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Non t'amo come se fossi rosa di sale
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di s
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Meriggiare pallido e assorto
[I]
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe dei suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'
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C'era il mio thread Poesie identico a questo... ma è affondato :bua: :bua:
Che ne dici Xil di unire? O fra sezione e sottosezione non si può?
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Nella nebbia
Strano, vagare nella nebbia!
E' solo ogni cespuglio ed ogni pietra,
né gli alberi si scorgono tra loro,
ognuno è solo.
Pieno di amici mi appariva il mondo
quando era la mia vita ancora chiara;
adesso che la nebbia cala
non ne vedo più alcuno.
Saggio non è nessuno
che non conosca il buio
che lieve ed implacabile
lo separa da tutti.
Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è solitudine.
Nessun essere conosce l'altro
ognuno è solo.
herman hesse
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I SEDUTI
[I]Neri di cisti, butterati, gli occhi cerchiati di verde,
Le dita gnoccolute abbarbicate al femore,
L'occipite cosparso di repellenti placche,
Come lebbrose infiorescenze dei muri vecchi,
Hanno innestato in amori epilettici
La bizzarra ossatura sui grandi scheletri neri
Delle Sedie; i loro piedi alle sbarre rachitiche
S'allacciano, mattina e sera!
Questi vecchi si son sempre intrecciati alle sedie,
Sentendo i soli ardenti rendergli lucida la cute,
O, gli occhi fissi ai vetri dove fondono le nevi
Tremando col dolente tremito del rospo.
E le Sedie usano loro dei favori: abbrunita,
La paglia cede ai lati delle loro reni;
L'anima dei vecchi soli si riaccende, rinchiusa
Nelle tracce di spighe dove fermentava il grano.
E i Seduti, coi denti alle ginocchia, verdi pianisti,
Tamburellando sotto la sedia con tutte le dita,
Ascoltano sciabordare tristi barcarole,
E quei loro zucconi si abbandonano in un dondolio d'amore.
Per carit
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[QUOTE=Zazzauser]C'era il mio thread Poesie identico a questo... ma
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S'ode ancora il mare
[I]Gi
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A. De Musset
[I]Tremila dolci nomi tremila nomi di donna,
Non uno che non abbia balbettato piangendo.
E quel fuoco d'amore che divorava il tuo cuore,
Che quando moristi dalle tue vene in fiamma
Risal
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Io sono verticale
Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
succhiante minerali e amore materno
così da poter brillare di foglie a ogni marzo,
né sono la beltà di un'aiuola
ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.
Confronto a me, un albero è immortale
e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa:
dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca l'audacia.
Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle,
alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo più perfetto -
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me più naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
e sarò utile il giorno che resto sdraiata per sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.
(Sylvia Plath)
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Giorgio Caproni
Professio
Dio non c'è,
ma non si vede.
Non è una battuta: è
una professione di fede
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Pianto antico
[I]L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da' bei vermigli fior,
nel muto orto solingo
rinverd
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Non recidere, forbice, quel volto
Non recidere, forbice, quel volto,
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.
Un freddo cala...Duro il colpo svetta.
E l'acacia ferita da sé scrolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di Novembre.
[Eugenio Montale]
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