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Prendi un sorriso
(Mahatma Gandhi)
Prendi un sorriso,
Regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
Fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fai bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
Posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
Mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
Raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza
E vivi nella sua luce.
Prendi la bontà
E donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore
e fallo conoscere al mondo.
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LA LUNA NUOVA DI SETTEMBRE SU LA BUIA
di Sandro Penna (1906-1977)
La luna di settembre su la buia
valle addormentata ai contadini il canto.
Una cadenza insiste: come lento
respiro di animale, nel silenzio,
salpa la valle se la luna sale.
Altro respira qui, dolce animale
anch’egli silenzioso. Ma un tumulto
di vita in me ripete antica vita.
Più vivo di così non sarò mai.
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Poesia di Ada Negri
Sole d'Ottobre
È così pura questa
gioia fatta di luce e d'aria: questa
serenità ch'è d'ogni cosa intorno
a te, d'ogni pensiero entro di te:
quest'armonia dell'anima col punto
del tempo e con l'amore che il tempo guida.
Non più grano, né frutti ha ormai la terra
da offrire. Sta limpido l'Autunno
sul riposo dell'anno... Il fisso
azzurro, immemore
di tuoni e lampi, stende il suo gran velo
di pace sulle rosseggianti chiome
delle foreste. Quand'è falciata
la spiga, spoglia la pannocchia,
rosso il vin nei tini, e le dorate noci
chiaman l'abbacchio, e fuor del
riccio scoppia
la castagna, che importa la minaccia
dell'Inverno, alla terra?..
Trasparente luce
d'ottobre, al cui tepor nulla matura
perché già tutto maturò: chiarezza
che della terra fa cosa di cielo.
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Vestirò ogni uomo
Datemi il denaro che è stato speso nelle guerre
e vestirò ogni uomo, donna, e bambino
con un abbigliamento dei quali
re e regine saranno orgogliosi.
Costruirò una scuola in ogni valle
sull’intera terra.
Incoronerò ogni pendio
con un posto di adorazione consacrato alla pace.
(Charles Summer)
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Novembre di A. Ferraresi
La donnetta nello scialle
si rannicchia intirizzita,
piovon foglie e foglie gialle
sulla terra insonnolita.
Nubi fosche, nubi nere,
van pel cielo a stormi, a frotte,
calan rapide le sere,
scende rapida la notte.
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Il senso
di Cinzia Micci
Fummo umani
e vantammo la dote
esclusiva
di recare valore alla vita.
Fummo umani
e fraintendemmo
la coscienza dell'essere umani.
Ci credemmo
gli uni per gli altri
nutrimento,
e supporto ci credemmo,
salvo trovare ragioni
per massacrarci a vicenda.
Elevammo sacrari alle vittime
della nostra cattiva coscienza
dopo che furono vittime.
E di massacri abbiamo nutrito
ogni terra della Terra
e di massacri nutriamo
ogni terra della Terra
avendo smarrito il senso
del cibo
da cui credemmo discendere.
Avendo smarrito
il senso.
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SAN MARTINO SUL CARSO
Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croce manca
È il mio cuore
Il paese più straziato!
Giuseppe Ungaretti
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Anno nuovo
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A noi che siamo
tra il vecchio e il nuovo,
la sorte dona
queste ore liete;
e il passato impone
d’aver fiducia
a guardare avanti
e a guardare indietro.
Johann Wolfgang Goethe
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"Fanciullo,
od altro sii tu che mi ascolti, in pena
viva o in letizia (e più se in pena) apprendi
da chi ha molto sofferto, molto errato,
che ancora esiste la Grazia, e che il mondo
TUTTO IL MONDO - ha bisogno d'amicizia."
(Umberto Saba)
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Di chi è? Chi l'ha scritta Folle?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Di chi è? Chi l'ha scritta Folle?
Ah, credevo lo aveste riconosciuto: è Giorgio Caproni.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
Bellissima!
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~ Io chiuderò gli occhi
e voglio da te cinque cose
cinque radici preferite.
Una é l'amore senza fine.
La seconda é vedere l'autunno,
non posso vivere senza che le foglie
volino e tornino alla terra.
La terza é il grande inverno
la pioggia che ho amato
la carezza del fuoco nel freddo silvestre.
La quarta é l'estate
rotonda come un'anguria.
La quinta sono i tuoi occhi ~
P.Neruda
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A DIO
Eri, come “La lettera smarrita” di Poe,
nello spazio impensato perché
scontato.
Eri e Sei – forse ora ho capito –
fra le parole che ho tanto usato e
osato;
sempre ci sei stato, eri li,
ci sei ancora e voglio decifrarti,
stanarti usando sì le parole ma in
modo
diverso e in diverso modo la follia,
il mestiere con cui la parola
mi diventa grafia, mania, modo,
vuoto suono ad effetto. E fola.
Solo quello so fare, solo lì
c’è speranza che Tu adesso compaia
perfetto,
se vuoi in rima, rimando con te stesso,
in un metro o in un altro. Tu
puoi innalzare al cielo qualunque
prosodia;
purché Tu appaia, le fruste parole
si fanno Parola, e col mio io
sepolto finalmente parlerai,
che mai è stato quel che era forse
destinato
ad essere, un io mancato, strangolato.
Parlami a perdifiato, Ti cedo
ogni suono o silenzio; e già ti vedo
emergere da quella pila di parole
inutilmente sparse nel cassetto,
cancellarne rime e rumore,
facendone linguaggio perfetto.
Cancella anche me, cambiami,
conducimi,
ritraducimi, parla Tu per sempre,
Signore.
(Vittorio Gassman)