Mi sa che sia così anche per i cinesi. Una mia cara amica, liutaia cinese, mi racconta sempre che la loro grammatica è allucinante e che la nostra per loro in confronto è semplice!
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"E' facile smettere di fumare se sai come farlo" di Allen Carr
Sono rimasta in oriente: 'Le quattro casalinghe di Tokyo", noir di Natsuo Kirino. Sto ancora cercando di capire se mi piace. E' un libro strano e la letteratura giapponese è molto particolare e a tratti cruda. Credo che solo alla fine capirò se ne valeva la pena.
Ultimamente ho letto le prime 100 pagine di ben tre libri che poi ho abbandonato perché non mi attraevano. Mi è sempre più difficile scegliere e soprattutto trovare qualcosa di valido.
E dire che questi tre libri me li ha prestati un’amica convintissima che mi sarebbero piaciuti. :wall:
Accidenti, Dark, che romanzo! :asd:
A me Umberto Eco piace molto come saggista, ma non come scrittore, fatta eccezione per Il nome della rosa.
Lo stesso discorso vale per Claudio Magris.
Si tratta di intellettuali dalla cultura paurosa che però come autori di romanzi io non digerisco, anche se ho letto molte loro opere.
Di Claudio Magris non ho mai letto nulla. Dovrei provare.
A me Eco piace molto anche se poi dipende dai romanzi. Il Nome della Rosa e il Pendolo li ho adorati, mentre invece il Cimitero di Praga lo ho ancora in lettura (per ora è in stand by) e fatico ad andarcene in fuori...
Il problema di Eco è che scrive i romanzi con la testa, mai col cuore, e quindi, proprio come Follemente, lo apprezzo molto di più come saggista. Di Magris non so nulla.
Ben detto, Pazza.
Io non so come il ministero dell’istruzione qualche anno fa abbia avuto l’ardire di presentare Magris agli esami di maturità: voi mi date la misura di quanto sia conosciuto! :asd: E’ un autore triestino (ex professore universitario di letteratura tedesca) che affronta spesso il tema della Mitteleuropa, ma non solo.
Sono a metà di "L'alluce P". E' un po' bizzarro (all'apparenza) ma molto ironico e, se ho ben capito l'intento della Matsuura, dovrebbe trattarsi di una specie di riflessione (sorridente) sulla maniera diversa in cui maschio e femmina vivono la sessualità. Un libro perfetto per Cono, insomma. Ti faccio sapere quando l'ho finito.
Mi accingo ad iniziare "Amore liquido" di Zygmunt Bauman
Qualcuno lo ha già letto?
Ho finito la Matsuura. Il finale è un po' banale, ma il libro vale la pena: è una lettura singolare, nessun Giappone da cartolina, ma un'opera moderna e da meditazione, che parla di sentimento e sesso in diverse sfumature, non tutte piacevoli. Lo stile è ironico e anche nei punti scabrosi c'è un candore di fondo che rende il tutto affascinante. Tutto sommato, sono contenta di averlo letto e te lo consiglio.
Proverò senza dubbio! In questo periodo sono un po' arenata sulla lettura perché sto studiando gli appunti di un corso che ho fatto... Due palle...
L’arminuta, di Donatella di Pietrantonio, premio Campiello 2017: con uno stile stringato, agli antipodi di De Carlo, racconta la vicenda di una quattordicenne che deve tornare alla sua povera famiglia di origine dopo esser stata cresciuta da genitori benestanti.
Sembra promettere bene.
Io ho appena finito "Le città della notte rossa" di William Seward Burroughs che ho letto quasi d'un fiato, poi ho finito "L'arte di collezionare mosche" di Fredrik Sjöberg che avevo lasciato in sospeso agli ultimi capitoli e adesso ho deciso di colmare la lacunca di un classico che ha influenzato le menti della generazione precedente alla mia, ritengo di essere il tipo di persona che avrebbe dovuto leggere "Sulla strada" di Jack Kerouac almeno dieci anni fa, ma meglio tardi che mai.
Sul primo niente da dire, sempre adorato Burroughs, mi piace sapere che non ci sia quasi nemmeno una pagina che non scandalizzerebbe buona parte delle persone che conosco (e non in modo gratuito, quello è facile, metti insieme un paio di situazioni scabrose, condisci con un po' di compiacimento e hai una ricetta pronta per il microonde come un pranzo precotto senza glutine, disgustoso, ma perfettamente digeribile), se non per le droghe, per la quantità di dettagli coloriti inerenti al sesso omosessuale, come dire che mi sono fatto una cultura senza farmi il culo, dato che non ero in vena.
Sul secondo posso solo dire che ci vuole senza dubbio del talento scrivere di qualcosa come le mosche e rendersi interessanti, anche se il ritmo del libro non è costante: la prima metà si lascia leggere proprio piacevolmente, poi meno, comunque il libro è breve perciò si finisce senza problemi.
Sul terzo aspetto di finire prima di fomulare opinioni e giudizi.
Follia, un romanzo psicologico di Patrick McGrath, in cui si narra la storia di un’ ossessione sessuale dal punto di vista di uno psichiatra. Ne è stato tratto anche un film che però io non ho visto.
Alessandro Pluchino, Tempo, cosmologia e libero arbitrio. http://www.pluchino.it/blablabla/TEM...ROARBITRIO.pdf Un saggio filosofico-fisico-psicologico consigliato da una una mia vecchia conoscenza forumistica (di un altro forum)
Che mattone, Tiberio!:asd:
Ho iniziato 'La donna alata' di Joanne Harris. Promette bene. Come sempre i suoi romanzi, del resto.
A Kazuo Ishiguro il premio Nobel della Letteratura 2017
Non ho visto neanche uno dei film tratti dalle sue opere, mi riferisco a "Quel che resta del giorno". Per tacer dei libri...
Ragazzi, abbiamo buone speranze per il futuro: nelle prime pagine de Le nostre anime di notte di Kent Haruf, americano, una vedova più che settantenne (!) giunge a casa di un compaesano, anch’egli vedovo, non ben conosciuto da lei, e gli propone di trascorrere le notti nello stesso letto, visto che non hanno nulla da perdere.
Speriamo sia avvincente.
Dal romanzo è stato tratto il film omonimo con Robert Redford e Jane Fonda che devo ancora vedere.
Poi mi ha deluso, incentrato com’è sui dialoghi tra i due, su quello che mangiano e quello che fanno (nulla di speciale). Nessun approfondimento psicologico ed uno stile davvero piatto. Comunque rimane impressa la tenerezza fra i due vecchietti.
Sicuramente non andrò a vedere il film.