viaggio da Antiochia a Roma, Ignazio scrisse sette lettere, in cui raccomandava di fuggire il peccato, di guardarsi dagli errori degli Gnostici, di mantenere l'unità della Chiesa. Di un'altra cosa poi si raccomandava, soprattutto ai cristiani di Roma: di non intervenire in suo favore e di non salvarlo dal martirio. Nell'anno 107 fu dunque sbranato dalle belve verso le quali dimostrò grande tenerezza. «Accarezzatele " scriveva " affinché siano la mia tomba e non faccian restare nulla del mio corpo, e i miei funerali non siano a carico di nessuno».
Etimologia: Ignazio = di fuoco, igneo, dal latino
Emblema: Bastone pastorale, Palma
Martirologio Romano: Memoria di sant’Ignazio, vescovo e martire, che, discepolo di san Giovanni Apostolo, resse per secondo dopo san Pietro la Chiesa di Antiochia. Condannato alle fiere sotto l’imperatore Traiano, fu portato a Roma e qui coronato da un glorioso martirio: durante il viaggio, mentre sperimentava la ferocia delle guardie, simile a quella dei leopardi, scrisse sette lettere a Chiese diverse, nelle quali esortava i fratelli a servire Dio in comunione con i vescovi e a non impedire che egli fosse immolato come vittima per Cristo.