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conogelato
Siamo fatti per incontrarci, ragazzi!:Per entrare in relazione....per cose grandi! E riduciamo il tutto a una cosa misera....a cavarsela, a non avere problemi....a non dover rendere conto a niente e a nessuno. :(
Vorrei tanto che Crozza venisse una volta su questo forum a leggerti. Ne ricaverebbe un personaggio con cui campare per anni. A volte ho davvero la sensazione che tu ci stia prendendo tutti per i fondelli. Non è possibile che un personaggio così esista davvero.
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Le lasciamo tutte volentieri a te queste "cose grandi"!
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Originariamente Scritto da
Vega
Tipo il cuoco vegano?:D
Più come il Tarcisio di Pisu...
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Originariamente Scritto da
Pazza_di_Acerra
Vorrei tanto che Crozza venisse una volta su questo forum a leggerti. Ne ricaverebbe un personaggio con cui campare per anni. A volte ho davvero la sensazione che tu ci stia prendendo tutti per i fondelli. Non è possibile che un personaggio così esista davvero.
Questa è la sezione più visitata e commentata del Forum. Di gran lunga. Secondo te perchè? Le Persone Reali forse non vi parlano di cose reali? Importanti? Decisive per le loro esistenze?
"E’ importante chiedersi se è possibile amarsi “per sempre”. Questa è una domanda che dobbiamo fare: è possibile amarsi “per sempre”? Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive. Ma è una paura generale, propria della nostra cultura. Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio. Questo non va!"
PAPA FRANCESCO (non conogelato)
https://w2.vatican.va/content/france...fidanzati.html
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Vedi cono, vista dal tuo punto di vista di credente in un dio e proprio questo dio che ha creato i sentimenti mutevoli e non potrebbe essere altrimenti dato che sono funzionali alla,sopravvivenza e devono modularsi a seconda delle circostanze.
Quello su cui tu come pure la tua chiesa siete fissati è una mera sciocchezza, una pretesa assurda, un lavaggio del cervello, una sorta di imposizione.
Che poi il rischio è che si scambi per amore il farsi bastare la minestra, perché tanto l'idea da far passare è che quella c'è e quella deve bastare.
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Nell'affermazione: " Dio è amore" è appunto l'amore la realtà sconosciuta.
Ebbene Gesù non parla di quell'amore che da solo non basta. Nel sua amore c'è la premura verso l'altro. Anzi nel suo tratto essenziale, esso è premura per l'altro al massimo grado.
Nella concezione dell'amore di Gesù, così come dell'immagine di Dio,è determinata la scala dei valori femminili. E questo si manifesta in ciò, che è abolita ogni traccia di ordine giuridico. Gesù non ama con un perché, il Dio di Gesù non ama con un perché. Piuttosto qui si tratta di una creatività spontanea che con ovvia naturalezza cerca o rende possibile lo scambio della parola, il contatto, la reciproca accettazione nella comunità "non fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette".
Secondo il modo di pensare di Gesù, Dio non cerca più nessuna soddisfazione per la sua maestà offesa, non cerca né sacrifici né alcuna riparazione legale. In che consiste, infatti, la sua maestà e la sua gloria, più ancora la sua gioia?
Consiste in questo: che l'uomo, curvo su se stesso, isolato e intristito, si possa aprire alla creatività della potenza eterna. La maestà di Dio consiste in ciò, che la propria creatività raggiunga la sua meta risanatrice, che il figliol prodigo torni a casa, che la dramma perduta si lasci raccogliere e che la pecorella smarrita si faccia portare all'ovile. La grande "gioia in cielo" è per il peccatore che cambia vita.
Quest'agape è "premura" che non si stanca, è la premura in generale, la pura gioia della premura che è creatività.
Lutero ha penetrato nel modo più geniale questo tratto fondamentale dell'amore di Gesù. Infatti la iustitia Dei, la giustizia di Dio della quale egli parla, non consiste nell'esigere qualcosa a cui in pratica non si può corrispondere, ma consiste invece nel dare a cui ci si può aprire. Questa intuizione ha rappresentatoper lui la porta paradisi, come dice all'inizio della sua Opera Latina; ha rappresentato l'accesso alla comprensione del Vangelo in generale.
Nel suo primo commento alla lettera ai romani, egli spiega in che consiste la gioia di Dio, quale grande artefice. Essa consiste non nel lasciare gelosamente per sé il suo essere artefice e maestro, ma nel fare dei suoi apprendisti e lavoranti dei maestri, sui similis facit, li fa simili a sé, li innalza a sé. Dio è creazione riparatrice , nel cui principio sta il provvedere ed il custodire.
Dunque l'immagine di Dio è coniata secondo l'ordine dei valori femminili.
Ma la scala dei valori maschili non manca, e solo così questa immagine di Dio è,per la prima volta "integra".
L'agape, l'amore o la buona novella si risolvono in un'unica esigenza: tu dovresti lasciarti fare dei doni! Ma effettivamente "dovresti"! Dovresti in modo incondizionato, assoluto. Qui non si può tergiversare o discutere, perché è questione di vita o di morte. Questa è una chance assoluta: colui che la esclude viene eliminato come l'albero di fico che non porta frutto; più precisamente costui causa a sé stesso un'assoluta regressione. Nessun kantiano imperativo categorico può competere con l'estremo "tu dovresti" che è insito nell'amore di Gesù. Infatti, qui non si tratta di una parola che ha a che fare con la semplice dignità umana. Si tratta piuttosto del fatto che l'uomo voglia o non voglia essere quel che può essere, o meglio, che voglia o non voglia essere quel che deve essere: immagine di Dio e suo collaboratore, aperto ai valori di quella creatività che oltrepassa ogni realizzazione finora raggiunta, aperto insomma eternamente alla trascendenza di sé. Perché così è "l'uomo", "solo" così. Perciò egli dovrebbe rispondere in modo incondizionato ed assoluto. Ed in quanto questo amore è "rendimento" l'intera scala dei valori di realizzazione maschili vi è contenuta: è assunta nell'uno-unico rendimento che assolutamente conta.
Brano quasi di conclusione tratto dal libro "Gesù, la maschilità esemplare - La figura di Gesù secondo la psicologia del profondo" di Hanna Wolff
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Dunque l'immagine di Dio è coniata secondo l'ordine dei valori femminili.
Ma la scala dei valori maschili non manca,
che sarebbero ?
perché è nella procedura che si capisce la legge;
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Nessun kantiano imperativo categorico può competere con l'estremo "tu dovresti" che è insito nell'amore di Gesù. Infatti, qui non si tratta di una parola che ha a che fare con la semplice dignità umana. Si tratta piuttosto del fatto che l'uomo voglia o non voglia essere quel che può essere, o meglio, che voglia o non voglia essere quel che deve essere: immagine di Dio e suo collaboratore
eh, non è che basta dire così; bisogna spiegare, argomentare, altrimenti è fuffa;
perché il fatto che Kant faccia della libertà un marcatore di dignità umana non esclude la sostanziale divinità dell'imperativo categorico, come elemento che si impone e determina l'essere, proprio in continuità con Lutero, la cui posizione è descritta abbastanza bene, fedelmente.
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axeUgene
che sarebbero ?
Il rendimento è il valore della maschile, sottratto al legalismo sterile. La ricettività è il valore del femminile, infatti il padre che aspetta il ritorno del figlio assomiglia più ad una madre, anche il pastore che lascia le 99 e va alla ricerca della pecora perduta è un valore della femminilità.
Questi valori o caratteri in Gesù si fondono a perfetta integrazione.
Che cos'è l'essere uomo nel modo della femminilità? Senza dubbio in contrapposizione al rendimento sarà dominante la parole "ricettività". Il modo caratteristico di essere non sarà duro, angoloso, tutto teso all'obbiettivo, ma sarà tenero, arrotondato, fluente, liquido, flessibile. Qui il tratto sessuale si manifesta come lo stringersi affettuosamente , che deriva da uno stare-sempre-vicino-all'essere-. Di contro al maschile progettarsi fuori e confermarsi attraverso il suo rendimento, sta qui il motivo dominante del riferirsi ad un interno, a qualcosa di essenzialmente interiore, al di dentro delle cose, infine al mistero dell'essere. ladesione all'essere, i valori dell'essere, la vicinanza dell'essere stesso, tutto ciò addirittura circonda il femminile, avvolgente, custodente, provvidente, alla stessa maniera di come le vesti della donna fluttuano intorno alla sua figura.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
perché è nella procedura che si capisce la legge;
spiegati meglio, non capisco che vuoi dire.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
eh, non è che basta dire così; bisogna spiegare, argomentare, altrimenti è fuffa;
perché il fatto che Kant faccia della libertà un marcatore di dignità umana non esclude la sostanziale divinità dell'imperativo categorico, come elemento che si impone e determina l'essere
Prova a spiegare tu, ne sarei contento, io non mi ricordo molto di Kant, mi faresti fare una grossa ricerca. L'ho preso per buono, mi sono fidato di Hanna:asd:
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
spiegati meglio, non capisco che vuoi dire.
quello che segue: tu citi due termini, ma solo quando spieghi le conseguenze e le implicazioni del disposto dove ci sono quei termini, si capisce il senso del disposto stesso; come una legge che preveda due parti potenzialmente paritarie, ma in cui l'onere procedurale di rivendicare quella parità spetta ad una delle due parti, che se non si attiva, invece, resta menomata; succede spesso;
Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Il rendimento è il valore della maschile, sottratto al legalismo sterile. La ricettività è il valore del femminile
dove starebbe scritto ? e cosa sono, cosa implicano questi presunti valori associati al genere;
perché qui puoi anche riferirli a circostanze neutre, ma chi aderisce a questa concezione poi ne trae del suo, pensando che effettivamente quelli sono "i" valori di quel genere, accetta il postulato;
puoi dire innocuamente che il pastore agisce in modalità femminile, ma poi potresti anche interpretare il postulato nel senso di dire che la donna deve attenersi al suo valore e non essere "di rendimento", ma attenersi alla "ricettività"; soprattutto se attribuisci a Gesù l'idea, in modo da legittimarla, con tutti i "carismi".
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Prova a spiegare tu, ne sarei contento, io non mi ricordo molto di Kant, mi faresti fare una grossa ricerca. L'ho preso per buono, mi sono fidato di Hanna:asd:
beh, come dire brevi cenni sull'universo :asd:
che ti posso dire ? in modo alquanto inopportuno, perché riduttivo, ti dirò che Kant è la traduzione filosofica di Lutero; e cioè una rarefazione estrema e spersonalizzazione della divinità, spiegata in termini logici; una cosa che è in nuce in Lutero, ma che quello ovviamente non poteva esprimere, e nemmeno voleva; in questa cosa c'è la radice della modernità formalizzata, della religiosità moderna e della stessa etica laica;
siccome Hanna deve fare la predicatrice, non può riconoscere l'identità dell'Imperativo categorico con la coscienza luterana, perché ciò equivarrebbe a riconoscere una parità tra etica laica e etica religiosa; ma non argomenta, citando una celebre frase di Kant che non c'entra nulla con ciò che vorrebbe affermare.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
dove starebbe scritto ?
Lo scrive lei, ma spesso si rifà a Frued, Jung, ed a pensatori di scuola orientale. Purtroppo sono qui da mia moglie e sono di passaggio comunque ho intenzione di chiarire, e mi ci vuole un po' di tempo, altrimenti potrei sintetizzare. Secondo gli psichiatri che sopra ho citato, in tutti gli uomini ed in tutte le donne risiedono valori maschili e femminili soprattutto nell'inconscio che viene definita zona d'ombra. Quando questi valori arrivano al nostro conscio possono integrarsi trovandone ragione oppure possono essere rigettati causando regressioni che spesso sfociano in patologie regressive portando il più delle volte ad infantilismo.
L'integrazione di queste due componenti non è facilmente raggiungibile portando ad esempio nei maschi ad autoritarismo e sopraffazione mentre nelle donne spesso conduce all'imitazione dell'uomo, sfociando nel femminismo, il che per una donna è assai deleterio; come scusante c'è da dire che la donna nella lunga storia umana è stata sempre sottomessa dall'uomo soprattutto se maschilista ed autoritario, come è successo nelle religioni, specialmente in quella Ebraica ed in quella Cristiana dove è vissuta sempre ai margini quando non è stata considerata addirittura diabolica, vedi la caccia alle streghe.
Ebbene in Gesù questi valori che tutti ereditiamo della mascolinità e della femminilità hanno avuto una superba integrazione, e poiché, essendo egli di genere maschile, vuol dire che è stato un perfetto uomo con gli uomini come è stato un perfetto uomo con le donne. Di conseguenza anche le sue parabole riflesso del suo pensiero fanno intravvedere un Dio Padre con quelle caratteristiche di integrazione perfetta.
Questo detto di getto su ciò che ho letto, ma se vuoi possiamo approfondirlo domani.
Buona notte.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Lo scrive lei, ma spesso si rifà a Frued, Jung, ed a pensatori di scuola orientale.
appunto, opinione sua; non dato di fatto;
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Secondo gli psichiatri che sopra ho citato, in tutti gli uomini ed in tutte le donne risiedono valori maschili e femminili soprattutto nell'inconscio che viene definita zona d'ombra. Quando questi valori arrivano al nostro conscio possono integrarsi trovandone ragione oppure possono essere rigettati causando regressioni che spesso sfociano in patologie regressive portando il più delle volte ad infantilismo.
a parte che psicanalisi non è psichiatria e non è riconosciuta come scienza, Freud e Jung parlano di quelle componenti come culturali, non naturali e necessarie; i modelli con cui il soggetto si relaziona, i "valori", sono acquisiti culturalmente;
Citazione:
Ebbene in Gesù questi valori che tutti ereditiamo della mascolinità e della femminilità hanno avuto una superba integrazione, e poiché, essendo egli di genere maschile, vuol dire che è stato un perfetto uomo con gli uomini come è stato un perfetto uomo con le donne. Di conseguenza anche le sue parabole riflesso del suo pensiero fanno intravvedere un Dio Padre con quelle caratteristiche di integrazione perfetta.
mah... non capisco da dove venga fuori questa considerazione; ma il punto essenziale è l'altro:
Citazione:
L'integrazione di queste due componenti non è facilmente raggiungibile portando ad esempio nei maschi ad autoritarismo e sopraffazione mentre nelle donne spesso conduce all'imitazione dell'uomo, sfociando nel femminismo, il che per una donna è assai deleterio; come scusante c'è da dire che la donna nella lunga storia umana è stata sempre sottomessa dall'uomo soprattutto se maschilista ed autoritario
ancora non spieghi cosa implichi "di rendimento" e "ricettivo;
poi, come vedi, dovendo citare il femminismo "deleterio per la donna" - secondo te - si mostra bene il lato politico della religione, e il perché poi si chieda conto su qualcosa che non si limita affatto al sentimento personale, ma diventa morale pubblica;
"ricettivo" evoca passività e subordinazione; mentre il "rendimento" evoca il lavoro, il comando;
non è troppo difficile riconoscere l'evocazione dei famosi "carismi", ai quali così si attribuisce l'associazione con l'autorevolezza di Gesù per il cristiano;
in buona sostanza, si fornisce una base ideologica sacralizzata ad un assetto di potere che configura ruoli, autorizza l'uomo a rivendicare il "suo" in nome di Dio, e ammonisce la donna ad essere "ricettiva", e non "di rendimento";
per questo dico che la religione diventa un'arma, con la sig.ra Wolff che contribuisce ad armare coloro che sono convinti o trovano utile pensare che la donna abbia un suo ruolo, suoi "valori", cui dovrebbe attenersi;
tu sei una brava persona, ragionevole;
ma le idee vanno per conto loro, e legittimarle arma la mano a chiunque.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
portando ad esempio nei maschi ad autoritarismo e sopraffazione mentre nelle donne spesso conduce all'imitazione dell'uomo, sfociando nel femminismo, il che per una donna è assai deleterio; come scusante c'è da dire che la donna nella lunga storia umana è stata sempre sottomessa dall'uomo soprattutto se maschilista ed autoritario
tanto per precisare, io non avrei difficoltà a definirmi femminista;
al contrario di te che lo trovi "deleterio per la donna", io trovo il femminismo necessario proprio per smantellare gli impliciti retorici prodotti dalla cultura dominante, patriarcale;
già parlare di "imitazione dell'uomo" implica una standardizzazione di ruoli; te ne accorgi bene se vai a fare un esempio concreto di imitazione, o scimmiottamento dell'uomo, come dice Cono;
in cosa consisterebbe ? nel fare cosa ? prova a fare un esempio concreto qualsiasi e l'ideologia sottesa apparirà chiarissima ed evidente.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
ancora non spieghi cosa implichi "di rendimento" e "ricettivo;
Una cosa alla volta. Esaminiamo il senso di rendimento.
Stare al mondo con rendimento qui non significa in generale lavorare o fare necessariamente qualcosa. Questo sarebbe giusto per entrambi i sessi.
Il modo di rendere maschile implica un'originaria distanza rispetto alla vita, che egli deve prima cercare sempre di vincere e superare. Egli deve prima ed ogni volta confermarsi, attraverso il suo rendimento; e soltanto così, propriamente è "qui"- Tale originale diastasi dalla vita e la conseguente intenzione fondamentale del superamento nel rendimento, sono la cosa decisiva in questo modo di essere uomo. Da qui, la continua spinta a dominare le cose, ad afferrarle, e l'esigenza di andare avanti. la dinamica psicologica sta qui nell'essere sempre orientati in modo intenzionale. Di conseguenza assumono un valore importante la responsabilità, la volontà ed il dovere, come pure le prese di posizione, la decisione e la risolutezza. Il modo di attuazione maschile è sempre un progettarsi fuori nel mondo. E ciò può apparire una cosa dura, senza alcun riguardo per gli altri nella volontà di raggiungere una meta. Ciò ha in sé un che di rivoluzionario, in ogni caso un che di impassibile nell'andare allo scopo, e farsi valere.
Dove troviamo questo tipico modo di attuazione maschile nell'esistenza di Gesù?
Se lo vuoi sapere c'è un seguito:asd:, per adesso ciao
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crepuscolo
Una cosa alla volta. Esaminiamo il senso di rendimento.
Stare al mondo con rendimento qui non significa in generale lavorare o fare necessariamente qualcosa. Questo sarebbe giusto per entrambi i sessi.
Il modo di rendere maschile implica un'originaria distanza rispetto alla vita, che egli deve prima cercare sempre di vincere e superare. Egli deve prima ed ogni volta confermarsi, attraverso il suo rendimento; e soltanto così, propriamente è "qui"- Tale originale diastasi dalla vita e la conseguente intenzione fondamentale del superamento nel rendimento, sono la cosa decisiva in questo modo di essere uomo. Da qui, la continua spinta a dominare le cose, ad afferrarle, e l'esigenza di andare avanti. la dinamica psicologica sta qui nell'essere sempre orientati in modo intenzionale. Di conseguenza assumono un valore importante la responsabilità, la volontà ed il dovere, come pure le prese di posizione, la decisione e la risolutezza. Il modo di attuazione maschile è sempre un progettarsi fuori nel mondo. E ciò può apparire una cosa dura, senza alcun riguardo per gli altri nella volontà di raggiungere una meta. Ciò ha in sé un che di rivoluzionario, in ogni caso un che di impassibile nell'andare allo scopo, e farsi valere.
ma perché tutto ciò non dovrebbe valere anche per la donna ?
di cosa si tratterebbe, di una circostanza naturale, innata ? ricavata come, in termini oggettivi e scientifici ?
capisci che non è molto diverso da dire: i contadini sono ignoranti; la loro attitudine, il loro valore, è zappare la terra; grazie, se non hanno la possibilità di studiare :asd:
se non educhi le donne a farsi valere, ala volontà di raggiungere una meta, ecc... è ovvio che ti procuri le "prove" per dimostrarne l'inattitudine;
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Dove troviamo questo tipico modo di attuazione maschile nell'esistenza di Gesù?
Se lo vuoi sapere c'è un seguito:asd:, per adesso ciao
aspetto fiducioso;
così come aspetto esempi concreti della donna femminista che "emula l'uomo"; tanto per capire dove sta il deleterio e che consigli si potrebbero trarre dall'affermazione.
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Sull'"aspetto fiducioso" prima però bisognerebbe chiarire almeno due aspetti.
Primo - quello che ho riportato, come detto alla fine del riporto:asd:, è tratto da un libro che ho letto ed in parte condiviso, quindi sono mie idee acquisite, indirette; questo per dire che la discussione potrebbe procedere in forma blanda e non puntigliosa poiché il libro non l'ho scritto io.
Secondo - la stessa autrice si rifà a persone degne di considerazione come Freud e Jung, e se tu non puoi accettarle come validanti, il discorso non progredisce, anzi rischia di fermarsi essendo stati messi in discussione certi fondamenti a cui la scrittrice fa riferimento.
Questi due punti sono essenziali per il buon andamento della discussione, poi ovviamente ognuno esprime i sui punti di vista senza pretesa ma solo per il gusto di parlarne.
Detto questo è necessario quindi, a priori , che io sappia dove tu vuoi andare a parare.
Tu mi parli di contadini e io lo stesso, ma te ne cito solo due; essi si apprestano a preparare un campo per la semina, uno ha faticato come un mulo nel prendere l'aratro, nel montarlo dietro i buoi ed ha cominciato da un'ora ad arare; l'altro, che non ha fatto nulla, dovendo solo prenotare il campo e dare assistenza, se ne esce bellamente col dire: torniamo indietro perché abbiamo sbagliato campo:asd:. Ti sembra una cosa normale, come pensi che gli abbia risposto il primo contadino?:rotfl:
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Comunque visto che me lo ero preparato e se lo porto evidentemente un po' lo condivido vado avanti tornando indietro.
Secondo C. G. Jung, anima nel caso dell'uomo e animus nel caso della donna sono termini tecnici o figure simboliche, che rappresentano l'inconscia appartenenza controsessuale dell'anima. Sicché, per il pieno sviluppo personale, l'uomo deve realizzare ed integrare esistenzialmente la sua anima e la donna il suo animus, cioè essi devono vivere la componente complementare della loro struttura psichica. Nell'uomo l'anima, come risulta dall'esperienza, si esprime nelle figure simboliche femminili dei sogni; nella donna, l'animus parla nelle figure simboliche maschili. Essi si integrano nella misura in cui il significato inerente ai simboli aderisce alla coscienza, la quale con ciò viene potenzialmente dilatata e resa più idonea ad un'adeguata azione. E quanto il processo di integrazione progredisce, tanto più le simbolizzazioni retrocedono: anima e animus diventano sempre più delle funzioni psichiche abituali.
In effetti io ritengo, dice l'autrice, che questa concezione dell'anima-animus di Jung, con le conseguenti affermazioni sull'integrazione e l'individuazioni dell'uomo, sia fondamentale per la maturazione psichica e per una ulteriore coscientizzazione dell'umanità.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Sull'"aspetto fiducioso" prima però bisognerebbe chiarire almeno due aspetti.
Primo - quello che ho riportato, come detto alla fine del riporto:asd:, è tratto da un libro che ho letto ed in parte condiviso, quindi sono mie idee acquisite, indirette; questo per dire che la discussione potrebbe procedere in forma blanda e non puntigliosa poiché il libro non l'ho scritto io.
Secondo - la stessa autrice si rifà a persone degne di considerazione come Freud e Jung, e se tu non puoi accettarle come validanti, il discorso non progredisce, anzi rischia di fermarsi essendo stati messi in discussione certi fondamenti a cui la scrittrice fa riferimento.
Questi due punti sono essenziali per il buon andamento della discussione
beh, in tal caso, considera che
a) i luminari della psicanalisi hanno espresso idee interessanti, ma non scienza; e sono le idee a dover essere discusse, non convalidate dall'autorevolezza o stimabilità di chi le ha espresse;
b) bisogna vedere quali idee, e con quale correttezza l'autrice avrebbe citato, anche se dato il presupposto a) non sarebbe nemmeno troppo necessario;
vista dalla mia angolazione - e non per pregiudizio, ma per il dato evidente che Gesù non tratta la questione dei ruoli e dei generi - a me sembra una tesi che cerca di accreditare una teoria dei generi apparentandola a Gesù in qualche modo:
il lettore è colpito dall'idea che Gesù incarnerebbe i principi maschili e femminili e dimentica di esercitare una vigilanza critica sulla realtà di quei principi, accettandoli come un fatto, tanto più che essi sarebbero presenti in Gesù;
se, come immaginabile, il lettore è educato ad una concezione tradizionalista dei ruoli, questa lettura, apparentemente incentrata su Gesù, ha l'effetto di puntellare la convinzione dottrinaria che vi siano dei "carismi", dei ruoli;
ed ecco confezionato un pamphlet ideologico di facile presa; apparentemente si parla di Gesù; in realtà il messaggio è sociale, politico, e si attiva da sé, per così dire, dato che va a rafforzare un pregiudizio;
probabilmente, un buon retore e letterato sarebbe in grado di fare lo stesso, dipingendo un Gesù patriottico, guerriero, sterminatore di nemici, attingendo in modo selettivo alle fonti, nonostante quelle avverse, e legittimare cristianamente un patriottismo aggressivo e guerriero; anzi, è molto probabile che qualcuno l'abbia fatto, fine Ottocento, quella era l'epoca di queste cose;
il presupposto assiomatico vale per dio, dato che non è possibile verificare; ma tutti gli altri presupposti di quel tipo impediscono le discussione, perché se io parto dal presupposto che gli asini volino per dimostrare che gli asini volano, che discussione vuoi fare ? :asd:
idem per i valori maschili e femminili: se mi chiedi di ammettere e non discutere quelli, come presupposto, senza alcuna prova, stai enunciando un dogma, una catechesi; io che ci sto a fare ?
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Originariamente Scritto da
axeUgene
beh, in tal caso, considera che
a) i luminari della psicanalisi hanno espresso idee interessanti, ma non scienza
Questo occorre che te lo dica subito.
Nella religione e nella interpretazione dei testi sacri non esiste scienza, anzi a volte è superstizione. Se mi piace questa idea della psicologia del profondo applicata alla figura di Gesù è perché più facilmente ne emerge un personaggio nella sua unicità incondizionato, rispetto alla uniforme massa condizionata, conscia ma soprattutto inconscia.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
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il lettore è colpito dall'idea che Gesù incarnerebbe i principi maschili e femminili e dimentica di esercitare una vigilanza critica sulla realtà di quei principi, accettandoli come un fatto, tanto più che essi sarebbero presenti in Gesù;
Più che incarnare i principi maschili e femminile, la scrittrice mette in risalto l'essere uomo di Gesù, nel vero senso della parola, cioè uomo con gli uomini e uomo con le donne, non donna, bada bene. Le parabole citate del padre che aspetta con ansia il figlio che ritorni, della donna che ritrova finalmente la dramma perduta e il pastore che si mette alla ricerca della pecora smarrita, ,non dicono che Gesù fosse femminile, ma dice quanto Gesù apprezzasse certi aspetti femminili, più di quelli maschili, che nel caso del padre potrebbe essere: "quando vuole o quando si sarà stancato tornerà"; per la dramma la donna potrebbe mascolinamente dire: "e chi se ne frega, non mi vado certo a smattire per cercarla", e del pastore: "c'è ne ho già 99 da badare se la vado a cercare chissà che può succedere".
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Originariamente Scritto da
axeUgene
cerca di accreditare una teoria dei generi apparentandola a Gesù in qualche modo:
se, come immaginabile, il lettore è educato ad una concezione tradizionalista dei ruoli, questa lettura, apparentemente incentrata su Gesù, ha l'effetto di puntellare la convinzione dottrinaria che vi siano dei "carismi", dei ruoli;
Liberissimi di farlo ma io so per esperienza che i dogmi, i carismi, i ruoli, ecc, lasciano il tempo che trovano, non permettono la maturazione e l'accrescimento personale, eventualmente di gruppo, ed io so anche questo per esperienza che nei gruppi ci sono molte partecipanti che preferiscono non pensare troppo, perché costa fatica, allora si lasciano tranquillamente trasportare. E dov'è quella maturazione personale che la Wolff si augura?
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Originariamente Scritto da
axeUgene
ed ecco confezionato un pamphlet ideologico di facile presa; apparentemente si parla di Gesù; in realtà il messaggio è sociale, politico, e si attiva da sé, per così dire, dato che va a rafforzare un pregiudizio;
E quale sarebbe il pregiudizio?
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Originariamente Scritto da
Vega
Vedi cono, vista dal tuo punto di vista di credente in un dio e proprio questo dio che ha creato i sentimenti mutevoli e non potrebbe essere altrimenti dato che sono funzionali alla,sopravvivenza e devono modularsi a seconda delle circostanze.
Quello su cui tu come pure la tua chiesa siete fissati è una mera sciocchezza, una pretesa assurda, un lavaggio del cervello, una sorta di imposizione.
Che poi il rischio è che si scambi per amore il farsi bastare la minestra, perché tanto l'idea da far passare è che quella c'è e quella deve bastare.
C'è un Medico, da qualche parte, che dispone di una cura radicale e decisiva contro il tuo cancro: Te ne interessi? Ci vai? Fai di tutto per avere un appuntamento? Credo di si.
La Chiesa fà un annuncio simile, Laurina: C'è Uno, che è Dio, che ha vinto la Morte a tuo vantaggio. Te, Laura Vega dal Valdarno aretino....non muori più!
"Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». (Giovanni 11)
Altro che lavaggio del cervello.....
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Originariamente Scritto da
axeUgene
probabilmente, un buon retore e letterato sarebbe in grado di fare lo stesso, dipingendo un Gesù patriottico, guerriero, sterminatore di nemici,
Sai che sputtanata, sarebbe meglio, dopo, che cambiasse nome e città:asd:.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
il presupposto assiomatico vale per dio, dato che non è possibile verificare; ma tutti gli altri presupposti di quel tipo impediscono le discussione, perché se io parto dal presupposto che gli asini volino per dimostrare che gli asini volano, che discussione vuoi fare ? :asd:
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Infatti su Dio la puoi pensare come ti pare, mica ti uccide per quello.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Com'è che ti sei intromesso?:asd:
A proposito, cono, questa sera su Focus c'è la Bibbia.