invece della polizia poteva portarsi qualche guardia svizzera delle sue.
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invece della polizia poteva portarsi qualche guardia svizzera delle sue.
[QUOTE=Ettorre;809683]Per Mattia: Scusami davvero non capisco quali siano state secondo te le modalit
[QUOTE=The Evil Twin;809819]Ovvio che dopo quanto successo ci fossro dei controlli, anche allo stadio pu
Dai Mat,
L'Università è un luogo pubblico al pari di una piazza.
Quello che è successo è gravissimo...
X Evil:
Io sono uno studente della Sapienza. E sono rimasto fuori. E non per mia volontà. Così anche per gli studenti che dovevano fare un esame.
Inoltre, giusto per chiarire, la Sapienza non è un luogo chiuso. E' una città universitaria.
La manifestazione doveva avvenire nella piazza della Minerva (una piazza dunque).
X Mattia:
No, sarò scemo ma non ho capito. Dici che la questione è nella modalità. Ma che ne sai di quale sarebbe stata la nostra modalità? Non ci siamo neanche potuti avvicinare alla Minerva.
X Cono:
Ma come fai a starnazzare di dialogo? A chi è stato impedito di esprimersi? Al Papa o a noi?
Nota generale, il rischio di agitazioni c'è sempre. Tante volte si è manifestato nella piazza della Minerva. E non mi pare di ricordare molte volte nelle quali questo ci è stato impedito.
E state sicuri che certe erano manifestazioni ben pù "arrabbiate" (tipo quelle vs Berlusconi).
Ecco.
Appunto...
Quest'occupazione dell'Università da parte delle forze di polizia puzza di rappresaglia lontano un miglio...
[QUOTE=Ettorre;809902]X Evil:
X Cono:
Ma come fai a starnazzare di dialogo? A chi
Non so chi sia lo studente intervistato, né ho visto tale intervista.
So bene che hai tuoi occhi la sua testimonianza sia attendibile quanto la mia, io però testimonio che non mi hanno fatto entrare. E non mi hanno chiesto il tesserino. Mi hanno detto "spiacente di qui non può passare" cortese ma, mi pare, inequivocabile.
Anche perchè, nel caso avessero fatto entrare gli iscritti allora la manifestazione ci sarebbe stata, dato che era organizzata dai collettivi dei vari dipartimenti (della Sapienza, non della Bocconi), ad esempio io faccio parte del collettivo di matematica.
Quanto a prendersela con Veltroni e Mussi era nostra intenzione fin dall'inizio:), non ti preoccupare.
Specialmente nel mio caso, dato che ODIO WV.
Visto i toni della partenza (con tanto di cartelli in giro per la città) e forte di cinque anni di esperienza di vita universitaria posso facilmente immaginare come sarebbe andata a finire.
Comunque, ribadisco, non sto facendo il processo al condizionale: per me è stato errato già il punto di partenza, che ha chiaramente offerto al Vaticano la possibilità di mostrarsi all'opinione pubblica come vittima, segnando un buon punto a suo favore.
Bravi, continuate così a difendere le vostre posizioni. Mi raccomando. :rolleyes:
Ecco, Krimel pare sia d'accordo con me. Tralaltro.
applausi per Lord.
Il comunicato degli studenti.
Una grande vittoria, una pagina importante della vita politica del paese.
Non tanto e non solo perché il papa ha deciso di rinunciare all'inaugurazione dell'anno accademico de La Sapienza previsto per giovedì 17 gennaio, ma anche e soprattutto perché una verità è stata confermata.
La decisione del papa, infatti, dimostra in modo evidente che le istituzioni ecclesiastiche di Benedetto XVI non accettano dissenso, né differenza, né libertà di parola.
L'occupazione del rettorato che abbiamo fatto quest'oggi è stata un grande successo perché ha ottenuto un risultato che qualifica la democrazia e ne garantisce il funzionamento: la libertà di espressione, la libertà di contestare opinioni, posizioni e poteri che vengono ritenuti lesivi dei diritti di tutti.
Non si è trattato né di violenza, né di una cacciata, ma di un esercizio di libertà!
L'attacco ai diritti e alle libertà da parte di papa Ratzinger non è cosa nuova e non è invenzione intollerante di un gruppuscolo di laici: ogni giorno gli attacchi alla 194, alla decisione delle donne; ogni giorno l'attacco alle libere scelte sessuali; ogni giorno la crociata contro la laicità delle istituzioni pubbliche.
Per non parlare della richiesta pressante di destinare le risorse pubbliche alle strutture formative e di cura cattoliche (lo schiaffeggiamento per Veltroni e Marrazzo della scorsa settimana).
Questo papa è persona di grande intelligenza, dotato di un pensiero forte, indisponibile alle mediazioni: oggi lo ha dimostrato in modo chiaro (a noi e a tutti quelli che per il loro vuoto politico attendevano una benedizione)! Dicendo di no all'inaugurazione Ratzinger non lascia dubbi, né ambiguità: non accetta la possibilità di critica e di dissenso.
Non è il pericolo sicurezza che lo ha spinto a rinunciare, ma il fatto che docenti e studenti ritenevano la sua visita inopportuna e hanno lottato in questi giorni per poter pronunciare queste parole.
La richiesta di non militarizzare l'università, la richiesta di poter contestare la sua presenza all'interno della città universitaria evidentemente lo hanno indispettito.
La disarmonia che tiene lontano il papa per noi ha un altro nome, si chiama democrazia. L'università non è una famiglia, ma uno spazio pubblico, dove la ragione si esercita con il confronto e le divergenze, anche aspre.
Chi sono dunque gli intolleranti? È questa la domanda che rivolgiamo alla stampa e alla politica.
È intollerante chi chiede di poter manifestare all'interno della propria università o chi voleva una vetrina senza incrinature e senza rumori dissonanti?
Un elogio va al coraggio dei tanti docenti che con fermezza e passione hanno detto quanto tutta la comunità scientifica italiana avrebbe dovuto dire a gran voce: il pensiero di Ratzinger non ha a cuore la scienza e l'autonomia della ricerca.
Questa affermazione che da sola giustifica tanto coraggio sembra suono impercettibile per i tanti che nel mondo politico attaccano docenti e studenti, definendoli mostri laici e integralisti.
Ci vuole davvero scarsa dignità a non prendere sul serio le parole di Ratzinger, perché solo chi non le prende sul serio può ritenerle innocue per la scienza, per i diritti, per la libertà, per i desideri.
Invitiamo, infine, tutti, studenti e precari, ricercatori e docenti, sindacati di base e centri sociali, associazioni della società civile, a partecipare alla conferenza stampa di domani, sotto la statua della Minerva finalmente libera, e alla manifestazione che si svolgerà sotto la scalinata di Lettere giovedì mattina a partire dalle ore nove.
Una festa e una manifestazione nello stesso tempo, tenendo in conto che per gli studenti e i precari le politiche della sinistra di Veltroni e di Mussi in materia di università e di ricerca sono inaccettabili, oltre che lesive.
W la Minerva libera!
Rete per l'Autoformazione – Roma
Abbiamo il testo che successivamente il Papa ha fatto pervenire? Sarebbe utile commentare quello, per analizzare cosa "spaventava" quei 67 docenti...
[QUOTE=Lord Krimel;809980]io finora mi sono astenuto da questa discussione, perch