Bene LadyHawke anche postina.:D
E...non vissero per sempre felici e contenti ma liberi dal confinamento.
Vabbè la peste arrivò ma non morirono tutti, qualcuno sopravvisse ....anche alla lettura.:D
Kanyu, questa non è "The Walking dead".:dentone:
Visualizzazione Stampabile
Bene LadyHawke anche postina.:D
E...non vissero per sempre felici e contenti ma liberi dal confinamento.
Vabbè la peste arrivò ma non morirono tutti, qualcuno sopravvisse ....anche alla lettura.:D
Kanyu, questa non è "The Walking dead".:dentone:
Comunque complimenti a tutti.
e lei, gentile signora, non sa che rischio ha scampato,...:D
Pegaso
Avevano festeggiato la fine della quarantena fino a tardi e il mattino arrivò troppo in fretta.
Sul cancello salutarono la Cencia e suo marito “Alvaro du’ haffè”. Lo chiamavano così facendo il verso alla Cencia quando, finito di rassettare la cucina, prendeva spavaldamente posto sotto il gazebo con le ragazze del gruppo per concedersi il lusso di una pausa. I trolley, trascinati sulla strada di ciottoli, diffondevano il ritmo di un concerto di tamburi africani. Prima della curva i ragazzi si voltarono e, dopo un uno, due, tre, in coro chiamarono: “Alvaro! du’ haffè” e salutarono con ampi gesti delle mani la coppia rimasta al cancello.
Il vecchio giardiniere, nascosto sotto il suo cappello di paglia, arrossì violentemente e la Cencia lasciò scorrere qualche lacrima; anche le ragazze avevano gli occhi lucidi e i ragazzi nascosero l’emozione dietro le loro risa sguaiate.
In pochi minuti raggiunsero la piazza e si avviarono a passo veloce alla stazione. Il treno locale per il capoluogo sarebbe arrivato in una mezz’ora e restava il tempo per un ultimo caffè in compagnia prima di salutare Filostrato-Giacomo che invece avrebbe iniziato il suo viaggio di ritorno con l’unico bus che attraversava la valle per poi imboccare l’autostrada verso il mare. Avevano deciso così per volere di Dioneo-Alberto, il più giovane del gruppo: nomignolo, nome di battesimo e città di provenienza, ma nessun contatto privato. Avevano anche creato un gruppo su un programma di messaggeria con la promessa di non perdersi di vista, ma l’identità di ognuno doveva restare segreta.
Gli ultimi saluti affrettati e Filostrato-Giacomo attraversò di corsa la piazza dove il bus si era annunciato con un’allegra strombazzata. Affidato il bagaglio all’autista, prese posto a bordo portando con sé lo zainetto della macchina fotografica che non avrebbe affidato nemmeno nelle mani del miglior amico.
Curve e tornanti si susseguivano fuori dal finestrino; con l’intenzione consapevole di tenere lontani i pensieri, fece scorrere svogliatamente la lampo dello zainetto con il proposito di nascondersi dietro l’oculare, rifugio delle sue malinconie. Allungata la mano all’interno, vi trovò una busta arancione che sicuramente non gli apparteneva.
“Per Filostrato-Giacomo”, nessun’altra indicazione.
“Ciao, Filostrato, Giacomo, ma vorrei chiamarti anche Pegaso.
Non so se il rimpianto più grande sarà non vederti mai più o il non poter raccontare il nostro incontro. Questa notte, quando sono uscita dalla tua stanza, avrei voluto salire sulla torre e gridare al mondo la mia felicità, incurante della reazione e della sorpresa degli altri. Ma siamo Paolo e Francesca, Layla e Majnun, Monsieur Léon e Madame Bovary e la nostra è una storia proibita. Non sarà unicamente il ricordo del contatto dei nostri corpi, nemmeno dei baci come valanghe o delle tue carezze sfacciate a farmi compagnia nei miei sogni futuri, ma la circostanza evidente che ci siamo toccati l’anima lasciata nuda nella piena fiducia l’uno dell’altra. Un incontro senza pegni, senza promesse, senza ricatti. Felice di essere stata tua e di averti sentito parte integrante di me, senza rivendicazioni, piani futuri, contratti. Non chiedermi spiegazioni perché non ne ho nemmeno per me. Non ti ho cercato, non sapevo nemmeno della tua esistenza, non ho immaginato nelle mie fantasie più ardite un momento così. Per quale motivo poi? Non siamo giovanissimi, abbiamo da tempo dato un’impronta alla nostra vita nella quale sono altri ad essere coinvolti. E allora, quale spiegazione vogliamo dare alla voglia disperata del nostro abbraccio, la nostalgia già insostenibile dei nostri baci, il desiderio ardente delle tue carezze?
Nessuna, mio bel Paolo, folle Majnun, gentile Monsieur Léon, Pegaso che mi hai portato ai confini dell’universo, oltre l’emozione di un momento, il sospiro dell’attesa, il gemito della liberazione.
Peccatori travolti da un destino singolare, amanti trascinati dalla corrente del fiume, sconosciuti all’incrocio di un’orbita impazzita, questo resteremo e sarà il segreto più grande della mia vita. Forse è anche questa una favola, una in più, fra quelle che abbiamo sentito e raccontato in questi giorni di forzata reclusione, o forse è l’unica realtà di cui custodiremo il ricordo come un lampo improvviso nelle notti d’estate che senza preavviso illumina la campagna, libera dal comodo inganno della foschia.
Ciao, Paolo. Ciao, Majnun. Ciao Monsieur Lèon. Ciao meravigliosa creatura alata.
Il nostro momento sarà per sempre, irripetibile, indelebile.
Fiammetta-Valeria”
KK
Hai la capacità di lanciare il cuore oltre l’ostacolo King Kong :clap
Un dono
Splendida KK.
L'ultima parte mi ha fatto emozionare, bravissimo :clap :clap :clap
Una utentessa dice che questa immagine le ha ricordato me
Dato che mi sono candidata a Musa... :D
https://i.ibb.co/qpBcGYh/2-B6-F7607-...E4-DF82-BE.jpg
Grazie.
Quarantena finita, alla prossima mi trasferisco sul vecchio thread
https://discutere.it/showthread.php?...=1#post1624294
Devo finire il romanzo... :v
...ora hai anche un'illustrazione adeguata :D
Già.... grazie... ho appena abbozzato il capitolo!! :mmh?:
----
Gli Scagnozzi di Genovese furono portati a Scotland Yard e interrogati. Nel frattempo Gaspare ed Efua erano in fuga in direzione Sud Est di Londra.
Attraversarono il quartiere di Clapham Town, risalendo per South Lambeth e Stockwell, ma erano ancora lontani da Chanary Warf. Si stava facendo
sera e si rendeva necessario trovare un posto per dormire.
“Dobbiamo fermarci per la notte”. Disse Gaspare.
“Intendi un hotel?” rispose Efua.
“Si. Dobbiamo riposare e allo stesso tempo rimanere nascosti fino a domani sera.”
“Non sarebbe meglio trovare un posto nella zona in cui avverrà il recuperò?” Gli chiese Efua.
“Si, sarebbe comodo, ma per sicurezza è meglio nascondersi altrove. Voglio arrivare in zona solamente al momento opportuno, mescolandomi tra la folla,
senza dare nell’occhio, piuttosto che stare in attesa sul posto e dare la possibilità a chi ci cerca, di trovarci.” Rispose Gaspare.
Superarono Kennington Park e raggiunsero il quartiere di Walworth. Entrarono in un alberghetto della zona. L’insegna luminosa riportava scritto “Eurotraveller Hotel – Express.
https://www.booking.com/hotel/gb/eur...rhotel.it.html
Allegato 30637
“Avete due camere singole?” Chiese Gaspare
“Mi spiace, è rimasta solo una matrimoniale.” Rispose l’addetta al ricevimento.
Continua...
Ecco sul più bello...continua!:D
Bravissimo KK! Come sempre del resto!
Intanto La Regina dei Mari era giunta nei pressi della foce del Tamigi e stava per iniziare la navigazione fluviale che li avrebbe portati ad ancorarsi a Canvey Island.
A bordo, i preparativi impegnarono gran parte dell’equipaggio. Gli ufficiali studiarono nuovamente tutti i passaggi della missione. I marinai controllarono l’attrezzatura,
posizionando viveri ed equipaggiamento a bordo della lancia destinata al recupero di Efua. L’arrivo era previsto verso la mezzanotte. Dopo essersi ancorati, si sarebbero
riposati per poi, nel primo pomeriggio dell’indomani, iniziare la parte finale della missione e cioè navigare risalendo il Tamigi per giungere a Londra e recuperare Efua.
Il capitano Bumble non aveva modo di contattare Gaspare per capire se tutto stava procedendo per il verso giusto. Ne immaginava le difficoltà che la coppia stava
affrontando a causa degli scagnozzi di Genovese, tuttavia era molto fiducioso in Gaspare, il quale, sapeva affrontare con successo qualsiasi difficoltà.
“L’arrivo al punto di ancoraggio è previsto intorno alla mezzanotte. Ciò vuol dire, tra circa cinque ore. Gettata l’ancora, organizzeremo dei turni di guardia e riposeremo.
Se qualcuno si avvicina diremo che ci siamo ancorati per una sosta tecnica, senza scendere nei particolari. A Mezzogiorno di domani, caleremo la scialuppa e inizieremo
la risalita del Tamigi. E’ assolutamente necessario passare inosservati. La risalita è prevista nel giro di sette ore. Avremo due ore per possibili ritardi, ma alle ventuno
dovremo immancabilmente essere al modo di Canary Warf. Ormeggeremo di fianco al traghetto per i giri turistici, il quale sarà ormeggiato per la notte e non dovrebbe
esserci nessuno al suo interno. Imbarcheremo Efua e ritorneremo a bordo.” Disse Bumble ai suoi ufficiali.
A Scotland Yard, erano le venti di sera. L’interrogatorio durò per tutto il pomeriggio, ma alla fine i poliziotti avevano le mani legate. Gli scagnozzi di Genovese infatti non
avevano parlato e, in assenza di una denuncia per violazione di domicilio da parte di Efua, non potevano trattenerli oltre. Riguardo le armi ritrovate nell’appartamento,
non potevano essere imputate a loro, dato che durante la perquisizione risultarono puliti. I poliziotti furono costretti a rilasciarli.
“Come sarebbe a dire che non avete altre camere?” disse Efua abbastanza contrariata.
“Andiamo da un’altra parte” disse rivolgendosi a Gaspare.
“No, è tardi, e dobbiamo riposare. Dormirò sul divano, oppure a terra, non ti preoccupare.” Rispose Gaspare, facendo cenno alla receptionist di porgergli le chiavi della stanza.
“E ci credo bene, non pretenderai mica di dormire con me?” ribatté Efua.
“Se ci limitiamo a dormire, non si sarebbe nulla di male.” commentò pacatamente, Gaspare
Entrarono nella stanza ed Efua di buttò stanca sul letto. Gaspare si guardò intorno, diede uno sguardo fuori attraverso la finestra. Tutto intorno altri palazzi tutti uguali e semibui,
tipico di ogni quartiere dormitorio. Sulla strada, qualche passante rincasava a passo svelto.
“Cosa faremo adesso.” Gli chiese Efua.
“Qui vicino ho visto un Mec Donald’s…. compro qualcosa da mangiare e torno, poi riposeremo. Dobbiamo recuperare le forze. Domani faremo colazione e piano piano ci avvicineremo
al molo.” Le rispose Gaspare.
“Ci stanno alle costole?” Continuo a chiedere Efua.
“Probabilmente. Sia gli uomini di Genovese che i governativi, ci staranno cercando. E’ importante rimanere nascosti, non possiamo rischiare.”
Così detto, usci dalla camera per andare a comprare da mangiare. Efua pensò di fare una doccia. In bagno vi erano due accappatoi e diversi asciugamani.
Si tolse i vestiti e si chiuse nel box. Aprì l’acqua e appoggio la testa sul muro, cercando di rilassarsi. Il tempo sembrava non passasse mai. Erano passati
solo tre giorni da quando aveva conosciuto Gaspare, ma tutto questo trambusto, tutta questa agitazione, sembrava durasse da secoli. Non vedeva l’ora di
ritornare in patria, rivedere la sua famigliari, i suoi amici…. Lasciarsi tutto alle spalle, maledicendo il giorno in cui era arrivata in Inghilterra. L’acqua le
scorreva sulla pelle, le bagnava i capelli ed il vapore creava una patina che annebbiava i vetri del box della doccia. Si stava rilassando, tutti i suoi muscoli,
contratti per la tensione, cominciavano a rilassarsi, provocandole un effetto benefico, rilassante… la mente spaziava tra pensieri e ricordi, in una escalation
di sensazioni dolci e amare, frutto del suo amore e odio per il luogo in cui si trovava, tuttavia, la sensazione dominante era di rilassamento totale del corpo
e dei muscoli, ma cosa più importante, della sua mente.
:clap
Guardo un attimo se Gaspare sta andando al McDonald's :D
Ma un turco, un thailandese, messicano, spagnolo, no??
In quanto a ricercatezza sto Gaspare eh :asd:
https://i.ibb.co/DLFcJBK/IMG-4111.jpg
@KK: Pinterest!
doppio
Alle volte, cara Efua, mi piace immaginarti a Londra... un pò come lei
https://www.youtube.com/watch?v=4uhMSFyyEH0
:D
Ahahhahahaha no, no, non sono io
Il vero Uomo può guardare la TV
La vera Donna gli deve solo far cambiare idea
:D