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Se non urta la sensibilità di qualcuno, vorrei postare la riflessione odierna del santo padre. A puro titolo informativo.
ROMA - Anche se in "stato vegetativo permanente", il paziente "è una persona, con la sua dignità umana fondamentale". Lo afferma la Congregazione della dottrina della fede in risposta ad un quesito della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, sottolineando che anche al paziente che si trova in quello stato "sono dovute le cure ordinarie e proporzionate, che comprendono, in linea di principio, la somministrazione di acqua e cibo anche per vie artificiali".
La risposta del dicastero vaticano è stata approvata da Benedetto XVI, nel corso di un'udienza concessa al prefetto cardinale William Joseph Levada. E il Papa, precisa il testo, "ne ha ordinato la pubblicazione".
"La somministrazione di cibo e acqua - afferma la Congregazione - è obbligatoria, nella misura in cui e fino a quando dimostra di raggiungere la sua finalità propria, cioè procurare idratazione e nutrimento al paziente", evitando "le sofferenze e la morte dovute all'indebolimento progressivo dell'organismo".
La nota esamina anche il problema che grava sulle famiglia dei pazienti in stato vegetativo. "Può costituire un onere notevole - rileva la Congregazione - il fatto di avere un parente in stato vegetativo. E' un onere simile a quello di curare un tetraplegico, un malato mentale grave, un Alzheimer avanzato". I pazienti in stato vegetativo "sono persone che hanno bisogno di un'assistenza continua per mesi o addirittura per anni". Ma anche in questi casi, "ai pazienti deve essere applicata il principio secondo cui, in caso di malattia grave, resta il diritto e il dovere di mettere in atto le cure necessarie per conservare la salute e la vita".
Il principio secondo cui "la vita allo stato vegetativo è una vita comunque da rispettare", non è nuovo nella Chiesa cattolica. Si pronunciò in maniera identica anche il predecessore di Benedetto XVI. Già nel marzo del 2004, Giovanni Paolo II, in un messaggio ad un congresso medico internazionale, era intervenuto sulla materia dichiarando che gli esseri umani, seppur in stato vegetativo, hanno diritto alla propria dignità: "Il valore di ogni essere umano non cambia con il mutare della condizione fisica".
Nella Chiesa cattolita, il no all'eutanasia resta un principio non negoziabile ribadito recentemente durante la straziante storia di Piergiorgio Welby che, dal letto dov'era costretto da anni per una grave forma di distrofia muscolare, aveva chiesto di morire.
(14 settembre 2007)
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emh... scusami, ma che c'entra il parere della Chiesa Cattolica nei confronti di persone in stato vegetativo con la discussione che stiamo affrontando?
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[QUOTE]se tu la vuoi chiamare irresponsabilit
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La Vita e' amore. Il figlio e' frutto di un atto d'amore. E lo si ama a prescindere dal suo stato.
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[QUOTE=conogelato;732927]Se non urta la sensibilit
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e continuare a insistere e non partire,solo perchè ci era stato dato un blocco di partenza
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Chi assiste un malato terminale stà già correndo. Verso il Cielo.
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[QUOTE=Marystar;732914]se tu la vuoi chiamare irresponsabilit
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[QUOTE=conogelato;732927]Se non urta la sensibilit
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
[...]santo padre[...]
se solo ci fosse il modo per farlo vegetare per una ventina di mesi, a lui ed a tutti quelli come lui....
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[QUOTE=errezerotre;732938]Lasciare il posto? :confused:
E comunque
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Finora non l'ho mai detto su questo forum, ora lo dico. Ho anch'io un handicap. Sono sorda (ex sordomuta) dalla nascita e sono bilingue (parlata e segnica). Mi fanno incazzare le persone che rifiutano i figli handicappati!!!! Ora che ci sono tutti i servizi, tutte le assistenze, tutti i sussidi perchè i cosiddetti genitori vogliono rifiutare i figli handicappati? Ma pensino un pò che sacrifici avevano fatto i nostri genitori e che sacrifici avevamo fatto noi handicappati!!!! I genitori che non vogliono i figli handicappati nn meritano di essere genitori!!!! questa è vigliaccheria!!!!! Scusatemi, ma sono veramente incazzata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Aggiungo: forse si tratta di un fake di qualche bischero e non me ne frega niente. Il tema comunque è sempre scottante.
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penso si stia parlando di handicap di diversa natura, tali da impedire lo svolgimento di una vita che possa essere considerata vivibile, tale cioè da impedire che una persona diventi tale.
Mi riferisco alle malattie debilitanti e che provocano indicibili sofferenze... Tutte quelle malattie che portano anche alla morte in un breve periodo.
Vedere la questione come una sorta di crociata eugenetica e proto-nazista è una porcata, una capziosità diffusa da gente con l'integrità morale di buttiglione.
Chi vuole impedire ad un essere umano di vivere perchè quest'ultimo non rappresenterebbe uno standard è un mostro.
Chi evita a suo figlio una vita di 2-3 anni di sofferenze indicibili puo prendere anche una decisione eroica. Perchè non si vive bene la cosa. Ed il tutto meriterebbe maggior tatto e rispetto.
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[QUOTE=Acciderbolina;733552]Finora non l'ho mai detto su questo forum, ora lo dico. Ho anch'io un handicap. Sono sorda (ex sordomuta) dalla nascita e sono bilingue (parlata e segnica). Mi fanno incazzare le persone che rifiutano i figli handicappati!!!! Ora che ci sono tutti i servizi, tutte le assistenze, tutti i sussidi perch
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Citazione:
Originariamente Scritto da
N3m0
se solo ci fosse il modo per farlo vegetare per una ventina di mesi, a lui ed a tutti quelli come lui....
al di l