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Riformulo la domanda: Cosa succede all'anima dopo che si è morti e chi la giudica e ne decide la collocazione?
C'è l'aldiquà e c'è l'aldilà.
Se ti appoggi ai testi ci sarà scritto qualcosa, no? Oppure anche te prendi quello che ti fa comodo e sul resto fai lo gnorri?
Tanto per unirti anche tu alla combriccola di chi deresponsabilizza sempre e comunque l'essere che tutto avrebbe creato, che detterebbe le norme e quindi saprebbe chi sbaglia e chi no?
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basta chiederci serenamente se l´ultimo giorno della nostra vita desideriamo essere benedetti o ibernati :D
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Ho copia incollato.
La valle di Ennom a sud-ovest di Gerusalemme, maledetta dal re Giosia (perché sede del culto di Moloch, cui venivano offerti sacrifici umani) e destinata a immondezzaio della città; poiché vi ardeva continuamente il fuoco, nel Vangelo è presa a simbolo dell'Inferno.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
la predestinazione, insomma, è stata un escamotage dialettico obbligato, che Lutero, e poi ancora di più Calvino, hanno adottato per tagliare la testa al toro di tutte quelle postulazioni contraddittorie sulla natura divina e quella di Cristo che la Chiesa aveva superfetato nel corso dei secoli e che incontravano sempre di più le obiezioni di una gran massa di persone, soprattutto in Germania;
No, quand'anche uno sia sommerso da obiezioni, non è obbligato a inventarsi niente. Se arriva a inventarsi qualcosa, può solo proporlo come ipotesi, non come verità di fede.
La predeterminazione non risolve nulla di reale - non so nemmeno se sia servita a zittire i sofisti come te dell'epoca -, ma crea il problema di un Dio assurdo che scriverebbe in anticipo un copione, tutte le nostre battute e tutte le nostre azioni. Ma quale Dio vorrebbe fare una cosa del genere? In quale universo? Mentre ha senso un Dio che propone alle sue creature intelligenti e libere di fare delle scelte.
Già la tua dichiarazione di partenza, di dover sacrificare qualcosa di ciò che affermano i testi sacri, la dice lunga sulla funzione di invenzioni come questa.
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Ma vedi, se dio prevede comunque gli eventi che succederanno, cosa lo spinge a fare quella creazione? E se cambiasse qualche parametro e prevedesse lo stesso gli esiti, cosa lo spingerebbe a fare lo stesso quella creazione?
Quando sai gli esiti non puoi arrabbiarti per quello che succede, l'hai già previsto e sei voluto andare avanti lo stesso. In più, se non vuole il male, cosa spinge dio a creare un mondo dove il male c'è e si manifesta e poi scarica le sue frustrazioni sulle creature che lui ha creato e le ha fatte capaci anche di fare il male e ne ha già previsto le azioni?
Pertanto, tirarsi le martellate sui testicoli è saggio e sano?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Ma vedi, se dio prevede comunque gli eventi che succederanno, cosa lo spinge a fare quella creazione? E se cambiasse qualche parametro e prevedesse lo stesso gli esiti, cosa lo spingerebbe a fare lo stesso quella creazione?
Quando sai gli esiti non puoi arrabbiarti per quello che succede, l'hai già previsto e sei voluto andare avanti lo stesso. In più, se non vuole il male, cosa spinge dio a creare un mondo dove il male c'è e si manifesta e poi scarica le sue frustrazioni sulle creature che lui ha creato e le ha fatte capaci anche di fare il male e ne ha già previsto le azioni?
Pertanto, tirarsi le martellate sui testicoli è saggio e sano?
Ciò che ho evidenziato in neretto è proprio quello che vorrebbe far credere Axe. Un Dio assurdo che predispone tutto… perfino per far male a se stesso. Perché è evidente che sia la ribellione di Lucifero e dei suoi demoni e sia la disubbidienza degli uomini non possono che far male al Creatore. E anche tutte le disavventure e i martìri dei suoi inviati e discepoli non possono che fargli male.
Quindi Dio non ha predeterminato nulla dell'attività delle sue creature, tranne i propri interventi.
Se avesse voluto predeterminare, avrebbe predeterminato tutto per il bene e non ci sarebbe stata libertà di scelta per le creature.
Evidentemente, valutando i costi, i benefici e il risultato finale, è giunto alla conclusione che sarebbe stato meglio procedere con la creazione piuttosto che non procedere.
Noi, al momento, possiamo valutare solo il passato e il presente, che non ci piacciono, e le promesse che non si sono ancora realizzate.
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Ma è tirarsi le martellate sui testicoli. Nel momento in cui prevedi e decidi di proseguire su quella strada, non ti puoi lamentare più di tanto e nemmeno scaricare tutte le colpe su chi hai creato.
Se non vuoi il male crei diversamente o non crei, così ti elimini tutte le beghe e le arrabbiature, inferni, paradisi, burocrazie dell'aldilà e dell'aldiquà
Non capisco quindi questa necessità di creare qualcosa e qualcuno per forza e creare prevedendo gli esiti e poi incazzarsi. Masochismo e "grullaggine" cosmica?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Ma vedi, se dio prevede comunque gli eventi che succederanno, cosa lo spinge a fare quella creazione? E se cambiasse qualche parametro e prevedesse lo stesso gli esiti, cosa lo spingerebbe a fare lo stesso quella creazione?
Quando sai gli esiti non puoi arrabbiarti per quello che succede, l'hai già previsto e sei voluto andare avanti lo stesso. In più, se non vuole il male, cosa spinge dio a creare un mondo dove il male c'è e si manifesta e poi scarica le sue frustrazioni sulle creature che lui ha creato e le ha fatte capaci anche di fare il male e ne ha già previsto le azioni?
Pertanto, tirarsi le martellate sui testicoli è saggio e sano?
E' questione di punti di vista, io penso di essere libero, non di decidere quello che farò domani, poiché come tu dici il domani sarebbe nelle mani di Dio, ma di scegliere oggi quello che voglio fare ora.
Inoltre nel mio piccolo non posso decidere quello che fanno gli altri ma solo quello che io faccio.
Infine se esiste l'inferno od il paradiso e chi ci andrà non rientra certo nelle mie decisioni, al massimo posso pregare che non succeda il peggio.
Tirarmi le martellate sui testicoli credo sia possibile se andassi contro me stesso.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Ma è tirarsi le martellate sui testicoli. Nel momento in cui prevedi e decidi di proseguire su quella strada, non ti puoi lamentare più di tanto e nemmeno scaricare tutte le colpe su chi hai creato.
Se non vuoi il male crei diversamente o non crei, così ti elimini tutte le beghe e le arrabbiature, inferni, paradisi, burocrazie dell'aldilà e dell'aldiquà
Non capisco quindi questa necessità di creare qualcosa e qualcuno per forza e creare prevedendo gli esiti e poi incazzarsi. Masochismo e "grullaggine" cosmica?
Tu hai replicato il tuo intervento e io non posso che replicare la mia risposta:
Evidentemente, valutando i costi, i benefici e il risultato finale, è giunto alla conclusione che sarebbe stato meglio procedere con la creazione piuttosto che non procedere.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
Cono, a me questo può anche star bene; ma se vuoi postulare una libertà umana in un sistema teologico come quello ristiano devi anche rivedere la narrazione tradizionale della creazione e le stesse prerogative divine, altrimenti non tornano più i conti e ti ritrovi con troppi "misteri" insolubili e passi falsi;
quella modifica di dicitura del Padre nostro non è solo un rabberciamento di forma, ma implica tutta una nozione teologica sull'origine degli eventi e i limiti nella presenza di Dio nel Mondo; cioè, affermare che non sia Dio ad indurre, come nella formula tradizionale, è comprensibile; ma impone, ancora una volta, anche la questione della presenza/assenza di Dio nelle circostanze del Male; perché poi i teologi che devono argomentare in dettaglio la modifica non se la possono cavare con la forma o con sofismi semplici per il popolo del Catechismo...
Nel Vangelo...nelle Parole del Cristo, c'è già tutto! Quella che te definisci come "assenza" di Dio di fronte al male, è descritta dal Cristo nella Parabola della zizzania. In poche righe. Con frasi semplici.
Poi la teologia e la filosofia scandagliano, indagano, sviluppano il concetto e fanno esegesi e trattàti, certo. Ma in pectore, nel Vangelo, già c'è tutto!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
E' questione di punti di vista, io penso di essere libero, non di decidere quello che farò domani, poiché come tu dici il domani sarebbe nelle mani di Dio, ma di scegliere oggi quello che voglio fare ora.
Inoltre nel mio piccolo non posso decidere quello che fanno gli altri ma solo quello che io faccio.
Infine se esiste l'inferno od il paradiso e chi ci andrà non rientra certo nelle mie decisioni, al massimo posso pregare che non succeda il peggio.
Tirarmi le martellate sui testicoli credo sia possibile se andassi contro me stesso.
Ma perché parti sempre per la tangente e con le giustificazioni su te stesso?
La domanda è facile, non serve che ti arrampichi sugli specchi con i soliti discorsi contorti. Parlando dell'aldilà ho chiesto chi decide chi va sù e chi va giù. Essendoci un dio immagino sarà compito suo. È questo che ti chiedevo visto che per l'aldiquà tenevi fuori dio o Gesù da giudizi.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Tu hai replicato il tuo intervento e io non posso che replicare la mia risposta:
Evidentemente, valutando i costi, i benefici e il risultato finale, è giunto alla conclusione che sarebbe stato meglio procedere con la creazione piuttosto che non procedere.
Costi di che? Benefici per chi? Boh!!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Costi di che? Benefici per chi? Boh!!
Costi per tutti, Dio compreso, come abbiamo argomentato. Benefici per tutti o quasi… alla lunga.
Ossia. per gli uomini è prevista la fine della punizione all'inferno dopo circa 2500 anni. Per Satana e per i demoni, al momento, è previsto un allontanamento eterno. Nelle Scritture a me note non è prevista una riabilitazione di Satana e dei demoni.
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Non mi sembra un gran risultato alla luce della presenza del male e nel fatto di mettere nei casini le sue creature alla luce dell'onniscienza. Prevedere e continuare sul percorso vuol dire sapere che gli esseri umani staranno male, faranno male e che li vuoi punire forzatamente avendo già previsto il futuro.
I paradossi e le assurdità galoppano.