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Guarda, io figli non ne ho mai voluti, ma se ne avessi avuti avrei instaurato una dinamica di quel tipo, col mio ex e la sua attuale compagna. Al netto dei rancori che ovviamente ho covato - peraltro ora ampliamente sepolti - quello si che sarebbe stato un sacrificio che avrei fatto per i figli. Molto più sensato del volere restare insieme a tutti i costi quando le cose non funzionano.
Una famiglia allargata in cui loro si sentono pienamente accolti e accettati, oltre che educati.
Vero alcuni genitori non sono neanche in grado di badare a sé stessi o hanno comunque dei problemi.
Ecco nessuno ci prepara ad essere genitori, il nostro modello è quello della famiglia di origine e si fa quello che si può, cercando, se si arriva ad una certa consapevolezza, di non ripetere gli errori dei propri genitori, ma come si fa si sbaglia sempre in qualcosa.
Il discorso è che la società oggi è cambiata anche la famiglia è cambiata, non esiste un unico modello, come dagli esempi che ho portato.
Anche se la relazione tra due non va, ci si separa, non bisogna dimenticare che non si smette di essere genitori, lo si è sempre quindi si dovrebbe cercare di volere il bene dei figli ed essere presenti nella loro vita sempre e non usarli per farsi la guerra.
Alla fine penso che un bambino stia meglio in una famiglia allargata, di separati piuttosto che in una che si fa guerra in continuazione, si sa che mettendosi nei panni di un bambino possa provare sofferenza se improvvisamente gli viene a mancare una delle due figure e se lo chiedi ad un bambino probabilmente ti risponderebbe che vorrebbe avere accanto, vivere con entrambi genitori perchè probabilmente non concepisce che i genitori possano smettere di volersi bene.
Lo si comprende da grandi.
Per questo bisognerebbe che i genitori pur mantenendo il diritto alla propria libertà di amare chi vogliono o di separarsi continuino ad essere presenti entrambi.
singolarmente possiamo pure essere "avanti", con tutte le fragilità di ognuno;
ma serve proprio una cultura diffusa, per cui quando stai con gli amici non avverti sottotraccia critiche o rifiuto, paure, ecc..
io, per eterodossie molto più comuni ho avvertito tante pressioni incrociate; su di me hanno pesato il giusto; ma su persone già cariche o più esposte i giudizi e gli umori - pure benevoli e in buona fede - possono avere un effetto devastante;
quando le altre persone si trovano di fronte a problemi altrui che vivono anche loro, tendono a proiettarci le loro paure e comunicano quell'ansia in modi imprevedibili;
che so, tu lasci un compagno che ti ha tradita e improvvisamente diventi la nemica di una coppia che ha quel problema e ti vede come esempio-detonatore di quello che forse potrebbe succedere a loro e che rimuovono; in questo caso la "normale" sei anche tu; figuriamoci nei casi eccentrici.
Non so, non è che un tempo si badasse meglio e maggiormente ai figli. Se guardiamo alla storia, nella società bene erano seguiti da figure apposite, e non erano certo i genitori a occuparsene. Nella società della povertà si facevano mille figli e li si faceva crescere come si poteva, spesso a suon di botte, ma certo non con amore e partecipazione o presenza. Anche perché non c'era il tempo.
Oggi se parliamo di giovani ci sono alcuni problemi non da poco. A partire dal fallimento educativo della mia generazione, che è quella dei genitori degli adolescenti odierni. E non perché sono assenti, ma perché non fanno i genitori. Il figlio non si può sgridare, non si può sculacciare, non gli si può dire niente. Vediamo orde di genitori a scuola incazzati con gli insegnanti perché hanno dato una nota o un brutto voto al povero pargoletto. Insomma, direi che c'è un iperprotettività nei confronti dei figli, che non è certo edificante, e li fa sentire autorizzati a fare tutto quello che vogliono senza temere conseguenze.
I social poi amplificano ogni cosa, per cui situazioni che ci sono sempre state - come il bullismo - oggi sono amplificate all'inverosimile. E allo stesso modo tutte quelle cose che un tempo potevano essere bravate ad appannaggio di pochi bulletti, oggi diventano delle sfide, delle mode. E i genitori su quelle cose non sono capaci di attuare alcun tipo di controllo, spesso per mera ignoranza.
Ne parlavo il 2 giugno col questore, al ricevimento. Manca una regolamentazione sull'uso della tecnologia. Ma anche una cultura. Molti miei coetanei la rifuggono invece che cercare di capirla, con il risultato che i loro figli usano cellulari e computer senza parental control. E si ottengono danni inenarrabili.
Ma stiamo andando decisamente ot. Che ne dite se sposto i post sul tema in un'altra discussione ad hoc? Così non mischiamo troppo le cose?
Riportando un attimo la discussione sui figli di genitori separati o divorziati...
Dipende interamente d'intelligenza e dalla sensibilità dei genitori nel creare meno conflitto possibile e nell'assicurarsi che i figli non siano costretti a parteggiare per uno o per l'altro genitore. Evitare atteggiamenti vittimisti davanti ai figli è la cosa migliore, non strumentalizzarli per ottenere l'attenzione dell'ex o per ricattare, situazioni tristi e quotidiane che riempiono i figli di rabbia spesso inespressa e che finisce per manifestarsi nel corso dell’adolescenza con atteggiamenti punitivi e totalmente autolesionisti. L'ideale sarebbe non trattare i figli come confidenti, non entrare nel dettaglio dei motivi della rottura e cercare di mantenere un atteggiamento collaborativo sia durante la separazione sia nella gestione dei figli da separati. Non è una cosa particolarmente allegra, ma è anche impotante sottolineare che è meglio per i figli vedere i genitori felici con altri partner che infelici insieme.
P.S.
Questo per le coppie cosi-dette "normali" poi ne capitano di cotte e di crude ( ma non aggiungo altro ).
I Bambini Dark non hanno bisogno di genitori "perfetti" che non litigano mai....
Hanno bisogno di fare esperienza di Perdono. Di toccare con mano che il Perdono esiste. Che papà e mamma, anche se litigano, poi fanno pace. Questo formerà la loro spina dorsale nella vita, non certo l'improbabile e irreale assenza di conflitti...
La separazione può essere vissuta come una perdita e i bambini possono attraversare un periodo di lutto, simile a quello che si vive in caso di perdita di un parente.
I bambini possono sentirsi coinvolti nel conflitto tra i genitori e possono provare un forte senso di colpa o di responsabilità.
In alcuni casi, la separazione può avere effetti a lungo termine sullo sviluppo emotivo e psicologico dei bambini.
Grazie, mi hanno insegnato a dire quello che penso, ma questo processo non è sempre facile o privo di ostacoli, per avere consapevolezza di vuole tempo e quando si è giovani si tende a vivere le cose in modo diverso( essere giovani è un dato di fatto), la maturità ti porta a fare qualche ragionamento in più( non sempre e non tutti).
Standing ovation for you!
La separazione dovrebbe essere l'extrema ratio, non la comoda opzione. Prima del diritto di noi adulti viene quello dei Bambini di crescere a contatto con l'universo maschile e con quello femminile. Con il papà e con la mamma. Oggi, sballottati di qui e di là, 3 giorni con uno e 4 giorni con l'altro, già in età prescolare hanno bisogno dello psicoterapeuta...
oddio, se si tratta della libertà, il dogmatismo è indispensabile: se sei su una strada col limite di velocità di 80, vai a 70, e vieni multata perché hai superato i 50, c'è un problema;
se un comportamento è libero, non è abusivo; non so cosa tu abbia in mente quando parli di "abusare della libertà"; apparentemente può sembrare una cosa sensata; in sostanza di tratta dell'opinione - legittima - che una determinata libertà vada limitata; tu a cosa pensavi ?
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