Prova a informarti sul grande "Reset del capitalismo". E allora capirai quanto il "1984" di Orwel sia nell'agenda politica dei prossimi anni.
Visualizzazione Stampabile
Posto qui un video di un grande storico (Alessandro Barbero) che parla di un libro altrettanto grande: "Il maestro e Margherita" di Michail Bulgakov.
Credo che dopo una presentazione di questo genere a tutti verrà voglia di leggerlo.
https://youtu.be/VXGZGjABBN8
Meraviglia, Kanyu!:love:
Ho già letto il romanzo, ma questa recensione me lo farà rileggere. Ho visto anche la versione teatrale del libro, neanche tanto tempo fa.
Stanca delle delusioni che mi hanno procurato gli ultimi successi editoriali (cito almeno Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin) e per i quali ero un punto di riferimento tra le mie amicizie, mi sono dedicata ai classici: ora ho incominciato Le metamorfosi di Ovidio, stupendo! Mi chiedo solo perché non l’ho letto prima.
Tra i libri che intendo comprare, c’è anche La voglia dei cazzi ed altri fabliaux medievali del famosissimo Barbero che li ha tradotti. Ci descrivono un Medioevo interessato al sesso come non mai e potrebbero far cadere qualche tabù anche in questo forum.
https://torino.repubblica.it/cronaca...33834-P9-S2-T1
Certo, il titolo è dissacrante e vorrei sentire quante lettrici lo ordinano dal vivo in libreria invece che su Amazon.
Le prime 200 pagine possono sembrare monotone, le seguenti 447 sono più interessanti in modo particolare le ultime 94 pagine che fanno una lucida radiografia della decadenza del regime fascista che denota in maniera evidente la sua fine, più che altro il degrado della punta di diamante dell'alta società che ha tratto notevoli vantaggi dal ventennio e l'opportunistico atteggiamento di voltare pagina quando la situazione volge al peggio.
Ho iniziato a leggere "I canti di Hyperion" una bellissima saga S.F. di Dan Simmons, uno dei miei autori di fantascienza preferiti, vincitore con quest'opera dei premi Hugo, Locus Award e l'Award della Britisch S.F. Association.
Si tratta di due veri "tomi" di circa 1000 pagine l'uno. Un capolavoro della fantascienza epica.
(Regalo di mio figlio).
Allegato 31012
Storia di una capinera, di Giovanni Verga.
Una bella fotografia della società dell'epoca alle prese con il colera, che ruota attorno un'anima frangile schiacciata dal peso della vita che le viene imposta.
"Transiti" di Rachel Cusk. Una grandissima scrittrice, scoperta per caso.
Ho abbandonato un attimo "I canti di Hyperion", ho letto il primo libro, tra un po' inizierò il secondo. Per uscirmene dalla trama fantascientifica sono entrato in quella di un bellissimo (secondo me) giallo di Oliver Pötzsch : " La figlia del boia e il diavolo di Bamberga", una specie di violenta caccia alle streghe ambientato nella Baviera della seconda metà del '600, imperniato di suspense, horror e di fatti al limite del soprannaturale... come piace a me.
Otto mesi e sono arrivato a metà, anche perchè nell'edizione che sto usando, il commentatore fa molti riferimenti all'Antico e Nuovo Testamento (che puntualmente controllo), alla religione induista, a Shakespeare e molti altri autori. É molto impegnativo , ma pieno di sorprese e lo prendo a piccole dosi.
Per alleggerire un po', ho ricominciato i "Racconti di Belzebù a suo nipote" di George I. Gurdijeff. 3 volumi... Affascinante.
La figlia del capitano e altri racconti di Aleksandr Puskin.
Ho iniziato The Game di Alessandro Barrico. Notevole.
Oggi ricorre il centenario della nascita di L. Sciascia. A malapena ricordo di aver letto Il giorno della civetta, A ciascuno il suo e voi?
Per la verità, sto leggendo ancora le Metamorfosi di Ovidio, ma le centellino.
Ora mi si è intrufolato su suggerimento di un forumista il libro di Zap Mangusta, Succo di nespola.
No, non si parla di sesso come sembrerebbe, ma di tutto quello che ci coinvolge e di filosofia.
"Ve ne sarete accorti: il mondo è cambiato. Senza alcun preavviso. Gli uomini si depilano come modelle e le donne hanno schiene tatuate come i marinai. I cani vanno in giro con le scarpe, mentre il prof consulta lo smartphone con un paio di occhiali fluo. Sì, qualcosa è cambiato là fuori e a furia di stropicciarsi gli occhi si rischia lo strabismo (di Venere e pure di Marte). A chi rivolgersi dunque per chiedere spiegazioni? Allo chef a cinque stelle? Al tipo del meteo? All'industriale della scarpa? No di certo: alla grande filosofia occidentale, dalle origini a oggi. Zap Mangusta illustra con freschezza e ironia 53 dilemmi quotidiani che sono stati trattati "con largo anticipo" da altrettanti pensatori, e ad ognuno di essi abbina la ricetta di un cocktail. Grazie alle curiose analogie tra miscele di pensieri e di ingredienti, ogni lettore potrà beneficiare di un duplice piacere: trovare un suggerimento utile per la sua vita e godersi un ottimo cocktail tonificante. Un apparente gioco di società per rispondere alle domande più care ai nostri cuori: chi siamo? come dobbiamo comportarci? che cosa dobbiamo bere?"
E' un'ottima introduzione alla filosofia: io mi apprestavo a studiarne una arida storia ed invece Zap ti solletica la curiosità, te ne fa vedere l’attualità, ti spinge a riflettere su te stesso, ti invita senza farlo ad approfondire ed a leggere l’originale pensiero dei filosofi.
Sempre di Zap Mangusta, Le mutande di Kant.
Questa è una storia della filosofia liofilizzata, in modica quantità, per uso personale, come non ve l'hanno mai raccontata. È una storia vera, o almeno verosimile, divertente, irriverente e utile. Rende conto delle diverse correnti, sintetizza le riflessioni più brillanti in un pensiero stupendo, suggerisce le applicazioni pratiche, elenca i tifosi presunti, riflette persino sul valore di mercato delle diverse teorie. E se qualcuno pensa che i grandi filosofi non siano che un'accozzaglia di vecchi noiosi e sedentari, scoprirà che il tasso di malasorte di un libero pensatore è molto vicino a quello di un kamikaze. E che, tra giustiziati, mutilati, esiliati, incarcerati, non c'è sport estremo più pericoloso della filosofia.
Finito i "Racconti di Belzebù a suo nipote"
Sottotitolo "Una critica obiettivamente imparziale della vita degli esseri umani".
A tratti ironico, spesso cinico e spietato.
Una fotografia (di 1300 pagine) dell'essere umano e le sue fisime.
Belzebù, dopo qualche migliaio di anni in esilio su Marte a causa delle sue esuberanze giovanili, viene perdonato e può fare ritorno, carico di anni e di esperienze, sul suo pianeta d'origine, vicinissimo al sole assoluto. Chiamato ad un intervento straordinario su una lontana galassia, porta con sè, sull'astronave Karnak, il nipote Hassin che si mostra molto interessato alla storia del pianeta Terra, dove Belzebù, nel corso della sua vita in esilio, é stato sei volte. Ne segue un lungo racconto, accompagnato da una non semplice descrizione delle leggi che reggono l'universo e dalla descrizione della evoluzione-involuzione del genere umano nei secoli nei diversi continenti.
C'é una speranza per l'umanità? Sarà l'ultima domanda di Hassin...
Sembra interessante, King Kong, ma è un mattone come altri che hai letto?:D
Beh, l’autore volutamente inserisce parecchi ostacoli da superare. Ad esempio periodi molto lunghi con proposizioni subordinate a proposizioni subordinate alla proposizione subordinata della proposizione principale. Quindi la lettura richiede una grande concentrazione per non perdere il filo di ciò che sta dicendo. La seconda difficoltà sono i nomi di fantasia per fenomeni normali, ad esempio “oskiano” per l’educazione, “gli esseri con tre cervelli” per descrivere gli uomini, “okidanock” è una misteriosa sostanza presente in tutto l’universo e che partecipa alla formazione di qualsiasi oggetto, pianta, animale, essere umano e che a sua volta viene trasformata in energia positiva o negativa... e via di questo passo. Se vuoi affrontare la lettura, ti consiglio di prendere appunti ogni volta che trovi uno di questi nomi perché sono numerosi e così eviti di tornare indietro nel racconto per cercare il significato. Un altro ostacolo sono le descrizioni di macchine fantastiche che Belzabu racconta di aver visto sulla terra o su Saturno e che hanno funzioni difficili da capire e, onestamente, non ho capito quale contributo possano dare al racconto.
Eppure... le lunghe descrizioni della evoluzione-involuzione degli esseri umani e della loro psiche è assolutamente affascinante e amaramente reale.
La lettura richiede sicuramente una buona dose di costanza e di pazienza.
Grazie per le delucidazioni King Kong.
Io me lo segno nella mia wishlist che si sta allungando sempre di più.
Qualche forumista ha letto Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés? Alcuni mi hanno detto che è un must per le donne…
Io l'ho letto un po' di anni fa e anche se ha molte recensioni positive a me non ha entusiasmato, un libro un po' difficile da leggere, forse non sono riuscita ad entrare io dentro al libro e a liberare la mia "anima selvaggia" o forse non era il momento giusto per me di leggerlo non so,ho fatto fatica.Citazione:
Qualche forumista ha letto Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés? Alcuni mi hanno detto che è un must per le donne…
Comunque penso che al di là delle recensioni altrui un libro se incuriosisce va letto e poi ci si fa una propria idea, magari totalmente opposta o che conferma le recensioni.
No, no, King Kong, non mi riferivo al tuo libro, ma alle Donne che corrono coi lupi: se per rappresentare un archetipo femminile ricorrendo alle fiabe si usa gratuitamente un linguaggio oscuro ed uno stile involuto, senza spiegare il messaggio che si vuole comunicare, allora non fa per me: il libro ce l’ho, ma credo leggerò solo le fiabe. Ho dato uno sguardo anche alle numerose recensioni del testo, non solo a quello che giustamente dice LadyHawke.
Ho appena scoperto il sito goodreads. Qualcuno lo conosce?