il giardino e memorie,due stupendi film ( il primo mi ha fatto conoscere la dunst futura spidey girl ) ...questo comunque e' il film dell'anno...ho scritto troppo e non lo leggera' nessuno ma dovevo esplodere le emozioni che mi ha caricato...
The Departed - Il bene e il male
Titolo originale: The Departed
Nazione e Anno: Usa, 2006
Genere: Thriller
Durata: 149 minuti
Regia: Martin Scorsese
Cast: Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Martin Sheen
Distribuzione: Medusa Distribuzione
Produzione:
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Trama: chi e' Frank Costello ? Un boss di prima grandezza all'interno di una rete urbana di esistenze che sono e a volte non sono,di commercio illegale di droga e di riscossione del pizzo. Chi vuole smascherarlo per un traffico di microprocessori illegali ( che servono per l'elaborazione di missili nucleari che potrebbero far scoppiare una crisi mondiale) ,chi e' la spia inserita nella sua organizzazione e chi in quella della polizia ? E' solo spia vs spia , e' il traffico dei microprocessori, o sotto c'e' molto altro oltre che la caccia al vecchio boss...
Sunto del commento : una pellicola che definire film e' assolutamente riduttivo, un'opera di prima grandezza da parte di uno degli ultimi grandi cineasti che non ha paura di denunciare,lanciare accuse e muoversi contro ogni tipo di sistema corrotto e corrosivo. Un film al vetriolo che prosegue il discorso iniziato con Gangs of New York trasportando la filosofia dell'America costruita sul sangue a quella dell'America delle menzogne e dei segreti nascosti,discorso politico totalmente integrato in una logica filmica di scintillante fattura e per nulla pesante neppure per un secondo che appassiona denunciando senza tediare per un solo secondo anche lo spettatore giunto in sala per puro passatempo.
Un cast stellare dove primeggia l'immenso Jack e dove l'attore che sta diventando un pallino di Scorsese non sfigura per nulla. Intenso e coinvolto e' un Di Caprio veramente misurato e pregnante.
Un film che segna l'annata cinematografica che sarebbe un delitto perdere.
Osservazioni assolutamente spoilerose per rendere fisicamente esistenziale ogni minima sfaccettatura emotiva che questo capolavoro ha donato:( non leggere senza visione)
Scorsese ritorna e ci porta in un mondo che il cinema ha gia' descritto,analizzato e scrutato come quello dei boss della malavita,ma lo fa come al solito mettendo a disposizione la sua classe sopraffina spargendo a piene mani denuncia,accusa e portando alla gogna tanti aspetti piu' o meno nascosti che l'America vorrebbe soffocare,con uno stile che a piene mani semina per sperare di muovere le coscienze. Si osa chiamare i gloriosi vigili del fuoco ( simbolo glorioso dell'America) finocchi in senso assolutamente dispregiativo, si denunciano i preti pederasti senza nessun velo e chi dovrebbe essere piu' corrotto come il Boss Costello si puo' permettere di fare filosofia perche'dopotutto rimane il personaggio piu' onesto in quanto sincero nell'esporsi.
Tutti in questo film sanno i traffici di Costello, ma il vero problema e' dimostrarli.
Con questo assunto tutti mentono , nessuno e' quello che e' veramente, e bisogna parafrasare il concetto con le menzogne del governo, con il sangue che alberga nel suo palazzo e che dall'inizio alla fine questo stesso palazzo e' l'ombra lunga che avvolge tutto e che affascina un Matt Damon poliziotto in erba. Scorsese a piene mani tramite un immenso Jack Nicholson ( che alcune volte ruba delle espressioni a un altro mitico,Robert de Niro,ma con queste parti tutto puo' ricondurre a lui icona totale dell'argomento)getta addosso fango a istituzioni che sono tanto timorose del pericolo Nord coreano da sbandierarlo ai massimi sistemi mentre soffoca cio' che dentro e' marcio e mina la sua stessa esistenza, marciume donato da un retaggio di violenza che non si puo' ormai piu' ripulire.
E cosi' i preti pederasti devono temere piu' un boss della malavita esistenzialmente colto e conoscitore dei sistemi che il governo, la polizia anche quella pura e pulita doverosamente violenta per ribellarsi a tutto,( incarnata da un incanutito Martin Sheen ) ha le mani legate contro l'ottusita' del resto del corpo ( comandato da un Alec Baldwin quanto mai ingrassato) , e il povero infiltrato viene lasciato a se' quando non si sa' piu' come agire perche' qualunque azione atta a proteggerlo potrebbe sconvolgere un delicato modus vivendi totale.
Come chiunque voglia far uscire il marcio rimane isolato, punito e non solo metaforicamente cancellato. E mentre il marcio viene consolato con fanfare e funerali di prima classe l'unica speranza vera che abbiamo sono i CITTADINI . Sottolineato,vergato e corretto nella sua definizione base da un cineasta ai massimi livelli.
In mezzo a tutto questo splendore narrativo mai frustante nella comprensione e nella fruizione,abbiamo delle splendide interpretazioni ( purtroppo o per dovere le due graziose coprotagoniste rimangono in disparte relegando la femminilita' a solo parti di contorno )
corali , con anche un Matt Damon assolutamente in parte anche se chiamato a una recitazione sotto le righe rispetto ai due mattatori principali. Inseguimenti al cardiopalma in macchina e a piedi,sparatorie e regolamenti di conti , situazioni perfette sotto una camera da presa implacabile fanno di questa opera una imperdibile occasione di cinema seguendo ogni punto di vista e di esigenza o approccio di ogni spettatore.E mentre il sangue e i denti rosicchiatori della corruzione scorrono e agiscono all'ombra del palazzo noi ci alziamo dalla sala pieni di domande e di gratitudine per queste due ore e passa trascorse intensamente.